La giornata di ieri in Tribunale

La giornata di ieri in TribunaleLa giornata di ieri in Tribunale [Tribunale Penale di Torino - U ottobre). Il finto svizzero - Un passo indietro L'accusa di una bambina. Forse perchè aveva dimorato qualche tempo in Svifzera. Giuseppe Avataneo. che è nalo a l'orino od ora vive a Torino, pensò di sfruttare la carità dei figli della bella Elvezia., ohe si trovano in Torino. Assunse il nome di Burnitami, e, per sbarcare il innario, si. aggirò di casa in casa, dappertutto dove sapeva trovarsi uno svizzero, ed ivi. col ricordo della patria lontana, ne sollecitava la pietà. Due lire dall'uno, cinoue dall'altro, in tal guisa, col quotidiano gruzzolo, senza lavorare, oziando e vagabondando, il Unto Bakmann passava lo suo giornate. Ma doveva finire anello questo gioco; la polizia lo aveva di già seguito, un giorno vicino alla Banca Kusler fu fermato, fu arrestato o denunciato per truffa continuata. L'Avataneo. in Tribunale, fu condannato a , giorni di reclusione. Difesa: aw. Nasi. Se la cronaca in occasione della loro punizione, deve ancora registrare questi fatti bisogna eonehiudero che la civiltà ha fatto un passo indietro: s> è ritornati al tempo del briganti. Un povor'uomo. un tal Bernardo Ducone, una sera aveva trovato sull'erba di un prato nei pressi del Fortino, un sofllco letto e vi si ira stoso, placidamente. Ma. il suo dormiveglia fu bruscamente interrotto dalla vicinanza di due figuri; l'uno di questi lo afferrò; gli mise una mano sulla bocca: gli mormorò in tono di paurosa minaccia: « guai se parli; la paghi cara » o su quel corpo, tremante dallo spavento, passò la mano rapace a spogliarlo di lire quattro e cinquanta centesimi. Non palili, i furfanti, lo derubarono anche dei calzoni l Alla denuncia del Ducone eli agenti poterono la stessa sera acciuffare uno dei rapinatori fil compagno, un giovinetto di diciassette inni non fu potuto identificarsi) e tratto in carcere e poi al giudizio, costui, tnl Ghorra Pietro, fu condannato ad anni 3 e 2 mesi di reclusione. Difesa: aw. Nasi. „*.. * -jr Annibale Brachetto e Cavaìlero Ernesta sedevano assieme sul banco dell'accusa, acco mimati dalla slessà imputazione di grave de litio: l'uno autore materiale, l'altra ispiratrice. Si faceva loro caricò di'avere, l'uno colla mano rapace, l'altra, col consiglio sub lolo. derubato della somma di lire centosettan acinquo e di . una catenella d'oro tal .Rina Calcagno, conoscente ed amica della Cavallaro Sarebbe il Rrochetto. dietro lo. istruzioni della Cavaìlero, penetrato in casa della vittima, dove avrebbe commesso il furto. Testimone ed aoeusatrico principale era una bambina: ma questo piccolo testimonio non danno mai soverchio affidamento di verità.' oggi affermano quello che ieri hanno negalo dicono e disdicono: e cosi non fu accertato se proprio ora vero, conio dapprima aveva, dichiarato la bambina, olio il Brochetin in quel tal giorno avesse salito le scale della casa della Calcagno approfittando dell'assenza di costei. Entrambi j giudicabili furono assolti. Presidente: Avenati — P. M.: Bruno — Difesa: avvocati Pavesio e Moscone — Cancelliere: pinardo.

Persone citate: Annibale Brachetto, Avataneo, Avenati ? P., Giuseppe Avataneo, Moscone ? Cancelliere, Nasi, Pavesio, Rina Calcagno

Luoghi citati: Torino