Le trattative balcaniche

Le trattative balcaniche Le trattative balcaniche i e a Atene è arbitra dalla sltnazlaia Roma. 10, notte. Alla Nota di fonte serba, secondo la quale 1 rappresentanti dell'Intesa hanno consegna, to a Radoslavoff la risposta dei loro Governi alla Nota bulgara del 15 luglio, la «Tribuna » fa seguire un lungo commento editoriale nel quale, ricordate che le controdomande con cui il Governo del Radoslavoff rispondeva il 15 luglio al! primo passo delle Potenze, erano alcune richieste, di delucidazione su certi punti, così li riassume: « Il Radoslavoff domandava, cioè in relazione aùe proposte di concessioni balcaniche che le Potenze gli avevano prqspettate, quali fossero in complesso le promesse delle Potenze alila Serbia, perchè essa ceda alla Bulgaria la Macedonia; « Quale fosse l'estensione esatta delle terre che la Serbia cederebbe; «Quali garanzie disponessero le Potenze perchè la Serbia volesse veramente consentire a dare la parte della Macedonia che essa occupa; «Quale parte della Dobrugia potrebbe ricevere la Bulgaria dailila Romania'in caso di intervento; « Quali! compensi fossero promessi alila Grecia nell'Asia Minore perchè desse Cavala alla Bulgaria e che cosa intendessero Ve Potenze deù/la Quadruplice per hinterland di Cavala; «Infine, a, quali principi generali avessero intenzione di ispirarsi le Potenze nelle condizioni per il passaggio delle nuove terre alla Bulgaria. « Sarebbe — continua la « Tribuna », — non rispondente a verità,' pensare che oggi le Potenze della Quadruplice, rinnovando alla Bulgaria, in risposta alle ' sue controdomande, il passo pia fatto, si trovino in grado di offrire al Radoslavoff la risposta precisa e dettagliata a tali sue domande, e che, cioè, abbiano già ricevuto dalla Serbia e dalla Grecia, in seguito ai passi recenti, la materia necessaria delle assicurazioni da dare alla Bulgaria. « Il Governo serbo ed il Governo greco non hanno ancora avuto il tempo di rispondere in forma dettagliata, ma, a quanto si assicura, non hanno dato siihora che risposte generiche. Secondo alcune informazioni il Governo serbo avrebbe risposto in termini di grande deferenza, dichiarandosi pronto ad aderire ai desideri delle Potenze che sono ■anche'I suoi, a patto però' che gli "altri" Stati balcanici, mossi dagli stessi sentimenti, non si chiudano in un contegno di intransigenza assoluta ed acconsentano a scendere a trattative. Secondo tali informazioni, in sostanza, la chiave della situazione sarebbe Atene, ed il Governo greco, da parte sua, secondo sempre le medesime informazioni, avrebbe risposto chiedendo otto giorni di tempo per una risposta preliminare al passo dei rappresentanti dell'Intesa. Nello stesso tempo il Governo greco avrebbe inviato una Nota verbale al Governo serbo in cui gli chiede se, in conformità dei desideri esposti dalle Potenze dell'Intesa, esso sarebbe disposto a trattare. Il Governo serbo avrebbe risposto ad rappresentante della Grecia, comunicandogli il testo dolila risposta serba ai Governi dell'Intesa. « A questo punto sarebbero, dunque, le trattative balcaniche, e ognuno vede quale e quanto peso di responsabilità ne derivi sulle spalle del1 Governo di Atene. Così stando le cose, non pare probabile che l'odierno rinnovato passo a Sofia possa essere in stret ta e diretta relazione con i due passi precedenti a Nisch e ad Atene, e necessariamente isultare da quelli. Ma pare invece più probabile che esso i-isulti e faccia parte del''insieme dei negoziati e degli scambi di dee che le Potenze della Quadruplice, nel delicatissimo momento e nell'attesa della isposta dettagliata greca e serba, sentirono li bisogno di svolgere coi Governi balcanici. Questa è, secondo ogni logica induzione — conclude la « Tribuna » — la situazione del momento. Nulla di conclusivo, come si vede, ma nessuna ragione nemmeno ad un eccessivo pessimismo ». Opinioni di ex-ministri bulgari (Servizio speciale- della Stampa). Parigi, 10, notte. Ghescioff, capo del partito populista bulgaro, ha dichiarato al corrispondente del « Temps » che il suo partito ha sempre raccomandato la collaborazione di tutti per un. Ministero di concentrazione, il cui programma è una applicazione stretta e leale della neutralità, ed eventualmente la collaborazione militare della Bulgaria con la Triplica Intesa, a condizione che questa garantisca la realizzazione delle rivendicazioni nazionali. Il Governo di Radoslavoff è il solo responsabile della politica bulgara. Nell'aprile scorso generalmente si credeva che i bulgari fossero alla vigilia di negoziati con la Triplice, ma disgraziatamente da ambo i lati si commisero errori. Il passo che si attendeva non fu effettuato e il contegno d'intransigenza di alcuni vicini vieppiù com olicò la situazione. Theodoroff, ex-ministro delle Finanze, pure intervistato, affermò di aver, sempre consigliato l'intervento della Bulgaria a fianco della Triplice come certamente efficace : l.o per la forza che la Bulgaria rappresenta, valida sovratutto verso i turchi; 2.o per ]a influenza che può esercitare sulla Romania e la Grecia. Theodoroff esclude affatto un 0rientamento in senso turco-tedesco, che sa rebbe avventuroso e impossibile, tanto che i tedeschi stessi non sperarono mai di avere dalla Bulgaria nulla più della neutralità. La Bulgaria però non potrebbe impunemente lasciare il momento opportuno delle sue aspirazioni. E. R cttstpts