Uomini e fatti della nostra guerra

Uomini e fatti della nostra guerra Uomini e fatti della nostra guerra Il (NffeM Sii tui io cotm tt ferito • fatta fOTf«mi ew IMMi Si tIOlt*. Lo «MU»rc Fauste Salvatori ha ricevuto <3saV»mistre tutóre romano Sartorio, fatto pristornerò dagli austriaci, come tenente di cagloria, (Uic intereaBanU tettare. In esse il pìttfc ramato fu la prima descrizione autentica e completa delle circpstaaee nelle quali venne latto prigioniero-e. come venne trattato durante ga prigionia. Ecco la parte essenziale delle due lettera: « H giorno 2 giugno facevo la mia quarta ricegrtfrone. con Palmieri, due carabinierTeti il cupa-reparto Magrini. Arrivammo a quattro chilometri «Rlllsonze, e su una collinetta dol prevaUa, ci sorprese una pattuglia austriaco, che prese posizione In uno cascina prossima. *5e ne; avvederhmo; montairmio a cavallo e prò ) demmo una/via del bosco, ohe, disgraala mente per me, cl.eondusee nelle paludi di detto prevallo ». ,, Il Serterio narra a questo punto come il sua cavallo Arem sia caduto nella melma; mentre egli tentava di trarlo inori, sopraggmnse una pattuglia austriaca. I compagni del Sartorio si posero in salvo, ed il Sartorio fu perduto di vista. «Bisal'i in sella — dice «artoriio — come Orlando Paladino, e mi buttai all'avven«uro a ridosso degli alberi. Attraversai le paludi, trovai dei guadi, rintracciai sentieri, penetrai negli orli ». 11 Sartorio si diresse cosi al paese di Lucclntco. dove riteneva si trovassero i soldati italiani. - A pochi passi dall abitato — scrive Sartorio — improvvisamente usci una pattuglia nerrrfce, che prese posizione ginocchio a terrò. 'Non ebbi alcuna esitazione. Impugnai la rivoltella, ficcai «li sproni nei ■fianchi diArcur e lo slanciai di galoppo, Dissi tra nie: li Se sfondo la pattuglia sono salvo ». Partirono cinque o sei pallottole. Una pallottola mi scivolò sulla clavicola. Mi intesi ferire alla gamba destra. Arcur si impennò e cadde dì quarto sbattendomi a terra in mala maniera. Dal gambale foralo usciva a fiotti un sangue rosso, bellissimo. Gli austriaci ini furono sopra, iMi disarmarono, .treur. il mio nobile, amico, era nobilmente morto. Era. stato fulminato «la una pnlla, che attraverso la spalla aveva raggiuuto il cuore. « Si può alzare? ». ini domandò imi soldato. Provai. La caduta mi aveva così violentemente sbattuto, che ero fiaccato. 'Le gambe nou mi reggevano. Mi presero in due e mi trasportarono nel cascinale. ■Mi deposero sulla paglia della rimessa. sasamStAapzsqmdatcsem M p«Li oonobbl il tenente.che aveva comandato la pattuglia, ohe si disse ammiratore della mia temerarietà. Si chiama H'ranz Ravenegg. Ci stringemmo la mano. Lui stesso mi slacciò il gambale, scuci il pantalone e mi tamponò la ferita, che aveva un aspetto impmsiononte. perchè prodotta da due pallottole, ma si potè giudicare non pericolosa. l»e pallottole avevano attraversato i muti oli senza Intaccare l'osso. iParti *■ bicicletta i>»r Gorizia e mi lasciò sotto ila sorveglianza di quattro uentìineBe colla ba ionetta inastato. Sullo spiazzale si movevano /delle carrette. 1 contadini si erano affollata ed emettevano parole scomposte, «na bella radazza, di nome Maria, mi offri una seodella di brodo, che rifiutai. Avevo una sete inferna. :ie. tìevvi tre o quattro bicchieri d'acqua. Quan da Franr. ritornò, mi lece condurre a Lnccitu:ce "ad una stazione della Croce Rossa, dove lai fasciato, e di là, su. una oarriuoia, a Go- • risia, donc, appena arrivato, fui curi ogni cura visitato da un tenente medico tedesco, enotera assistito da un sole ,bella: città veneziana stonato nella corona 'medico Martmez mi all'Ospedale del Si igiorni inchiodato a Kistito da medie!, infermieri e suor*, che parlavano lo stesso buon italiano, che io. mi e -gli amici siamo fieri éi possederà. Di B. con /■un 'treno delle. Croce di Malta, partii per ignota, destinazione. Dopo un viaggio lentissimo — rimasi tre Atomi in treno — vennL condotto • «rui. dove sono* In cenvalseeenza. TI saluto, caro T'ausi*, .