Un simbolo
Un simbolo Un simbolo a a a l e o a a l Roma, 6, notte. La fiammata patriottica, che da due settimane ha investito Roma, ha culminato oggi in manifestazioni, che superano tutte quelle precedenti, le quali apparivano difficilmente superabili. Il telegramma, che Re ha inviato nella patriottica ricorrenza al prosindaco di Roma, nulla contiene che trascenda dai confini di una giusta esaltazione del momento attuale. Il Governo, da parte sua, non ha voluto, sino a questo momento, riserbare per la festa dello Statuto speciali annunzi. Un comunicato del Capo di Stato Maggiore della marina annunzia felici ma non eccezionali operazioni della nostra flotta nel medio e nell'alto Adriatico. Un altro comunicato, diramato questo dal ministro della guerra, contiene l'elogio del Re alle truppe. Il Governo giustamente non ha voluto insomma che alcunché di artificiale venisse ad aumentare l'entusiasmo, che ogni italiano deve sentire per la guerra eh., si sta combattendo. Eppure, si ebbero oggi manifestazioni insospettabili, le quali cementano la concoria nazionale così da superare le stesse speranze del Governo. Oggi la pontificia università gregoriana, una istituzione diatta dai padri gesuiti, ha esposto sopra lo stemma pontificio del portone di ingresso una grande bandiera nazionale. E' questa la prima volta, in tanti anni di vicende nazionali, che ciò avviene in tale istituto, che è diretta emanazione del Vaticano e che si trova sotto la direzione dei padri gesuiti. Atti consimili non avvengono senza che un'alta volontà, la volontà del Pontefice, li autorizzi. Ad altri atti non meno significativi si è irradiata la volontà di Benedetto XV. 11 tricolore non ha sventolato soltanto sulla sede della università gregoriana, ma altresì su numerosi palazzi abitazioni di alti prelati, guardie nobili semplici sacerdoti. Un.solo pensiero, una sola fede anima dunque tutti gli italiani. Di ciò si ebbe una nuova prova nella presenza in mezzo al corteo di 150,000 persone, che si è recato al Quirinale, delle bandiere rosse e nere dei socialisti e degli anarchici. In questo corteo, del quale nessuna parola può ren dere l'imponenza, due grandi gruppi si imponevano all'attenzione della folla affac ciata al baie ..li ed alle finestre, cioè il gruppo dei vecchi garibaldini, intorno ni quali era fatto il vuoto per istintiva deferenza, ed il gruppo dei soldati preceduto da una grande bandiera, sulla cui asta era stato innalzato un piumato cappello da bersagliere. I due gruppi eccitavano al più alto grado la commozione della folla. Ma accanto a queste grandi linee del corteo urlante un'umile canzone popolare di guerra esistono particolari anche maggiormente significativi. Nel gruppo delle organizzazioni politiche camminavano gli uomini, che avevano sino alla vigilia della guerra compiuto in Roma la più tenace propaganda anti-nionarchica, ed, al loro fianco camminavano col fiore tricolore sulla tonaca, sacerdoti o frati. Un altro elemento nuovo a consimili manifestazioni era dato dalla presenza nel corteo di parecchie mi gliaia di signore c di giovinette munite di bandierine tricolori. Veramente santa come disse l'on Salandra in Campidoglio — viene quindi giudicata la guerra che si sta combattendo. Nessuna organizzazione preventiva precedette la manifestazione. E' bastato che una signora gettasse una bandiera belga da un balcone, perchè i soldati, già copei ti di fiori, si disputassero quel drappo per coprirlo di baci. E' bastato che un tenente francese in divisa si inostrusse sul percorsi del corteo, perchè la grande manifestazione di simpatia alla Francia divampasse come un incendio. Un'altra nota caratteristicii della giornata fu l'entusiasmo della folla verso il piccolo Principe Ereditario, disinvolto e fiero nella sua bella divisa di marinaio. Già al mattino la folla aveva acclamato il Principe Ereditario in Campidoglio. Distribuendo lo ricompense ai valorosi, egli aveva baciato ed abbracciato, dopo rimessagli la medatrlia, il bambino di sette anni Enrico Monaco, che aveva nelle ore terribili del terremoto di Abruzzo salvato tre sorelline dalle macerie. Ma l'entusiasmo per il principino fu irrefrenabile e sincero allorché stassera, per volontà della Regina, si presentò*solo della famiglia reale a ricevere gli applausi della folla fiancheggiato unicamente sul balcone della Reggia da un semplice soldato e da un semplice marinaio. La folla comprese che quei due umili popolani indossanti la divisa militare erano il oimhnlo della lotta che si combatte laggiù sul teatro della guerra oltre i confini di ieri, entro i nuovi confini della Patria. A questa concezione veramente democratica della regalità fu dovuto il torrente di entusiasmo, che stassera fino ad ora tarda si scatenò per le vie imbandierate gaiamente ed illuminate di Roma senza che un pur minimo incidente turbasse la magnifica giornata. Tmfi
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