Importanti retate di borsaiuoli, di ladri e di rapinatori

Importanti retate di borsaiuoli, di ladri e di rapinatori Importanti retate di borsaiuoli, di ladri e di rapinatori men.t0 indispensabile di ogni buon borsaiuolo L'improvvisa visita degli agenti non stupì troppo quella gente pronta a tutti... gli incerti Vel mestiere. assudel'a cronaca sono a conoscenza dei molti borseggi che da molto tempo si vanno compiendo sulle tramvie. Di tanto in tanto qualcuno dei borsaiuoli dalla « svelta mano » vengono sorpresi e messi temporaneamente fuor] di circolazione, ma all'aria libera ne rimangono, purtroppo, altri in buon numero. In questi ultimi tempi era venuto a conoscenza della Questura che i borsaiuoli tramviari avevano traslocato il loro campo di azione dalle piattaforme delle tramvie ai vagoni delle ferrovie. Borsaiuoli ferroviari In conseguenza il questore aveva disposto perche il vice-commissario avv. Palma facesse sorvegliare anche i treni. In obbedienza a tali disposizioni il vice-brigadiere Galiia con alcuni agenti della Squadra mobile, si recò ieri mattina, alle 5, alla' stazione di P. N. ed esegui una visita ai diversi treni in partenza. I borsaiuoli ferroviari rappresentano una categoria speciale nella grande famiglia ladresca, e questa categoria è forse là più difficile ad essere sorpresa. L'abilità di tali borsaiuoli, la loro attitudine a trosformarsl la flsonomia, la facilita a cambiare residenza, la vasta rete di conoscenze, che permette loro di avere contatto con persone oneste, le quali sono ben lungi dal supporre la loro vera identità, il fatto stesso di vivere quasi continuamente sul treni, sono altrettanti elementi che valgono a proteggerne l'impunita. Malgrado ciò, gli agenti della Squadra mobile sono al corrente di quanto accade nella vasta organizzazione dei borsaiuoli ferroviari, e, quando si presenta loro l'occasione di poterne acciuffare qualcuno, non se la"lasciano sfuggire. La visita di Ieri alla stazione di Porta Nuova e al treni In partenza non fu inutile. Sui treno di Mondovi, ad esempio, tre note figure di « specialisti in ferrovie > stavano appiattate, fingendo di sonnecchiare, in attesa della partenza. Gli agenti della Squadra riconobbero subito quegli apparentemente pacifici viaggiatori por loro antiche conoscenze- Erano certi Scaglione Secondo Giovanni fu Antonio, d'anni 45, Soni Cesare d'ignoti, d'anni 27, e Dizio Giuseppe fu Giovanni, d'anni 20. I primi due erano già ricercati perchè contravventori alla vigilanza. Lo Scaglione fu trovato in possesso di una tes sera ferroviaria rilasciata al nome di Giorsettl Angelino, e di un coltello sacagn, che è l'istru- Oh! siete qua? — disse lo Scaglione che sembrava il capo-gruppo, agli agenti. — Ho capito : bisognerà che interrompiamo il nostro viaggio per Mondovi■E tutti e tre si alzarono, si lasciarono ammanettare e condurre in carcere. Per essi costretti dalla loro... professione ad essere sempre in moto, a viaggiare tutta la vita, la parentesi del carcere rappresenta quasi una fermala riposante- I conigli del giardiniere Poche ore prima che a Porta Nuova fosse compiuta questa brillante operazione, altri agenti della Squadra mobile, col maresciallo Caretta, mentre erano ia servizio di perlustrazione notturna per le vie della città, s'incontrarono in un individuo misterioso, Intabarrato, frettoloso, che spingeva con molta furia un carretto più misterioso ancora. Gli agenti fermarono l'uomo ed il carretto, e vollero vedere che cosa questo contenesse. Non rimasero poco sorpresi quando vi trovarono dieci conigli, che tremavano... come conigli. E poiché il loro presunto padrone non seppe dar-s una spiegazione tranquillante intorno al possesso degli animali, venne accompagnato alla Questura, ove si - qualificò per certo Dorato Ernesto fu Luigi; e in prova offri all'esanw diversi documenti portanti tal nome. Senonchè qualcuno dei presenti si ricordò che giorni fa dalie Autorità di Savona era stato partecipato che. un Dorato Ernesto, fu Luigi, era stato arrestato in detta citta, perchè sprovvisto di carie di identificazione. Fattegli delle domande al riguardo l'individuo si confuse