éffettuosamen*. Salutami tutti gli amici è credimi tuo afl.mo: 'lenente 'San^rio Aristide^ Lo-iseconda latterà del Sartorio è datata dal ti giugno', iMatbourg ReseWé' OspMm. 'Eccone ■'il testo;- . .• 1 ... ..tCarlasimo Fausto.'Oggi ho fatto la. mia se conila pasHeggWtà Sono rirnatìo un'ora, «un -'quarto a leggere nel giardino. Come vado? Ilenissinio. La fojita non ha avuto nemmeno l'ombra ili infezUno e si chiude. Pare un ml'j-ueoln. Era di. un sndiciunfe impossibile. Nella caduti di piombo, calzoni e gambali .erano poggiati nel tango, e le paBottolfe. stmarcianBo ■tutto, non hanno Infettato te. carni. Pare anche un miracolo che l'osso non sia stato intaccato. I soldati a-isjrteei si orano disposti in semicerchio, ed hanno sparato quando il bersaglio stava nel.dentro. Una pallojttrta è entrata dentro ed è uscita-dal polpaccio. l'altra, entrata a destra, a «setta a sinistra, alla stessa altezza La ferita ptoVocò un immediato gonfiore, ed alla vista pareva orribile, «aveop è, la P'u nobile ferita che si possa immaginaTe. La . namba offesa non mi duole. Mi duole invece il fianco sinistro, dove le contusioni furono lor 'tisslmo. Il dottore si meraviglia che nop si sta rotto il bacino. Meglio cosi, Mi sento benissimo. Mi sorprende che non possa camminare. ,-Quando muovo i passi, devo lare i passi di pupazza. Non posso salire j gradini senza appoggiarmi al muro. Tuttavia ogni volta che Ivedo un ufficiale a cavallo il desidèrio tìl montare in sella mi assale invincibile. Sono stati ; 'qui pee-tre giorni tre ufficiali dalla Croce Rossa Italiana, fatti prigionieri a Piava. Sono stati 'tutti molto cortesi con loro, ma essi, nobibssitni, si mediavano la simpatia che hanno provocato - Hanno - domandato di.- curare.,! lenti Sr,dèll'osDé<fale. Gli è stato consesso e A.--aanno f,-lavorato a^orosameptè:' Medici.-- -infermieridalmata, nato nella Tran, a gioiello tacai Spalato. lì mitejlore porle in anwiftobile Lì rifnasi d-eei amorosamente as- rvè!^aSKo, da agU asàcl le notìzie mie . Tenente 4r-l««i«> Sartorio ». Il Unite ti vaseitto Be (tortoli prigioniere degli Aaetriaeì ■Mano, 8, l.a'Contessa Mario De Courten nata Ticozzi, ebitante ih via Giullni, 8, ha ricévuto del Minitfetero delia Stai-ina il seguente telegramma: '«Vostro Aglio incolume prigioniero». Il figlio della contessa De Courten e nipote del generale conte Raffaele De Courten morto ' nel 1905 Hi età di OR anni, ventiquattrenne appem na è' già tenente di vascello. Il giovane e ardito ^■ufficiale fu imbarcato quale pilota nel dirigifebile che operava-su-Pola é die nell'uHim». incursione, rimaneva vittima-del noto sfortunato Incidente. La popolazine di fornii ridotta a ÌOOOO unirne L'enorme presso dei viveri Rema. 8, notte. (Vistato). I2u Idea Nazionale » ricéve da Udine, 7 : Sulle condizioni di Gorizia si hnnnio da Corinons notizie teiTibili.. La città, che sente stringersi intorno il cerchio di ferro delle armi italiane, non si fa più alcuna illusione sulla possibilità della resistenza vittoriosa. SI contano i giorni che tale resistenza potrà ancora durare. Il Comando militare non permette più In circolazione che In due quartieri della crftà, nei vecchi quartieri, dietro la Scliirossberg c il Castello che scilo ancora si trovano al riparo delle artiglierie italiane. Anche imi Castello non c'è più nessuno. Le autorità militari sono tutte