Verso la rottura diplomatica tra il Vaticano e gli imperi Centrali?

Verso la rottura diplomatica tra il Vaticano e gli imperi Centrali?Verso la rottura diplomatica tra il Vaticano e gli imperi Centrali? e gli Imperi Centrali? Uno scisma belga Roma, 29, mattino. (Vistato). Non Si afferma. „Tiè si smentisce in Vaticano che Francesco Giuseppe non abbia telegrafato al Pontefice iti occasione del suo onomastico. C'è chi dice anzi che il telegramma dell'Imperatore d'Austria fu preannunziato dal N'un zio di Vienna, e può ritenersi inviato. Infatti il giorno dell'onomastico di Benedetto XV gli auguri di Francesco Giuseppe si diceva (ossero fifunu insieme con quelli ili Guglielmo II. Solo '.si tratterebbe di un ritardo, dovuto a cause impreviste, da non attribuirsi a un sintomo... di apertura di ostilità del cattolicissimo Monarca contro il Papa, Piuttosto è in Vaticano che incominciano delle manifestazioni di ma lumore verso l'Austria. Rammenterete che pochi giorni or sono ve niva pubblicata con grande compiacenza dagli organi della Santa .Sede, la lettera che Bene detto XV aveva fatto inviare al vescovo di Rimini, cui il Papa partecipava di avere scritto a Francesco Giuseppe, per chiedergli di non lasciare attaccare le città indifese della costa adriatica. Nello stesso giorno le coste indifese dell'Adriatico venivano di nuovo bombardate. Si diceva che il desiderio del Papa non era potuto ancora giungere a Francesco Giuseppe per olteneie il suo consenso. Ma il nuovo attacco di ieri'altro deluse completamente chi mi cora sperava che nell'anima del cattolico Monarca avesse- potuto penetrare la parola del Pontefice. Da ciò quei malumori cui ho accennato, che assumono indiscutibile importanza, e si collegano ulle gravissime accuse, clic ogni giorno prendono più consistenza, contro la Germania, la quale è apertamente .accusata an. che da autorevoli personaggi cattolici di avere giocata la Santa Sede nell'affare delia signora Cartoli De Wiart. moglie del ministro della giustizia del Belgio, carcerata da: tedeschi e rinchiusa in Germania in un reclusorio co murie Il Papa sj era personalmente interessalo del •la cosa, e Guglielmo II gli aveva assicurato: che la signora De Wiart sarebbe siala trattata alla stregua dei prigionieri di guerra di alto grado, e solamente detenuta in un albergo, ove ella poteva avere ogni conforto. Inveri.', si è saputo in quesri giorni che, essendosi la De Wiart rifiutala di sottoscrivere una dichiarazione obbrobriosa, per i suoi sentimenti patriottici, ella ó tuttora detenuta nel reclusorio comune. L'Austria e la Germania seguirebbero adunque lo slesso metodo di apparente adesione ai desiderii del Pontefice, per poi nei fatti tenere in assoluto disprezzo le sue raccomandazioni. Cosi e avvenuto, del resto, a Berlino sin da quando Benedetto XV prese l'iniziativa per lo scambio dei prigionieri inabili al servizio militare tra i belligeranti. La Germania tu la prima ad aderire, ma fu anche la prima a mettere in pratica taii ostacoli alla pratica applicazione della generosa e nobile idea di Benedetto XV, e ciò costringe la Santa Sede ad una difficile azione per non fare, abortire coni pletaniente l'iniziativa papale. Se a questo si aggiunge la notizia dell'arresto del segretario del cardinale Mercier, avvenuto lunedì, e le gravissime in formazioni che dal Belgio e dalla Francia sarebbero ieri giunte intorno alla eccitazione che regna fra i cattolici belgi per tutti questi fatti, c'è facilmente da comprendere come non possiamo essere lontani da avvenimenti clamorosi anche nel campo politico-religioso in questo decorso della tragica crisi europea. Nel segnalare lo stato di fatto degli incidenti provocati dalla famosa intervista Latapie, e dei documenti che conseguentemente la Sede Apostolica aveva dovuto indirizzare al Belgio. all'Inghilterra e alla Francia, richiamavamo l'attenzione dei lettori sopra l'ulteriore svolgimento che dovevano avere. Oggi non si vuole confermare che il Governo tedesco ha chiesto spiegazioni sulle lettere delia Santa Sede ai ministri del Belgio e dell'Inghilterra, e al cardinale Ainette, ma può desumersi dai fatti accennati che la risposta a quei documenti è preannunziala dai metodi che da una parte la Germania, dall'altra l'Austria, pongono in evidenza nel trattamento che fanno ai desidera del Pontefice. In Vaticano, per tutte queste cose, si è perciò molto nervosi; il nervosismo è aumentato adesso da telegrammi, che sarebbero giunti dal Belgio, nei quali si conferma ciò che già vagamente era stato segnalato dall'Havre, cioè che in alcuni ambienti cattolici belgi ferve una propaganda, che tende a staccare la Chiesa belga da quella di Roma, la quale, secondo i capi di questo movimento, non avrebbe difeso i suoi fedeli coti quell'interesse e quei provvedimenti che la sanguinosa aggressione tedesca richiedeva. La politica di Benedetto XV si troverebbe quindi presa ira due fuochi, e attraverserebbe il più diffìcile momento della sua esplicazione. _