Il territorio ancor soggetto all'Austria

Il territorio ancor soggetto all'AustriaPer la conquista dei nostri confini Il territorio ancor soggetto all'Austria Non appare fuor di .luogo un breve cènno (sommario che consideri le condizioni del territorio ancor soggetto all'Austria, rispetto ;alla difesa che l'esercito nemico può opporvi alle nostre forze. Uno. sguardo complessivo'che abbracci tutta la linea di confine ci presenta subito 'all'occhio il grande saliente del Trentino 'che s'incunea nelle terre nostre tra il Vcne♦o-Friu.K « la Lombardia, separandole netiomente con una punta che a sud di Ala giunge a poco più di due giornate di marcia dalla linea del Po. Il confine. — Dallo Stelvio per l'Ortler, il c. Tonale e l'Adamello, i'I confine va a raggiungere il monte Brufflone, da dove .discende in vai Giuchcuria; taglia il Caffaro i«d j». Chiese a 5 chilometri circa a nord del lago d'Idro, fa un saliente fra questo lago e quello di Gardu, attraversa il lago di Garda a 5 chilometri circa, a sud di Riva, raggiunge il' massiccio del Baldo a monte 'Attissimo, si Tivoige quindi al sud percorrendo la cresta della catena per 10 chilometri circa, discende e taglia, v. d'Adige fra Belluno (d'Adige) e Borghetto. Dopo l'Adijge, il confine segue la cresta dei LessSni jflno alle sorgenti dell'Astico, poi un trotto (dell'Astio) e volgendosi a nord-est percorre Se creste dei monti fra Val Sugaua e l'altipiano dei Sette comuni. Taglia poi il Brenta •tra Prìmolano e Tezzc. il Cismon a 15 chi4<Mnetri a nord di Fonzaso. quindi segue la «resta della diramazione del Monte Cimon della Pala fino al M. Marmolada. Dal M. Marmolada il confine va verso jN. 'E. fino al monie Sorapis lasciando all'Austria le alte valli del Cordevole « del Boite; dopo M. Sorapis la linea di confine serpeggia .tortuosamente fino ed un chilometro, circa dalle sorgenti ' della Bienz (lago idi 'Dflren) e. quindi segue la displuviale «no alla cima Vanscuro sulle Alpi Carnijche, punto più settentrionale del Begno. Da questo punto è confine la cresta spartiacque.delle Alpi Garniche fino aMa sorgente «della Pontebba; e quindi, il corso, di. questo jtowente, affluente del Fella, taglia il Fella jtra Pontebba e Ponlafel per salire sul mas jslcclo' dot M, Canìn. Da qui si dirige con numerosi risvolti a sud, in gran parte su contrafforti tra l'Isonzo, il Torre e il Nati sonò. ' Arrivato poi alle sorgenti dell'Iu|drio', il gonfine segue questo fiume 'ino allo sbocco del «suo confluente ili Corno, pie «a quindi ad occidente, attraversa il Tonre ^'avvicina a 3 chilometri da Pulinanova, 'ripiega a sud, e segue il canale Ausa fino al suo sbocco in -mare a Porto-Buso. E' fin troppo chiaro quanto sfavorevole «la pei- noi J'andamento del confine poli Meo; non solamente questo non corre che !per breve tratto sulla displuviale, non solamente lascia al nostro nemico le testate [di molte fra le nostre principali valli e porizioni notevoli dell'intera valle del Mincio, dell'Adige, del Brenta e dell'Isonzo, ina, jmentre da una parte s'addentra col cuneo del Trentino fino quasi nel cuore della valle Padana, minacciando di rovescio tutte le Provincie della Venezia ad oriente dell'Adige, dall'altra invece abbandona del tutto la Igia depressa «regione delle Alpi Giulie e del o o o a l e o d o o , e a i o e a a n o lel e oo le ia cte to la s on su ti uno e e a, no ole li he sote oro, na, eo lle le di la del Carso, e viene ad attraversare la pianura aperta del Friuli. A tutto questo aggiungasi che le valli dell'alta Sava, dell'alta Orava e del-; alto Adige, le testate delle quali . hanno facili rapporti fra loro, costituiscono un gigantesco cammino di ronda e una litica di arroccamento preziosa per l'attutile nostro avversario. Notisi poi la circostanza che il possesso delle testate delle valli del Fella, del Boitc, del Cordevole. del Cismon e della Brenta, pone di nostro avversario in grado li coprire efficacemente la sopramenzionata inea d'arroccamento anche in corrispondenza di quel punti nei quuli — per la sua vicinanza al nostro confine — potrebbe forse tornare a noi non troppo difficile l'interromperla. Il possesso delle testate delle so» prunienzionate valli. gli> conferiteci1 d'altra parte l'attitudine a -sbocca re sul fianco ed a tergo delle truppe italiane Impegnate versa iil Tagli amento o l'Isonzo. Fortunatamente- però la 'lete stradale iin posta dalla configurazione orografica e dal l'andamento del confine politico cogli Stati vicini, e le opere di fortificazione da noi erette ultimamente, attenuano alquanto il carattere minaccioso del graude saliente tirolese. 