raccolte nel campo .concentrato ad est di Gorizia. Le condizioni di vita nella città sono divenute impossibili, I rifornimenti.di viveri si fanno dnlàttipiaiK), lungo la via di Aidus9iaa, ma que*ta è diventata cosi malsicura, che spesso convogli di viveri arrivano sólo parzialmente e qualche volta hanno un ritardo d! due .o tre giorni. Altri ancora non'arrivano affatto. Ad ogni modo l'aìirneintazione- delle truppe raroresenta una condizióne ideale in confronto dèlio stato precario in cui si trova la popolazione civile. Questa è ridotta da 10.000 a circa 10.000 abitanti, dei qua'i nessuno si cura, perchè tutte le autorità civili e religiose sono partite. I Gesuiti ed i Francescani di Castagnàvizza, che soli erano simasti nei loro conventi, se ne sono pure arici a ti alla fine di luglio: cosi la popolazione civile non ha più nessuno che ad essa provveda. Ognuno vive secondo le sue risorse personali e quelli che su talli risorse non possono contare, contano su quelle degli altri. Ne derivano quindi disordini gravissimi. La fame spinge questa gente a disordini selvaggi che nessuno può più contenere. Tutto quanto contenevano 1 magazzini municipali, tutte )e riserve <tev <mmmercia«ti. tutte le provviste private più note, sono già da tempo esaurite. Sicuri deM'impunità tutti si arrangiano meglio, che possono. D'altronde i lisperoti hanno mezzi spicci o spaventosi. T più nmlsegnati, penarmente, che nel contempo furono sempre i beniamini dell'Austria, spadroneggiano ed imperversano e pure d! prendere dove vogliono non ai arrestano daanii a nulla. Così qualche giorno addietro enne incendiata la casa Vii un ricco, certo Ciotti, che m presumeva avesse ancora qua! che 'riserva di grano e noli'incendio perirono due donne ed un bambino. Lo popolarione vive quasi escJusivanwnte 'di pane infrigerlbile, di legumi e di frutto i cui prezzi sono saliti 'favolosamente. I cavoli si pagano un fiorino; un chilo di patate còsta tre corone. Pelila carne non se ne parla, .perchè non ce n'è più da tempo. L'ultima si pagava più di sei fiorini a* chilo, . a o o e I o a , u a l a s. i e i perchè Tenga a tmmHcuc il fratoHo ucois» in guerra Patata, ette giungwése all'Autorità, si sa la u«tizia « VàOunosso che l'ing. Boriino, flpriio all'industriala Antonio, era rimasto gravemente ferito in guerra. il vecchio padre corse prontamente al Comando ed ottenne un lasciapassare portatti st»i POMO ove daveva trovare il; figlio ferho. Viceveri» il busa genitore erti attaao da una cruda e. ben diverta realtà. Apprese «he 11 Affilo suo era mòrto da eroe. Egli faceva parte del plotone in etti si .trovava l'on. Blesoloti. Il maggiore clic guidava il plotone, fsjOrneito Senza, da Leseolo' Canavese, cadde eelnlio al fronte. Aesunse il eofnaiido.il: capitano, riU ben presto anche questi, colpite affaddome, caaUto. .Si tr-uiiav» di portare alla vittoa^Ha anqqw>t|i i baldi alpini alla vetta del monte... Spelile Borri no si portò in test» «vi «uoi aakjatt air rido di Saimio, Savoia!.... Non elitre il bene di ri'H«iir* tanto a capo del suoi soldati, una parta lo eolpì alta' testa facendo scempio del suo bel viso. Rochi giorni prime l'eroe aveva scritto a suo padre da Carjomto dove si trovava dal l.o aprae e diceva che desiderava morire al fronte per la cara uatria. Il suo desiderio f» «saudtto. Era stato compagno di tenda éeìlon. Bisso lati e questi, infatti, (filando seppe che il iia dre del suo camerata era al fronte, lo volte al suo capezzale e Io. abbracciò, baciandolo con effusione. Il padre dell'eroe ha già scritto all'altro figlio suo che.si trova in America per che venga tosto in patria e vajfe tuglte al campo. Geì^a vi è un dovere da compiere: ven di care