Episodi della nostra guerra e opere di assistenza

Episodi della nostra guerra e opere di assistenza Episodi della nostra guerra e opere di assistenza La bontà dei nostri soldati Busto Arsizio. 16, sera. I Ss une lettera del soldato Colombo Antonio diretta alla famiglia stralciamo il seguente episodio; • La *iia Sezione 6 aumentata di laminerò... Un bimbo di 7 anni circa, t venuto itra noi a tenerci di buon umore nelle oro di ! libertà. .«Egli è un «trovatello»; nacque in Germa- ■ nia, e fu abbandonato dai genitori poco onesti, Ielle si trovavano in un paesello ani vicino [quando le nostre truppe mossero verso il nelatteo. ... • .« ©'allora, questo misero piccino, girovagò idi casa in casa, senza protezione; scalzo e maCilento giunse sino alle porte di questo convento dhiedendo cibo e ricovero, e -da pietosi (carmelitani, fu raccolto e sfamato per alcuni ; giorni. Quando il ,.- Comando » v«nne a.conojscenza di tanto, non mancò di prestare il !suo aiuto; dopo averne dato avviso al Mimi-. :«lpio, il piccolo soldato, venne preso « in ]forza • ed ora rimane il Aglio della l.a Sezione [Panettieri con forni Veist. Una minuscola diivlsa uguale alla mia. ha coperto le rami di questo ragazzino, due gallonf d'appuntato Irtsplendono come ornamenti; sulla .'«iujbbètta 'nuova, fiammante di tela < grigio verde » e 'bisogna vederlo con quale perfetta regola si presenta ai graduati clic lo chiamano. • . « Ieri si è pagato il soprassoldo alla truppa; |«n torrette destinato a raccogliere le offerte pel disgraziato fanciullo è stato posto nell'eI stremila del «tavolo di paga • e non uno ha | dimenticato di dare il suo obolo al piccolo bimbo... col poco e col tanto si è raccolto un centinaio di lire; egli a fianco d'un ufficiale ! rispondeva un « grazie », con voce tremante idi gioia ad ogni « benefattore » che versava Ila sua mercede e domani si depositerà, l'ini porto presso l'ufficio postale di qui e che dovrà aumentare sempre più. ; t Nelle vie, nello'piazze, 11 grazioso « Tonni feosl si chiama), ù poi segnato a dito: un -gèInerale. di'cui non si conosce ilnome, lTia ferimato stamane sul limitare della' città e dopo ! aver interrogato lui e chi lo accompagnava, si [allontanò, commosso, donandogli una grossa ■ eloccolatta, che ora mangia, appetitosamente icon un tozzo di pane. Basta; ora e con noi ied 6 allegro, vispo, come im passerini), ha iglà cambiato colore e minuziosamente vi Terrò al corrente per quanto ne faremo di lui ». mttaqcplipsczsvdrirrmrdcpfnfilila mini Si in j Firenze, lt>, notte. j Protagoni&U di questa, avventura troico-senìlinientute sono due fiorentini. Bruno Poccar! di ed Enrico Cipriani, ambedue di 13 anni, iene si sono recati a piedi da iFirenzu al Laì dorè, per visitare un loro amico, soldino di i fanteria, malato e ricoverato in un ospedale da campo, ed avere suo notizie preciso o rassicuranti. La decisioaio fu presa dai duo giovanetti dopo che la famiglia Capecchi, presso la quale il .Bruno Póe.cardi era ospitato, aveva avuto notizia della malattia sopravvenuta al fronte ad un loro caro. U Poceai'dJ. uicortosi che la famiglia Capeodri era in gravi apprensioni, anche perchè le notizie del bravo fantaccino erano scarse, decise, insieme al Ciipriant. di recarsi al fronte per cercare notizie. Essi partirono a piedi il Jtu agosto — si capisce, all'insaputa d5 tutti — con sole ? lire ! e mezza ini tasca. Da Firenze, in varie tappe, |per Borgo San Lorenzo, Marra*, giunsero a iFaenza Ili li andarono a .Ravenna. Da Ba; veuna ■ fecero la non facile traversata della Valile di Cornacchie Poi, per (Loreo, Piove e Fusine, arrivarono a Mestre. Erano sfiniti; le .sette lire erano terminate, e vivevano con del 'tozzi di pane secco. Pure ebbero la forza d'atnlmo e la costanza di continuare, e per Treviso e Luugarono, evitando con prodigi di aìstuzia la vigilanza militare, giunsero a Santo ! Stefano. Si spinsero fino a Ire chilometri dalle trincee; errarono a lungo. Poi, iin condizioni miserande, tornarono a Pieve di Cadore. Ma qui furono accolti dalle braccia amoreIvòli... dei carabinieri. 