I nostri veicoli devastano il campo d'avazione di Aisovizza

I nostri veicoli devastano il campo d'avazione di Aisovizza I nostri veicoli devastano il campo d'avazione di Aisovizza ypbrte trincea sul espugnata ; il nemico fespinto alla baionetta Vittoriose operazioni d'alta montagna al ^Ort^tallo e al monte Cresta Bianca. ( Per telefono e t&legr- alla «STAMPA^) Il comunicato ufficiale \. (Bollettino xi. 88) Cesando Sopreat, 22 agosti 1915. Nella zona di Monto Maggio, a : nord-ovete «fi Artiero, Vartiglieria nimica ha bàttalo ieri intanta' mente le nuove potizioni conquistate "dalle nostre truppe ; tuttavia fu poi' sitile ampliare ancora la nogtra occupazione. . ;< Nell'alfa Boite furono espugnate : «Icone trincee nemiche alla tettata del vallone di Travenanzee e prati ■prigionieri in numero tuttora indeterminato. Vennero anche tcacciate pattuglie nemiche annidateti tra le roccie del monto Cristallo od estesa l'occupazione fino al monta Cretto Bianca. ■. L'artiglieria nemica aprì il fuoco contro l'abitato di Cortina d'Am pezzo producendovi qualche danno. ■ Nell'alto Rimnz il nemico pronunziò attacchi ..contro le nostre potizioni [avanzate : fu retpinto. Anche tul Carso le nostre lineo ieri progredirono alquanto. Fu espu. gnata. una forte trincea prendendovi 97 prigionieri, tra i quali 2, ufficiali e una mitragliatrice' tendala. Il ne g(radi g. ticoficnu"qoqapsgttocdvpupCmsansrpaeeczcdlRfuoco contro quel tratto dèlia nostra fronte. Quindi lanciò lo truppa all'assalto : fu retpinto col fuoco, poi» con successivi attacchi alla baio netta, ricacciato ed inseguito. I nottri velivoli rinnovarono ieri mattina l'incursione tul campo nemico di aviazione di Aisovizza, tul quale lanciarono 60 bombe, devastandolo. La nostra ardita squadrìglia, pur fatta segno ai consueti ■tiri degli antiaerei, ritornò incolume. Firmato: CADORNA. — • „;_|__#- i mT^:f^*^a >*Ua**>*+»*»l«**faI bollettini del Comando Supremo continuano a registrare la serie ininterrotta dei piccoU successi delle nostre truppe lungo tutto il nostro fronte. . La stessa grande battaglia sull'Isonzo si è frazionata in episodi locali, individuati dalle condizioni del terreno attorno a Monto Nero, e a Plezzò, a Tolmino, a'Piava, n Gorizia e all'altipiano del Carso. Ma il frazionamento della nostra grande offensiva è imposto \ dalle' condizioni delle difese austriache lungo tutto il confine Trentino-Tirolo-Carnia, e sull'Isonzo. Lungo la zona alpina non potrà 'certamente avvenire una di quelle grandi azioni che decidono delle sorti d'un esercito e danno il possesso' d'una vasta zona di terreno. Lo stesso orientamento della rete stradale che irradia dal confine 'al centro, di Trento non permette la manovra, ma è propizio alla lenta infiltrazione concentrica che vanno compiendo le nostre truppe, la quale potrebbe dar luogo ad una :grandè battaglia solo dopo che in un tratto del fronte fossero state sfondate le linee nemiche, e la nostra avanzata fosse affrontata, al di là della linea delle fortificazioni da un esercito austriaco in campo aperto. Anche sul fronte orientale, sull'Isonzo, là «s9uttpgtrcvnbhdravsqvvactanct1shfsrigZd grande t'attaglia' che ora I va svolgendo (razionata in tanti episodi, assumerà unità di tempi*«oltanto «tòpo' ette tfaranrt» caduti i capisaldi della difesa austriaci! : Mal targhetta e Prédil, Tolmino e: Gorizia. . Perciò le azioni che si svolgono in Trentino e in