Le concessioni dell'Austria- Ungheria all'Italia annunciate al Reichstag dal Cancelliere germanico

Le concessioni dell'Austria- Ungheria all'Italia annunciate al Reichstag dal Cancelliere germanico Le concessioni dell'Austria- Ungheria all'Italia annunciate al Reichstag dal Cancelliere germanico (Servizio speciale della STAMPA ) BERLINO, 19. ir cancelliere dell'impero Bethmann Hoi- i ; o' e a a i , i i i à i o e i o a wègg ha pronunciato al Reichstag il seguente discorso: .« Signori, voi saprete che i rapporti tra l'Italia e VAustria-Ungheria sono divenuti fortemente tesi negli ultimi mesi; voi avrete veduto dal discorso di ieri del presidente del Consiglio ungherese conte Tisia, che il gabinetto di Vienna, sforzandosi sinceramente di assicurare una durevole amicizia Ira la duplice monarchia e l'Italia, e per tenere conto dei grandi interessi vitali permanenti dei due Stati, si è deciso ad estese concessioni all'Italia anche di natura territonale. Ritengo utile indicarvi tali concessióni; 1) Parte dal Tirato abitato da Italiani Trentino) t*rà ceduto aN'ItaHa; 2) A nette la riva otti (Mettale deirieonzo,i natia matura In tal la popolazione * patatai» tea la tttta di ora- •™*to •*r* '••^•^1 3) Trieste alverrttrà tWà impariate II- aàtteuti II oaratttrt Ita Mano di tale ami, ed avrà un'Università Italiana; 4) La sovranità Italiana au Vallane a tutta iftra d'Inttretti relativa tara ritono* •aiuta; .5) L'Auttrìa-Ungharla dichiarerà u tuo dlBlntertete politico eiroa l'Albania; e) Sarà tenuto poUttoamente tonto dalrrteraaaa nazionale dal tu dòtti Italiani In Auttria-Uniheria; 7) L'Aisttrla-Unglatrla secreterà ima amnistia per I 0C4ptveM di reati militari a potWtl, provenienti dal territori ceduti, I) tara fatta, premiata di tetterà conto In matto benevolo dagli altri desideri delItalia au tutte la questioni ohe formeranno oggetto di ajuaata convenzione; •) L'Auetria-Ungheria farà, dopo la contluttona dall'aaaardo, una dlaWarailona toMkna aulto Milani; la) saranno latrtotteOommtealonl mista par regolare i a*rtJtotarl dalle taaalanl; it) Dose la aatitlamtona dati [soldati talI'tttrtBe atattea-ungarlao, tMwrrti al territori* caduto, non partet dnzspldmdcb■car e r ranno più al 12) La oarmatda B»eaterà gai-aiuta par la ledala a leale tamttliai daH'aaaordo. « Io posso aggiungere che il Governo tedesco, vèr mantenere e rafforzare raccordo tra i suoi due alleati, di concerto con quello di Vienna, he .assunto esplicitamente verso it Gabinetto di Roma la piena garanzia per la leale esecuzione di queste richieste. L'Austrut-Cngheria e la Germania hanno con ciò preso una. deliberazione che, se raggiungerà lo scopo, sarà approvata dalla grandissima maggioranza delle tre nazioni. u II popolo, italiano col suo Parlamento è sul punto di decidere liberamente, se egli voglia ottenere l'adempimento di tutte le aspirazioni nazionali netta più larga estensione in via pacifica; oppure gettare U Paese nella guerra, e prendere domani le armi contro i suoi alleati di ieri e di oggi alo stesso non abbandono completamente la speranza che l'eventualità della pace abbia maggior peso di avella delta guerra, ma, qualunque sia la decisione dell'Italia, abbiamo fatto in comune con VAustria-Un gherta tutto ciò che .era nel campo del possibile per mantenere l'alleanza, che aveva preso forti radici nel popolo tedesco, e che aveva portato ai tre Stati cose utili e buone. Sé il vincolo è infranto da una delle parti, noi sapremo allora in comune con l'altra, fare fronte con coraggio impavido e. fiducioso anche ai nuovi pericoli » (vive approvazioni, applausi entusiastici, unanimi, reiterati). Un comunicato dell'Ambasciata d'Austria sulla consegna dei territori Roma, 19. notte. L'Ambasciata d'Austria Ungheria comunica : « In relazione con le varie pubblicazioni degli scorsi giorni l'Ambasciata d'Austria-Ungheria tiene a far rilevare che l'applicazione immediata dell'accordo con l'Italia è stato concesso nei seguenti termini: ARTICOLO 14.0 — Le Oommleelonl miste, di aiti al tratta nell'articolo precedente, oomJnoeranno i loro lavori irrrmecHatamente dopo la eonotuetone tfi questo aeoordo. La consegna del territori, ceduti avrà luogo subito dopo la ratifica delle decisioni delle dette Commissioni e