1 — Dove andate? — chiesero. : — a trovare il nostro amico Francesco Cai pecchi — risposero con fierezza i due geneirosi ragazzi. i I militi malgrado fossero convinti della noibiltà del motivo che aveva spinto i due ra■ gazzi a compiere il viaggio, li rimandarono 'alle rispettive abitazioni, collocandoli in un [trono in partenza per Firenze. L'ili, suini! 3 In Reggio Emilia, 16 i | sottotenenti di lanleria Otello -Góccoui, nostro concittadino, e Nerio Marabini, sono stati additati alle truppo con un solenne encomio ; conferito per lo prove di valore o di sangue ! freddo addimostrate dai due bravi ufflciab. . L'encomio ft stato dato con un ordine del jgiorno che suona cos): « Comunichiamo che S. E. il ba rivolto una parola di 'lenconiio ai sottotenenti Coccorii signor Otello !e Marabini signor Nerio, perchè seppero conij portarsi con calma e sangue freddo di fronte [al fuoco di artiglieria nemica del quale era ! fatto segno il drappèllo di truppe di compleimento cho essi-guidavano a raggiungerò il ! reggimento mobilitato ». i E' risultato infatti die i due bravi sottotoinentl recatisi a con 130 uouiint, dolevano per ordine ricevuto, passare l'Isonzo per j raggiungere a il resto del reggimento. Arrivati in un certo punto, furono avì vistati dal nemico che li fece segno ad una incarica nutrita di proiettili. Lo spirito forte o j cosciente dei due ufficiali riuscì a Mantenere !«lto il morale o là disciplina nei soldati, cosi iche, senza alcuna perdita, con sapienti fallitele, riuscirono a raggiungere il luogo usseì (nato. ili figlio dell'eli. Bianchini caduto sul campo Ancona, 16", mattino. Le speraiizo concepite' sulla' sorte del capi,tono Bianchini, lighn dól deputato'dl'Macerata'ai 6ano dileguate. Giunge notizia al Deposito del suo reggimento della morie del giovane ufficiale, avvenuta alla testa della sua compagnia 11 22 agosto. I Il Comitato di assistenza ad Alessandria » Alessandri». 16, non*. Il Comitato di Assistenza' c Soccorso ci comunica clic per doliberazione del presidenti di tutto le Commissioni ed in conformità a quanto discusso in precedente assemblea generalo, assumerà la confezione di indumenti nella quantità che l'Amministrazione militare vorrà concedergli. Lo scopo che il Comitato si propone tì duplice: evitare anzitutto uno. sfruttamento della mano d'opera locale a vantaggio di pochi incettatori: assumere « distribuirò in giuste proporzioni il lavoro in modo che tutti l bisognosi, con preferenza alle famiglie dei richiamali, possano lavorare con equa distribuzione, senza subire .l'alternativa o di cedere sui prezzi di lavorazione o di restar senza lavoro. 11 raggiungimento di tali scopi costituirà di per sè un grande beneficio per i lavoratori. Infatti, mentre attualmente sui prezzi di tariffa, che sono abbastanza rimunerativi, gli incettatori prelevano una percentuale clic varia dal 2ó al SO per cento, 11 Comitato pagherà agli operai l'intera tariffa, diffalcata una minima quota che servirà por lo sptso generali, devolvendo l'eventuale rt-siduo a beneficio del Comitato di assistenza. Aggiungasi ancora che il Comitato non intende faro opera monopolistica, distruggendo la libertà di lavoro ; fonda invece le sue ragioni sulla norma economica della concorrenza. Il Comitato si è per intanto assicurato, mercé l'autorevole intervento di S. E. il comandante il