Quel che contiene il "Libro verde" sulle trattative che verrà presentato oggi alle Camere

Quel che contiene il "Libro verde" sulle trattative che verrà presentato oggi alle Camere Quel che contiene il "Libro verde" sulle trattative che verrà presentato oggi alle Camere La grande attesa per la ata parlamentare di oggi telefono MMA. 11 tutte. . Il « Litro Verte » sarà distribuito •ai deputati ed ai senatori donate le godute della Camera e del Senato. Sol contenuto del «Libro Verde » si hanno le eeguenti indiscrezioni. I documenti prendono le moeee dallo scoppio del conflitto europeo. Ora la itesi dimostrativa, che, secondo il Governo, deve emergere dai documento è la seguente: « Ln guerra attuale. — dice la « Tribuna » '— è stata'pi ovocata dall'Austria con la' sua dichiarazione di guerra alla Serbia. L'Italia non fu Informata che a (atto compiuta' Se (osse stata informata prima, secondo il precedente illustrato alila Camera daU'on. Gir/I; Iti, essa vi si sarebbe opposta. La vertenza era solubile per via diplomatica e la guerra poteva invece arrivare a conclusioni, diciamo cosi, territoriali lesive degli interessi italiani. C'era inosservanza del patto per parte dell'Austria, non semplice diritto da parte nostra di negare il «casus fóederis». L'alleanza, almeno nei confronti dell'Austria, avrebbe potuto essere denunciata subito. Ciò non fu (atto, non solo ma da parte dell'Italia sì mantenne, nei riguardi degn Imperi centrali, una neutralità piena di benevolenza e di (orma. Su proposta della Germania. l'Italia ha consentito, — conclude la «Tribuna » — il 9 dicembre ad intavolare trattative con l'Austria ned senso che si è mostrata disposta, aenza muoversi dalla sua nuova direttiva che (u tracciata dall'on. ni San Giuliano e che non subì, in progresso di tempo, mutamenti, ad ascoltare le proposte che l'Austria si diceva risoluta a (are per eliminare dai reciproci rapporti il sordo fermento provocato dal permanere .di Provincie italiane sotto il suo dominio». «Il primo documento, — pubblica il « Giornale d'Italia » — è un telegramma dell'on. Sonnino all'ambasciatore a Vienna duca d'Avarna : 9 dicembre 1914. H nostrojni^-rtfstro degli Altari Esteri, fa comunicare al • ministro degù Esteri delia Monarchia au-Btro-rmgarìca, die era' allóra 41 conte" BèrphT told, che l'avanzata degli imperiali ip Set'Ula costituisce un (atto contemplato nel Trattato della Triplice alleanza (articolo 7.o). Segue la risposta negativa dell'Austria. Il • 20 dicembre l'Austria comincia a cambiare avviso. Seguono divagazioni e pregiudiziali del barone Burian successore del conte Berchtotfd. Il 22 febbraio ti duca d'Avarna telegrafa che è vano (arsi illusioni, ohe l'Austria mena il can per l'aia. Finalmente il 9 marzo Burian acconsente a discutere qualche compenso in base all'art. 7.o del Trattato. Allora l'on. Sonnino fissa il punto'di partenza, al che Burian risponde di non accettale l'immediata cessione. Il 20 marzo la Germania, per bocca del principe di Bùlow. assume la garanzia dell'esecuzione dei patti alla fine della guerra e a pace conclusa.' L'on. Sonnino transige; dichiara di non apparai a riaprire la discussione sul negoziato, benché dubiti che, senza risolvere questo punto, le trattative rimarranno campate in aria e consente a riprendere le conversazioni perchè Vienna (accia proposte concrete. Dopo sette giorni il barone Bu rlan chiede all'Italia i seguenti impegni: «l.o Neutralità benevola dell'Italia dal punto politico ed economico per tutto il pe riodo della guerra. «2.o Libertà di azione nei Balcani per l'Austria. «S.o Rinuncia dell'Italia a qualsiasi interiore compenso. «i.o Per l'Albania mantenimento In vigore dell'accordo esistente italo-austriaco, i «11 2 aprile il barone Burian indica la entità delle cessioni territoriali; Sono i di stretti del Garda (Rovereto, Riva, Tiene, ad eccezione della. Madonna di Campigli e dintorni), Trento e distretto di Borgo fino .a Lavis (a sud di Mezzolombardo). Rimane vano quindi escluse Val di Sole, Val di Non Clet, Val Cembra, Val di Flemme. Val Fassa e l'alto Adige. « L'8 aprile l'on. Sonnino presenta su domanda del ministro austriaco le controproposte