Un mese di guerra nostra

Un mese di guerra nostra Un mese di guerra nostra E' ormai trascorso quasi un mese dacché le nostre truppe hanno aperto le ostilità contro l'Austria; e l'Italia, che aveva vibrato del più vivo patriottismo nei giorni che precedettero la dichiarazione di guerra,. segue ora ansiosa le sorti dello armi, che. la faranno più grande e più potente, e vive tutta col pensiero e col cuore dove i suoi tìgli offrono la vita per l'onore e la grandezza della Patria. Già le difficili imprese compiute dagli alpini c dall'artiglieria da montagna e campale pesante sulle creste impervie delle Alpi, gli assalti irresistibili dei bersaglieri a Monte Nero, la tenacia della fanteria nei combattimenti sull'Isonzo, le rischiose costruzioni compiute dal genio," le ardite esplorazioni della cavalleria e degli aviatori hanno provocato in tutta Italia la più profonda ammirazione per le nostre truppe e la più completa fiducia nelle armi nostre. La perfetta organizzazione e il regolare funzionamento di tutti i servizi a tergo ci danno sicuro affidamento che la nostra avanzata non troverà dannosi inceppi iella defìcenza di rifornimenti sulle retrovie e che le masse al fronte saranno sempre provviste .abbondantemente dei mezzi necessari per il completo sviluppo della nostra azione. // terreno Le condizioni generali del Trentino e delle Alpi Gamiche sono quelle dei paesi di alta montagna: viabilità scarsa, con buone strade dirette ai valichi maggiori e percorrenti in generale il fondo valle, strade carreggiabili e mulattiere a forti pendenze pei valichi minori; paese povero di risorse, coperto da frequenti boschi e sulle alte cime ancora ammantato di neve.- Le difficoltà del terreno tendono a d'are alla guerra di montagna il carattere di uno sminuzzamento nelle operazioni che facilita la difensiva. Basti citare le guerre dei Valdesi, e, in tempi più vicini a noi, le fortunate imprese di Pietro Calvi in Cadore contro il nostro attuale nemico, e la guerra degli austriaci per la conquista della Bosnia-Erzegovina. Ma alle difficoltà naturali si aggiungono in tutto il Trentino le numerose fortificazioni con cui gli austriaci hanno munito tutti i passi e guernito le località importanti in cui intendono prolungare la resistenza: Trento-Riva-Rovereto-Lavarone e, a tergo, Bolzano. L'avanzata nel Trentino e Tirolo assume perciò l'aspetto di una vera .guerra di assedio per le numerose fortificazioni del nemico, contro le quali è necessaria l'opera dei cannoni di medio calibro. Se si considera che le posizioni di montagna, che offrano dominio sui forti nemici o almeno non ne siano dominate, mancano quasi sempre di strade, pel fatto che le comunicazioni stradali di montagna evitano le cime per dirigersi ai valichi, si comprende quali difficoltà abbia dovuto incontrare la nostra artiglieria per metterei in grado di agire efficacemente contro le opere <iustriache. Si sono dovute improvvisare le strade o completare e allargare le mulattiere esistenti perchè fosse possibile farvijpnssare i grossi cannoni d'assedio e impiegare poi numerosi reparti di fanteria pel traino, che, date le aspre pendenze, non poteva effettuarsi con gli ordinari mezzi di loromozione. E tutto ciò sotto pioggie insistenti, col freddo dell'alta montagna e con le nebbie che ostacolavano i tiri dell'artiglieria, dopo che con tanti stenti essa era riti scita a portarsi in posizione. Circa il fronte sull'Isonzo ci sia conseu tito riprodurre alcune frasi dei comunicati del Comando Supremo dei giorni 15 e 19 giugno, i quali in pochi tratti descrivono le difficoltà che si oppongono alla nostra avanzata: Il comunicato del 15 giugno dice che i lavori compiuti dal nemico sull'Isonzo consistono, in trinceramenti talvolta su più linee, non di rado costruiti in muratura e calcestruzzo, rafforzati, con blinde metalli-, che e orotetti da estesi reticolati e da mine, batterie sovente sistemate in caverne, intensa vigilanza notturna, sussidiata da riflettori e da razzi illuminanti, ampio sviluppo delle comunicazioni telegrafiche, telefoniche e ottiche. Il comunicato del 19 giugno descrive la media e alta valle dell'Isonzo come una gola rinserrata fra peridii ripidi « boscosi, fra i quali il fiume scorre rapidissimo e profondo. I ponti, com'è noto, furono tutti distrutti dagli Austriaci nella loro ritirata. Le difficoltà del terreno, anche qui, sono accresciute da