La questione degli spazzini

La questione degli spazzini CONSIGLIO COMUNALE DI TORINO La questione degli spazzini (Seduta del giorno 3 maggio 1915) . i TI Sindaco che presiede ai>ro. la seduta alle / 15.40 c comunica essergli pervenuta la; se guente interrogazione dei consigliere Vicari : « Desidero chiedere alien, signor Sindaco perchè non si trova modo di dare molto maggiore pubblicità agli incanti oer Jc vendite dei vari lolla di terrea» fabbricabile della vecchia Piazza d'Armi „. »-<••? m * Spiega dn. guali modi 11 Municipio dia pubblicità, specialmente sopra i giornali, «fili avvisi di asta per la vendila del terreni, pubblicità che viene a costare volta per volta circa 800 lire, le quali naturalmente sono a carico del compratore. Avverte clic, se i compratori si presentalo scarsi, ciò non- dipende d'nlT.i. . mancanza di reclame, ma dalla tirisi «entrala eh© si attraversa. VICARI vorrebbe che si tiesse maggiore pubblicità su •mei pochi terresii che s.ono da vendere e che la maggior parte del pubblico non s>a nemmeno dove esattamente si trovino. Si entra quindi nell'ordine del giorno con le comunicazioni del -Slnitidaco '"•sull'agitazione de»li spazzini municipali. ■ Le cenoaicaiieni del Sindaco i U SINDACO rifa la storia, di tale agitazione, ripetendo la spiegazioni già. date dall'assessore Morra ai nostri cronisti e da noi a suo tempo pubblicate. Legge la lettera mandata dagli spazzimi all'assessore .Moni la sera del £7 aprile, lettera giudicata poro- cornetta dallo stesso consigliere- avv. Garizio. Annunzia, che appena scoppiato lo sciopero, il Municipio diede istruzióni ai padroni di casa par la pulizia dei marciapiedi. Passato il-Lo maggioil Municipio cominciò a preardere provvedi»tenenti -per la inaiaatura e la spazzatura delle vie. Ricorda che 1KJ spazzini si erano presen itati per continuare il lavoro, ma per evitare spiacevoli incidenti nella giornata del ì.o mastrio non si credette di poterli tenero Ini ee-ivizio- Questi, Però, il giorno dopo, non- poterono più presentarsi al lavoro, perchè iniv&diti dagli scioperanti, i quali si. diedero anche ad atti di sabotaggio. 11 .Municipio si valse Invece dei cantonieri e dei pompieri civici, fi» si prestarono volonterosamente per l'inafiìamentt; e la pulitura almeno delle vis più centrali. , J Legge una lettera dei consigliere -socialista BACHI, il quale invoca Vlnaffiamento almeno dei viali, in cui il polverone rende addirittura l'aria irrespirabile. , , . Aggiunge che mai sciopero fu ptu ingiustamente dichiarato ed effettuato, date specialmente le poco liete condizioni che la città nostra, come quasi tutte le altre, attraversa. Enumera tutte le migliorie concesse agli spazzini cosi effettivi come avventizi in questi alitimi «mi, per ciò clie riguarda la paga, Je ferie, le pensioni, l'assistenza medica, ecc., ecc. Gli spazzini avventizi venivano, tra paga ed «nolumenti straordinari, a percepire circa lire 4 al giorno. Ricorda infine che un centinaio di questi spazzini avventizi, nonostante l'osso venuta meno la loro necessità, vennero tuttavia trattenuti in servizio par non aggravare anche di più la disoccupazione che già si doveva lamentare. Dichiara che una buona parte di questi spazzini avventizi non prestavano il servizio in quel modo che il Municipio poteva pretendere, mentre che degli spazzini effettivi ed anziani il Municipio, oggi, come per il passato, non ebbe mal a lagnarsi. Questi avventizi, anzi, «■^presentavano l'unico elemento torbido del Carpo degli spazzini municipali. Dimostra coni* quello degli spazzini sia un vero e proprio «doperò del servizi pubblici, che è rivoluziono ed anarchia! Foci dei socialisti : — Oh, oh I | BONETTO: — Speriamo allora che sia cosi! E SINDACO aggiunge: — Ma vi è imene una «mestici» dì igiene © di salute pubblica. Tutti sanno quale influenza ha la polvere della strada sulla salubrità della ' città... BONO: — E questo prova l'efficacia del servizio spazzini. Il SINDACO: — Del resto il vostro stesso eoliega Bachi depreca nella sua lettera, il polverone e, col Bachi, tutta la cittadinanza. . Conclude enunciando i due -provvedimenti propoeti' dalla Giunta, la quale