La morte di Tomaso Villa

La morte di Tomaso Villa ULTIME DI CRONACA La morte di Tomaso Villa Le ultime ore A tardissima ora di questa notte si è sparsa -la notizia della morte di Tommaso Villa. I . Si sapeva che il vecchio paria meni aire era malato da tempo nella sua abitazione di via S. Domenico, 1, e, più che malato, sfinito dagli anni. In questi ultimi giorni, poi, si era maggiormente aggravato ed i famigliari erano ormai preparati alla catastrofe. Nella giornata di ieri l'altro, Tommaso Villa fu colto da una crisi che tolse l'ultima speranza. Verso sera entrò in agonia: un'agonia lunga, sebbene non dolorosissima. Fu continuamente assistito dai Agli e da tuffi i famigliari-, raccolti attorno al suo letto, e ieri sera, alte "21,15, Tommaso Villa spirò. La notizia della sua morte fu immediatamente comunicata alle atte cariche dello Stato ed all'Autorità municipale. La dolorosa notizia ci coglie nella tarda ora della notte, improvvisamente. In questo momento solenne per la patrfk, mentre cadono e muoiono i giovani soldati dell'I talia nuova, sembra che la scomparsa di questo vecchio patriota abbia quasi un significato simbolico. Mentre si compiono i fati d'Italia nelle ultime affermazioni del nostro diritto il vecchio patriota, che tu, agli albori del risorgimento, un agitatore, un apostolo, chiude la sua vita'mortale. Egli ha vista tutta la parabola storica del nostro Paese: dalle prime adunanze per ottenere le liberta statutarie alle guerre, che suggellarono l'indipendenza, l'unità, la libertà d'Italia. Perchè di tutte le virtù, che Tommaso Villa mise a servizio del suo Paese, la più singolare, la più eminente è stata un profondo amore della patria e della liberta. Per l'una e per l'altra egli combattè nobilissime battaglie, egli, che, giovanetto, aveva sottoscritto la petizione a .Carlo Alberto per la elargizione della Carta Costituzionale. Cresciuto alla scuola di un grande agitatore di idee, il Brofferio, Tommaso Villa fu il tipo più classico dell'oratore politico; egli possedeva 1.1 fascino della parola e quella virtù di comunicare i propri sentimenti e farli vibrare negli altri, eh» è propria, delle nature aperte agli entusiasmi. In questo frettoloso cenno, che dedichiamo alla memoria dell'illustre uomo, non possiamo certamente lumeggiare le singolari particolarità, che resero significativa la vita politica di Tommaso Villa. Fu oratore politico di alto impero nelle aule legislative e Iti principe degli, oratori di tribunale.' La sua vita- è penetrata si può dire per gran parte nella storia del Piemonte. E la nostra città deve a lui i suoi maggiori trionfi nelle mostre dell'arte e dell'industria. Ma quel profilo, che non possiamo ora dettare, faremo domani. Diamo ora soltanto i cenni biografici. Tommaso Villa nacque a Mondovl nel 1830, da civile famiglia: suo padre era giudice di Tribunale. Dopo aver percorsi con lede gli studi inferiori « nelle scuole mondovitane. si recò a studiare giurisprudenza all'Università ti Torino, dove ti mattò beo. pretta p«c l» svegliatezza dell'ingegno, per la parola facile ed abbondante, per i principli democratici Ai cui menava vanto. Conseguita la laurea, il Villa entrò a far pratica nello studio <*i An-« gelti Brofferio, il quale, in quei tempi, erat' l'anima del movimento democratico di Torino. Entro poi nel giornalismo educandosi alla scuola del Brofferio, di cui divenne genero e accentuando sempre più le idee liberali si affermò forse il più eloquente oratore delle riuJ nionl democratiche e delle associazioni politw che costituzionali, ma alle quali non garbava! l'indirizzo eccessivamente conservatore del Governo della pubblica cosa. Il Villa fondò, * sostenere le sue teorie, alcuni