il fratello perduto. \tmmaiMimmm a ftiTwre «elle fi»ifUe dei rieldaaati Rama, 8, «ava. La Direzione generale delle Fervevie dello Stato ba fatto diramare a tutti gli uffici di pendenti il seguente comunicato-, « Constatato, con compiacimento, come il personale abbia largamente contribntto alla sottoscrizione aperta dall'Amministrazione delle Ferrovie dolio Stato a favore delle famiglie del cittadini richiamati aile armi per la guerra e della Croce Rossa, si comunica che in at tesa di conoscere per il mese di luglio il pre ciao importo complessivo, desunto dal ruoli paga, della sottoscrizione sfessa, è stata prelevata, per le erogazioni relative al detto mese di luglio,^a somma di lire 108.000, che, in ba.se ai dati raccolti, si approssima a quella che risulterà dalle scritturazioni contabili. Di tale somma, lire 36 mila, e cioè il terzo, sono state versato al sig. Presidente del Comitato Centrale dell'Associazione Italiana della Croce Ros sa, e lire 72.000, corrispondenti al due terzi sono state assegnate, d'intesa co) Mlnister deirfnterno, ai sigg. Prefetti del RegQQ, -pro porzionalmente alle popolazioni delle provin eie. perchè provvedano a distribuirle "fra. i. sin goli Comitati locali seguendo analogo criterio I morti e i feriti per la Patria di Poiché da lungo tempo la famiglia del soldato Ceirano nor. riceveva più iioti7.ie del loro congiunto si era rivòlta all'Ufficio notizie militari del reggimento perchè i volesse assumere informazioni. Ed ora il Sindaco ha ricevuto la seguente lettera che torna ad onore del valoroso salur'ese e della città nostra: « Questo Comando riceve dalla S. Sezione dell'Ufficio « Notiate pei- le famiglie dei militari » richiesta circa* il soldato Ceirano Carlo fu Gaspare del battaglione Valle Varolla. Egli cadeva sul campo dell'onore il giorno 20 luglio; ferito da un colpo di arnia da fuoco-al capo. Otieato comando rivolge viva preghiera alla S. V. ill.ma àionchè voglia avvertire l'Ufficio Militare '-terpellniitc, o ilare notizia alla famiglia! de1 valoroso alpino. Il ricordò, di lui resterà di mirabile esempio ai lratelli'cHB combattono sopra questi monti fatti attóri'dM* l'olocausto del sangue italiano, c verrà iscritto ad onore grande fra i prodi che- onorano questo reggimento. — Zo?m dì Sierra, 1915. — Il Magoiore comandante del reoaimento'*.' . Il fuciliere ^'^fanteria Miretti Sebastiano, nostro concittadino,, è morto, in seguito a ferite-riportate sul campo dell'onore. nell'Ospedale di Novi Ligure, malgrado le.più assidue, amorevoli, ed. abili cure prestategli dai sanitari. La città'ha reso alla sua salma solenni onoranze fùnebri. ■•«•Ite. H, notte. II.- cadeva ad Osìavia Giacomo Audifred. caporale del fanteria. Era partito pat.1 tronte baldo e sesapo, si battè col nemico come' sanno battersi gli eroi, e cadde sul campo della gloria.-Il suo, e il primo sangue revellese ee guHo da morie che ha bagnato le terre irredente- il primo sangue che ha suggellato il nome di questa pendice alpina, ad altra catena alpina "li» attende di essere destinata a rappresentare per l'Italia la sua -funzione di enfine naturale. La notizia del.decesso fu cotiunicata del Sindaco poi dovuti riguardi ni padre Bernardino, consigliere, comunale di Revello, ed alla madre; da tempo essi,, avevano 1 presentimento della morte del'tòro'figlio e si erano' pertanto preparati a ricevete' della ben triste notizia la conferma .ufficiate. E quando guest» venne, li trovò addolorati si, ina rassegnati ed orgogliosi. A Mlntur'no, in quel di' Caserta, due anni or sono annegava misprtmonto ii loro figlio maggiore Stefano, soldato nel 15* fanteria. Canee, S, -notte. Il piccolo e ridente Comune di Chiusa Pesio Un pagato il suo primo tributo di sangue alla Patria. La. famiglia del sergente di. fanteria Giaudi Gtuseppe. abitante alla frazione S. Bartolomeo, ha ricevuto ufficiale notizia che egli è caduto eroicamente il 25 luglio mentre a fianco del suo plotone andava all'assalto. Coraggioso e spreMantè dei pericolo, il bravo sott'ufflciale. che ha pure un' fratello al campo, aveva già fatta la campagna di.Libia, ed ora aveva ottenuto sul campo la promozione a sengente per la sua esemplare condotta. mgcLplCturS"nsplPprIcrl';l.