Una grandiosa giornata a Roma

Una grandiosa giornata a RomaUna grandiosa giornata a Roma Il popolo in un impeto di patriottico entusiasmo* acclama Casa Savoia e auspica la fortuna d'Italia La commemorazione delio Statuto - Il corteo e la dimostrazione al Quirinale - Pioggia di fiori • Ovazioni alle Regine e ai Principi - Il principe Ereditario grida al popolo: Viva l'Italia! Roma, 6 sera. . Roma presenta nella festa nazionale, questo anno, un aspetto quale non ebbe inai In consimile ricorrenza precedente. La città, malgrado il tempo incerto, offre lo spettacolo di una animazione straordinaria. Le vie, anche quelle de) rioni poveri, appaiono cerne una selva di bandiera- Tutti «li editici pubblici sono imbandierati. Egualmente imbandierati sono i tram. Ogni cittadino ha al petto la piccola coccarda tricolore clic i bravi esploratori van.no vendendo a profitto di un'opera altamente pa-, triottica. Alle 9 il campanarie dall'alto del Campidoglio ha fatto sentire i suoi tocchi: salve di cannone sono stato sparate sin ve-so le dieci. Nelle vie della città, animate sin dalle prime ore del mattino, sono stati acclamati i vecchi Garibaldini che girano con la camicia rossa. Gruppi di cittadini, ai quali erano uniti soldati, hanno improvvisalo dimostrazioni palli-ottiche al canto degli inni nazionali. Specialmente i soldati erano vibranti di entusiasmo, é più degli altri acclamavano alla guerra. Piccole band* hanno percorso le vie dei quartieri popolari, ovunque suonando l'Inno nazionale o i'insuo di Mameli, e coloro clic si fermavano ad ascoltare facevano coro intonando le canzoni del nostro primo Risorgimento. Anche il campanontì di Montecitorio ha diffuso stamane la sua voc, che si ripercosse nelle vie centrali, accrescendo la solennità della giornata. Nell'aula senatoria in Campidoglio sono convenute slamane le rappreseli)tanzs di tutte le scuole di Roana, le autoriti e numerosa folla. Erano, presenti i! prefetto', la Giunta, il Consiglio, il tenente colonnello Parziale dell'81.0 fanteria; • in rappresentanza dell'esercito, e vari ufficiali. I discorsi del Prosindaco Alle 10 il prò sindaco uomni. Apolloni ha commemorato Cavour. Egli ha delto: « Ci raccogliemmo quattro giorni or sono attorno all'immagine del Duce non per commemorarne la morte, ma per celebrarne l'apoteosi: oggi siamo qui adunati davanti all'effige del grande tra i grandi. Egli nella luminosa gloria degli spiriti magni della Patria, esulta per l'opera dei suoi tigli che-seguendo la'via tracciata compiono l'impresa' »• Il comm. Apolloni è stato vivamente applaudito. Quindi il prò sinduco c la Giunta comunale si sono recati a Piedi dello scalone ad attendere l'arrivo del principe Umberto, che è giunto accompagnato dal comandante Bonaldi ed è slato vivamente applaudito dalla folla. Il principino è stato fatto salire allo scanno del Sindaco ed 6 stato circondato dalla Giunta. Il prò sindaco ha pronunciato il seguente discorso : «'E' serbato a ine quest'anno il gradito compito di decorare voi che per nobili e generose azioni meritaste il premio intitolato al valore. I romani, maestri di universale civiltà, eressero un tempio honorl et vìrlutl, al valore ed all'onore, perch& non sapevano immaginare che queste due divinità potessero essere disgiunte. Altissimo significato invero. VI saluto, generosi, e vi saluto in nome di Roma e dei suol reggitori. A voi, Altezza Reale, che vi compiacete per la seconda volta di partecipare a questa cerimonia civile, l'omaggio dovuto ed affettuoso di quanti qui siamo, sicuro interprete di tutta la cittadinanzu romana (applausi). « Come il Vostro augusto padre sui campi di battaglia premia gli ardimenti eroici dei nostri soldati che spargono 