Una piccola ma attiva banda di ladri

Una piccola ma attiva banda di ladri Una piccola ma attiva banda di ladri Un addentellato col processo dello bollo Velia [Tribunale Penale di Torino). ; \ j | r a l l o i i a a o o . a e e i . o o a i o l o a i o e e i i -, a , e o t[Tribunale Penale di Trn). Du duo. giorni si svolgeva, privo d'ogni iuteresse, porche, ridotto all'elencazione arida o relativa documentazione.di una lunga serio di banalissimi furti, il processo contro uua piccola associazione ladresca, di cui l'accusa dl■ceva far parte certo Mario Bortolotto, meccanico, d'anni 18, Giovanni Bacila, operaio, di anni 15, Comollio Giovanni d'anni -23, Mario Leverà nato nel 1898, tacchino, Mobiletto Ernesto nato nel 1889, panettiere, Aiassa Eugenio nato nel 1898, fucinatóre, Brunero Michelangelo, rappresentante di commercio nato nel 1892, Giusto Carlgnano, falegname, nato nel 189Ì. A questi l'accusa aggiungeva come ricettatore certo Teppa Umberto e come autori o coatori in impreso isolate ed indipendenti certi Giulio Aiassa, Giuseppe Carlgnano e Felice Bunelli. Dodici dunque in tutto gli imputati: venttnove le parti lese e per l'elencazione dell'imputazione occorrevano tutte le Ietterò dell'alfabeto. Tra questi ladruncoli, 1 quali pure si erano costituiti, a quanto narrava il commissario cnv. Villa, in una vera associazione, con ripartizioni d'attribuzioni o di 'lavoro, con speciale linguaggio e disciplina o coti frequenti conventicole per la spartizione del bottino e l'organizzazione dell'imprese nelle grotte lungo la Dora, non primeggiano figure specialmente interessanti. Ricordiamo solo il Brunero, che già comparve, e comparirà ancora in un clamorosissimo processo, quello per il sequestro nella grotta della volpe della bella fanciulla romana, processo nel quale il Brunero figurava come ricettatore. E secondo rivelazione del commissario Villa, anclie II Bertolotto ora, dopo nuove indagini verrebbe compreso in quel processo sotto l'accusa di ricettatore, rerchè gli furono trovali in una perquisizione un paio d'oreccbini rimati all'orefice di cui la Velia era ospite. Questi ladruncoli 6i erano spedalizzati nei funi di biciclette, ma nonostante la frequenza delle loro Tu/.zie... il valoro del bottino non ha forse raggiunto lo 2000 lire per cui ben poteva uno degli associati lamentarsi che le azioni e gli affari della società non prosperassero abbastanza e non compensassero le... fatiche e i pencoli dell'Impresa, cui l'associazione ladresca si era dedicata. La distribuzione di lavoro, che la società nveva adottata, portò anche ad una equa distribuzione di imputazioni. Cosi Bertolotto, Boella, Lovera, Aiassa Eugenio erano imputati di finto qualificato di una bicicletta in danno del macellalo Luigi Rigoletto o di tentato e continuato furto qualificato in danno del commerciante Luigi l'rezzenda nel cui negozio da vino ed olii penetrarono allargando mediante leva l'inferriata della finestra. 11 Bertolotto, il Comollio, il Boella erano imputati del furto d'una bicicletta del valoro di lire 200 in danno di Lorenzo Ghiotti, d'un'altia biciclétta del tenerne Fusco del valoro di lire •..•50, biciclette che tolsero dal vestibolo della Scuola d'applicazione: di una terza bicicletta del valoro di lire 225 che il proprietario Michele Martini aveva lasciata per un momento nell'atrio del Monte di Pietà. Una notte del mese di agosto i predetti scassinarono poi l'Inferriata del magazzino dei sig. Pietro Corrado per imposessarsi di una motocicletta colà depositata. Il Boella, il Slolinetto ed il Comollio, secondo 1 accusa rubarono ancora una bicicletta del valore di lire 180. togliendola dal pianerottolo del piano rialzato di una casa di via Bacete, dove i! proprietario T'aveva lasciata, n Comollio ed il Bertolotto s'impossessarono di due biciclette del valore di lire 250 in danno del proprietario Carlo Galantinu e di un'altra da lire 200 di proprietà del signor Coletti Mario 11 Bertolotto e l'Aiassa erano accusati anche' di essere entrati nella bottega del sig. Bernardo (..nuoto, superando con l'agilità personale un linesjrinp e di hvero rubato otto bottiglie di liquori: d'aver scassinata la vetrina del calzolaio Antonio Ferrerò, per commettere un furto