Il controllo dello Stato sui prezzi della carne e del grano

Il controllo dello Stato sui prezzi della carne e del grano Il controllo dello Stato sui prezzi della carne e del grano nuovo le sciupate dottrine sull'intervento utile o dannoso dello Stato nella attività produttrice e commerciale di una nazione : dottrine che facilmente si esaltano o si distruggono fino a quando manca la realtà della loro upplicazione. Ma è fuori di dijecussione che in alcune forme della atti.vita, nazionale sia necessaria una organlz«azione unica, una eguaglianza di azione, luna ripartizione meccanica e razionale dejgli sforzi, per raggiungere il massimo deleiderato rendimento. Esempio facile, evidente: l'esercito in guerra. E la guerra, che solidarizza i popoli, vuole che a rin fono defla potenza bellica la produzione,' 10 scambio e il consumo di alcune derrate, quelle che formano la base della alimenta- zione, siano dominati da una superiore re «old al fine di ottenerne una più perfetta utilizzazione dal punto di vista nazionale, In alcuni nostri articoli, pubblicati eu que sto giornale, mentre si esaminavano gli : aspetti attuali e yarii dell'approwigiona mento di carne e di grano, abbiamo già, a proposito, rilevata la importanza di un elemento della questione: il prezzo. B si disse che di questo dovremo preoccuparci 11 prezzo delle derrate alimentari non può essere considerato, nella presente economia di guerra, come il prodotto libero e spon- taneo 'di una serie di fatti economici che ton 'sia opportuno di dominare con mezzi |>iii forti dei consueti ! Se*i prezzi alti delle derrate alimentari, jBn tempo di.pace, sono talvolta indice di ricchezza, perchè salarii e redditi 'pérmet#ono di pagarli, oggi, per noi e per tutti i popoli in guerra, l'alto prezzo è indubbla piente il segno di un benessere che diminui fece, e di disponibilità alimentari che si jassottigliano. E allora, come nelle famiglie "le.crisi economiche risvegliano il salutare te forte spirito della parsimonia, richiama kio attività ignorate al lavoro, obbligano iud utilizzare con maggior perfezione quan Ito è disponibile e si riconciliano le necessità con i mezzi, alla stessa maniera lo Stato ha interesse ad usare della propria forca attuale perchè i prezzi di alcune derrate (alimentari di base siano avvicinati il più possibile alle disponibilità della popolazione italiana nelle attuali circostanze. . Una 'azione di controllo di Stato sul prezzo della carne ha già avuto principio, in (questi scorsi giorni, con il noto decreto che regola l'acquisto in paese dei bovini per l'esercito, e con la importazione di carne dall'estero. Carne congelata e animali Ivivi. Il Governo ha stabilita la facoltà di {requisizione del bestiame da macello, in hiisura da non recare danno all'allevameno e ai lavori agricoli, e ha fissato un prez- 0 base (cioè con libertà per le Commissio- 1 di acquisto di accrescere il prezzo di na percentuale proporzionata per i capi he presentino possibilità di una più forte esa di. carne alla macellazione) nella niiùra di lire '110 il quintale di peso vivo per 'buoi, 16 lire per le vacche,,è 115 per gli jiimali giovani. 