250 mila Russi pronti per i Balcani secondo notizie viennesi

250 mila Russi pronti per i Balcani secondo notizie viennesi 250 mila Russi pronti per i Balcani secondo notizie viennesi La traversata della Romania grazie alla libera navigazione sul Danubio ? I primi particolari sulla caduta del Re d'Inghilterra (Servizio speciale della STAMPA) I Bulgari a 40 chilometri da Nisch Come la Russia potrebbe sbarcare truppe senza violare la neutralità rumena (Nostro servizio varticolare) Zurigo. 29, nette. Le notizie ohe giungono dalla Serbia sembrano destinate a sollevare e mantenere alto il morale del popolo bulgaro. Il bollettino della presa di Pirot, avvenuta dopo lunghi e sanguinosi combattimenti, ha suscitato entusiasmo, come le informazioni che i bulgari avanzano verso Nisch. nshnmblAisbngrnl« La nostra avanzata su Nisch — dice una i pnoia del Governo — fa progressi continui. 1 iLa Bulgaria è padrona dì Oreiacc, sicché domina il Timok alla sai-gente ed alla foce. Il punto ove ci troviamo non dista più die 40 chilometri da Nisch. Le truppe bulgare nella regione di Uskub muovono a marcie forzate verso il nord, mantenendo il contatto coll'avversario in ritirata». La scena del congiungimento L'inviato della « Frankfurter Zeitung» dà questi particolari sul congiungimento degli eserciti, avvenuto nel porto danubiano di Kussiak, presso Kladowo, tra bulgari ed austro-tedeschi : « Lunedì l'avanguardia del l'ala sinistra del gruppo tedesco, che ope scnmDIclapUarava allo sbocco delle Porte di Ferro, avan- ■ azò presso Kladowo. La città fu occupata e|L■nominato subito un nuovo sindaco. Martedì, nel pomeriggio, verso le ore 19, si vide spuntare sulla strada di Milutinovaz, una cavalcata costituita da due pattuglie comandote da due ufficiali :■ erano soldati bulgari. Raggiunta la città, furono salutati da alte grida di evviva. I due ufficiali furono condotti innanzi al colonnello degli honwed, che comandava la città, il quale li abbracciò piangendo. Un po' rimasero tutti muti e commossi. Honwed di Seghedino, lanciatori di granate di Westf alia, tutti i soldati sentivano' la grandezza del momento. Poi si rinnovarono gli evviva e si cantò e si festeggiò l'avvenimento sino a tarda notte. Oltre il Danubio, echeggiavano le canzoni ungheresi, austriache e turche. <( Ebbi l'opportunità di avvicinare i due comandanti di pattuglie. Uno si chiama Giaceff e fu sino a poche settimane fa addetto alla Legazione bulgara a Parigi; l'altro si chiama Jenatkieff. Le due pattuglie erano partite da Negotin colì'ordine di stabilire il congiungimento cogli eserciti austrotedeschi per due diverse vie, ma a metà strada si erano incontrate ed avevano proseguito assieme il cammino. Durante il passaggio del Danubio gli austro-tedeschi fecero prigionieri due francesi che furono condotti in gran trionfo a Zagabria ». Dal canto suo, l'inviato del Lokal Anzeiger, telegrafa che, il 27 ottobre, il duca di Meclemburgo ed il generale comandante delle truppe austro-ungariche si recarono a salutare i soldati bulgari arrivati a Kla dòwo. Ivi ebbe luogo una colazione. Il duca brindò all'imperatore di Germania, l'imperatore d'Austria ed allo czar di tutti i bulgari. Molti soldati bulgari avevano la medaglia al petto, conquistata nella guerra serbo-bulgara. Il comunicato bulgaro, datato il 28 cor rente, annunciando che i bulgari hanno occupato Pirot dopo lungo e sanguinoso combattimento e che il congiungimento degli eserciti bulgaro ed austro-tedesco è avvenuto nel porto danubiano di Kussiak, aggiunge che furono conquistate trecento cas sa di munizioni. ffi. Commenti al bombardamento rosso I giornali tedeschi commentano il bombardamento russo di Vania e Burgas, con tinuando a credere che due navi russe sieno stato sfrondate. La Frankfurter ZeUung dice che la Russia tradisce la causa di cui finse sempre di essere protettrice ed ha iniziato la guerra, perchè ha veduto il popolo bulgaro schierarsi unanime attorno al Sovrano in una guerra che entusiasma la nazione. Ammette per altro che la Russia debba Inviare aiuti ulta Serbia, ed aggiunge: « Poiché non poteva attraversare la Rumenia col suo esercito, attacca le coste bulgare. L'attueco equivale ad una sconfitta. La