e lini col confessare il suo vero nome che è quello di Perero Francesco Adolfo, fu Francesco, d'anni 23. nato in Svizzera, glar dimoi--' disoccupato. Continuando nelle confessioni, l'arrestato narrò che circa un mese fa aveva depredato del denaro à dei documenti il Dorato, arrestalo a Savona. Confessò pure che nella notte fra il 17 e il 18 ottobre aveva rubato tutti gli effetti personali di Cirio Ronaero Domenico, manovale ferroviario, alloggiato come lui in una locanda in corso Raffaello. <N. 2. In quanto al conigli di cui era in possesso fini col dichiarare che 11 aveva presi poco prima, insieme al carretto, a certe Mosso Francesca maritata Miletto e Cravero Teresa maritata Gilardi, abitanti in via Franosa, N. 10. Il Perero si tt pure confessato autore del di- ^*®£ jfig* \feria. In una tasca urli fu trovata, fra altro, anche ima fotograna sua. vestito da soldato - automobilista con una mano fasciata che gli serviva per spacciarsi reduco dal campi di battaglia. Gli scassinatori L'altra notte è stata poco lieta anche per i profcssionisti dello scasso. Sembra che s'inizi per 1 malfattori In genere una luna poco propizia. Gli scassinatori di ieri notte avevano preso di mira i locali della Fonderia Gallo, in via Don Bosco, N. 68, e vi penetrarono, impossessandosi di tre quintali di alluminio, del valore di un migliaio di lire. Denunziato il furto alla Delegazione di Borgo San Donato, il delegato Villa, In unione ai suol dipendenti, riusci a scoprire la refurtiva e poco dopo anche i ladri, mentre, ancor tutti emozionati per il « colpo > andato bene, tentavano la fuga. Essi, che erano due, furono arrestati- Sono certi Meseno Vittorio d'ignoti, d'anni 19, e Goffi Andreone di Gedeone, da Caselle, d'anni 23. calderaio, entrambi pregiudicati, I rapinatori della mondana di via Palazzo di Città I lettori, che hanno buona memoria, ricorreranno che la sera del 7 luglio, mentre certa Balaris Apollonia maritata Selva, si restituiva alla sua abitazione in via Palazzo di Città, 2, nano primo, fu aggredita da un indivìduo che a strinse violentemente al collo e poscia fuggi portando con sé un libretto della Cassa di risparmio postale pel valore di L. 2000, delle polizze di pegno e un paio di orecchini d'oro. La derubata non seppe dare indicazioni sul connotati del ladro, perchè il fatto avvenne nell'oscurità. Perciò più lunghe e laboriose riuscirono le ndagini condotte infaticabilmente dal commissario Intaglietta. Le rauche però riuscirono a buon porto e misero allo scoperto l'autore e il complice del delitto. L'aggression«* era stata compiuta da certo Jlescola Giuseppe di Gaudenzio, d'anni 23, ver. niciatore disoccupato, molto conosciuto per altre imprese delittuose, e anche perchè disertore del reggimento 5.o minatori. Gli orecchini rubati alla Balaris furono dal Mescola consegnati al fattorino telegrafico Alocco Enrico di Giuseppe, d'anni 18, il quale li impegnò. Lo stesso Alocco tentò pure di riscuotere la somme segnata sul libretto postale. Mei corso delle Indagini fu accertato che ì due messeri facevano parte di un'associazione a delinquere, composta di certi Trocello Fiorenzo fu Paolo. Burdese Giuseppe fu G. B. e Briga Ernesto di Luigi. I consoci si riunivano preferibilmente nella trattoria esercita da certa Bolle Margherita, in corso Regina Margherita n. 140 bis. Quella trattoria, abbastanza al riparo dalle visite degli agenti, era per essi un ottimo luogo di ritrovo: era il punto di partenza <E ogni operazione. Fra le gesta compiute dai consociati, vi fu pure la rapina di. cui fu vittima nell'agosto certo Sosso Cesare, d'anni 67, ombrellaio. Il fatto avvenne presso la Birraria Durio al Fortino, e vi prese pure parte un altro pregiudicato, certo.' Tomatis Giacomo fu Bartolomeo, riconosciuto autore di un borseggio avvenuto sulla linea del corso Vinzagìio, In danno della signorina Boini Elvira, abitante in via Principe Amedeo. N. 4(i. Tutti i sunnominati erano già stati assicurati alla giustizia, meno il Mescola, che fu trovato soltanto Ieri mattina dagli agenti della sezione Dora, dopo un lungo appostamento

Luoghi citati: Borgo San Donato, Savona, Svizzera