Verso la fine della campagna serba

Verso la fine della campagna serba Verso la fine della campagna serba ì nostri lettori ricorderanno che la campagna serba, da parte degli auBtro-tedescobulgari, lia avuto im'2io il C ottobre scorso. Su una fronte, di 900. Km. .si affacciarono 'Jo olonne dei tre eserciti. Lo scopo era evidente, e: cioè anello di inipegnaro. il .maggior numero possibile di truppe serbe, per logorarle ni più presto e per impedire la manovra ai erbi, profondi conoscitori dei loro terreni. Giorno per giorno, ora per eia, si può dire lie 1 tre eserciti nemici gunrlaguavan terremo, malgrado la valorosa resistenza serba, àwdondo a gettare i resti dell'esercito serbo ontro l'AVbània c la Grecia, per poterli fare prigionieri e chiudere senz'altro le operazioi) mil'itari. Per un tale scopo lo truppe autro-ungariche, che facevano pressione da nord (Stiva e Danubio), da est (Drina) e da nord-est (Moravo)., avrebbero dovuto avanare con maggiora rapidità, invece, sin per a fortissima resistenza serba, sia per n'apprezza delia, regione (tavolato della Vecchia Serbia) (piasi priva di strade, sia per le pioggie abbondanti e le nevicate cho rendevano difficilissimi i rifornimenti, lo 11 Divisioni tedesche « le quattro Divisioni austriache ebbero il cammino piuttosto lento. Miglior sorte ebbero i bulgari. L'odio di cazta e la memoria dell'ultima recente guerra serbobulgara, aumentava in modo straordtnario il loro spirito offensivo. Inoltre, menre la campagna si svolgeva, intervenne per tre alleati un fatto nuovo ed anche minacioso. Vogliamo diro lo sbarco degli Alleati nglo-frane«i a Salonicco; scopo, risalire la errovie Ano ad Uskub e riunirsi ai serbi. Tale fatto poteva perfino cambiare le sorti deila campagna. Gessò quindi l'interesse dei tre alleati di spingerà i serbi verso sud. per separarli dal Montenegro, e sorse invece la necessità di sbarrare la strada agli anglo-francesi, impadrenandosi del costone Uskuh-Babuna:Te-avó. Bisogna riconoscere che l'operazione fu compiuta dai bulgari con molta rapidità e senza risparmio di vite, pur di raggiungore lo scopo. Fu puro favorita dal fatto che e truppe anglo-francesi da Salonicco a. Krivolac, ove furano arrestato, dai bulgari, dolevano percorrere 200 chilometri, sussidiate da una sola strada e da una sola ferrovia, elle i «coroitadjis» bulgari avevano lintorrotta all'Importante ponte di Demyr Rapu. Gosl i-bulgari, resistendo agli anglo-francesi, fatte affluirò nuove truppe, con diuturni e sanguinosi combattimenti, verso sud, conro gli. anglo-francesi e-vèrso nord e nordovest contro i serbi, si vennero estendendo vorso Tctovo, Gastivar, Kritchowe- Kruscowo. J serb!, ancora fino a po'hi giorni fa hanno sperato di potersi congiungere agli amglofrancesij e questa spei-anza incuorò in modo straordinario la loro già eroica resistenza. Pur troppo, la. lentezza degli sbarchi anglo francesi, avvenuti per colmo di disgrazia già tardi ed a campagna inoltrata, la esiguità dei primi contingenti sbarcati che, anche dopo arrivati con non pochi stonti fino a Krivolac potevano esercitare sui bulgari una pressione molto limitata, fecero sì che il soccorso fosse generoso, ma quasi inutile. Oranini il fronte sul quale combattono le truppe serbo ò il seguente: Nowi Bazar-MilrowitzaPiistinn-Tcto\vo-Knlkandolon-Gostiwnr-Zona di Prilep-nord di Monastir. Ma siccomo la pressione dei bulgari è massima, da Tetowo verso la regione albanese, così i serbi corrono serio pericolo di essere tagliali in due parti; quella del nord, la maggioro; quella del sud la .minore. L'esercito serbo va cosi declinando verso la sua fine. Pare che si prepari a darò l'ultima battaglia sull'altipiano di Kossowo, quello elio vide, cinque secoli or sono la morte del glorioso 'J'sar Lazzaro alla testa rielle, sue coorti serbe. E' eerto che poi, i superstiti troveranno scampo nel Montenegro, per la via di Ipek, dietro la gigantesca barriera del Durmil-or, fa gigantesca massa calcarea che si distende In direziono nordest a sud-ovest, proprio lungo il codine montenegrino e che specialmente ora c ,> si intransitabile. Ne) Montenegro, se fin dalla scorsa estate vi soranno state preparafe munizioni, viveri, strade e ricoveri, nel Montenegro, che è una vera fortezza naturale, serbi e montenegrini potranno offrirò una lunga ed utile resistenza. Incerta e invece la sorte di quei serbi che si rifugieranno in Grecia. Resta ora il contingente anglo-francese nella vallata della Wardar, da Kiivolac in giù. La ritirata si compierà con qualche difficoltà. I bulgaro-tedeschi non vorranno rinunciare, di fronte agli altri popoli! balcanici, ad una vittoria sul nemico sbarcato e giunto da Salonicco e ad un gruppo di prigionieri presi allo stesso nemico. Perciò, il pessimismo dei principali giornali inglesi e francesi è pienamente giustificato. Tanto più che l'attacco, or ora respinto, dei bulgari, da Strumitza contro i francesi, per sbarrare la valle della Wardar sopra Gievgieli al ritorno degli anglo-froncasi nella zona di Salonicco, ci spiega già suffici'-ntemente le,idee dei bulgari stessi. Sono pine pervenute notizie che colonne austro-tedésche si affrettavano a marcie forzate a discendere verso Uskub. Gli auglo-francesi hanno, secondo un ultimo telegiiamma, iniziato l'abbandono delle rivo della Tcherna e della zona di Krivolac Secondo il nostro modesto pai-ere, urge che questa ritirata si inizi prima che la pressione deMe truppe alleate da nord, divenuta troppo forte, la renda difficile e lenta, e sopra tutto ìprima cho i bulgari, aumentati d'i. felze, ritentino un attacco da Strumitza verso Gicwgieli, per tagliare la strada agli anglofrancesi. V. Z.