Il saluto del poeta a Genova

Il saluto del poeta a Genova Il saluto del poeta a Genova " Un'otta di raccoglimento e di preghiera , tl e e a o o i u a a sril o epa a e e di n a ge a. on c — lene ra er po la a sa er le il alio rsi a a nmo ti Geno»», 1, notta. Genova si prepara, con entusiasmo e con alto fervore patriottico, alla Sagra dei Mille. L'annuncio dell'assenza del Re, se ha addolorato i genovesi, non ha diminuito'MI fervore. Tutti sanno che il Sovrano sarà domani presente in ispirilo al rito italico, dinanzi al mare. 40.000 Italiani convenuti a Genova L'animazione in questa giornata, di vigilia della grande solennità 6 stata straordinaria. Nelle vie la circolazione stasera è divenuta difficile. Si calcola cEOno a questo momento siano giunti dalle diverse parti d'Italia oltre 40.000 persone; ci so_no rappresentanti di ogni colore e di ogni partito, rappresentanti di Comuni, fra cui quello di Pescara, terra natale di Gabriele D'Annunzio. Sono già ospiti della città numerosi deputati, alcuni senatori, vecchi garibaldini e garibaldini delle Argonno indossanti la fiammeggiante divisa e i veterani di tutte le battaglie per l'unità d'Italia. Ogni tre; no in arrivo riversa in città centinaia dì persone. Gli alberghi, dopo tónta stasi rigurgitano. Sono pure convenuti gli inviati speciali dei maggiori giornali: fortissima ò la rappresentanza giornalistica della Capitale, di M'iano e di Torino. Fra tanta imponente folla spiccano berretti goliardici delle rappresentanze di tutte le università d'Italia, la maggior parie delle quali sono dirette dai Rettori e dai professori. Tutti gli atenei hanno mandato i loro gonfaloni portati solennemente nello Studio ligustico alle 17,30 e ricevuti dagli studenti genovesi. Rispondendo con entusiasmo all'invito del Moto Club d'Italia, sono giunti numerosi motociclisti e automobilisti. La Dante Alighieri, la Trento e Trieste, la Società di Tiro a Segno, il Club Alpino e altri sodali; zi sono largamente rappresentati. Molti eli questi sodalizi hanno pubblicato patriottici manifesti. Alle ore 11 sono giunti il Presidente del la Cornerà, on. Marcerà, e le rappresentan. ze del Senato e delia Camera, ricevuti alla stazione dal prefetto comni. Rebucci. Naturalmente, mancando il Re ed il Governo, la sua presènza alla cerimonia non dovrebbe avere carattere di rappresentanza della Camera. L'on. Marcora partecipa alla celebrazione come antico garibaldino, ma siccome 6 accompagnato dal vice-presidente Rovai, dal questore marchese Negrotti c da alcuni segretari, fra cui 1 on. Valcnzani, la rappresentanza dell'ufficio di Presidenza si 6 ricostituita naturalmente. L'on. Marcora è sceso all'Hotel Bristol. Numerosissimi saranno anche i deputati che faranno corona al Presidente della Camera: vi saranno quasi tutti i repubblica.; ni, molti deputati riformisti, fra cui gli on. Bissolati e Canepa, un gran numero di radicali, fra cui gli on. Pantano, Fera, Valenti, Zaccagnino, Pietra-valle, quasi tutti i deputati liguri, parecchi siciliani, molti deputati veneti, lombardi c piemontesi, fra i quali l'on. Bevione. Stamane alle ore 6,15 c giunto da Roma Rirciotti Garibaldi con il Aglio Sante c la. signora e le figlie; scesero al « Grand Hétel Gènes». >■'.; . Il Sindaco di Firenze, prof. Bacci, invitato dal Sindaco di Genova, è giunto questa sera, alle U,«>, accompagnato dal vicesegretario di gabinetto. Francois, per rappresentare la città oi Firenze n)l inaugura zione del monumento dei Mille sullo sco glio di Quarto. I manifeati