rilevanti ostacoli artificiali: solidi trinceramenti proletti da profondi reticolati di grossi fili di ferro, rafforzati da spranghe e da fcrrt a T, numerose artiglierie di grosso calibro, anche da. 305, dissimulate in punti dominanti « difficili a controbattersi. Dalil'esame di una carta geografica qualunque si vede come le strade che varcano l'abolito confine con l'Austria si'raccolgono in tre fasci : il Lo dei quali va a far capo a Trento-Bolzano; il. 2.o mette alla Punteria sulla unica linea di comunicazione che unisce il Trentino alla monarchia austro-ungarica; il 3.o, superati l'Isonzo c le A'Ipi Giulie, con sette strade ordina rie e due ferrovie, volge attraverso zone collinose focili dirigendosi al centro vitale della monarchia absburghése. Giova pertanto riassumere il corso delie nostre operazioni allo scopo di constatare come esse si siano svolte finora in modo da mettere !o nostre forze in posizioni potenziali per l'aggiungere i tre obbiettivi sopra accennati. Le operazioni La sera del 23 maggio le nostre truppe di copertura occupavano tutta la linea del confine, rafforzate da altre truppe che da qualche mese costituivano anch'esse parte organica, della copertura e nella lunga dimera siiù.le zone di confine avevano acquistato perfetta conoscenza dei luoghi, e completo ^allenamento alla montagna, ed erano state in gran parte occupate nel migliorare le comunicazioni. l'I loro morale era elevatissimo e la continua vicinanza del nemico aveva acuito in modo straordinario lo spirito offensivo dei nostri soldati. Dopo avvenuta la dichiarazione di guerra, su tutta la lunga fronte si iniziò l'avanzata. Le operazioni del primo mese di guerra si possono, per maggiore chiarezza, dividere in tre periodi distinti: Lo periodo: dal 21 al 30 maggio: Lungo tutta la frontiera le nostre truppe entrano in territorio nemico; gli austriaci si ritirano dopo debole resistenza, distruggendo i ponti e incendiando le case che abbandonano. Si inizia su tutto il fronte il bombardamento contro i forti austriaci. All'apertura delle ostilità, i nostri occupano CaporeMo e la nuda dorsale fra Judrio e Ison»; s'impadroniscono di Cormons, Versa, Cervignano e Terzo e si stabiliscono saldamente fra Judrio e Isonzo. In Carnia comincia un duello d'artiglieria fra i nostri pezzi e i forti austriaci, che fin dalla sera del 23, prima dell'inizio dello stato di guerra, avevano aperto un fuoco inefficace contro le nostre posizioni. Su tutto il resto del fronte le nostre truppe avanzano, rettificando ii confine ed occupano: La Forcella di Montozzo, Punta d'Afbiole a S. E. del Tonale. Ponte Caffaro, Darzo, le posizioni o Nord di M. Baldo sulla destra dell'Adige e di Cima Zugna sulla sinistra, M. Corno, M. Foppiano sopra Ala e poi Pilrante e Ala sul fondo valle dell'Adige, il M, Baffclan che domina la strada di piano dolile Fugazze, il Pasubio. In Vai Sugami e in Cadore esse occupano tutti i pass; dell'alta vallo dell Brenta e specialmente si afforzano al Passo Tre Croci e a Cortina d'Ampezzo. In Carnia si impadroniscono, con un attacco notturno, del passo di Valile Inferno, a nord di Ampezzo e di Awltri. delle teste (Ili valle degli affluenti del Fella, di Prevaia e d o^-li uccessi di Vaile Dogna e poi delia Forcella di Lavaredo presso Misurina e della testata di Valle Raccolana; e del Passo di M. Croce Carni co. In tutto questo primo periodo, glt austriaci non hanno tentato nessuna azione di loro iniziativa; si sono limitati a deboli resistenze dì retroguardie, e a guerriglie di gendarmi e di franchi tiratori, ritirandosi di fronte aW'inca.lzare della nostra avan zata. Le arfrig'Iieirie dei forti austriaci bau no da solle risposto alia nostra offensiva. 2.0 periodo: dal 30 maggio al 10 giugno : Si manifesta con maggior vigore la prosecuzione della nostra offensiva, con la conquista di nuove posizionli; gli austriaci resistono tenacemente in parecchi punti. In ordine di tempo le operazioni si svolgono come segue : • • 30 maggio: Attacco tentato da sei coni pagnie austriache con mitragliatrici con tro un battaglione alpino al Colle di Mot, te Croce Carnico. Gli austriaci diedero 5 volte inutili assalti alia nostra posi adone, e furono ricacciati con un violento conti-assalto alla baionetta, fra lo scrosciare dell'i pioggia e le insidie della nebbia. Contemporaneamente si svolgevano a.MriÉ', combat cimenti ad occidente dei passo, tutti1 ' favorevoli aiULe nostre truppe. 