Lo scandalo di Roma

Lo scandalo di Roma Lo scandalo di Roma Come fu ordito l'imbroglio l S IPer teletono alla Stampa). Roma, 13, mattino. Como avvennero gli arrosti Sullo scandalo Bonaretti-Simoccini si hanno seguenti parucolan : 11 Bonaretii e il Simoncint vennero arrestati altra sera In grande segretezza per non far rapelare nulla. Uh funzionario si recò al affè Aragno. ove era il Bonaretti. il quale lava per andare a colazione. — Vorrei parlarle — disse il funzionario ualificandosi. — La piego di venire con me. Il Bonaretti rispose: — Ci deve essere un quivoco: io sono Bonaretto Bonaretti. — Precisamente I Cercavo proprio di Lei t Allora il Bonaretli non aggiunse parola, seuì in Questura 11 funzionarlo e fu subito inrodotto presso il comm. Gastaldi, il quale lo ottopose ad un lungo interrogatorio. L'arretato negò ogni addebito proclamandosi innoente. Il Questore lo pregò di consegnargli le hiavi della scrivania, cosa che il giornalista ece scrivendo un biglietto alla figlia maggioe invitandola a lasciare che venisse operata una perquisizione. Poco dopo Infatti il delegato di P. S., signor Conti, dell'ufficio del quartiere Flaminia, col vice-commissario Falerni, si reco nella cosa del Bonaretti in via Flaminia. 65. I funzionari se ne andarono via dono aver sequestrato alcuni documenti e alcune lettere. Contemporaneamente in casa sua al lungo revere Mcllini. 35. fu arrestato l'avv. Simonlni e anche qui fu operata una perquisizione. La sera stessa la famiglia dei Bonaretti avortiva dell'accaduto '.'avv. Gusmano, il quale eri si recava presso il Procuratore del Re avocato Morosini. e gli chiedeva la libertà provvisoria, che fu negata. Le figure degli arrestati Il Messaggero cosi delinea le figure dei due arrestati : 11 Bonaretto Bonaretti era molto noto Roma, dove eia giunto due anni or sono entrando, prima come redattore della Capitale. che più lardi eia nassata in sue mani, il Bonaretti. morta la Capitale, rimase per qualche tempo fuori del giornalismo e poi fondò il Corriere del Mattino. La sorte di questo giornale non fu buona e dopo poco tempo il foglio dovette cessar* le sue pubblicazioni. Il Bonaretti in seguito ebbe l'offerta di recarsi in Sicilia a dirigervi l'Ora, che in quel tempo apparteneva al Florio. La nuova direzione parve dar vita al foglio palermitano specialmente per il servizio che venne fatto all'epoca del processo Paterno. Ouando il giornale passò dai Florio ai Pecoraino. il Bonaretti ne usci. 11 Bonaretti. che aveva portato con se la famiglia fece ritorno a Roma, dove prese dimora In un appartamento posto in via Fla- mk" poca5 distanza a via Ripetta, N. 7. abita la madre del Bonaretli, una vecchia e buona signora alla quale il figlio è molto affezionalo. Una volta ritornato à noma riprese a frequen tare le sale del Caffè Aragno, dove era molto conosciuto e dove era sempre circondato da amici Qualche mese fa riapparve per brevissima vita il Corriere del Mattino, che anche questa volta non fu più fortunato, e cessò su bito le sue pubblicazioni. IL Bonaretti in questi ultimi tempi aveva fatto qualche contratto per le forniture di baveri di pelle, di abbeveratoi di cavalli, di sacchetti ed altri oggetti per l'esercito. Quanto all'avvocato Francesco Simoncini il Messaggero pubblica; <• 11 giovane pareva destinato a un brillante avvenire. Fece le prime armi a Napoli, poi venne a Roma dove si collocò presso lo studi di un noto avvocato e vi rimase fino al 1908 anno in cui egli mise studio proprio, n Simon Cini viveva con sua moglie, che era uno molto distinta e bella signora. Una volta l'avvocato Simoncini recatosi m una spiaggia adriatica ebbe un incidente coll'avvocaio Mezzoprete, e i due si sfidarono a duello. Più tardi la signora del Simoncini si ammalò e morì a Roma. Da quel giorno scomparve il Simoncini. Dove sia andato, che cosa abbia fatto, non è possibile accertare. Certo è che era un dimenticato, quando d'improvviso 10 si vide passeggiare per 11 corso e frequentare l'Aragno. Era un amico del Bonaretti, e I due, vistisi, dovettero accordarsi per le fornituie militari. 11 Simonetti tentò anche di riprendere e di esercitare la sua professione, ma finora non aveva trovato una causa da concedergli un brillante ritorno al Tribunale. Il tappezziere Parte lesa nell'affare Bonaretti-Simoncini, è 11 signor Agostino Russo, tappezziere di Catania, dove risiede la famiglia di Simoncini. Il Uusso fu invitato a venire a Roma da Catania per addobbare l'appartamento del Simoncini. Si assicura che, in seguilo a consigli, era rimasto a Roma con l'obbiettivo di avvicinare persone facoltose e disposte a conciiiudere affari in materia di forniture militari. Il Russo ha molte'conoscenze a Catania dove gode grande fiducia, il che gli dava il mezzo di avanzare proposie a qualche industriale catauese. RarzRitfm2ifcfrntl Il predetto tappezziere di Catania, Agostino Russo, ospite a Roma dell'avvocato Simoncini