non si curerà certamente delle noie e delle intimidazioni elio ile verranno, carta come ò, che non fa altro se non compierò il suo dovere. GARIZIO spiega che, appunto -perchè sa di quante gravi conseguenze può essere causa il polverone stradale, si e onorato di accompagnare dall'assessore Morra la Commissione degli spazzini municipali. : — Erano quasi dodici mesi che questi bravi lavoratori aspettavano la manna del deserto. E bisogna notare che il Municipio di Torino da parecchi mesi era fuori della legge, cioè non aveva ancora applicati quel regolamenti che i poteri centrali hanno emanati. La Giunta ha il torto di promettere tropIio. Ha per ottenere quello che è stato promesso dagli assessori, quanti tormenti bisogna loro infliggere, quante insistei».-: Ricorda egli pure le trattative intervenute tra l'assessore Morra e la Commissione degli spazzini, da lui assistita, confutando talune affermazioni del sindaco, specialmente per ciò che riguarda l'aumento di paga. Fa notare che ae gli spazzini avessero saputo che tre delle loro richieste erano, come disse ora il eindaco, state accolte (cioè quella del J.omaggio, quella del 10 giorni di ferie e la riduzione dell'orario da 10 ore e mezza a JO ore), gli spazzini certamente non avrebbero scioperato. Dichiara di non approvare la forma cne si diede all'ordine del giorno di proclamazione di sciopero, sciopero che egli, se avesse saputo in tempo delle concessioni già accordate dalla Giunta, avrebbe fatto tutto il sibile per evitare. . Trova eccessivo, anzi, » cannibalesco » il provvedimento escogitato dalla Giunta di sciogliere addirittura il Corpo degli spazzini. iSglt crede che, se la Giunta e il Consiglio vorranno soprassedere sulla loro deliberazione, Io sciopero, date le concessioni già deliberate. *i potrebbe subito e senz'altro coniiporre j ROMITO ammette che dalle due parti vi siano comuni errori e si sia anche .perduta in catana-: ma crede che il maggior torto stia dalla parte della Giunta. Se è vero che gli spazzini fissarono un termine per avere mia risposta, è altresì vero che l'assessore Morra accettò quel termine. Ciò del treeto 6i verifica in tutti i conflitti tra industriali e mano d'opera. - Non si è' del resto verificato anche nell'ultima agitazione degli avvocati, quando essi fissarono un termine al Ministro di Grazia e Giustizia? ». {ilarità:. ìs'on giudica l'ordine del giorno degli spazzini cosi grave come altri l'ha voluto ritenore, e il SINDACO richiama l'attenzione- dell'oratore sull'ultima paile dell'ordine stesso con cui gli spazzini, non ricevendo la risposta desiderata, si intendono pienamente liberi di lasciare 11 servizio. ROMITO ammette che egli ed i suol compagni erano venuti oggi in Consiglio forse con pos- qeaarildsscsscgmcslGcecpdqdGpfsntCleoqadnatdgqtacsGzoccdsS e e ò e e l i e e l i . o i a a e l l . i l e e n - qualche Idea bellicosa : ma, ora, convinto come e dèlia nevessità della massima concordia, fa appello a tutta la buona volontà, della Giunta allineile questa modestissima cla-sse di lavora lori possa riprendere il lavoro e lavorare in avvenire con tranquillità -fi con sicurezza, BONETTO crede che il fatto che la Giunta lia accolto tre delle quattro richieste inoltrate dogli .spazzini, dimostra di per sè la modestia e ..là non esagerazione delle richieste stésse. Da parte degli spazzini non vi fu ne minaccia, né intimidazione, ma semplicemente il desiderio di sapere quale sarebbe stata la risposta della Giunta alle loro richieste. La Giunta dice che raccoglimento della richiesta degli spazzini, anche per ciò che riguarda l'aumento di paga, apporterebbe un aumento di sposa tinnuo di US mila lire. Egli credo che se si fosse trattato anche su questo punto, la maggior spesa si sarebbe potuta limitare a 30 eppure a -0 mila lire: « e la Giunta, che trovò i denari per fabbricare uno chalet per a canottieri, saprebbe con qualche espediente trovarli ». Termina augurandosi un componimento di conflitto, il quale, prolungandosi, potrebbe, a parer suo, provocare complicazioni da parte di altre categorie di salariati municipali, i quali, benché oggi altamente encomiati dalla Giunta, potrebbero