dei sindaci di Genova e di Quarto Il Sindaco di Genova, generale Massone pubblicherà domattina il' seguente mam- le«Genova scioglie oggi il voto, che volle consacrata nel bronzo la più fulgida impresa garibaldina. Mai sentimmo più forte vibrare con noi l'anima della Patria, che dalla evocazione dei fasti della 'sua libertà attingo fermezza di propositi e virtù di sacriiieie. Tragga il popolo al Tito solenne in un concorde sentimento di fede nei destini -d'Italia. Sia il monumento ispiratore delle menti e dei cuori, qui, dove l'ideale ebbe sempre fiamme purissime. Siano auspicio di gloria i superstiti di quella eroica primavera. Viva l'Italia e viva il Ro ! ». Il Sindaco di Quarto dei MHQe, cav. Alvi, ha pubblicato il seguente manifesto: « Nell'ora in cui sul inondo sconvolto da mia guerra immane appare in lontananza un nuovo avvenire dalla umanità, volle l'Italia qui trarre l'auspicio daEe tombe che si scoprono, dai molti eroi che si levano dietro il Gran Duce in faccia aldo scoglio, che ne narra-1* audacie, la fede c la vittoria. Come a un rito civile, oggi più eh» mai grave di significato e di augurio, oratore il Poeta più grande della Patria, qui converranno i superstiti, che la vita serba quasi mediatori fra. la storia di ieri e'quella di domani; e qui converrà il popolo tutto unanime nella coscienza dei sacri doveri, nell'accettazione dei necessari sacrifici, nella fiducia degù" imminenti destini, a rendere tribulu d'onore ai Mille, a celebrare la gloria, a temprare gli animi, a giurare un patto di unione e di grandezza. Consci della mirabile solennità, inchiniamoci reverenti alle inclite rappresentanze di ogni pari* della Nazione : promettiamo di- custodire con orgoglio questo monumento innalzato dall'art», .simbolo ed ara degli ideali italici. Stretti intorno ad esso esprimiamo il voto augurale: ai gloriosi ardimenti, alle immancabili vittorie sia sacro anche una volta il -nostro scoglio fatidico!». Gabriele D'Annunzio è arrivato questa sera alla stazione di Porta Principe, ulle ore 21,30. Una enorme folla 'di cittadini, di studenti, di autorità, si trovava alla stazione ad attenderlo. Da tutti 1 presenti mentre Gabriele D'Annunzio scendeva dal treno insieme a coloro che si erano recati a Modane a riceverlo, scoppiò un fragoroso ap■hauao e una grande acclamazione al Poe- tscnsfrvacrrcCVnssbdvmevzgspn"aSfn ta, che appariva commosso per la imponcn- ; o , , a a. l - e me e à ae ie e ua i, a a asi o ne oe eneoalfie a n a te dimostrazione. Gabriele D'Annunzio è stato ricevuto dal sindaco generale Massone, che gli diede con un breve discorso — il benvenuto in nome di Genova. Il saluto di Pescara e della Madre Dopo il breve discoreo del primo magi strato cittadino di Genova, interrotto. da frequenti acclamazioni, picee la parola il rappresentante di Pescara. « Io vi porto — disse — il saluto della vostra città natele e di colei che vi attende ansiosa, della vostra madre venerata u D'Annunzio all'accenno della madre si commosse vivamente : baciò è abbracciò lo ratore fra un grande applauso della folla Circondavano il Poeta alla stazione durante le presentazioni Ricciotti Garibaldi, con la signora e. lo figlie, l'on. Giuseppe Canepa. il college. Zandino, l'ex-deputato Vccchini, i rappreseutanti di tutti 1 giornali di Genova, il prof. Enrico Morselli, lo scultore Baroni e altri artisti, letterati e scienziati. Insieme al sindaco gonerale Massone, Gabriele D'Annunzio è salito in un'automobilo, die Io trasporti) alVUótel Eden Palme, do