Tirolo costituiscono per pra ancora il lavorò ' di infiltrazione della' nostra offensiva attraverso e; malgrado lò fortificazioni nemiche, c lo stesso. terreno difficile della montagna formidabilmente -munito di opere.di difesa fa loro-, assumere un carattere di frazionamento minuto il "quale'Tmpedisce dì coglierò''ffnsiein'è dèlie operazioni, appunto perchè la sintesi di quanto lo nostro truppe vanno. compiendo apparirà soltanto nel risultato ottenuto dòpo parecchio tempo. A Monte Maggio,1 dove le nostre truppe si sono saldamente-stabilite solo da pochi giorni, gli austriaci.anziché tentare un attacco, hanno rivolto un intenso fuoco d'artiglieria sulle nostre posizioni;:senza però ottenere alcun risultato. Anzi, la nostra occupazione ha potuto ■ìnaggiormerito ' estendersi ancora. Già da quasi un mese il vallone di Travenauzes èra ih possesso dèlie nostre truppe e la sua conquista: ave va dato luogo a un brillante combattimento e si era estesa poi l'occupazione a Cima Fanes e a Cima Cavallo. La testata del,vallone era però rimasta in possesso degli austriaci, i quali sono, stati ora scucciati'dalle 'trincee che ancora occupavano edJiarmp lasciato nelle nostre muni un certo numero di prigionieri. A tale azione che assicura meglio la nostra, occupazione verso il passo di Falzarego ad ovest della 'conca dì" Cortina d'Ampezzo, fa riscontro la- cacciata di pattuglie austriache dalle roccie di Monte Cristallo e l'occupazione di Monte Cresta Bianca,' che estendono l'avanzata a nord'della etessa conca di Cortina d'Ampezzo. Il nemico ha risposto alla .nostra avanzata non con un contrattacco, ma semplicemente bombardando l'abitato di- Cortina d'Ampezzo. Un attacco tentato dagli austriaci contro le ultime posizioni;da noi occupate nell'alto Rieriz ò stato respinto i Sul Carso la "nostra, metodica avanzata faòa«gm* con oncciW ìt successo ararmi «iato dal conhmicatp\dl.:t«rr,si concreta nelle solite cifre': una ' forte trincea conquistata, 97 prigionieri,' tra ,1 .quali due ufficiali, e una mitragliatrice" munita di scudo di protezione. (E' un'arn^a, do* attacco, por la protezione che offre ai servènti, i quali !n campo aperto possono fai" funzionare la mitragliatrice stando, al riparo dietro Io scodo). Gli austriaci, dopo; aver concentrato suila trincea perduta, un intènso fuoco d'artiglieria, mossero all'assalto; ma furono respinti col fuoco e con la baionetta, e poi.inseguiti. Il nuovo -bonibaiviàniento del campo d'aviazione austriaco di Àisovizza, compiuto dai nostri aviatori, :i quali lanciarono sessanta bombe sugli hangars nemici, devastandoli, ha certamente messo,fuori servizio parecchi dèi velivoli nemici, ed è- stata una brillante risposta al bombardamento compiuto dagli aviatori austriaci su Udine. Anche questa volta 11 tiro dei cannóni antiaerei austriaci si è dimostrato inefficace, confermando quanto abbiamo avuto occasione di osservare qualche tempo fa, che cioè contro i velivoli non sono sèmpre efficaci i tiri di artiglieria da terra per le grandi difficoltà, che incontra il cannone nell'aggiustare il tiro contro bersagli in rapido movimento, a- distanza difficilmente' apprezzabili e continuamente mutevoli. Contro gii aeroplani occorrono aeroplani dà caccia, armati di mitragliatrici e protètti dà scudi, come contro 1 sottamarmi è necessaria l'opera di altri sottomarini. ' v ' Z.

Persone citate: Cadorna, Cima Cavallo, Cresta Bianca