Alla vigilia del processo Turola

Alla vigilia del processo Turola Alla vigilia del processo Turola (Tribunale di Alessandria) Alessandria, 8. Il drammatico processo & carico dell'avvocalo Iacopo Tutroia, che ha tanto fatto parlare di sè colla sottrazione romanzesca di gioielli di gran valore In danno del conte Di Rorà, di Tonno, sta por avere finalmente il suo epilogo innanzi al Tribunale di Alessandria, dove il dibattimento e fissato pel giorno 6 ottobre. Già una prima volta, nello scorso 20 luglio, il processo era stato chiamato in discussione dinanzi al Tribunale di Asti; ma i difensori avvocato Sardi c avvocato Grassi sollevarono allora eccezione d'incomnetenza territoriale, eccezione che fu accolta 'dal Tribunale, che trasmise gli atti ad Alessandria. L'antefatto E* ancora vivo il ricordo della enorme Impressione destata dall'arresto improvviso delJ.'aw. Turola, avvenuto a Torino il 30 gennaio u. s^. Gioverà, alla vigilia ormai del processo, che ridesta la intensa curiosità del pubblico, riassumere brevemente i fatti e le im. {putazioni. La mattina del 16 marzo 1914 si presentava nU'Uftlcio di Pubblica Sicurezza della Sìazioue di Porta Nuova in Torino l'avv Turola, ■narrando di esser stato derubato alla stazione di Asti, sul diretto Alessandria-Torino, "di una cassetta di gioielli di gran valore. 'Narrava l'avvocato Turola che viaggiava recando con se. la preziosa cassetta; mentre alla stazione di Asti affidava a un facchino una lettera, per l'avv. Saracco era- stato derubato, durante i pochi istajiti in cui si era affacciato al finestrino della vettura. Immediatamente, constatajta la scomparsa della cassetta, l'avv. Turola si era rivolto a due agenti di (pubblica sicurezza di servizio sul treno insistendo perchè il treno fosse fermato e si perquisissero i viaggiatori, il che gli agenti credettero di non poter fare. I preziosi gioielli erano, come è noto, del conte Di Rorà, e l'avvocato Turola li recava da Alessandria a Torino, per incarico avuto dal conte stesso. La cassetta doveva contenere tre file di pretlose perle, in numero di parecchie centinaia, un fermaglio con perle e brillanti, un braccialetto con perle, orecchini con perle, orecchini con brillanti, un orologio, uh braccialetto. Sì parlava allora di un valore di circa i.rocciitomila lire, cho paro sia stato constatato poi fosse in gran parto inferiore. Certo il valore era grande e i preziosi assai cari alla contessa Di Rorà, oltre che pel rilevanto valore, perchè erano memorie di famiglia. Sin d'allora, nonostante il preciso e colorito racconto che l'avv. Turola faceva, non ostante la posiziono ch'egli teneva in Alessandria. — era allora anche assessore alla Pubblica Istruzione — si elevarono da molte parli dubbi e sospetti sulla i-ealtù 'del denunciato furto. Qualche giornalie se ne fc-co eco, l'avv. Turola protestò 'energicamente e anzi diede anche querela a mezzo dell'avvocate Alessandro Sardi, concedendo la prova del fatto, 'ma la querela non venne portala ni'a orale discussione, giacché il giornale che .iVfeva insinuato il sospetto veniva assolto in istruttoria per non luogo n procedere. Pan-ero poi tacere le voci accusatorie, quelle pubblicamente manifestate almeno; ma l'autorità di pubblica sicurezza dubitava, vigilava e ricercava; Incornimelo allora un limerò o paziente lavoro d'indagini, che abbiamo largamente esposte all'epoca dell'arresto. Mentre pareva lentamente stendersi l'oblìo sul misterioso avvenimento, le ricerche proseguivano e no' funzionari si andava acquistando la convinzione della reità dell'aw. Turola per prove irrefragabili. L'arresto D 31 gennaio mattino la « Stampa » annunciava l'arresto del'Turola, avvenuto il giórno Innanzi. L'impressiono fu enorme, per molli, di vera stupefazione. Acquistata la convinzione precisa che l'avv. Turola aveva inscenato un'abile simulazione di reato e cho il ladro •li gioielli era lui, il procuratore del Re di Asti spiccò mandato di cattura. Esso fu eseguito a Torino, al 30 gennaio. 