11 loro nobilissimo e generoso sangue per la redenzione della Patria, cosi Voi qui in Campidoglio premiate quelli chi» offersero la loro vita per l'altrui. Ricordo come l'anno scòrso Voi decorato un giovinetto e la sua madre commossa e piangente non cessava mai di Baciare e di lacrimare sulle vostre piccole mani. Quanto grande fu quell'istante. La mano del figlio del Re si saldava nella mano di una umile, ina benedicente madre, e quella benedizione materna è rimasta su Voi. Il popolo che osserva e misura questi Vostri atti, o Principe Reale, vi ama e vi ammira, perchè vede in Voi la bontà e la gentilezza dell'anima e urta grande speranza. Altezza, ritornando alia Reggia, dite all'Augusta Vostra Madre, siitifioio di ogni viriti, che qui iti Campidoglio udiste un solo grido: Viva U Ile' Viva l'Esercito! ». IJ discorso del comm. Apolloni 6 stato coronalo ila. applausi e grida di: viva l'Italia! viro il Re! viva il Principe Umberto! Quindi comincia la distribuzione dei premi. Il eommendator Apolloni solleva il settenne Ettore Monaco, il valoroso fanciullo che trasse dalle macerio tro sue sorelline nell'immane .terremoto della regione Marslcana e lo presenta al Principino che gli appunta sul petto la medaglia d'argento della fondazione di Carnegie. Il ragazzo premiato 6 pallido per l'intensa emozione e non riesce a pronunciare una parola. Gli è accanto la. madre che fissa con ammirazione il Principino e porta poi lo sguardo con tenerezza al suo bambino. Nell'aula scoppia un caloroso applauso nel contemplare un si splendido quadro. Sono state poi assegnate altre quattro medaglie d'argento al valore civile: dopo di che il Principe Umberto, vivamente acctamato dalla folla, ha fatto ritorno a Villa Ada. Un corteo meraviglioso La manifestazione patriottica del pomeriggio, che si è compiuta recando alla .Regina al Quirinale il saluto per il Re fra le truppe, rimarrà memorabile come quelle che in queste ultime settimane hanno segnale Je tappe verso la guerra. Non meno di 150 mila persone hanno partecipato all'immenso corteo, delirante di entusiasmo patriottico, che da piazza dei Popolo si è recato verso sera al Quirinale. Da ogni parte di Roma a ondate la folla più varia comincio alle ore 16 ad affluire verso piazza del Popolo. Alle ore 16,30 il movimento è già fervido nella piazza augusta, dove una cinquantina di bandiere, raccolto in gruppo presso l'obelisco, ravvivano colla nota violenta del colore la massa bruna dcllu folla. Attorno alle bandiere si stringono i garibaldini ed i veterani dell'indipendenza, i fortunati che nella loro gloriosa vecchiezza vedono compiersi l'opera di redenzione della Patria, cui essi stessi diedero fulgido inizio col loro sangue e col valore delle loro armi. I venerandi soldati, dagli occhi sfavillanti per l'interna commozione, festeggiatissimi dalla gente cho.lt circonda, uniscono i loro evviva a quelli della folla, e le lord vocf ancora robuste intonano con i giovani di quando in quando gli limi della Patria. Nella piazza, più che per metà già invasa dalla folla, si levano clamori assordanti. Entrano da corso Umberto, cantando a squarciagola, gli studenti, dei quali parecchi indossano già la divisa del soldato, mentre sii altri hanno sul capo il berretto goliardico, e fra essi un gruppo numeroso di studentesse, che portano pure, con grazia influita, il berretto. Ad un tratto si ode una fanfara. Le t'ombe suonano la stessa canzone suggestiva che infiammò la gioventù duratile lo guerre del Risorgimento: .iddio, «la bella, addio!..., e la folla, presa da. fascino irresistìbile, accompagna col canto Addio, mia bella, addio!... La fanfara è quella del Ricreatorio Umberto 1. di cui i ragazzi portano