1 Notiamo che non fu applicato un calmiere, semplicemente, il quale 'non avrebbe da isolo avuto effetto utile. Che anzi, gli acqui& feti compiuti dalle amministrazioni dello {Stato a prezzi irreali avrebbero provocato jprekzi di compenso più elevati per il conisurao libero. Ma il mercato della carne si jyolle ridotto invece allo svolgimento normale per opera del Governo, il quale lo javeva, ad opera propria, turbato con relentini ucquisti. E per ottenere ciò fu sta-, iUito'di provvedere al consumo ecceziona■fidi carne per l'esercito "con acquisti ditti all'estero; lasciando la produzione itaana al consumo normale per il quale, co^.inie è noto, essa è sufficiente. ■•[' Subiranno ora r prezzi della carne una *apida discesa? Arresto di ascesa certo, Ilenia diminuzione pure. Dobbiamo tenere «onto del vuoto fatto nelle settimune scorse, Kpeciahnente nelle regioni della Italia set tentriònale, vuoto che richiederà qualche tempo per ricolmarsi, all'effetto dei prezzi E ancora di qualche altro fattore: cioè del Ha necessità di continuare gli ucquisti di bestiame vivo ir* attesa che la importazione IJairestero faccia sentire pieno il proprio «Tetto. Intanto sarà opportuno, lasciato il Bestiame dejla Sardegna e della Sicilia conio riserva, rivolgersi alle pròviricie meridionoji d'Italia che furono meno toccate dagli ultimi ucquisti per l'esercito. . ¥\ desiderabile che i prezzi del bestiame rovino riprendano l'andamento delio scorso anno, in quésti mesi, quando erano per quintale di peso vivo gn— che, salve leggere oscillazioni, si mun anero fino al maggio di quest'anno. Duile.cifre appuro ancora evidente che i prezzi, the oggi le Commissioni governative di ac«àieto offrono agli agricoltori, sono senza dubbio equi perchè non intervennero fattori sensibili ad aumentare il costo dell'alleva mento. Nel Mezzogiorno d'Italia, dove, data la rarità delle fiere e dei mercati, spesso per la coalizione di pochi negozianti speculatori i prezzi subiscono forti depressioni, è certo che gli ugricoltori-allevatori otterranno, con le forniture dirette allo Stato, un lieve beneficio, con utile influenza sulla loro economia, e sull'allevamento in genere eho sarà incoraggiato. lh .,_... ...v . . . . Un largo approvvigionaniento di grano all'estero per il consumo dell'esercito ha anbunciate pure il Governo. Certo con il proposito ài frenare la corsa in su del prezzi i quali raggiungerebbero nella ventura pripavera altezze paurose se, dato U raccolsi Italiano di quest'anno non abbondante,1 ndn 0 prowedes.se energicamente e in tempo. jpotrebbe lo Stato dominare utilmente i prezW del grano allo stesso modo che per le I due casi si presentano molto diversi, carni? ♦ iLa produzione interna di carne basta al conB«mo in tempo di pace : non vi è che da sodisfare i bisogm dell'esercito in guerra. La nostra produzione di grano è invece notevolmente inferiore al consumo: di» 13 a li milioni di quintali di frumento si sono imporiati annualmente in Italia in questi ultimi tempi. E ora occorre tenere conto di un ruc•oltj».'mediocre, sebbene alcune recentissime Informaziom inigiibriùo i calcoli provvisorii jpev diverse provinole, e ancora di un maggiove consumo per lo stato di guerra. -Jl compito dal Governo nel controllo dei «rezzi del grano è molto più difficile, per fante ragioni ovvie, che non per quello della carne; e sorgono dubbi sulla possibilità pratica di cosi vaste operazioni. Ma crediamo che - anche nel caso del gramo lo Stato non debpa rinunciare al controllo dei prezzi, in funzione delle quantità disponibili nll'interno e all'estero. Diciamo: controllo, perchè ci parè ridonda alla idea che deve esprimere, « possa comprendere modi diversi di rngmi ungere, il' fine: il prezzo più basso possipile per la popolazione italiana insieme al minor danno della economia nazionale, sia «he si voglia considerarla oielle economie famigliari o in quella collettiva. - Za :, iUlttl RAINERI. qpo vo . (.in giugno mi L. 100 a 110 a Milano. ( in luglio » » 103 » 115 ( in agosto » » 100 a 113 ■ ( in giugno 1914 L. 72 a 92 a Roma ( in luglio » > 75 a 98 ( in agosto > » 78 a 85 h l l illi

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Sardegna, Sicilia