ve il Poeta alloggerà durante la sua per manenza a Genova. D'Annunzio è stato ca° erosamente acclamato ai passaggio nelle vie principali. In previsione di dimostrazioni e di qualche eventuale incidonte lungo il tragitto dalla stazione all'albergo era stalo spiegato un largo servizio di forza pubblica: però nessun incidente è avvenuto. " L'assenza di domani non vi faccia impallidire! Gabriele D'Annunzio è giunto all'albergo accompagnato dai Sindaco e da alcuni as^ Spesoti.. Ivi una imponentissima folla ha fatto una grandiosa dimostrazione al Poeta, dia si è affacciate alla finestra e ha pronunciato con alta e chiara voce il seguente brevi! dissotso: " Io ini rivolgo a voi, Genovesi, con un senso di profonda commozione, che sorge dal sentire l'antimo mio vibrare coll'animo vostro nell'aspirazione che lo Patria risorga nei suoi destini. In una battaglia della Grecia i combattenti avevano un motto: « Giovinezza! ». E' pure in nome della t'utna. nostra che noi dobbiamo attendere la reintegrazione di. essa. Non vi faccia impallidire un'assenza, di domani, poiché i desini vostri non dovranno mutare. Abbia ognuno in questa notte un'ora d>l raccogliinento, anzi, dirò un'ora di preghiera, e sit •essa resa santa dall'Eroe che Genova, domani glorificherà. Noi dobbiamo fa,r rivivere il motto di Garibaldi: <■ Obbedisco!». Ma obbediamo mei senso dell'azione e ciascuno compia, alla, vigilia delle armi, il proprio dovere. Abbiamo negli occhi la visiono del bronzei che questa notte vigila solo il mare nostro; domani il popolo sarà con lui. E io concludo con un motto, che appartiene aHa vostra antica Repubblica: «Fiat». Sìa fatto! Si compia! Si compia il destino d'Jfalia e che tutti i suoi membri siano a. lei ricongiunti ». l.e parole di D'Annunzio sono state coronate da una triplice lunga salve d'applausi. Lix moltitudine radunata rimase lunnomente sotto le finestre, mentre il Poeta, un po pallido dall'emozione, salutava agitando il cappello bigio, a concio, in segno di sal'ito. Poi la gente'sfollò mentre gruppi goliardi intonavano le canzoni patriottiche Questa sera l'on. Oraiio Raimondo pro"À?CS? una Patriottica orazione all'Università Popolare, in occasione dell'inauguratone della bandiera dolla Federazione gajr*ldi?a; Alla cerimonia intervenne il sindafto di Sampierdarena, l'on. Giuseppe Macaggi varie personalità, numerosi garibaldini di «Senova e di fuori con bandiera ed una ventina di Società e Circoli repubblicani. Lon. Raimondo fu opplauditissimo. |j |'Ì saluto degli italiani di Fiume |*L'ex-podestà di Fiume, Icilio Baccich, o ■nome dei profughi da Fiume ha inviato da :Ahcona a Gabriele D'Annunzio il seguente Telegramma : « Gli italiani di Fiume, che la nativa spondo, fatta inospite per le rinnovate durezze dell'oppressore, doloranti lasciarono, ricordano al Poeta in questa vi- ^ a £2ImI„ill«cu.i.e*,i» coù magnanimo atto, rida alla Patria il suo intelletto il suo animo, che sulle verdi rive del Quarnero, procellose e lucenti, dove Roma e Dante impressero superbi e indelebili i loro sogni, fu primamente dischiusa agli eletti la trama arcana e sapiente della Nave salpante dall Amaiissimo alla conquista del mondo : a. Lui, che, presago della grandezza .della Patria se ne fece banditore intrepido Celebrando con fede invitto e magistero d'arte le purissime glorie e le eroiche sventure d'Italia, oggi inviano, a mio mezzo, nella trepida attesa materiata di speranze, un commosso pensiero e un riverente saluto». 3nsmMlpdMaczBfttgobmadmptnaticspntqagb