Nulla di concluso

Nulla di concluso Nulla di concluso Rema, 29, notte. Facendovi la. cronaca delle trattative fra l'Auslria-L'ngh'cria d'Italia io ho più volte insistilo nell'accenno a gravi difficoltà «la superare e nell'avvertenza che avremmo do. vaio essere preparati alle notizie più contraddittorie è ben anco a. periodi di grande scoraggiamento da parte degli stessi ne. goziatori in ordine all'esito dei negoziati. Questa sera debbo dirvi che siamo in uno di questi periodi, prevalendo nei nostri Ciri coli bene informati ima nota molto pessi- AaqiCvlnmista. Mi affretto a dirvi che questa notaItnon è in correlazione con la notizia prò- ,veniente da Parigi circa il raggiunto acr[dcordo fra l'Italia e. la Triplice Intesa. A Ea-lvi-ini non è stato concluso e nemmeno teu- vtato alcun accordo fra l'Italia e la Triplice Intesa. Tutto ciò che è stato stampato in proposilo dai giornali parigini, compresi quelli di solito bene informati di cose diplo. maliche, sarà stato di origine ufficiosa, potrà essere stato pubblicato di ispirazione del Governo francese per (ini perseguiti da esso e magari da tutti e tre i Governi della Trjplice Intesa, uni, stando alle mie informazioni, die ho ragione di ritenere esatte, non corrispondono alla realtà delle cose, perchè, ripeto, non è vero che a Parigi sia stato concluso un accordò fra l'Italia e la Triplice Intesa in ordine all'entrata in guerra dell'Italia. Clic la notizia del cotvhiso accordo a Parigi sia infondata si può, del resto, desumere dal preteso contenuto di esso divulgato dalla capitale francese, contenuto che non può essere preso sul serio dall'Italia. Ad evitare equivoci, ini preme di dirvi che la smentita per Parigi non si estende a Roma. A Roma si è veramente trattato dapprima c lungamente con l'ambasciatore inglese, il quale, come io stesso vi dissi, ha trattato con l'on. Sonnino a nome della Triplice Intesa, e poi con l'ambasciatore francese. Vi ho già detto che Sir ISoniiel lRod aveva impegnato un vero ducilo diplo matico col principe di Bùlow, ma non sono '» grado di affermare che le trattative del , = ,. „, . ,. , . 1:1 Consulla con la Triplice Intesa hanno ejper base l'entrata in guerra dell'Italia con Irò gli Imperi centrali. La presente confla- a o n o o . - i i o a , o , i jli accordi e grazione. che da nove mesi insanguina l'Europa, va sconvolgendo i vari assettamenti poliiico-diplomatici di tutto il niou.*« Trt.«mi.credo, che l'Ita'ia.fratti.icpulemperi centrali allo scopo di poter mantenere la sua neutralità e con le Potenze della Triplice Intesa allo scopo di entrare in guerra. Non potendosi ammettere la con'temporaneità delle trattative ufficiali per mantenere hi neutralità e per l'entrata in guerra, si deve ritenere die le trattative cui la Triplice Intesa non siano diplomaticamente incompatibili con le innegabili trattative con gli Imperi centrali. Che ciò sia possibile si comprende riflettendo ni grandi interessi che l'Italia ha nel .Mare Mediterraneo, in Africa ed in Asia allinfuori di quelli contemplati dal trattalo delia triplice alleanza: agli accordi diplomatiri, che l'Italia ha con la Francia e l'Inghilterra nel Mediterraneo, nell'Africa setfentrionalè e nell'Abissiniu; agli accordi che l'Italia ha con l'Inghilterra in ordino alla costruenda ferrovia in quel di Adalia, ai grandissimi interessi italiani collegati con la sorte degli Stretti dei Dardanelli. Se dunque l'Italia potè stipulare speciaon la Francia e l'Inghilterra senza vèiiir meno ai suoi impegni contrattuali con gli imperi centrali, può egualmente trattare ora con la Francia e l'Inghllterrà per la tutela dei suoi interessi nel Mediterraneo, in Africa e in Asia, interessi contemplati in detti accordi speciali, senza lai- nulla che sia in pulitesi con le, sue trattative ufficiali con l'Austria, in altri termini, le trattative dell'ori. Sminino con Sir nemici Rood e con Barrerò possono aver niogo e riuscire senza altri presupposti. E a chi mi chiede da quali cause deriva la notti pessimista che prevale nei circoli bene informati in ordine alle, trattali- ve con gli imperi centrali, rispondo che essa deriva sopratutto dal fallo die sussi!ste ancora la notevole differenza fra l'offern,,, j„_-ìwi„i, i„in» . • f* 1 UI,Pl |'''.tnrul" 1 llIu dell Austria-I ngheria e la ri. 'OWCSta--dell Italia; Che io sappia l'Austria Ungheria non si è ancora notevolmente av. vicinata all'Jtalia sul terreno delle concessioni, irto per se slesso di molteplici e gravi ostacoli, che vi specificherò a momento opportuno. Questo èf quanto posso dirvi stasera. Un -telegramma del Kaiser al Re di Grecia "Chi non è esili Germania è entro di essa, Roma,- 29, notte. La «Tribuna, ha da Atene: «Produce j\a'' ""Palone la notizia trapelata daHa Corte negh ambienti politici di un telegramma privato indirizzato tre o quattro giorni si-no da! Kaiser a re Costantino: .11 dispaccio imperiale concepito in termini assai fieri e categorici dopo aver rilevato i continui trionfi delle ariiii tedesche concludeva affermando che data là situazione in- , tcrnaztoiiale odierna «chi non <• colla'Ger-1 muniti e conico di essa.». I1 contenuto e ti .,.„., ,iì',.,i„ ,„!*,„,.„,„: , ,„..,„ | tua. di tale telegramma riservato suonano dunque upuiu ninnicela alla Grecia nel caso , che essa mantenesse sino .illa fino fa' pro-I pria neutralità, s: ignora -• e in «piali termini il Re abbia, risposto al Kaiser. Comunque, 'anche nei circoli neutralisti, questa no- tizia produce un senso nssai vivace di reazione ». I s

Persone citate: Ciri, Kaiser, Sonnino