Continua a svilupparsi con successo la vigorosa offensiva sul fronte dell' Isonzo

Continua a svilupparsi con successo la vigorosa offensiva sul fronte dell' IsonzoContinua a svilupparsi con successo la vigorosa offensiva sul fronte dell Isonzo Progressi sull'altipiano del Carso: altre trincee espugnate e cinquecento nuovi prigionieri - Le nostre truppe si afforzano sulle posizioni conquistate e resistono a notturni contrattacchi del nemico. (Per telefono e telegrafo alla, "STAMPA „ ) | Il comunicato ufficiale Comando Supremo, 20 loglio 1915. Lungo tutta la fronte dell'Isonzo è proseguita la nostra vigorosa ofSentiva con progreisì, specialmente muli'altipiano del Corto. Alla fine della giornata erano state espugnate altre trincee e presi ancora 600 prigionieri tra i quali S ufficiali. Ad onta delle fatiche per la lotta durata aspra e ostinata sino a sera, ' le nostre truppe riuscivano a rafforzarsi rapidamente sulle posizioni conquistate ed a resistere di poi ai contrattacchi pronunciati dal nemico durante la notte. L'azione continua a svilupparsi. Nel rimanente teatro di operazioni la situazione è invariata. Generale CADORNA. Lungo tutta la fronte dell'Isonzo si accentua vigorosamente la nostra offensiva, guadagnando terreno, specialmente sull'estrema destra, cioè sull'altipiano del Carso. Tutte le azioni che si sono compiute stilla linea dell'Isonzo costituiscono, pel loro coordinamento tattico, una di quelle grandi battaglie caratteristiche della guerra moderna, della durata di parecchi giorni, ed finche di' parecchie settimane, la cui decisione dipende esclusivamente dalla forza di resistenza e dal fermo volere delle truppe e dei capi. Il fronte degli austriaci sull'Isonzo si presentava singolarmente favorevole pei? una ostinata resistenza, a causa dell'ostacolo flu' viale non guadabile, dietro cui il nemicoaveva disposto le sue opere di difesa, e a causa del validi appoggi d'ala (alla destra le fortiiflcazioni del Predil e di Tarvis; alla sinistra il mare), e degli appoggi intermedi sul fronte (campi trincerati di Tolmino e di Gorizia). La grande battaglia si è svolta finora per fasi successive, che si possono chiamare di preparazione: l.a fase: il passaggio del nume in più punti o l'affermazione di possesso sulla sponda sinistra con l'occupazione di Monte Nero, di Piava, di Gradisca, Sagrado e Mon"falcone. Tutte le nostre truppe passate sulla sinistra dell'Isonzo su ponti improvvisati, hanno costituito altrettante teste di ponte per assiemare il passaggio del fiume alle truppe retrostanti; 2.a fase: l'attacco in più punti del fronte, operato con le sole artiglierie contro le fortificazioni permanenti nemiche, e con l'avanzata delle fanterie dove le difese nemiche erano di sole trincee e di fortificazioni meno importanti; 3.a fase: l'avanzata decisa delle fanterie nella zona del Carso. L'avanzata sul Cai-co è forse quella che si presenta più facile e che promette i maggiori vantaggi, poiché è buona norma di guerra attaccare- il nemico dove esso è più debole, e non andare a prendere il toro per le coma. Ora, se si considera che il comunicato di ieri, nel dare notizia del brillante successo ottenuto dallo nostre truppe sull'altipiano carsico, diceva che si erano conquistati vari! ordini dt Irincee, e oggi aggiunge che sono state espu«-| (inalo, altre trincee, si può immaginare quanto gravi siano le difficoltà che si oppongono alla avanzata delle nostro valorose fanterie su questo lato del fronte sull'Isonzo, che pure deve essere considerato come il più facile per il noEiro attacco, polche è stalo scelto come punto debole del nemico. Mentre la nostra destra avanza sul Carso, su tutto il resto del fronte prosegue la nostra vigorosa offensiva, e sebbene il comunicato non dia altre indicazioni, possiamo supporre che s;'sia cominciato l'attacco sui punti più importanti della linea dell'Isonzo, c specialmente sull'estrema destra austriaca, al forti di Predil e contro i due campi trincerati al centro del fronte nemico. Impegnando in tal modo l'azione su tutta la linea dell'Isonzo con la superiorità di forzo di cui disponiamo, si impedisce al nemico di spostare da un punto all'altro le suo riserve, per modo che l'attacco principale delle nostre truppe potrà pronunciarsi nel momento e nella direzione voluta senza che su quel punto il nemico possa concentrare le sue forze. Il numero di 2000 prigionieri fatti in due giorni di combattimento è notevole, se si Uen conto che sul Carso, come del resto su tutto il fronte dell'Isonzo, il sistema difensivo degli austriaci, costituito da più ordini di trincee, obbliga le nostro truppe a continui attacchi frontali. I movimenti d'avanzata avvolgente, che sono quelli In cui più facilmente si riesce e catturare'prigionieri, sono' quasi esclusi nell'attacco sulle linee di trincee austriache, certamente appoggiate ai fianchi da piccole ridotte per mitragliatrici. Perciò la cattura di un ragguardevole numero di prigionieri nelle due giornate ultime, prova lo slancio, la foga degli attacchi delle nostre fanterie. Quei 8000 austriaci, sotto l'irruzione dell'assalto delle fanterie italiana, non hanno avuto il tempo di ritirarsi dalle trincee occupate, verso le linee di difesa reti ostanti. Nell'intera giornata ti combattimento ha continuato accanitissimo, e alla sera le nostre truppe, malgrado la stanchezza per le fatiche del combattimento, si sono rapidamente rafforzate sulle posizioni conquistate ed hanno poi respinto i contrattacchi tentati dagli austriaci durante la uotte. La nostra offensiva si è dunque pronunciata vigorosamente sulla nostra estrema destra, ma continua pure con energia lungo tutto il fronte sull'Isonzo. Perciò, anche se il comunicato del Comando Supremo, nella sua voluta reticenza, non accenna ad alcuna altra località nll'iufuori dell'altipiano del Carso, possiamo ritenere che prossimamente siano probabili no. tevoll successi delle armi nostre sull'Isonzo, anche a nord del Carso. Z.

Persone citate: Cadorna, Tarvis

Luoghi citati: Carso, Gorizia, Sagrado, Tolmino