'L'avv. Turola era appena sceso dal treno, alle 15,15, quando fu- avvicinato dall'avv. Vercelli, 'delegato di P. S., che, accompagnato da due agenti in borghese, lo invitò ad entrare nell'ufficio di delegazione di PoTta Nuova per comunicazioni. L'avv. Turola impallidì, si turbò; gli agenti gli si avvicinarono, lo fecero entrare al Commissariato dove fu dichiarato in arre^ Poco appresso ammanettato fu fauo salire in automobile e tradotto a Asti alle carceri giudiziario. La laboriosa istruttoria Una lunga e intricata istruttoria incominciò. L'Autorità' giudiziaria rifece passo passo il lungo cammino già percorso nelle loro indagini dai funzionari della P. S., accettandocontrollando, svolgendo nei più mimiti dettagli la prova; incalzando da ogni Uno l'imputato, il quale si manteneva sulla assoluta negativa, difendendosi energicamente, tentando di sventare uno ad uno I numerosi o terribilrndlzli rhc si andavano accumulando contro di lui. Ma l'Autorità giudiziaria era ormai sicura che il famoso A. R.. il preteso ladro che voleva restituirò i gioielli trattando col conle di Rorà a mezzo dell'aw. Turola nor» era .litri che il Turola stesso, indiziato; da formidabili clementi male autore del gravissimo reato. Ma egli resisteva e negava. Per esigenze d'Istruttoria un giorno l'Autorità giudiziaria ordinò il trasferimento dc-1J'avv. Turola in Alessandria. Il ritorno nella sua città, dove aveva fatto una brillante carriera fu tragico per il disgraziato giovane. Pallido, sfatto, fra due cara! inieri, fu visto barcollante scendere dal trenoTradotto in carcere, chiamato al cosnetto u< giudice istrntoria aw. Vogliotti. il Turola piegò e narrò la sua colpa, indicando al in gistrato dove i gioielli si trovavano. Ma l'intricato affare non era ancor .. al pio termine. All'avv. Vogliolli che fulu.iiosamente si presentò alla casa dell'avv. Turala, i gioielli non furono presentati tutti; ne mancava una pare assai rilevante. Dove erano Uniti r Ed ecco ancora un po' di romanzo. L'avvocato Turola dal carcero era riuscito a comunicare clandestinamente coi parenti suoi e .aveva organizzato una suprema difesa disperatafar restituirò 1 gioielli, compre sotiu i'i nume dei famosissimo A. R. che li avrebbe speditalla Stampa. Mentre il giudice si recava a casa ■Turola a richiedere i preziosi gioielli, era accaduto che una parto <li essi era già stuta spedita a mezzo posta accompagnata da una tinta lettera di A. lì. al vostro giornale. Era un pomeriggio di domenica. Lunedi mattina i gioielli non eranq ancora giunti alla Stampa: l'attesa dui* tutta la giornata. L'Autorità giudiziaria e quella di pubblica sicurezza fecero ovunque febbrili indagini, invano. Finalmente alla «era verso lo 7, il piego prezioso giunse, e gioielli furono sequestrati. e o Voci di follia e nuove imputazioni L'istruttoria intanto proseguiva completandosi. Si dovevano ancora fare mólte contestazioni, e molte ricerche minute erano ancora da completare. Intanto corsero voci di improvvisa pazzia dell'imputato. Si narrava di urla udito all'esterno del carcere, di smanie, di crisi nervose. Sanitari competenti visitarono allora l'avvocalo Turola; le voci furono smentite ma, a quanto ci consta, pare che la difesa non abbia ancor rinunciato a combattere su questo terreno, e l'imminente dibattimento lo dirà. Già in Asti si notò che l'avv. Sardi fece pubbliche riservo in udienza, a questo riguardo. Intanto vennero in luce altri fatti. Una elegante signora di Tortona, moglie all'avv. Barboris di quella città, aveva