aspirava alla fornitura al Ministero della Guerra di una ingente partita di tascapani al prezzo di L. 4,80. L'offerta era stata respinta. Il Russo se. ne dolse con l'avvocato Simoncini, l quale àvrebBé sostenuto la necessità di poenti Influenze per fare ottenere al Russo la ornitura negatagli. Però era necessaria una mediazione di 50 centesimi ogni tascapane; 25 centesimi dovevano — ma naturalmente ciò, n fatto non avveniva — essere destinati ai funzionari che facilitavano la fornitura, o 25 centesimi ai mediatori che influivano presso l funzionari. Il Russo aveva precedentemente rifiutato ogni Intervento di terzi presso il Mi nistero della Guerra sospettando che volessero truffargli 11 denaro ; però avendo constatato che la sua domanda non appoggiata da alcuno era stata respinta, fini con l'acconsentire a rattare. In conclusione qui in Roma erano in relazione il Bonaretti, il Simoncini ed il Russo, ed i loro colloqui si svolgevano quasi sempre nella casa del Bonaretti, fuori Porta del Popolo, il Russo presentava industriali e capitalisti all'aw. Simoncini senza dubitare meno mamente della regolarità della paOTa. L'avvocato Simoncini, a sua volta, faceva intervenire il Bonaretti. che in seguito riceveva in casa sua gli industriali e fornitori. Si dice pure che nella casa del Bonaretti si firmassero contratti per forniture militari, cioè in un ambiente non militare e lontano dnl Ministero della Guefra. Si versavano denari come anticipi o come compensi per gli affari combinati? Su questo stabilirà, l'autorità giù diziaria che, dopo la deposizióne del Russo trattenuto fin dall'altra sera, ha ritenuto opportano rilasciarlo. Il Russo è già partito per Catania, ove ha potuto porre in evidenza la sua buona fede ponendo In luce gli affari che procurava all'aw. Simoncini ed al Bonaretti. L'inchiesta del Ministero della Guerra non è ancora ultimata. Il giudizio al magistrato militare Il Giornale d'Italia pubblica le seguenti informazioni sull'istruttoria aperta contro il pub blicista Bonaretto Bonaretti e l'avvocato Simoncini. « Stamane il sostituto procuratore del Re, avvocato Guglielmo Tancredi, che dirige la istruttoria, si è recato al Ministero della Guerra per procedere al sequestro delle carte che avrebbe trovato nella stanza di un funzionario, il quale conosceva il Bonaretti e 11 Simoncini Però la direzione generale avrebbe espresso il desiderio che le carte stesse fossero rimesse prima al ministro, generale Zupelli. Dopo l'arresto del Bonaretti e del Simoncini vennero trovate in casa del primo, nella perquisizione, minute di contratti su carta colla intestazione del Ministero dello Guerra: nire zione generale del servizi logistici c amministrativi. Pare che le pratiche condotte dal Bonaretti e dall'avvocato Simoncini al Ministero della Guerra, relative alle forniture militari concesse mediante l'intervento del Bonaretti e dell'avvocato Simoncini, venissero protocollate con una data antecedente e ciò per sfuggire al controllo degli impiegati degli uffici appositi. Si assicura che questa volta, a differenza dell'istruttoria per le frodi nella confezione delle camicie dei soldati, saranno i magistrali militari a giudicare l'opera del Bonaretti. del Simoncini e del funzionario del Ministero della Guerra. 11 procuratore del Re è deciso a procedere colla massima severità verso gli imputati ed eguale rigore mostreranno le autorità militari ». Un nuovo arrosto Imminonto Dall'istruttoria del processo risulta che il pubblicista Bonaretti era in possesso di una tessera di libero accesso al Ministero della guerra. Chiunque ha avuto occasione di recarsi al Ministero della guerra ha potuto constatare quale rigore regna nell'atrio e nei corridoi. I visitatori devono sostare dapprima nella sala d'aspetto, indicando su un apposito modulo il nome della persona con cui desiderano parlare. Su tale modulo viene anposto un umbro speciale, e poi il foglio è portato di sopra. Se l'ufficiale o 11 funzionario civile col quale si vorrebbe parlane non intende riceverla, la persona che si è presentata è costretta ad allontanarsi. Ora, addosso al Bonaretti è stata trovata una tessera speciale, mediante la quale poteva accedere al piano superiore. Inoltre era in grado di sapere le forniture che occorrevano al Ministero e i relativi prezziora eia una partita di calzature, ora una partita di coperte, ora una partita di biancherìa. Quando riceveva l'informazione, avvertiva l'avv. Simoncini per là scelta del fornitore, a cui il Bonaretti dimostrava che già altre proposte erano pervenute al Ministero della guerra, e prometteva poi far assegnare a lui la fornitura. Vi era però una clausola: il fornito re doveva aumentare il prezzo, che aveva diminuito in unte edenza, rispetto ai prezzo stabilito dal Ministero della guerra, e la differenza andava a beneficio del Bonaretti, del Simoncini e di un terzo socio, il cui arresto è imminante. DODc