con 'fierezza la divisa dei bersaglieri di La inalinola. Ancor altra folla giunge dalle tre arterie immediate, sino a perdita d'occhio, dal Corso, dal Babuino e da Rtpe'tfn,- ért altri scende senza tregua dalle pendici del Pineio; mentre dalla rampata opposta affluisce la popolazione del Prati di Castello. Lò spettacolo offerto dalla marea umana è sempre meraviglioso, ancorché gli occhi vi siono oramai abltuati. Poco dopo le 17 la folla con ampio ondeggiamento si-compone in corteo e s'incammina, per il Corso verso il Quirinale. li Corso è stì-., pato di gente che attende per unirsi alla fiumana grandiosa. Ogni finestra, ogni vano di' porta è stipato. Dalle.finestre si agitano senza! posa, drappi di bandiere e fazzoletti esi' geH tano fiori e si applaude. Dal corteo si risponde! con evviva alla Patria, all'Esercito, con invocazioni alla fortuna delle nostre armi, coni grida di abbasso all'aborrito nemico. Tutto le grida si fondono in un clamore attissimo,! che loro imprime l'impeto della gioia e della; minaccia. Lentamente il corteo procede verso piazza Colonna. Sfidando il caldo afoso e Io) minaccia della pioggia, sono numerosissime! tra la folla le signore o le popolane. Ad ognll passo accadono episodi simpaticissimi, spe-l cialmente quando la folla incontra un gruppo I nostri cari soldatini sono eni,uft, acclamati, abbracciati, coperai di soldati, siasticamente di fiori. Un ufficiale francese e un bersagliere applauditi I nostri cari soldatini sono entusiasticamente applauditi, abbracciati, coperti di fiorii talvolta sollevati a braccia e portati per lunJ go tratto in trionfo. In piazza San Carlo a» Corso la folla sosta brevemente ed acclamai versa le finestre dello Splendide Hotel da uria! dello quali assiste allo sfllamento uno del figli di Ricciotti Garibaldi. Più oltre, dinanzi al Caffé Amano, la presenza di un ufficiale dl| fanteria francese, un tenente in divisa, suJ scita un delirio di applausi e di evviva aliai Francia. Le manifestazioni si rinnovano feìv vide e cordiali ogni volta che fra la selva ,Uefcj le bandiere ondeggianti al vento sulle faeJ ciate emergono i colori nazionali degii alleati] Alle 18 la testa del corteo giunge a piazzai , Colonna, che è pure gremita di folla e lai coda non si è peranco snodata da attorno aW lobelisco di piazza del Popolo. In piazzai Scìarra innanzi agli uffici del Giornale d'Ita* Ha e stata incendiata una bandiera austriaca i gialla e nera fra grida ed imprecazioni eoa» tro l'Austria, che si sono rinnovate sotto ium» basciata austriaca con urla e fischi. i In piazza Venezia la folla ha avuto una gra» dita sorpresa. Sulla porta del palazzo dell'ex* ambasciata austriaca presso il Vaticano prò-, spiciente la piazza è stata innalzata una gran, de scritta: Affittasi. La folla ha un urlo di gioia: Viva l'Italia. Poi la colonna, che si perdeva fino al fondo del corso, ha proseguito per la salita Magnanapoli verso il Qui» rinaie con musiche in testa che intonarono ti popolare Addio, mìa Bella addio! Un signore vede un bersagliere fregiato dal» la medaglia al valore e dice forte ad un gruppo di donne: — Guardate, quello lì è un valoroso! Un gruppo di dimostranti grida: Tutti i bersaglieri sono valorosi — e gli applausi salgono al cielo incontro al sole, che infiamma le bandiere sul vento clic le agita ed il. grido mille e mille volte ripetuto mille e mille] volte si ripete come una invocazione toinej una promessa come un giuramento: Viva rit talia! 1 •• Innanzi alla sede .della Croce Rossa in visiNazionale i dimostranti, agitando i cappelli ed i fazzoletti, fanno una bella dimostraztonia di affetto verso i pietosi che anche sotto il. tuo* co corroso presso i feriti abbattuti per. ' I