Ricompense al valor militare

Ricompense al valor militare Ricompense al valor militare o Roma, 14, notte. Il Bollettino Militare contiene le seguenti Ricompense concesse di motu proprio da' Re Medaglia d'argento FOBELLl ANSELMO, da Valle Masino, caporale del 5.0 alpini, comandante di una pattuglia esplorante^ giuntcf al passo Brizio, mentre s'iniziava ti combattimento, di sua iniziativa, varcando la cima rocciosa della punta Garibaldi, si recava, con pericolo delta vita, al passo Garibaldi, e quivi grandemente coadiuvava la guarHia del passo a respingere il nemico, che già aggrappavasi alle trincee. 15 luglio 1915. BEL CVRTO BINALDO, da Piuro {Sondrio), DEC GIORGIO PLACIDO, da Samolaco, soldati del 5.o reggimento alpini, ai guardia al passo Garibaldi, esposti ,U fuoco cfflcacissimoèo a , o e ò ò a n i e r ieompensc al valore mi. li guerra del 11>15: tifare per la campagna tici nemico, essendo ferito il capo-posto, essi pure feriti, resistettero freddamente, infliggendo gravi perdite all'avversario, che. in forze preponderanti slava per penetrare nella trinca. 15 Lug'io 1915. LAUCUTTl ALESSIO, da Monasteroto del Castello {Bergamo), soldato del. 5.0 reggimento alpini, per primo, inerpicandosi su di una roccia a picco, si [anelava all'attacco di una. trincea avversarla, trascinando i compagni con l'esempio. 21 Agosto 1915. MACARIO UMBERTO, da Costa Volpina (Bergamo), soldato del 5.o reggimento alpini, semplice facente-funzioni di capo-mitragliatrice, in mancanza, di graduati, con calma e freddezza dirigeva il fuoco della propria arma, nonostante l'intenso fuoco d'artiglieria e di fucileria nemica, concorrendo efficacemente a volgere in fuga una colonna avversaria marciarne al contrattacco, il Agósto 1915. LACOM RAIMONDO, da Cagliari, soldato del 151.0 fanterìa, si distinse in vari fatti d'arme per ardiQi<nto e valore. Il 23 agosto, nella mattinata, recatosi da solo in una trincea nemica, ritenuta abbandonata, s'imbatteva invece in cinque soldati nemici addormentati, che si svegliarono di soprassalto. Non avendo fucile, impugnò la sciabola-baionetta, intimò loro la resa e riusci a farli prigionieri. Nel pomerlgcio dello stesso giorno, spintosi coraggiosamente, con pochi compagni', in ricognizione di una trincea nemica, colpito da una fucilata, lasciò la vita sul campo. 23 Agosto 1916. CHESSA ANTONIO, di Siligo (Sassari), capolral-maugiore del 152.0 fanteria, con particolare ardimento spingendosi spesso da solo oltre le linee di fuoco, potè avvicinarsi a trinceramenti già occupati dal nemico, introdurvisi e raccogliere armi e munizioni. Accollo dalla fucileria nemica, riuscì sempre quasi miracolosamente a salvarsi. ì Agosto 1915. CAIZZl GUIDO, da Foggia, tenente del 6.0 bersaglieri comandante di compagnia, durante t'assalto di una trincea nemica cadeva gravemente ferito e, non riuscendo, malgrado i ripetuti tentativi, a seguire, il reparto. Invitava i suoi bersaglieri a perseverare nella lotta ed a non curarsi della sua persona. 15 Agosto 1915. MORETTI CESARE, da Cosplrolo (Belluno), caporale del 7.0 reggimento alpini, comandante di una pattuglia alpini, di notte la condusse a scalare la vetta del monte Tofana Prima, dove, cransi annidali i tiratori austriaci, riuscendo ad ucciderne buona parte ed a disperdere i rimanenti. 18-19 Agósto 1915. DE TONI LUCIO, da Alleghe (Belluno), soldato del 7.0 règg. alpini, fu anima e guida effettiva dell'impresa di una pattuglia alglni, che di notte scalò la vetta del monte Tofana Prima, dove eransi annidati i tiratori austriaci, riuscendo a'd ucciderne buona parte ed a disperdere i rimanenti. 18-19 Agosto 1915. TRUZZABD1 MATTEO, da elusone (Bergamo), soldato del 5.0 regg. alpini. Semplice soldato facente-funzioni di capo-mitragliatrice, in rnancanza di graduati, con calma e freddezza dirigeva il fuoco della propria arma, nonostante l'intenso fuoco dell'artiglieria e della fucileria nemica, concorrendo efficacemente a volgere in fuga, una colonna avversarla marciantc. al contrattacco. 21 agosto 1915. Ricompense, concesse per decreto luogotenenziale. — Medaglia d'argento: ' TULLI ERCOLE, da Roma, soldato del lO.o art. da fortezza, durante un'azione di fuoco ■in cui la. batteria di mortai da 210, deffa quale faceva parte, fu soggetta a violento tiro nemico, bencht ferito gravemente dalle sclieggie di una granala scoppiata vicino, non voleva abbandonare il proprio posto e, trascinato poi a forza al luogo di medicazione. e successiva mente afl'anìBulanza, serbava un contegno me-, ravigliosamente sereno, incoraggiando gli altri compagni feriti meno gravemente di lui. 28 Luglio 1915. PALAZZO ANTONIO, da Bondeno (Ferrara), caporal-maggiore del 20.o reggimento art. du campagna, quale capo-pezzo ne dirigeva per due giorni il fuoco, con ealma e serenità, benché esso fosse fatto segno' a tiro aggiustato di artiglieria leggera e di-medio calibro, che lo rendeva infine inservibile- Bimaito /«zito, ènuva il. combattimento; 4 agosto 1915 lasciava il proprio posto solo dopo ordine e amorevole violenza dei suoi superiori. 