furto che non riuscì per circostanze indipendenti dalla loro volontà: di avere tentato di rubare cinque damigiane ip danno delli ditta Mattinassi: e di avere rubato dalla bottega del macellaio Ghirardi Pietro, nella quale penetrarono mediante scasso* del cancello di ferro tanta carne pel valere di 100 lire. Il Bertolotto ed il Brunero avevano a loro carico l'accusa di essere entrati, mediante scasso del cancello, nel negozio del macellaio Luigi Boella, ed avervi rubato L. 93 50 in contanti, un orologio d'argento e dieci chili di carne macellata. II Bertolotto ed altri rimasti sconosciuti, sarebbero gli autori dol 'urto di un mezzo vitello, del valore di L. 2t0. togliendolo dal frigorifero del signor G. Rossi; del furto di una coscia di vitello, del valore di L. 100 circa, in danno del macellala Merano Cuniberto, di due tentativi di furto, sempre con scasso, nelle botteghe di Battista Viglione e Giacomo Mosante; o del furto a' parecchie bottiglie di vino, in danno di Vincenzo Pelacchio. Il Cdmolio ed 11 Boella avovano a loro carico imputazione di furto dt due biciclette, del valore di L. 32ó, in danno dei signori Savarino c D'Agostini, e di un'altra biadetta da L. 100 di proprietà del signor Eugenio Piovano. Il Boella ed il Lovera rubarono ancora una bicicletta al signor Alessio Giacotto. 11 Bertolotto in particolare era acculato poi di rapina, perchè costrinse con violenza il bambino Vittorio Gotta a soffrire che esso Bertolotto si impossessasse di una bicicletta del valore di L. Ito, a lui Gotta lasciata in custodia da eerto signor Giovanni Mosea. E rubò poi anche al signor Maurizio Chiabotto una bicicletta del valoro di L. 120. L'Aiassa Eugenio, in particolare, aveva a suo debito il furto di una bicicletta del valore di L 100, di proprietà del signor Bartolomeo Chtampt. Il Mulinato, il furto di una bicicletta del valore di L. 150, di proprietà del signor Luigi Rumeno, e la ricettazione di due ruote da bicicletta, cho egli vendette per conto del ooniolio, che le aveva rubate e col quale divìse ti prezzo ricavato. Il Lovera, in particolare, rubò una bicicletta a corto signor Boella; il Giulio Aiassa si impossessò di due o tre pompe di biciclette; il Rruiiclli si appropriò un barilotto di vino. Di ricettazione di biciclette rubate erano imputati il cori-mano Giusto, il Teppa, ed il Carlgnano Giuseppe. Dì porto di coltello, in particolare, era imputato il Brunero. Il Tribunale dovette cosi vagliare le diverse imputazioni e stabilire le diverse responsabilità. La discussione si è prolungata oltre il previsto, ed il processo occupò così due giorni d'udienza, Lo sentenza ad oggi. Presidente: Montalenti: P. |M.; avv. Bruni; Difesa : avvocati cav. Molta, Gherardini. Marcari, Rossi, Florio, Nasi. Cavaglià, Figari, Scaletta, Palazzo: cancelliere: Cassare. Per il delitto di Bricherasio "Sezione d'Accusa di Torino). Avevamo accennato die il procuratore annerale avv. Lavagna avrebbe chiesta l'asìolutcria dei tre arrestati, il soldato Giovanni Battista Bolla, il contadino Giovanni Bonanst» e la ragazza Teresa Morero. per l'accusa di omiddio avvenuto il 6 settembre del sacerdote don Audagna. in Bricherasio. In base a tale requisitoria favorevole ai tre prevenuti, accolta dalla Sezione d'Accusa, questi furono prosciolti e rtme6si in libertà. Ruolo delle Assise in Maggio rmnteuLqcctvcbdcpgzCrseCti o e o30 o L'il maggio si riapre uua nuova quindicina d'Assise. A ruolo non è segnato alcun processo importante, eccetto quello, discretamente interessante, a carico dei contadino Carlo Roycro, accusato di uxoricidio. L'H o 12 maggio avrà luogo il processo contro Giuseppe Greggia, per mancato omicidio, (difesa Libois); il 14 e l">, quello contro il Royero, (difesa on. Pastelli); il 18 e 19, quello contro Domenico Vaigo. per mancato omicidio, (difesa avv. Maccarl); il 20, 21 e 22, quello contro Carlo Salvetti. Giovanni Borgnmo e Giuseppe Frola, per mancato omicidio ed altre imputa' zioni, (difesa avv. cav. Dagasso. Maccarl e Vi 1 labri:uai; il 24, quello contro il contumace Daniele Lausanot, per.violenza, (difesa awo c&to Farinelli); il 25, quello contro Luigi Bogino, per fratrioKHo (difesa avvocati Federiti a Bruno).•'

Luoghi citati: Bricherasio, Torino