non solo cessare da quel lavoro di crumiraggio che ora compiono, ma fare atto di solidarietà con gli scioperanti. BALSAMO-CRIVELLI crede clic la relazione stessa che accompagna 1* proposie odierne delia Giunta, sia un atto di accusa contro la Giunta medesima, per quel suo biasimevo sistema di fare aspettane quanto più 1? sia possibile le risposte alle richieste elio lo si fanno. Ricordando un accenno del Sindaco stigli spazzini avventizi, dice cho se la Giunta municipale, pur non avendone bisogno, li trattenne in servizio, ha fatto un atto di cattiva amministrazione (voci di protesta dai banchi Clelia maggioranza). FINO e MARCOXCIXI— Bella filantropia ò la vostra I BALSAMO-CRIVELLI crede egli puro che ci sia stato equivoco da una parte e dall'altra, ed invita la Giunta a mettersi al disopra di ogni sentimento di rappresaglia c ad accettare quella sospensione che le 6 stata proposta. L'ordine del gtnrae della Minoranza CASALIIVI ò convinto che la Giunta possa, senza punto venir meno alla sua dignità, non aggravare artificialmente un conflitto che tutti deplorano. Date le dichiarazioni e le spiegazioni del Sindaco egli giudica che si possa venire ad un accomodamento che eviti il dolore della disoccupazione a 500 o 000 famiglie di lavoratori torinesi. Resta la questione dell'aumento dei salari agli spazzini ; ma egli confida che gli spazzini non vorranno insistere su questa questione, anche perchè il Comune, in queste tragiche situazioni intern»jzk.noli, ha davanti a sè ben altri più gra.vi problemi minacciami, comò un terribile dovere di ente pubblico, le sue finanze ed il suo bilancio. Egli ed i colleghi della, minoranze, se la Giunta sospende oggi la minacciata deliberazione, convocheranno gli spazzini scioperanti o credono di poter promettere in nome loro che riprenderanno senz'altro 11 servizio, facondo cosi cessare una situazione spiacente, dolorosa anzi, per tutta la cittadinanza. Presenta il seguente ordino del giorno : « 11 Consiglio, udiic lo comunicazioni del Sindaco circa la vertenza cogli sixizzmiì municipali, nella speranza di un favorevole componimento della vertenza stessa, sospènde ogni deliberazione in merito.. —. Firmati : Canalini, G. G. Garizio, Bono, Zini, Norìenghi. Bonetto nomila, Casca, Balsamo-Crivelli. Quaglino ». GEISSER ricorda per sommi capi le niag giorl spese cho per lo varie categoria del personale sono di mano in mano venute ad aggravare di qualche milione il bilancio comunale di- Torino. Rileva come il prolungarsi dello -sciopero degli spazzini ne accentui lu gravità; gravità, del resto, già prevista e calcolata anche dalla slessa patria legislazione. Non crede che la paga che si dà agli spazzini sia cosi insufficiente, come altri ha voluto far apparire, e ricorda che molti spazzini passano a posti più ambiti, come quelli di bidelli e di messi e commessi degli u'flci. Termina dicendo che, poiché si è fatto appello alla concordia di tutte le classi sociali, egli fa appello a quel sentimento del proprio dovere e sovratutto delia disciplina che deve animare tutti i funzionari, tutti gli agenti delle pubbliche Amministrazioni, dal più alto al più umile. Il SINDACO, rispondendo a Garizio ed a Romita, trova occasione per fare un caloroso elogio anche dei pompieri, che volonterosamente si accinsero di questi giorni al lavoro dii inafflamento... GARIZIO : — Ma se li avesse ieri sentiti parlare ! Il SINDACO, pronto: — Ma io li ho visti lavorare, o le so dire che lavoravano con .11 miglior zelo! Aggiunge che dal 1911 non è staia fatta mal alcuna m'omessa di nuovi aumenti agli spazZini, e spiega che la Giunta, pur avendo già prese le deliberazioni oggi annunciate, non le comunicò entro i 15 giórni agli spazzini per non lasciarsi mettere un laccio al collo e non creare un pericoloso precedente. Dichiara in modo ussoluió che la Giunta non può nemmeno pensare ad un aumento di paga, perchè * nessuno, a meno che sia uu pazzo, oggi può, essendo a capo della civica Amministrazione, con il gettito del dazio che diminuisce, con la disoecuiKizione che minaccia di aggravarsi, pensaiv ad aumentare salari o stipendi ». Non teme punto il pericolo prospettato da Bonetto, che lo sciopero si allarghi. Non può accattare la forma dell'ordine del giorno del gruppo socialista, quantunque ne accetti l'intima .sostanza. Accetta invece il seguente ordine del giorno, presentato da Sincero: , « 11 Consiglio comunale, approvando lo dichiarazioni del Sindaco, rinvia alla prossima sedut-j. ogni definitiva deliberazione ».. Avverte però che gli spazzini debbono riprendere immediatamente il lavoro. CASALINI, poiché essenzialmente vuole un componimento del contlitto, non ha difficoltà a "sottoscrivere la seconda parte dell'ordine del giorno Sincero. rtomAOD1.. 