Russia ha perduto due navi costruite nel 1890 e rappresentanti una notevole forza di combattimento. I bollpuìni bulgari non dicono se le due navi sono cadute sotto il fuoco delle batterie o per i siluri; forse non si potrà constatarlo mai- Ma l'inseguimohto della flotta russa operaia dai sottomarini mostra che questa modernissima arma mantiene anche nelle acque bulgare 'il suo valore ». La Frankfurter Zeitung crede che le cannonato russe avranno in Bulgaria e negli altri Stali balcanici un effetto mollo diverso da quello sperato a Pietrogrado: affretteranno noi Balcani il tramonto del prestigio moscovita. II bornjjardarnento di Varnn e di Burgas produsse a Sofia una impressione enorme, più di dolore che di inquietudine. I circoli ufficiali ed i giornali ufficiosi si fanno scherno dell'offensiva russa- La Parodili Prava, interprete del pensiero di Radoslavoff, scrive : « Lo Czar della grande e reazionaria Russia dichiara la guerra alla piccola ed eroica Bulgaria, che fu liberata dal nonno dell'imperatore Alessandro II. Nicola II tratta invece i bulgari da traditori e minaccia vendetta, ma non intimorisce nessuno, li popolo bulgaro cfluti- rsSllciarrsSdlacittnntpdIBzcdlpgvccaplsltdoacuso nua la sua lotta per la sua libertà e per la sua unità nazionale •. Del resto l'azione navale della Russia non ha sorpreso i cireoli militari tedeschi e neanche quelli rumeni. Essi avevano Ria manifestato l'opinione che la Russia avrebbe attaccato, anche allo scopo di indebolire la difesa bulgara, la costa del Marc Nero. A Bucarest si dice poi che la Russia potrà inviare truppe in Bulgaria senza farle passare in Rumenia. Essa potrebbe infatti imbarcare truppe nel porto danubiano di- Reni e sbarcarle sulla costa occidentale bulgara di Silistria. La neutralità rumena sarebbe rispettata ed il Governo di Bucarest non avrebbe motivo di protestare come per l'invio di munizioni e di soldati alla Serbia per Pràhovo. La strada danubiana ha tutti i diritti delia libertà di navigazione. Del re- sto, la Russia ha pronto un esercito per la campagna bulgara. Esso, secondo i giornali vienneri ascenderebbe a„ 250,000 uomini, e sarebbe comandato dal generale Davidoff. Interpretazioni delle parole di Lansdowne Intanto i giornali tedeschi ed austriaci, col congiungimento degli eserciti alleati e l'attacco russo, commentano la discussione avvenuta alla Camera dei Comuni sulla politica balcanica dell'Inghilterra. La BcrUncr Post scrive: a .Mentre l'Inghilterra è pronta in teoria ad aiutare la Serbia, la sventura pare picchiare allo porte di'l Benno del re Pietro di Serbia La Srrbla è atterrita ed atterrata daui dichiapsnfqmsndEcvgplalpntpcffsscts«rlrazioni di lord Lansdowne: l'Inghilterra ed L suoi alleati ritengono disperata la sorte della Serbia. L'aiuto morale non è superiore a quello militare ». ■Le dichiarazioni di Lansdowne — scrive la Kreuz Zeitung — lascia intravedere un secondo insuccesso. L'Inghilterra penserebbe di impedire il passaggio delle Potenze centrali attraverso la Bulgaria. La Francia non si sarebbe ancora adattata a questa idea e si ignora a quale scopo la Repubblica voglia fare servire }e sue truppe già sbarcate a Salonicco. Se anche tutto le truppe anglo-francesi fossero dirette ad attuare .U progetto accennato da lord Lansdowne, esse non sarebbero sufficienti al compito assegnato ». Il Lokal Anzeiger, alla sua volta, ricorda come Repinglon in Inghilterra e Cadorna in Italia sconsigliarono gli Alleati dal tentare la spedizione di Salonicco. Tale contrasto sulla spedizione balcanica dimostra, non solo la discordia dell'opinione pubblica nella Quadruplice, ma anche i dissidi di interesse esistenti fra i vari Stati dell'Intesa. I commenti dei giornali viennesi sono su per giù dello stesso tono. Il Frcmdenblatt è dell'opinione che le dichiarazioni di lord I.lansdowne rivelano l'impotenza della Gran Bretagna a soccorrere la Serbia, impotenza che si accoppia alla sconfitta diplomatica tpccinta ad Atene col rifiuto dell'isola di Cipro. La Ncuc Frcie Presse scrive che le Po lenze della Quadruplice operano ciascuna per conto proprio, e non è quindi meraviglia che la loro politica faccia fallimento. La Zeit ricorda come Sazonoff