Corpo d'Armata e del Maggiore commissario che dirige il deposito di riserva vestiari, una discreta quantità di lavoro e confida ottenerne altro ancora prossimamente. La organizzazione dell'impianto per detta lavorazione è in pieno sviluppo, ed a giorni si inizierà, previa pubblica notizia per manifesto, la distribuzione del lavoro. A capo dona benemerita iniziativa sta, come sempre, ^il presidente sindaco Pistoia. La Commissione speciale per la fabbricazione degli indumenti di lana per i soldati, ha rissato la mercede ed i premi, come risulta dalla tabella seguente: Mercedi'. Sciarpe l'una Calze al paio Manichini » Ventriere l'una Ginocchiere, paio Guanti » minimo .. 1,40 0.50 0,/jO 1,20 O.fiil 0.70 massimo 1,70 0,70 0,<i(t 1,50 O.HO 0,00 A ohi pei presenterà indumenti confezionati con lana propria, verrà corrisposta a titolo di premio, oltre al valore <lclla luna in ragione del peso la mercede del lavoro di cui sopra aumentata del 20 per cento. La bontà della Regina Elena Venula, 16. mattino. Si ha Un Mira : In una visita all'Ospedale miniare' di Savigllano la regina Eleua o il principe Umberto si intrattennero con un soldato di fanteria, appartenente al Comune di Mira, tale Antonio Travagnin. il quale, dopo aver preso parte valorosamente a vani combattimenti, rimase ferito gravemente al braccio destro. La pietosa Begina nel breve colloquio avuto col soldato gli chiese che cosa avrebbe desiderato. 11 Travagnin rispose all'augusta visitatrice che il suo maggior desiderio sarebbe di vedere sua madre e la sua sorellina Ritti. « Sarai accontentato » soggiunso la Begina. E stamane un incaricato dolla Beai Casa giunse a Mira a prendere le due donne per condurle presso il loro caro congiunto. L'atto magnanimo della Regina commosse la borgata di San Rocco, dove abita la famiglia di quel solduto. SsuRiNovaducotlsglil stoungininomcaapceGMchPbabetecocltoCdbsGbmpcgslnp11cie r a o e i La "Casa del soldato,, a Venezia Vanazia, 16. mattino. Goll'inlervento delle autorità civili e militari, si ò inaugurala ieri la « Casa, del soldato », che sorge in prossimità dell'Arsenale accanto al giardini pubblici, nel popoloso sestiero del castello in prossimità delle principali caserme e «11 «litri edifici militari. La sala maggiore della casa è adibita a sala di convegno e lettura, e> misura 10 metri di larghezza e "5 di lunghezza. La sala ha un'ampia loggia superiore; nel centro « attorno, lungo le pareti, sono disposti i tavoli sui quali sono distribuiti giornali e riviste d'ogni regione d'Italia. Nel fondo i; cretto un palcoscenico per proje/.ioni cinematogralfohe. Un altro ampio locale « de. stiuato a buffet. Per i giuochi all'aperto è destinato uno spazioso cortile. Un;i saletta, arredala eleganteaneute, è adibita u bigltardo ed altri giochi. Al piano superiore è la Biblioteca o la salti di scrittura. La « Casa del Soldato » è aperta ogni giorno dallo ore 17 alle 20. rdbi ia, o faPeri sii italiani irigissieri dei rossi possano ritornare in patria Roma, IH, sera. Sono iu corso da parte della llussia,'ie pruticliu per la consegna all'Italia del prigionieri di nazionalità italiana che appartenevano loro malgrado all'esercito austriaco. Parecchi di questi prigionieri liuum. iatto con mezzi Tmmrli il' lungo viaggio di ritcnrno in Italia attraverso i paesi balcanici. Ma Ja massa è composta di parecchio migliaia di uomini per quali le diflìcollà di'un viaggio dalla Russia all'Italia per terra o per mare non sono lievi. Molti di questi prigionieri si trovano tuttavia liberi in Romania. Altri .poterono raggiungere la Serbia, ina una parte si trova ancora in Russia in attesa che sii avvenimenti rendano meno disagevoli lo diflìcoMà del viaggio. sabIlgpOsusEb