1 Agosto 1915. BlASCARDl, da Siena, soldato del B9.o fanteria, accanto al comandante della propria compagnia fu tra i primi a lanciarsi sulle trincee nemiche. Rimasto incolume, con evidente pericolo delta vita riusciva a. portare ih salvo un compagno gravemente ferito, i Agosto 1915. COPPOLA t'RAXCESCO, da Milazzo (Messina), sottotenente del ?0.o lantcria, con grande ardimento, alla testa del proprio plotone pe- ' netrava per primo nelle, trincee, nemiche, l'èrito, non abbandonava il combattimento, dando mirabile esempio dì valore. 4 Agosto 1915. ORAZIO ISIDORO, da Norvela {Treviso), caporale maggiore 70 funi. Insieme al comandante il proprio plotone. Irrompeva neilc trincee nemiche e sebbene ferito non abbonda¬ a i -, i 8 , u r o SCAGLIA MICHELE, da Monca.ieri (Torino), sergente 92 fanteria. Alla testa del proprio piotane, lunciavasi per primo sulla trincea nemica e la oltrepassava prendendo col suo reparto posizioni, avanzale, che mantenne durante tutto il combattimento malgrado te- sanguinose perdite prodotte, dal grandinare, dei proiettili nemici Bipiegando per ordine superiore, trasportava personalmente.un ferito gravemente; !, agosto 1915. GARIASCHBLLI LUIGI, da Dresano (Miluno), caporale 92 fanteria, ferito al costato e alle spalle, nelle prime ore del mattina, mentre recideva i reticolali delle trincee nemiche, non si allontanava dalla linea, del fuoco. Ferito una terza volta, non desisteva dulia, propria azione se non per espresso ordine del comandante della compagnia: i agosto 1915. CALZA DOMENICO, da Viqonc. (Torino), soldato 92 fanteria; benché ferito al viso, mentre era intento alla distruzione di un reticolato, non voleva allontanarsi. Avuta una pinta tagliatili., riusciva ancora ad aprire nell'ostacolo, rimanendo in piedi, un varco di circa due metri. Ferito nuovamente al braccio, non si ritraeva die per tassativo ordine superiore; 4 agosto 1915. CAIBE GIOVANNI TOMMASO, da Casale monferrato (Alessandria); sottotenente di complemento del 1 reggimento genio; con 36 uominidel genio, divisi in quattro squadre, compi con. perfetto ordine e cautela l'avvicinamento ai reticolali dinanzi alle trincee nemiche del Kotheck, eludendo l'attenzione di una pattuglia avversaria di U uomini, e passò innanzi, a loro riuscendo mediante tubi esplosivi a rompere 1 reticolati stessi. Si slanciò quindi col suoi uomini all'assalto unitamente al primi della fanteria e. arrestato da violento fuoco dinanzi la seconda linea delle trincee nemiche, vi si sostenne Incoraggiando ì soldati. Bcslstelle per circa nove ore al combattimento, quantunque ferito e contuso in più parti e infine, soverchialo da preponderanza di fuoco,' ultimo ufficiale con gli. ultimi nuclei del aenioe della fanteria, si ritrasse; ì agosto 1915. LENTINIBOCCO da Palermo, saldatoi reggimento genio.. Si offerse per la seconda volta di far parte della squadra incaricata della rottura dei reticolali dinanzi alle trincee nemiche di Botheck. Aperti i passaggi, fu il primo fra tutti a slanciarsi- all'assalto. Ferito al braccio, e al petto, rimase ul suo posto invitando i compagni sino alla fine dell'azione; 4 agosto 1915. BABATTONI DON GIOVANNI, da Onvto Inferloré (Novara), cappellano militare 92 fanteria. Sotto il grandinare Vi proiettiti, deliberatamente diretti dal nemico inumano contro i feriti e contro l medici nell'esercizio delle loro funzioni, portavasi ripetutamente con ammirevole coraggio e abnegazione, sulle linee del fuoco trasportando personalmente l feriti più gravi al posto di medicazione,- i agosto 1915. B1CC1 STEFANO, da Fosciandora (Massa Carrara), sottotenente di complemento 21 fanteria. Volontariamente offertosi, guidava una pattuglia nel pressi di trincee nemiche per far, saltare un tratto di una importante linea ferroviaria lungo la quale l'avversario stava compiendo del lavori, con grave rischia.- riusciva pienamente, nell'intento; 28 a'/oslo 1915. MEDAGLIA. DI BRONZO: DE ANDREA LUIGI. FASANO ARMANDO, DALMASSO 'GIOVANNI e ANDREOLO GAETANO facevano parte di -una pattuglia incaricata di far saltare nei pressL di trincee nemiche un tratto di una importante linea feroviaria lungo la quale l'avversario slava compiendo dei lavori, e eon grave rischio riuscivano pienamente nell'intento: 28 agosto 1915. MARTINI EDOARDO, accompagnava volontariamente per ben due volle e dopo vive insistenze, rufflciale di cui era attendente in ardite e. pericolose ricognizioni e mettendo-a grave rischio la propria vita, dava bella prova di fermezza d'animo e di devozione verso il suo superiore; «8 agosto 1915.