giornali e pe-' riodici: il Mago, il Goffredo Mameli, la Caricatura, collaborando in moltissimi altri tutti di opinioni radicali. Spirito nutrito di cui-' tura umanistica, volse nei riposi delle molto occupate giornate il suo ingegno agli studi/ lettefrarii/ e scrisse un dramma « Atessan-. dro ili i, che però, benché annunziato come di prossima rappresentazione nel.. 1879, rimase manoscritto. Avvocato eminente, oratore del toro piemontese fra i più robusti ed ascoltati, gareggiante col -Pessimi e con- .pochi altri,! egli entrò alla Camera dei deputati al princU pio della nona legislatura come deputato di Villanova d'Asti, collegio che tenue continuamente fino al 1874 (i.a legislatura). In quell'anno fu lasciato a terra dai suoi elettori prlncw Iialmente perchè aveva difeso il progetto di egge presentato dal ministro Minghetti intorno alla validità degli alti non registrati. Però' venne subito eletto in segno di protesta peri l'esclusione, dagli elettori del collegio di S. Daniele -del Friuli. Alla Camera il giovano deputato Villa si mostrò subito liti eminente par* lamentare. Fra i primi e importanti discorsi -la lui |.ronunciatt rimarrà storico quello pronunciato nel (i'cembro 1807 jontro l'arresto di Oi-.'-eppe Garibaldi. Ma non solamente deputato, >na anchu uomo di Governo si rivelò <1 Villa s:n ilolia sua giovinezza. Nel 1879 aveniò il Re r>:r la seconda volta affidato l'Incarico il alla fcrn.a-i zione di un Ministero all'ori. Cairoli questi affidò al Villa il portafoglio dsgli affari inituni c. il Villa accettandolo si propos? di regolo con tutta l'intelligenza e l'energia rossibile:i corresse abusi, escogitò riforme, mlg'ioró servizi compi insumma una delle riforme pii» grandi avvenute a Palazzo Braschi ,Nel 1879 sempre nel Ministero Cairoli essen« do ugclti gli onorevoli Grimaldi. Vai-re e. Perez, il Villa lasciò la direzione dei Ministero degli Interni e assunse quello delia Giustizia che tenue lungamente con generale soddisfazione e con alta dottrina. • -Hientrato alla Camera eletto dagli elettori di Villanova d'Asti, nelle penultime elezioni generali Tommaso Villa, allora vice-presidente deU la Camera, rimase soccombente: il giorno stes* so il Governo del Re lo elesse senatore del Itegno. Anche a Torino il Villa fu sempre a capo di opere pie e di istituzioni benefiche e parte- clpò attivamente all'Amministrazione comunale e provinciale non venendo mai meno ai nlù generosi propositi, alla più scrupolosa onestà. Uomo di alti spiriti e di sottile lng*gno, il Villa ebbe sempre l'anima infermata alla buona fede e alla lealtà, cosi da conquistare l'animo e le simpatie anche degli avversari. Patriota della vigilia, egli fu chiamato, nel- declinare della lunga vita operosa, ma ancora^ Vibrante di passione e di intelligenza, 9 presiedere la grande Esposizione del cinqu-.ituonarlo della Patria, nel 1911. In quell'anno memorabile vedemmo il vecchio parlamentare, partecipare insieme al Re, al principi, al popolo, alle ghindi feste della Pairia. Compiuta con serena letizia quella sacra fatica, egli rientrò nella casa patriarcale, vigilato dall'affetto dei suoi figli e dei suol congiunti, che gli tecero sereni e tranquilli, gli ultimi anni. Vennero poi.i giorni di silenzio e di meditazione per quell'uomo cosi eloquente. Tommaso Villa fu, IriTajti, più che uomo politico, più che parlamentare, più che giurista, un grande avvocato. Dal 1875 al 1990 egli intervenne nel più grandi e complicati processi: fu il difensore del Luciani, accusato di avare spinto all'assassinio Raffaello Sonzogno, e partecipò a quel processo Padda che fu immortalato dal Carducci. Aveva 85 anni.

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