Attorno alla salma di Tommaso Villa

Attorno alla salma di Tommaso Villa Attorno alla salma di Tommaso Villa oratore e il parlamentare 11 primo discorso parlamentare di Tommaso [Villa — 24 aprilo 1866 — fu sul disegno di I leggo Cancellieri, per revocare la proscrizione idi Giuseppe Mazzini..Parlò contro la pregiudi-, iziale Crispl. «Noi vogliamo fare opera di «jparazlona dichiarando che certi atti che una Ido'orosa ragiono di Stato riteneva come reato, {non possono, non debbono ritenersi tali, e 'facciamo atto degno della .nazione italiano, se 'dopo dt avere ritenute come cancellate tutte •lo condanne penali già pronunziate dal Governi decaduti, oggi, con nobile coraggio, vegliamo a cancellare gli effetti di quelle oon\ danno, che furono pronunziate in nome del | Governo piemontese, quantunque Governo • iiallano». Fu un discorso di pochi minuti. Ma l'anno siguento, nella seduta 10 dicembre, a proposito dell'arresto dt Garibaldi a Figline, Tommaso .'Villa toccò d'un tratto il vertice della propria .eloquenza parlamentare. ' Nella prima parte del lungo discorso, che llenne per circa due ore intenta la Camera, egli trattò della questione di Roma capitale d'Italia. , «La questione è questa: l'Italia ha essa diritto a Roma? Io non credo che alcuno di noi ■abbia il coraggio di levarsi in questa assemblea o negarle questo diritto. Tutti slamo d'accordo ntHi'afferrnaro che Roma e necessaria ;ell'Italia, che l'Italia ha diritto su Roma, che jla capitale naturale e necessaria d'Italia Roma. Dov'è che sorge Io screzio, e comi! ciano le divergenze? Dov'è ohe cominciasi fra noi a discutere? E' sul mezzi ». \ Dovevano essere mezzi morali, persuader;, convincere che l'Italia era uno Stato ordinato, aveva buone finanze, buona amministrazione, un esercito forte, persuadersi convincere elio il Papa può esercitare il suo sacro ministero di pace e carità senza che il Governo . italiano abbia a mettere inciampi ai suoi possi, o tur- , bare le sue preghiere. Ma bastavano questi mezzi morali? La famosa Convenzione dei 15 settembre, che aveva appunto fidato nei mezzi (morali come nel più sicuro passaporto per arrivare a Roma, non ci aveva condotti a Mentana? \ Il Villa si affermò allora, Insieme con la de. mocrazla radicale, cóntro qualunque altro atteggiamento e tentativo di accordi del Governo con la Francia, che potesse riuscire a un rinnovamento della Convenzione di settembre, che egli diceva ormai risoluta ed annullata. Come potevano di fatto intendersi fra loro la Francia reazionaria e l'Italia liberale? «Noi, — argomentava il Villa — abbiamo da una parte un ministro Italiano, il quale vi dice: Roma ò degli Italiani, voglio andare a Roma, debbo andare a Roma: vi ha Invece un ] ministro franoese, il quale vi dice1: no, 11 doI minio temporale e necessario al Papa, non an,drete mai a Roma! Supponete ora che quejstl due si Incontrino per, istrada, si guardino, psi sorridano, e cosi alla buona si dicano: tratjtiamo un po' della questione romana, vediamo ;un po' di metterci d'accordo, d'intènderci. Incenderci? Ma anche l'uno di noi dirà che l'Il*aiia vuole Roma, e finche l'altro persisterà ] a, dire che l'Italia non avrà mal Roma, non ■ comprendo quali accordi he abbiano a seguljre, (IlaritàI Bene!). Una cosa sola è possibile ipur -troppo, ed è che il ministro italiano, che :è il più debole, si inchini al ministro francese, che è il più forte, e di compiacenza in comipiaoenza s'induca a smentire se medesimo e a ifar tacere le sue convinzioni e no nasca una i nuova Convenzione del 15 settembre -e pegjgio». Bisognava dunque restituire Tltalla a | tutta la sua dignità di nazione liberà & forte. I «Provvedete alla finanza, restaurate Fammiinistrazione, riordinate l'esercito, armatelo, agguerritelo, e presentatevi dinanzi alla Francia ■ come lo deve un popolo di 25 milioni ». ! E dal generico della tesi politica, Tommaso Villa scendeva al particolare avvenimento dell'arresto del Generale; non che si trattasse di , difendere Garibaldi — « non ha bisogno quella igrande anima che altri difenda la sua causa ina il Villa difendeva la sua causa <- la causa (della libertà, della inviolabilità parlamentaire ». E l'eloquenza del Villa diventa forense. ■ Dopo l'uomo di parte e patriota, parla l'uomo di legge, l'avvocato, il ragionatore abile ed «glie, il contraddittore potente, parlano il di'tensore e l'accusatore. i Questo era il compito d'eloquenza che l'onorevole Villa doveva svolgere: lo svolse con un'abilità che parve maestria. E la sua fama di parlamentare eloquente non fece da allora che crescere e consolidarsi, i Ancora a proposito della Convenzione, 11 