nelle quali si chiede: « l.o Cessione del' Trentino secondo i confini del Regno italico nel 1811- «2.o Nel Friuli orientale Malborghetto (oltre Pontebba), Plezzo, Tolmino. Gradisca, .Gorizia, Monfalcone, Corner fino a NabreIsina. « 8.0 Trieste, Capo d'Istria e Pirano costi tutte in Stato indipendente dall'Austria- «4-o Isole Cursolari (Lissa. Lesine, Cuttuia, Lagosta e Cazza Materia). « 5.o Disinteressamento in Albania e rico nosetmento delia sovranità italiana a ValIona. « Fra t 2 ed 11 13 acquistano basì positive le voti di pace separata fra l'Austria-Ungheria e la Russia, Quindi Roma insiste per la prima risposta di Vienna, ma la ri sposta è un' rifiuto totale meno un'altra piccola zona del Trentino. Neppure è da parlare di cessione immediata. «Il 25 aprile il Duca d'Avama dice che 11 Governo austro-ungarico lo tiene a bada con discussioni inutili, e non vuol credere jche l'Italia potrà muovere guerra. Giudica quindi l'accordo irrealizzabile. Cosi viene a chiudervi la (aee delle trattative. Come 'conseguenza di quatto stato di cose, il ratnirtro Sonati» denuncia a Vienna il Trattato rclpndlddecd[aptrlQdlc oeg'ajtoania tra ritolto • l'Atatria-Untf*. ria, B documento, col quale vernve diatvnv ciata la Triplice alleanza, osserva che rifalla ha mantenuto fede all'alleanza ma che l'Austri a-Ungheria n alesiate 1914 (sema prendere alcun accordo con l'Italia, senza nemmeno darle il più piccolo preavviso e disprezzando i consigli di moderazione dell'Italia) notificò alla Serbia Tu ultimatum » del 23 luglio, causa e punto di partenza della presente conflagrazione europea. Cosi essa turbava lo «statu quo» balcanico e creava una situazione di cui essa sola ora chiamata a trarre profitto. Lo stesso (atto della neutralità benevola era ierito da questa violazione. a, «La ragione ed il sentimento, (è sempre detto nel documento), si accordano infatti [ad escludere che la neutralità benevola possa prende le armi per il raggiungimento di un programma diametralmente opposto agli interessi vitali dell'altro alleato. Tuttavia, per parecchi mesi, l'Italia si è sforzata di creare una situazione favorevole al ristabilimento fra i due Stati dei rapporti migliori, ma le trattative non giunsero a pratici risultati. Quindi l'Italia, confidente nel suo buon diritto, afferma e proclama che riprende da questo momento intera libertà di azione dichiara annullato e senza effetti il suo Trattato con !■'Austria-Ungheria ». Il 4 maggio il Duca d'Avarna presentava la denunzia al barone Burian. n «Libro Verde» versa infine sugli accordi con la Trìplice Intesa ed a questo proposito la u Tribuna » pubblica s «Le trattative con l'Austria sul terreno essere mantenuta quando uno degli alleati taarlWriaM avendo sprito i rapporti e creato, rappòrto pericoloso, dal momento ohe arci confessato, di dare e di avere, risedevano come garanzia trattativa con l'altro gruppo di Potenze. Il «Libro Verde» non darà eia; menti su questo, poi ohe esso al limita a reo cogliere i documenti relativi al nostri rapporti con le Potente centrali; ma se da oggi a domani si producesse un fatto di carattere decisivo, come sarebbe la partenza degli ambasciatori tedeschi o altro, è da ritenersi per sicuro che l'on. Selandra e l'on. Sonnino ne parlerebbero domani alla Camera. L'Italia procedeva nelle trattative diplomatiche nell'ultimo periodo con perfetta lealtà. Nei riguardi della Triplice Intesa, essa sji garantiva soltanto, non si im¬ Degnava, e gli atti, che sono intervenuti fino al 4 maggio e sembra anche oltre, hanno carattere subordinato alla rottura dèi rapporti con l'Austria. « Secondo la « Tribuna », il « Libro Verde » intende di mostrare che sarebbe stato estremamente imprudente «intavolare non per nostra volontà trattative con l'Austria che potevano (arsi aspre e. rompendosi, interrompere persino le relazioni, senza avviare, dall'altra parte, conversazioni con atti positìvi che ci coprissero contro l'eventualità di un isolamento, ma che nel tempo stesso non ci obbligassero ' ad abbandonare i « pourparlers » a scopo pacifico, che erano consigliati dai nostri maggiori uomini politici e che il Governo riconobbe i opportuni »d