5cacclucre del Trentino. — Il colle di Reschèi]; il colle di Toblach e la stretta di Valle Lugai-ina costituiscono i vertici dii un triangolo che comprende la maggior parte del Trentino e del Tirolo Cisalpino; sette strade attraversano il lato orientale del triangolo, 4 l'occidentale, 2 rotabili ed una ferrovia il settentrionale; 2 rotabili e una ferrovia escono dal vertice orientale. Le sette strade che sboccano dal luto orientale s£ raggruppano in due fasci, fra loro separati dalla Marmolada c da M. Cimon dèli Pala, ma trovano però facili collegamenti sia per il colle di S. Pellegrino, sia in corrispondenza della' conca dì Belluno, sia al colle d'Arten-Priimolano, prima d'attraversare le Alpi Bellunesi. Lo 4 strude elift escono dal lato occidentale sono fra loro separate dai massicci dell'Ortiglio (Ortler), dell'Ada niello e di M. Brufflone, ma al di là di essi la speciale configurazione orografica del versante occidentale dell'Adige in corri spondenza delle Giudicane e del Gurda upie loro facili collegamenti. AI di qua dei confini, facilissimi c brev sono i rapporti Ira la linea- del Tonale c quella dello Stelvio (C. Aprica); difficili in vece sono quelli tra la valle del Chiese e la Valle dell'Ogliu (passo di Croce Domini) Tuttavia, per il fatto clic dopo il valico dell'Aprica fra la Valtellina c la Valcaino ulta si interpone il vasto gruppo delle Al pi Orobic, può ritenersi che la linea della Valle Camonica faccia piuttosto sistema con quella delle Giudicarle che con quella di Valtellina, lu quale isolata, e con lungi corso procede da Tirano fino a Lecco, dov sbocca in piano. Le strade che escono dalia girella d Valle Lagarina e tendono u Verona non sono separate che dal fiume. Primi obbiettivi delle colonne elio tendessero alla pianura per queste varie linee d'operazione può ritenersi sarebbero: ':ebusupipaderetustncoBlovsTadpteSllncsrlnEvcEccmfp l o e i l c e o a n i n e b) Id ':enzu; c) Id. d) Id e) Iti f) Id. a) Linea di V. Piave-Cordevole; Treviso; di V. Cismon; su Traviso o Vi- di V. Brenta; Vicenza; di V. Astico; id.; di C. Fugazze; id.; di V. Cagar ine,; Verona. dì ld. di V. Chiese; Brescia; /) ld. V. Camonica; id.; ni) ld. Valtellina; Lecco. Come si scorge adunque abbondanti, buoni c convenientemente raggruppati risultano gli sbocchi del Trentino verso la pianura Lombardo-Veneta; minacciosi appariscono più particolarmente poi quelli del lato orientale del saliente, perchè darebbero agio al nemico di tagliare fuori tutte le Provincie orientali delia Venezia. D'altra parte si scorge, come.per la nostra offensiva verso l'alto Adige le strade non mancano e come noi potremo tendere, con marcia convergente su Trento e su Bolzano. Principali punti d'arrivo delle nostre co. lonoe: Toblach, Franzensfeste, Trenta, po vereto, Glurns. Tanto per la nostra quanto per l'offensiva nemica, l'importanza Talliture del Trentino tende però a venire notevolmente attenuata, dalla circostanza che tra Valle dell'Adige-Eisach ed il Pusterthal da una parte e rinnthal-Zlllerthal Piuzgau dall'altra s'interpongono i massicci elevatissimi, estesissimi e pressoché impervi dell'OetzStubuyj Ziller, Alti Tauern, i quali nel loro complesso costituiscono un ostacolo lungo 225 chilometri, profondo circa 70 e non attraversato che da una soia comunicazione, quella de! Brennero. Due soiestrade congiungunu il Tirolo e Trentino al resto della Monarchia Austro-Ungarica: l'ima è quella che segue il corso settentrionale, l'altra quella del hoIco meridionale. Enti-ambe sono accompagnate dalla ferrovia; ma quella del solco settentrionale ha capacità limitata u causa del suo tracciato. E' da notarsi poi che questi due lunghi fili che legano il Tirolo al resto della monarchia sono vulnerabili in più punti, specialmente il meridionale per lu vicinanza alla frontiera italiana. Il concenti-amento di grandi forze austriache nel Tirolo e Trentino (data che siti ancora possibile all'Austria di effettuarlo) non può riuscire che lento e del pari lento riuscirà lo sgombero; verificandosi poi talune eventualità, potrebbe anche riuscire molto pericoloso agli austriaci tale con centramento. In complesso, saremmo portati, pertanto, a concludere che il Trentino, pure costituendo un'incomoda spina uel cuore della nostra pianura Padana non rappresentu però una minaccia tanto grave quale forse appare da un esame superficiale dell'andamento del nostro confine politico e della rete stradale esistente fra il Trentino c la regione I.ombarda-Vcncta ed anzi si presta certamente ad una azione concèntrica delle nostre forze aventi per obbiettivo Trento. z. bvu

Persone citate: Baldo, Buso, Caffaro, Fella, Gardu, Riva, Ziller