Villa fece il 20 agosto 1870 un notevole di ■scorso sulla opportunità di denunziarla; e colse 'questa occasione per distinguere fra la rulna dell'Impero e il rinnovamento della Nazione. Riportiamo alcune sue parole che hanno oggi :6apoiQ di attualità : « La Francia, qualunque siano 1 rovesci da cui al giorno d'oggi è funestata, è però sempre la Nazione alla quale l'Italia deve riconoscenza ed affetto: dai campi di battaglia la Francia si leverà ancora forte, robusta, più grande che non coperta della porpora imperiale. Se 6 stato fulminato un Impero, è stata però redenta una Nazione», j Notevole nella seduta 14 giugno 1875 il discorso contro la proposta di leggi eccezionali di pubblica sicurezza, dal quale traspaiono i fermi prinelpii liberali dell'uomo di sinistra la sicura fede nello svolgimento progressivo Ideila coscienza nazionale 'attraverso lo varie | psicologie regionali. Tuttavia non è a credersi che il concetto di libertà non recasse nella jmente del Villa implicito il concetto di ordine: vedasi a proposito 11 suo discórso in difesa della condotta del Governo nello scioglimento di alcune Associazioni riprovate dalla legge, del 4 aprile 1879. Dallo scanno di deputato asceso con varia vicenda a quelli di ministro dell'Interno e di Grazia e Giustizia nel Gabinetto Cairoli, il Villa seppe accomodare la propria eloquenza alla mutata dignità e importanza della carica. Sarà 'doveroso un giorno nella storia parlamentare italiana dedicare un paragrafo alla vigorosa eloquenza di questo figliò del rude o schietto Piemonte. Alla sua parola non possiamo certo chiedere Il fascino della bellezza é dello splendore letterario: la sua era una specie di eloquenza pratica, che avendo una propria forza, un . proprio intimo .vigore di convincimento, ebbe e conserva ancora nelle grandi pagine dei verbali della Camera la propria* virtù storica eImendatrlce o fattiva, lncltatrlce e ammonitrice. Molte volte, dentro e fuori delle aule parlamentari, nei Consigli delle Amministrazioni comunali e provinciali, delle Opere pie e delle Istituzioni benefiche, un discorso di Tommaso Villa fu un avvenimento, . Quando, In giorni non cosi pieni di grandi tatti e di profondi mmU «ama Mao s nostri. a n i e o i . ricostruiremo nella sua interezza, pacatamentela figura di questo patriota insigne, dovremo cerio faro larga parte a quella potenza di parola che in lui fu un dono di natura reso eccellente o talvolta magnifico dallo studio perseverante, dalla stessa tensione di volontà e di attività che ha fatto cosi significativa e rappresentativa la sua stessa vita. I funebri a Valfenera d'AstiAll'abitazione della famiglia Villa, in via San Domenico, molte personalità cittadine sono recate ad esprimere condoglianze al figled ai congiunti dell'illustre uomo. In. obbedienza 'alle ultime volontà del defunto, 1 funerali in forma religiosa avranno luogo a Valfenera d'Asti, e la salma verrà deposta nel sepolcreto della famiglia in detto Comune. La salma verrà perciò trasportata ' In forma privatissima questa mattina col carro municipale, e sarà seguita esclusivamente dai parenti. Le Autorità e personalità torinesi che vorranno partecipare alle estreme onoranze in Valfenera potranno partire col treno accelerato per Alessandria delle 7,10 di stamane con fermata a Villanova d'Asti. condoglianze egranma del Duca degli Abruzz1 telegrammi di condoglianza pervenutfino a ieri mattina alla famiglia, vi e pure il seguente, Inviato da. Taranto dal Duca deglAbruzzi : « Avv. Villa, « La prego accogliere nella dolorosa circostanza le mie più sincere profonde condoglianze. «•«**«***<" , Lutot di savola ». Il presidente del Consiglio, S. E. Salandr ha telegrafato: « A nome del Governo e personalmenteesprimo a Lei ed alla Sua famiglia • il sentimento di vivissimo rimpianto per la perdita dell'eminente parlamentare, del quale tuttricordano i grandi servizi resi al Paese. , « Salandra » L'on. Marcerà, presidente della Camera dedeputati, ha inviato alla famiglia il seguente telegramma : « La morte di Tommaso Villa, che per cinquantanni onoro la vita politica italianadando esemplo costante di mirabile attivitàdi grande patriottismo, di singolare perizia in ogni ufficio ricoperto, 6 lutto nazionale. In quest'ora di dolore ritornano alla mente con profonda tristezza le infinite opere di bene a cui egli diede il suo nobile ingegno e la sufervida volontà. La Camera del deputati, chlo ebbe a suo amatissimo presidente e lo circondò sempre della maggiore venerazione, sassocia con grande cordoglio-al dolore decongiunti di Lui, assicurando che rimarrà viva e perenne negli animi nostri la reverenzper