2.34.Tdapctrldtsccnfnliifpilmzpisgzs■O■hL'ordine del giorno approvato . La prima parte dell'ordine del giorno di Sincero, quella cioè che c, approvo le dichiarazioni del Sindaco », è approvata da tutta la maggioranza. La seconda parte è approvata all'unanimità da tutto 11 Consiglio. La deliberazione del Consiglio, e specialmente la piena adesione dei socialisti alla secon- e da parte dell'ordine del giorno Sincero, suscita vivaci commenti. La seduta è sospesa per qualche minuto. La tribuna pubblica, stipatissima, si va sfollando. II coiti mintivi del 1914 Alle 15 e tre quarti la seduta, viene ripresa è l'assessoreper le finanze, RIaVAUDO, presenta il conto consuntivo del Comune per l'esercizio 1914. Da quanto espone l'ussessore, e che rappresenta un riassunto del voluminoso conto, si desumono le seguenti risultanze sommarle: li, 4.127.000 — 1.017.il,", 33 Avanzo di gestione del 19! i Olà applicato al bilancio lDlj Disponibili per il bilancio loie L 5.180.485 21 Questa cospicua disponibilità ò (ormata dagli elementi seguenti .1.0 — Miglioramento netto nella ge. stipno residui, derivanti da una diminuzione netta di residui passivi di ti. 315.854 r,7, contro timi diminuzione netta di residui attivi di lire 50.604 08 I» 2.0 — (Maggiori entrate ordinarle e straordinarie ricorrenti, tra cui notevole- quella del dazio, in lire •164. ',.18 "t, non ostante i cinque mesi di Bueriiu, superando così lo entrato effettive del bilancio normale nel 1011, quelle del 1013. di V. 600.302 17 » 3.0 — Minori speso effettive ordinarie o straordinarie continuative, quasi ugualmente ripai-tu* fr<> ordinarie e straordinarie, con una maggior economia (falle speso normali del' 1913, di li. 18',.839 75 • 4.0 — Minori spese del bilancio straor. dlnarlo di L. 254.002 36, che, diminuito di I,. 411.100 di minori entrate, si residuano 'a » 550.190 50 1.183.010 96 S27.372 30 210.905 36 Totale avanzo di gestione L. 2.480.485 51 Maggiore della somma sia applicata al 1915 (lire 1.647.41J 3ll), di Uro 833.069 82. 11 Consiglio procede quindi alla votazione per lu nomina di una Commissione giudicatrice ne) concorso per la nomina ad ispettore del 'Dazio, nel concorso a posti di applicato negli uffici daziari, e per l'elezione di un revisore dei conti, del Comune per l'esercizio 1911. Le proposte della Giunta che seguono nell'ordine dei giorno, non danno più luogo a discussione. ■DEPAMS fa osservazioni sulla spesa per l'arredamento e adattamente di locali negli uffici interni municipali, trovando strano che una spesa di 103 mila lire che fu sufficiente negli anni precedenti non sia pili sufficiente quest'anno, tonto che ai primi di maggio si chiedono già altre 30 mila Uro di supplemento di spesa. Sullo stesso argomentò fa pure osservazioni CORSI, e CAUVIN dà spiegazioni a Depaiiis. II SINDACO, annunciando il lascito di beneficenza fatto dal marchese Luigi Medici del Vascello, dice di credere di interpretare il pensiero del Consiglio mandando un ringraziamento alla memoria dell'illustre uomo che volle ricordarsi anche dei poveri di Torino. Sui provvedimenti per la municipalizzazione del servizio del trasporti funebri parlano: MUSSI o l'assessore ALBERTENT il quale dà spiegazioni sulle modalità, sulle tariffe, sui caralleii del nuovo servizio che andrà in vigore il 1° gennaio 1916. Suri! argomenti che seguono fanno ancora raccomandazioni ed osservazioni: BIANCHINI, ili 'NELLI, ed alle 18 e 40 il Consiglio si raduna in seduta, segreta. La prossima seduta avrà luogo venerdì p. v.

Luoghi citati: Dazio, Torino, Vicari