« Va—ala. 8, sera E' giunto oggi al Magistrato delle acque H iriate annunzio della, irroric al fronte del tenente di complemento cav. aw. Arturo Caruso, segretario al Ministèro dei. Lavori PubMici .da pTàKcehi anni m missione a Venezia presso il detto is'HIuto. Di una laboriosità esemplare, Éi era cogtttteUa ena vera competenze in materia di boni»che ed era ormai ^anto conosciuto nei Veneto che a Ini spesso si rioorrev» per, consigli e per risolvere le delicate a complesse iniestioni cui danno luogo" le 'òpere di bonifica sella regione, e; morto da eroe nel piatto viceré degli anni. flrsut, 7, nette, E' mòrto si fronte enicaiaehte tombattendo l'aw. Luigi Catasti™, fiorentino è notissimo nella nostra città. Egli era Aglio del cav. ufficiale SHvan, ex-eensigliere comunale e uno deèli industriali pia stimati di Firenze. L'avvoeato Gata%rtlni era tenente di arttrtlleria e contava appena ti almi, essendo nato nel 1891. Egli era m nrimieelma linea c fscwa parte di wn poeto di òeeeryatlqgie, quando la mattina del 8 fu mortehnèMe capito da una granata. lanlneart, 8, notte. Un ouiuto Toostro, corapaesau/) della vicina Hqcchetta. MjBmo rlncénso Enrico di Dome iiiio. mori martire glorioso à Castelnuovo sul carso. Apparteneva al .31* fanteria ed era della classe 1693. P^aaano l'omag%io riverente qui trasfrresso'rinl Comando Militare, l'omaggio .reverente degli ufficiali e soldati che lo ebbero compagno d'arme e lo videro a pugnare e a cadere da prode, lenire in parte il dolere dei suoi . ; Pai—», 8, sarà. E' «Arto ai nostro ospedale fi tenente dei lancieri Umberto fienile, di Napoli, rimasta ferito gravemente ad un bràccio in uno degli ultimi combattimenti. Aveva 27 anni ed era decorala deb medaglia d'argento al valore e di niella commemorativa della guerra italo-turca perle campagne di Libia, a cui aveva partecipato come ufficiale d'ordinanza del generale! Mambrettl. $1 Faeenne, 8. notte. Anche la provincia Cappuccina del Piemonte! ha dato alla Patria il suo tributo. Si apprende; infatti che lò scorso mese in un combatti mento della Camtà cadeva gravemente ferito il rev. frate Pellegrino da Busca (Pietro Cam panai fino all'anno scorso studente di filosofia, e di letteratura in questo convento. Ora è degente all'Ospedale militare di Bologna. t ** Verona, 8, san. Si apprende da Miuerbe che il sergente del' bersaglieri. Alfonso Bellinato, è «Seduto da prode al frónte. Mentre si curvava a soccorrere un. compagno caduto al suo fianco, una palla in fronte lo stendeva morto. Pure sull'Isonzo & morio il soMato Giulio I "rocca. Tr#el#e\ 8 aera. Si ha da Soligo che alla famiglia del cav» notizia della morte del figlio suo, rag. "Giovanni. ' d'anni 33, caporalo del genio, caduto sul campo d'onore nel vigore della vita e nella pienezza del suo. entusiasmo. Latta*, 8 L'artigliare Mortai-ini Guglielmo di Germi' gnaga. colpito da rma granata nemica, ò morto eroicamente. VMllMttlla, 8 n,ra. Alla famiglia è giunta notizia ufficiale della morte del tenente di complemento AHegra, maestro comunale e persona lietissima tra noi uPtpnIg|.,ere Luigi nigamonii è giunta la tristissima ntlvio ri ni la mrtf-ta rlp.l Merlin «ho mar Ti fi 1