La celebrazione del 30° anniversario dell'unione della Bulgaria alla Rumelia Orientale

La celebrazione del 30° anniversario dell'unione della Bulgaria alla Rumelia Orientale La celebrazione del 30° anniversario dell'unione della Bulgaria alla Rumelia Orientale -Zurigo, 20, notte. La Bulgaria ha celebrato il trentesimo anniversario della sua unione alla Rumelia orientale, compiuta dal principe Alessandro con un gesto ardito, che stupì la Turchia e la Serbia, e, più ancora, la Serbia, e che provocò la guerra serbo-bulgara Come trent'anni fa, la questione rumeliota, cosi, oggi, la questione macedone turba l'animo bulgaro. Sofia fu in questi giorni tutto un nuovo ribollire di animi, che si preparano a sciogliere colla spada il grave problema. I giornali tedeschi, dando notizia della festa, rilevano come alla vigilia i capi dei partiti di opposizione fossero ricevuti da Re Ferdinando cui esposero le apprensioni destate loro dalla situazione odierna della Rullarla e perorarono la formazione di un Gabinetto di coalizione. Essi, continuano i giornali tedeschi, agirono sotto l'influsso degli inviati dell'Intesa, che da qualche giorno fanno sforzi- disperati per scuotere la situazione attuale. I circoli governativi sono invece tranquillissimi e seguono con calma, il cammino degli avvenimenti. L'opera dell'opposizione non può mutare la decisione presa dal Governo e la grande maggioranza del popolo è piena di fiducia nel Gabinetto attuale. Sabato, in Sofia, vi era un'animazióne straordinaria. Dall'alba numerose schiere di bulgari macedoni percorrevano le vie fra i canti ed il suono degli inni patriòttici, e si recavano al campo delle marce per arruolarsi. Nel campo degli arruolamenti regnò tutto il giorno un'attività febbrile. I macedoni volontari presentatisi sono molto più numerosi da quanto si credeva. Dappiù? ma se ne annunziarono diecimila; ora si è sicuri che il numero dei volontari ascenderà almeno a centomila, in coso di mobilitazione. Le feste ebbero inizio ieri con una cerimonia religiosa, tenuta innazi al palazzo reale. Vi assistevano ministri, dignitari, funzionari. Notati innumerevoli macedoni. Dopo la cerimonia il corteo percorse le vie della città al suono degli inni, fra immenso entusiasmo. La folla applaudiva i distintivi dèi veterani della guerra serbo-bulgara e la legione degli studenti. Venivano poi le Associazioni militari e patriottiche con bandiere, le scolaresche e la moltitudine sterminata. Il corteo si fermò innanzi al monumento di Levki, che fu l'apostolo dell'indipendenza bulgara, innanzi al mausoleo, innanzi al monumento dello Czar liberatore. V'era un po' di ironia nelle acclamazioni che salivano al cielo a salutare il ricordo di Ales Sandro II, proprio mentre lo Czar Ferdinando sta traducendo in atto quella politica che è il maggior gesto di ostilità che il popolo liberato abbia compiuto contro la politica dei nipoti dello Czar che strappò colla spada i bulgari dal dominio ottomano. Nel pomeriggio vi furono feste pubbliche. Si inneggiò alla Macedonia ed alla sua liberazione dal giogo serbo e greco. Alla sera, l'amministrazione comunale diede un banchetto, al quale parteciparono i ministri membri del Consiglio comunale, i veterani, molte personalità politiche. Anche in provincia la giornata è stata celebrata con grande entusiasmo, e • dappertutto si inneggiò alla liberazione della Macedonia. A commento della celebrazione bulgara, i giornali tedeschi accentuano che il regno di re Ferdinando è ormai stretto da vincoli infrangibili colle Potenze centrali e colla Turchia. « Ciò che oggi avviene sulla riva della Maritza — scrive il Lokal Anzeiger — è il trionfo dello sforzo tedesco e significa l'unione pacifica dell'oriente colle Potenze centrali ed il preludio dello sviluppo tolto a tutte le tendenze nemiche nei comuni interessi economici per il bene di tutti i popoli dal Mare-del Nord al Golfo Persico ». La Frankfurter Zeitung elogia re Fcrdi nando che « può mirare l'opera sua con viva soddisfazione » La Vossische Zeitung scrive che la Bulgaria non vuole aiutare la Serbia ad ingrandirsi, ma vuole rimpicciolirla ; e questo è l'interesse massimo della Bulgaria, e ciò annienta tutte le speranze dell'Intesa. Anche a Berlino i soldati bulgari della riserva sono stati invitati a rimpatriare, e la Morgen Post scrive: « La Bulgaria chiama i suoi soldati e prepara la tutela energica dei suoi interessi anche con altri mezzi che non siano quelli della diplomazia. La Bulgaria non ha avuto dalla Quadruplice che promesse sterili e concessioni che dovevano essere ottenute solo quando la Serbia si fosse ampiamente risarcita a spese dell'Austria ». I giornali di Berlino raccolgono poi la voce che il Re di Bulgaria abbia avuto un incontro col Re di Rumenta, consigliato dal duca Giovanni Alberto di Meklemburgo. La Frankfurter Zeitung dice poi, per di mostrare la cordialità delle relazioni turco bulgari, che il Sultano, dopo il Selamllk di venerdì, ricevette l'ingegnere bulgaro Rufeldieff, che lavorò molto al riavvicinamento fra i due paesi, e che Maometto presentò al ministro della guerra, Enver pascià. hT

Persone citate: Ales Sandro Ii, Giovanni Alberto