dovrà essere terminata nello ■parto di un mese. La «Tribuna» giudica che il comunicato dell'ambasciata austriaca sulle ultime concessioni dell'Austria costituisce una nuova prova del metodo errato e biasimevole seguito dall'Austria nelle trattative. La «Tribuna » aggiunge : « Anche in questi ul limi giorni, quando pareva ■ che -l'Austria facesse un supremo ffeEìr^fa*^^ consegna dei territori ceduti si tenne nell'ombra. Si parlò della creazione di una Commissione per la delimitazione dei confini, ma nessun limite era posto alla durata dei suoi lavori che, ih casi di questo genere, come ci ricorda la storia della famosa Cima 12, potevano prolungarsi «ad libitum» della parte che avesse avuto interesse a dilazionare. Le stesse dichiara z.ì oni di Betti man Holweg al Reichstag, che parlano della garanzia data dalla Germania, non accennano minimamente a una consegna immediata, anzi la vengono ad escludere implicitamente. Che importa quindi e a che cosa mira questo comunicato austriaco annunziente nemmeno in articulo mortis ma post morlerà una concessione, a cui l'Austria si era pervicacemente rifiutata sino all'uMimo? Significa che l'Austria, anche questa volta, come sempre, è arrivata troppo tardi. Il suo odierno comunicato assume la figura di un tentativo per gettare ombre di dubbio e turbamento nell'opinione pubblica italiana, ma è un tentativo ingenuo e assurdo, perchè la nazione italiana non può essere esposta a tali manovre ohe nella fantasia di chi si è formata di essa un'immagine sbagliata, come mostra il modo, con cui dall'Austria 1 negoziati furono condotti, e perchè il pubblico sa che questa dimostrazione di accondiscendenza «in extremis» è fatta sofio e appunto perchè è troppo tardi». Nzr(ncshdcitciduiPdeè i e U e i e , , n e e n o e iini li li alla Camera ungherese i. 13 (ritardato;. Alta Camera dei deputali il presidente del Consiglio, conte Tisza. rispondendo ad Andrassy, dice: » Le notizie circa le proposte dell'Austria Ungheria all'Italia non sono naturalmente autentiche, lo non posso entrare in una discussione per esaminare in quale misura queste informazioni rispondano alla verità. Posso dire soltanto che in sostanza le informazioni stesse danno un orientamento giusto alle proposte della Monarchia. L'importante è che questa è la mia risposta alVon. Andrassy. che la Monarchia ha fatto proposte di concessioni territoriali allo scopa di assicurare la definitiva neutralità dell'Italia, e ciò col consenso di noi, responsabili della nostra politica estera. u Ci decidemmo a questo passo nella convinzione che una durevole amicizia .tra l'Austria-Ungheria e l'Italia risponda ai vitali costanti interessi della nostra-Monarchia e dell'Italia; tali vitali interessi esigono che noi eliminiamo dalle nostre relazioni amichevoli con l'Italia i punti di irritazione sollevati dallo scoppio della guerra presente. « Siccome siamo convinti che, per creare un tale stato di cose, è indispensabile fare concessioni territoriali, abbiamo fatto tale sacrificio. Abbiamo piena coscienza chequesto è grande e che una grave responsabilità ci è imposta ; ma noi non abbiamo agi to per uno scopo tattico, non con lo scopo di vincere alcuna difficoltà momentaneo. Noi siamo invece penetrati della con finzione che abbiamo servito i durevoli interessi della nostra patria e della Monarchia (segni di assenso). « lo spero che questa politica del Gover* v no sarà approvata dall'opinione pubblicai che, come amo credere, è guidata dallo siesJ 1 so pensiero del conte Andrassy, che egli | ha espresso cosi giustamente con mia gran-i. }: de soddisfazione. « Sono convinto che la simpatia e l'ami* i citta per la Nazióne italiana, della quale ' i cuori ungheresi erano penetrati da lungo tempo, non sono scomparse; sono convinto che se noi riusciamo ad**so ad eliminare i punti di irritazione, il Ttavviefiiemento dei sentimenti di simpatia tra Ut Nazione, ungherese e quella italiana si risveglier.l » in tutto il suo antico vigore (benissimo!)