Nella storica ora in cui si iniziano le ostilità
Nella storica ora in cui si iniziano le ostilità Nella storica ora in cui si iniziano le ostilità Roma, 23, notte. Ogni v«lo è caduto, ogni indugio è tronr cato. Vienna opponeva una serie di espedienti dilatoria alla volontà del Governo italiano per la notificazione delia dichia-, razione di.guerra. L.'on. .Sonnino ha...rotto ogni 'esitazione ed ha personalmente din'segnato a Roma, all'ambasciatore d'Austria il testo della dichiarazione di guerra, che non era stato possibile al duca d'Àvarna di consegnare al ministro degli esteri austriaco. La dichiarazione di guerra è dunque oggi avvenuta. Per un atto di cortesia internazionale, di Governo italiano ritarda di ventiquattro ore le ostiate, perchè il Gabinetto di Vienna possa essere a conoscenza delle decisioni italiane prima che il camion* cominci tuonare. Domani le operazioni di/guerra avranno il loro inizio. Il Re e il presidente del Consiglio hanno ricevuto il Capo e il sotto-capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Il generale Cadorna e il generale Porro hanno già lasciato Roma. Il pi-esidente deil Consiglio, on. Salandra, ha tenuto a recarsi alla stazione e portare ad essi il suo saluto al momento della partenza. La dichiarazione di guerra dell'Italia all'Austria-Ungheria, dichiarazione che provocherà l'immediata rottura delle relazioni diplomatiche italo-germaniche, si incrocia con una Nota del ministro degli esteri austriaco al Governo italiano, nella quale, se Ton. 'Sonnino non .avesse dovuto precipita»* gli eventi, sarebbe stato ravvisato il «èjiìmB bei;,!» della" guerra, che incomincia. La Sola austriaca riguarda un solo .punto, il ponto essenziale della contesa, diplomatica italo-ausit'riaca, cioè la denuncia compiuta dall'Italia, il 4 maggio, del trattato delta Tripldce Alleanza. Magnificando alquanto i benefizi derivati all'Italia dalla Triplice Alleanza, la Nota austrìaca sostiene una tesi estremamente semplicista, vale a dire che, non essendo validi i motivi adotti .dall'Italia per la denuncia del trattato, esso deve rimanere in vigore- fino al 1920. Perciò, essendosi, dice la . Nota- au-, siriaca, il Governo italiano arbitrariamente sciolto da tutti i suoi obblighi,, il Governo austriaco declina ogni responsabilità per tutte le conseguenze che possono risultare da questo modo di procedere. L'importanza di questo atto compiuto dal Governo austriaco viene assorbita dalia deliberKiome dei Governo di nòli 'discùtere ^Wè'éTftW"la paròla alle armi. Certo, nella conclusione della violenta ed aggressiva Nota austriaca è racchiuso il punto di partenza di un « casus belli ». Tale era infatti l'intenzione del Gabinetto di Vienna inviando lo. Nota, .tanto è vero che, a quanto si afferma nelle sfere ministeriali, appunto per creare il «causu bolli» su una questione di diritto, fu grandemente ritardata la consegna al duca D'Avarna del telegramma cifrato inviatogli ieri sera dal l'on. Sonnino, per comunicargli il testo della dichiarazione di guerra da notificarsi al Governo austriaco. Il Gabinetto di Vienna intendeva in tal modo di far precedere alla dichiarazione di guerra italiana la consegna ad esso Governo. della. Nota austriaca. Il ineschino espediente fu reso vano dalla prontezza eoa la quale l'on. Sminino, non avendo potuto compiersi la notificazione a Vienna della dichiarazione di guerra dell'Italia, ha riparato comunicando personalmente al barone Macchio la di chiarazione stessa. Ma a che discutere -di questi mezzucci dell'Austria? La questione, posta venti gior- passata. Verso un altro problema di natu- ra eisenxialmant» militare si orientala il- ni dopo ia denuncia del trattato dalla tar, diva Nota austriaca, ^ però lai gamenteaori tuazione. La prima conseguenza della dichiarazione di guerra all'Austria consisterà nell'intervento immediato della Germania. Il Governo italiano attende per domani comunicazioni da Berlino in proposito; JEsse saranno fatte probabilmente sot to forma di uri passo diplomatico, che il principe di Bulow farà presso l'on. Sonnino per significargli che la dichiarazione di guerra fatta dall'Italia all'Austria obbliga la Germania, in virtù del trattato esistente, a scendere in campo a fianco della sua alleata. Tutto ciò è perfettamente previsto. L'on. Sonnino darà semplicemente atto al principe di Billow della dichiarazione di guerra della Germania. Il lieve intervallo fra le due dichiarazioni di guerra permetterà unicamente al -principe di Biilow di lasciare Roma ventiquattro ore più tardi del barone Macchio. I timori di complicazioni derivanti dalla supposizione di un diverso atteggiamento dei rappresentanti dell'Austria, della Prussia e della Baviera presso la Santa Sede non hanno fondamento. I diplomatici accreditati presso il Vaticano lascieranno Roma insieme a quelli accreditati presso il Quirinale. Priina che il filo della spada tagli definitivamente gli ultimi legami colla Triplice Alleanza, si addiverrà ad un atto diplomatico che sanzioni l'avvenuto accordo colla Triplice Intesa; verrà cioè pubblicato un impegno dal quale risulti che l'Italia entra nella Triplice Intesa. In conseguenza dell'accordo relativo, l'Italia da un lato e le Potenze dell'Intesa dall'altro si impegneranno, conformemente al patto di Londra, a non cessare la guerra se non per un accordo generale escludendo ogni possibilità di pace separata. Stasera, intanto in un Consiglio dei Ministri, durato circa quattro ore, il Governo ha stabilito la motivazione della guerra innanzi al mondo. Ha cioè stabilito i termini della Nota del Governo italiano ai Governi esteri. II documento è semplice, misurato e convincente; costituisce una risposta indiretta all'ultima Nota inviata dal barone Burian all'Italia prima di dimettersi. La motivazione, che Il Governo dà oggi alla guerra, sarà completata dal proclama del Re al popolo italiano di cui il Consiglio dei Ministri ebbe stasera visione. Ora non rimane che attendere gli eventi. La guerra comincia domani mediante una dichiarazione di guerra, che è la sedicesima da che è aperto il conflitto europeo; ma non è escluso che anche nella notte le nostre truppe possano • iniziare l'attacco. Il Re si appresta a lasciare Roma- Il Governo ha piena fiducia che l'Italia supererà con magnifici risultati la grande prova. r
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