dato incarico all'avv. Turola di liquidare certi suoi conti col nolo negoziante in pelliccerie signor Rizzi di Alessandria, consegnando anche all'avvocato una pelliccia di valore, perchè la rimettesse al Rizzi. Ma nelle trattative per lu sistemazione di tale partita, accadde che al Hizzi fu consegnata dal Turola una somma di denaro a deflniziono della pendenza: la pelliccia fu invece daU'av.v turola trattenuta per se. Risaputasi, durante le Indagini, la cosa, si ravvisò in questo esservi reato di appropriazione indebita e di truffa, sia in danno della signora Barberi» che, del sig. Rizzi; ed anche per questo imputazioni fu il Turola mandato a giudizio. Anche per le illecite' comunicazioni avute, dal carcere, l'avv. Turola dovrà rispondere, sotto forma ui corruzione di pubblico ufficiale. Ed e in (mesto reato pure imputata una guardia carceraria, certo Onofri Sanie, che si sarebbe prestalo a recare fuori dal carcere i messaggi del Turola. L'agente sarà difeso dagli avvocati Bottino e Laperna. Ne qui terminano lo complicazioni di questo .intricato affare giudiziario. Durante le indagini si venne a conoscere che l'avv. Turola aveva dal carcero scritto ad una nota ed elegante signorina della nostra città, la professoressa -Jrma -Sommariva, che era stala sua compagna di studi, pregandola di recare alla signora dell'aw. Barberis, di Tortona, e al cancelliere Piguari, presso il Tribuuale di Genova, due biglietti, che accludeva, coi quali invitava le pc-rsoue predotte a tacere di avere impostato per suo incuneo, da quella città, Ietterò suo a lui stesso indirizzato. La signorina Sommariva. certo cedendo a un impelo di buon cuore c di pietà, eseguiva l'incarico. •Ma accertatosi dall'Autorità' giudiziaria il fatto, anch'essa veniva coinvolta nel processo, o sarà portata a giudizio per favoreggiamento, ritenendosi clic, con uuel suo atto abbia voluto aiutare il Turola, ad eludere le iavestigazioni della giustizia. Ma tutte questo imputazioni notKliauno che un'importanza assai secondarla di fronte al fat o essenziale del processo, il furto dei gioielli al conte Di Rorà. Dibattimento breve Tali nelle loro lince generali e per quanto già pubblicamente consta, le condizioni nello quali si presenterà alla ribaita del pubblico giudizio il drammatico ed interessante processo. Se non accadranno sorpreso e non sorgeranno nuovi incidenti — il che in quest'affare intricato e misterioso non è da escluder si — il processò non dovrebbe durare più di tre o quattro giorni. Ci consta che la Difesa è decisa ad impedii e con ogni, mozzo legalo qualsiasi ulteriore differimento del dibattimeu io. dato < ' ■ l'Imputato da ormai otto mesi attende di essere giudicato. Paro assicurato l'intervento del conte Di fiora, che si troverà cosi di fronte al giovane avvocato, che egli aveva stimalo e protetto. L'avv. Turola sarà difeso da duo noti avvocati penalisti. Alessandro Sardì, di Alessandria, n Luigi Grassi, di Asti, ai cimili immediatamente si affidù: essi hanno con grande cura seguito le fasi dell'intricata istruttoria c la hanno concretata in un voluminoso incarto. In quale forma easi intendano combattere quest'ardua battaglia forense, dopo la confessione dell'imputalo, hnturalmanito ignoriamo; ma dal discarico testimoniale, che già si annunziava per l'udienza del Tribunale di Asti, appare chiaro che la Difesa si pronone di tratteggialo innanzi al Tribunale tutto l'intimo processo mentale attraverso il quale un giovane intelligente e colto potè ossero condotto al tristo delitto, per dedurne lo conseguenze lesali che saranno del caso: saranno pure dibattute imnortanti questioni giuridiche sui diversi reati imputati, che souo sei. duo ippro'uiazioni indebite, tre truffe e corruzione li pubblico ufficiale.