., Prego di prendere nota delta mia risposta. : Il conte Andrassy replica che prende aito della risposta del presidente del Consiglio ed aggiunge che, non soltanto lui, tna Ifntera nazione è unanime nella decisione dir'fare il proprio dovere fino alla fine se ti" conflitto diventerà inevitabile. Nei però vo»*A; gliamo, se è possibile, essert con ntalià in%v relazioni di sincera amicizia (segni di consenso). :A La Camera prendo atto aU'unanimitd deU la risposta del presidente del Consiglio, con-' te Tisza. (Ag. Ste*è»tì. i e i a e e e o e lontane dalle donantfe italiane,, Rema, 19. notte. La risposta che nelle sfere ufficiali ita- 'M liane si dà al discorso prenunciafo ai Reica- 4 stag del Cancellière germanico Bethmanri Holweg è contenuta in un articolo oggi pub- f blicato dal «Giornale d'Italia». Ecco quasi § testualmente questo articolo.- notevole anche, .'perchè esso indica l'impostazione detfattua- *S le azione diplomatica' dell'Italia e perchè' racchiude la sìntesi del « Libro Vende» di imminente pubblicazione. • Le dichiarazioni del Cancelliere dell'Impero germanico al Reichstag troveranno esàu. ; rienti e documentate risposte, sia nel Libra Verde, che sarà distribuito domani, sia nello comunicazioni che il Governo -farà domanti alla Camera. Ma intanto non sarà inutile (are qualche osservazione al discorso del-signor Bethmarm Hollweg onde sia eliminato ogni equivoco. Il Cancelliere germanico, ln sostanza, ha fatto l'elenco delle concessioni cha l'Austria sarebbe disposta a fan all'Italia, ma si è dimenticato' di dire una cosa importantissima, e cioè quando tali offerte furono-, fatte. Orbene, fissiamo subito questo punto. Le offerte, elencate dal can celliere gerrnenicr, furono fatte dopo trascorso il termino fissata . dal Governo italiano per l'accettazione nel " programma minimo li rivendicazioni nazionali presentato dal Gabinetto di Roma. Essendo mancata entro il termine accennato una soddisfacente risposta alle nostre rìchie» ste. essendo evidente per mille segni la nes-i sima volontà dell'Austria di- accogliere ti no* atro programma minimo di rtventticazioni nazionali. il Governo italiano dovette premtrau-i. : si diplomaticamente contraendo Impegni hù vista di una guerra • liberatrice e denunctartli'i l'alleanza colPAiustrta. Fu soltanto dopò ch"l tali fata diplomatici furono compiuti chi l'Austria fece pervenire le note offerte clini . ieri il cancelliere germanico ha esposto aiReichstaK. Ognuno comprende quale impor* tanza sostanziale abbia il fatto ohe k» ori erta dell'Austria siano state presentate fuori dei termini. Anche nel '86 l'Austria offri Veneaia fuori dei 'termini, cioè dopo che - avevamo conclusa l'alleanza con la Prussia, rea, la no- -' stra parola era stata data a quest'ultima, e rispondemmo neramente che non saremmo vc-i nini menù ai' patti e scendemmo sui campo >« 1 « Ma a parte tale questione dei termini '— oggi d'importanza capitale come l'ebbe net 1866 — anche il contenuto delle offerte dell'Austria, quali sono state elencate dal discorso del Cancelliere germanico, non è conforma ' alle aspirazioni italiane, neanche alle nostre necessità politiche e stratègiche quali furono fissate nel programma minimo presentato dal nostro Governo e non accettato dal Governo di Vienna entro il termine stabilito. In oguii ' modo, sarà bene eliminare ogni equivoco an- - ' che nel contenuto delle cosi dette offerte austriache. . Il Cancelliere tedesco • espone, mi esempio, cosi la situazione che verrebbe fatta a Trieste: Trieste viene dichiarata città libo- 3 ra imperiale e riceverà perciò un'Amminisira- • zione municipale, che assicuri U carattere ite- ,* liano. e l'Università italiana. Ma bisogna oena ' intendersi su questo punto: Trieste sarebbe rimasta" città austriaca con un'autonomia mu-, niclpale, che sarebbe restata in balla del colpi di mano dei reazionari del Governo viennese e noi avremmo poi dovuto fare la guerra all'Austria quando a questa tosse piaciuto • conculcare, come nel passato, le autonomie municipali dei paesi italiani. Le offerte austriache nulla contengono circa il miglioramento delia nostra posizione strategica ne^ l'Adriatico, la quale talmente è Infelice che nonpossiamo fare assolutamente a meno di tarla •. v< • Altre osservazioni importantissima tere strategico si possono tare ci: sione del Trentino, quale è stata l'Austria, come pure ci sarebbe dire sulle garanzie relative all' agli impegni, caa l'Aueiru li

Persone citate: Betti, Dose, Hollweg, Libra, Milani