31 maggio: Piccoli combattimeniii su tut-, ta la fronte. Nel Friuli le nostre truppe, ol«| trepassato l'Isonzo, pi-esso Caporetto, ben* che le sue acque siano in piena e ii nemico» ne disturbi il passaggio, si stabiliscono for-i temente su M. Nero, a 10 chilometri a N. O.i .-. di Tolmino, e respingono violenti contrat-1 tacchi degli!.' austriaci. 1-2-3 giugno: Nel Trentino si occuparla-: le località di Matassone e di VailimoSftoia.j Lungo tutta la frontiera continuano dueìla tfi artiglieria. Sui! medio Isonzo le truppe! di M. Nero, attaccale da forze preporole-l ran«i, respiingono il nemico o si consolidano! suiltla posizione, rincalzate da truppe fre-i sette. L'intera, g-fcnntóta del 3 è occupata daf combattimento pel possesso di M. Nero. 11 7 giugno comincia l'avanzata^in forzei verso la linea dell'Isonzo, che viene rujc giunta su tutta la fronte da forti nuclei di fanteria appoggiati, dall'artiglieria con l'obbiettivo di stabilirsi saldamente sui punti chi passaggio e impiantarvi teste di ponte pai' dominare le due rive e avere sicuro il transito sul fiume. Sul basso Isonzo, un gettamento di pon-i ti, sotto il fuoco nemico, e una brillante! ricognizione di cavalleria, permettono al grossi reparti nostri di stabilirsi sulla1 sponda sinistra. j Nell'alta valle, tra le aspre giogaie dli Caporetto, le truppe continuano la fieralotta già svoltasi nei giorni 4, 5 e 6, e mi-' nacciano seriamente Tolmino. Nella regioJ ne di M. Nero il giorno 8 un violento Al-' tacco delle nostre truppe sconfigge uni grosso nucleo di austriaci, i quali lasciano! nelle nostre mani 60 feriti e fuggono do-j po gravi perdite. Il 9 è occupato Monfal-! cone, importante cantiere militare austria-i co, le cui alture costituiscono appogfcvj: alla sinistra nemica. Su tutta la linea d°w l'Isonzo vengono fatti prigionieri -ìOO au-*' striaci. Sulla frontiera del Trentino proseguono; ardite operazioni offensive, contrastate ile-! bolmente dal nemico. Solo tra le Valli di! Som Pauses, a 10 Km. a nord di Cortina! d'Ampezzo, si ha un combattimento ili! qualche importanza, con K, cattura da par-! te nostra di un cannone austriaco con mu.l nizioni. Gli alpini si impadroniscono I H< giugno dell'importante posizione di Frei-! kofel, facendo 220 prigionieri, e nei g^roiì 7, 8 e 9 respingono violenti attaccai^ raiir sando al nemico perdite notevoli (200 morti! e 400 feriti). Terzo periodo, dal 10 al 23 giugno: ! Si accentuano azioni offensive degli austriaci dirette specialmente a ritoglierci i passi e le posizioni delle Alpi Carhiche e sullo destra dell'Isonzo ; e da parte nostra, dopo ostinata difesa sulle posizioni occupate, ardite controffensive ne confer-j mano il sicuro possesso e causano gravìl danni al nemico, mentre su tutto il fronte* continua metodicamente l'a.'-inzata. Sul medio Isonzo le nostre truppe nellai notte dal 9 al 10 passano il nome sotto il fuoco e s'impadroniscono di Piava, resistendo a violenti contrattacchi austriaci aj costituendo una testa di ponte pel (assaggio dello truppe retrostante. L'Il giugno mi attacco austriaco di sei battaglioni, con 12 mitraghatrioi, iiella zona di M. Nero, salendo da Plezzo, tenta prendere di rovescio le nostre posizioni/ ma viene respinto con gravi perdite, lasciando nelle nostre mani numerosi prigionieri. Gradisca, sull'Isonzo, già venuta in no-j stro possesso nei giorni precedenti, è orai stabilmente occupata !; Una nostra batteria pesante distrugge la diga con cui gli austriaci avevano pro-i. dotto l'allagamento del terreno sul hassoj Isonzo, togliendo in ta! modo l'ostacoloj prodotto dall'inondazione alla nostra a-J vanzata sull'estrema destra del fronte. Sul.) le Comiche gli alpini conquistano duel nuovi colli, quello di Volata e quello dlì Valentina, che fanno sistema con i due; passi di M. Croce Carnico e ili Valle Inter-!• no. già in nostro possesso. Gli austriaci assumono l'offensiva con.': tro tutte le posizioni do noi occupate: al To-; naie, in Val Lagarina, in Val Giudicar;<iJ nella regione di Misurina e in quella di! M. Para Ino, e replicano violenti assalti jiop*';' turni contro le posizioni di Freikofel e :it! Pai Grande e Pai Piccolo ; ma vengono dappertutto respinti con gravi perdite. Ltmportanza delle posizioni da noi occupate attorno al Monte Croce Carnico è graadissi-

Persone citate: Baldo, Caffaro, Fella, M. Corno, M. Foppiano, Vaile Dogna