la memoria dell'illustre - estinto. Con lcondoglianze della Camera, giunga a lei ed alla famiglia tutta l'espressione del miei sen tlrnentt personali di grande rammarico per lperdita di un cittadino tanto benemerito, dun amico dilettissimo. J « Flrm. : Marcerà « presidente della Camera dei deputati »■Il gen. Brasati ha cosi telegrafato: . « Prego gradire le più sincere e profondcondoglianze per la dolorosa perdita illustre collega ». S. E. l'on. Barellai cosi si espresse: «Uniscorni con nnimo profondamente addolorato all'omaggio che Torino e l'Italia rendono alla memoria di Tommaso Villa, del quale conobbi la intima bontà dell'animo ed ammirasempre la feconda, nobilissima opera infaticabilmente spesa in prò del Paese ». il Ministro della Marina, S. E. Viale: «Alla rinlpnte famiglia dell'uomo illustre e venerando presento le più vive condoglianzper la grave perdita che trova solo confortò nel compianto unanime del Paese». 11 Ministro dell'Istruzione Pubblica, s. EGrippo : , « Partecipo vivamente al lutto per la scomparsa di .Tommaso Villa, insigne statista grande giureconsulto, che è anche lutto del! Patria ». Il Ministro di Grazia e Giustizia, on. Orlando: ' ' «L'imagine veneranda di Tomaso Villa ercon ci profonda deferenza di ammiratore con si vivo affetto di amico scolpita nel micuore che la scomparsa di lui. tanto gravpel Paese, sveglia In me nn intimo senso dprofondo, rimpianto, di una lunga, nobilvita, tutta spesa al servizio della Patria.'L'ammirabile versatilità dell'ingegno di lui non conobbe limite nella prodigiosa attività e seppdare fulgide prove nei campi più diversi. Mcon più acuta emozione lo debbo ricordare inuest.'ora 11 Maestro incomparabile del Dlritttche mantenne e accrebbe le gloriose tradiziondel Foro subalpino, l'oratore che l'infrenabilraziocinio rivestiva di parola fascinatrice, Ministro onde si onora la serio dei Guardasgilli d'Italia. Questo rimpianto esprimo coanimo commosso e riverente ai cari che viglano la Salma dell'illustre uomo il cui nomè scritto in pagine non periture della storigiuridica e parlamentare dell'Italia contempo rane a ». Hanno pure inviato condoglianze i ministrRiccio, CiuffeHi, Carcano, il sottosegretariBattaglieri ed i deputati Cassin, Vinai, Rober to. Galli, il senatore Frola, il senatore C, "Moleschot. • Il Sen. Vtttorelll. ora prefetto dt Firenze, te legrafò : « Con profonda commozione apprendo la perrms di Tomaso Villa, che sarà rimpianto dall'intero Paese come uno dei suofigli migliori. A Lei, all'intera famiglia condoglianze vivissime, affettuose. - VittorelU La Giunta comunale di Valfenera cosi scrisse: « Giunta comunale, nome Consigliò, profondamente commossa, manda vivissime condoglianze ». Inviarono pure condoglianze il Sindaco dCellarengo, il Consiglio comunale di San Damiano d'Asti, il Sindaco di Asti, ring. Barbierdi Torino, l'avv. Feisso di Genova, il sindacdi Vercelli Piero Lucca, l'avv. Gigi Grassi, dAsti, l'avv. Carlo Berardi per l'Asilo Infantildi Valfenera, Il Sindaco di Cocconato, fi commendatore Antonio Bianchi, 11 prof; CarlArno, il Sindaco di Cinelll, Il Sindaco di Canale avv. Carpellettl, l'tw. Arduino consgliere provinc'.aie Inviò pure un telegramma di condoglianzl'ambasciatore del Giappone, barone KayashS. E. 'Juigt Luzzattl telegrafò: • Associomi al loro dolore per la scomparsdell'illibato patriota, dell'esimio giurista E Arturo Foà: «Il lutto di casa Villa è lutto di tutti i cuori ebe amarono il nobilissimo perduto e che lo sapranno degnamentricordare ». Altri telegrammi nelle ultime ore di iergiunsero alla famiglia Villa da eminenti personalità. ' Cosi telegrafarono esprimendo profonde condoglianze i sen. Giustino Fortunati. CesarGoldmann da Milano. Chironi da Torino, Giovanni V'Ha, Biscuretti, l'on. Artom, il baranWeil-Weiss da Milano, ring. Vicari, consiglire comunale di Torino, il sottoprefetto di AstSaroldi, il coirmi. Gujot, il dottor Molinarconsigliere comunale, l'avv. Gregoracci di Roma, Salvator» Segre presidente generale dePotato prò profughi trentini. e Un bellissimo telegramma di rimpianto inviò pure l'on. Basimi, sottosegretario del nìstero dello finanze. Presentarono personalmente le loro condoglianze . l'avv. Cagno, consigliere comunale di Torino, di parte socialisia, e l'assessore comunale G. Alberimi. Numerosi poi i telegrammi dei* paeselli che formano fi collegio che per tanti anni Tommaso Villa rappresentò al Parlamento. La salma che era stata deposta sul piccolo letto, circondata di fiori, nella notte fu chiusa nella bara. Nelle primo ore di questa mattina, accompagnata dal famigliari, sarà condotta — cgBe dicemmo — a Valfenera.