annunziava alla Duma essere vicino il momento in cui sarebbe stabilita l'unione della Russia coi suoi alleati attraverso i Dardanelli : è avvenuto invece il congiungimento degli Im peri centrali coi suoi alleati. La Beichspost dice che il discorso illustra l'egoismo dell'Inghilterra, per la quale le alleanze hanno valore sino a che hanno un utile per lei: la Serbia sconfìtta non è più oggetto di premura per gli inglesi, Sulla situazione bulgara di fronte ai due Stati balcanici rimasti neutrali vi sono oggi due interviste improntate a .molto ottimismo. Il ministro bulgaro Popoff assicura che la Grecia rimarrà neutrale nel suo stesso interesse i Non vi è fra i due Stati motivo alcuno di farsi la guerra — ha dichiarato — ne ora nè in avvenire. Lo sbarco anglo-francese a Salonicco è inutile. I circoli mMiitairi giudicano che l'avanzata delle truppe nella valle di Strumitza sarebbe pericolosa per gli anglo-francesi stessi. La Commissione greca per l'acquisto delle granaglie è stata ricevuta degnamente. Le imprese militari dell'esercito bulgaro procedono bene. I bulgari dominano ormai tutta la Macedonia ». L'ambasciatore ottomano a Berlino, Hakki pascià, intervistato dalle « Leiipziger Abends Nackrichten », disse fra l'altro: «La Quadruplice, iniziando gli sbarchi a Salonicco, sembrò dimenticare che la Bulgari! neri sarebbe slata sola, ma che avrebbe urtato contro le truppe turche lungo la Maritza. Quanto ai greci non vi è timore che caduto Vcnizelos, si possa avere un rivolgimento politico. Anche la Romania manifesta sempre più chiare direttive della sua vera polìtica. Ne è prova l'energico contegno del Governo di fronte alle dimostrazioni russofile tentate da Filippescu e dai suoi seguaci. La Russia potrebbe esercitare una forte pressione sulla Romania se avesse pronte molte truppe: ma dove prenderle? La Quadruplice sperava di privare la Turchia di munizioni, ma non è riuscita ». L'intervistatore chiese al diplomatico la sua opinione sull'Albania. — Molto gravi, tanto più chela Grecia ha aspirazioni nella parte meridionale e cen 'rale dell'Albania. Della parte settentrionale si dovrebbe fare uno Stato autonomo. — Che avverrà della Serbia? — Il diavolo porli via la Serbia; ma nean che il diavolo non la vuole! — E dell'Egitto? — Tutto dipenderà dalla guerra» nèccvmclcdflribdctcbdtpdptmdlr1gUtpmmrrstMddscmaLsUcreumc Gli interventisti rumeni Intanto si annunzia da Bucarest che il partito della Federazione, guidato da Filnipipescu, prosegue nella sua attività. Per domenica è convocato un altro grande comizio a favore dell'intervento, e si prevedono per quel giorno nuovi incidenti. Re Ferdinando mandò a chiamare Filippescu e Take Jonesou ed ebbe con loro un lungo colloquio, ma non riuscì a smuoverli dalla loro decisione di indire un nuovo comizio per domenica. Essi ripeterono, secondo telegrammi da Bucarest, i postulati posti nell'ordine del giorno votato nel recente comizio: mobilitazione e guerra a fianco della Quadruplice. Notevoli giudizi sulla situazione rumena pubblica il « Diminetza », il quaì'e dice che la Romania prenderà una decisione appena la situazione generale nei Balcani si sarà un po' chiarita. Intanto, «rari i giornali berlinesi si rimangiano la notizia dell'" ultimatum» posto dalia Grecia alla Quadirup'Uce, per il ritiro delle truppe sbarcate a Salonicco: tale ritirata è forse dovuta alla smentita fatta dall'inviato greco a Parigi al ministro francese degli Esteri, mettendolo in guardia sulla tendenziosità delle notizie tedesche, austriache e bulgare. Il « Berliuer Tageblatt », come gli altri giornalii, dice che la Grecia tiene a mantenersi ferma nella neutralità assoluta. Se 'la Grecia avesse presentato un « ultimatum» all'Intesa, e questo fosse stato respinto, ne sarebbero sorte conseguenze militari che il Governo greco vuole evitare. II porto di Reni è sulla sponda russa del Danubio presso la frontiera ungherese; Silistria è sulla sponda bulgara dello stesso fiume, sul confine rumeno. Le truppe russe che s'imbarcassero a Reni per sbarcare a Silistria, dovrebbero, dunque, percorrere tutto il tratto rumeno del Danubio.

Persone citate: Alessandro Ii, Cadorna, Davidoff, Popoff, Post, Re Ferdinando, Reni