La giornata di sciopero generale a Milano

La giornata di sciopero generale a Milano La giornata di sciopero generale a Milano 150.000 persone ai funerali del giovine Marcora Agenti e dimostranti contusi e feriti - Incidenti provocati da una caricatura dell'" Avanti! „ - Piazza del Duomo sbarrata dalla cavalleria - I discorsi degli on. Turati e E. Chiesa. (Per telefono alla STAfBPA). lilnno. 14, notte. | V'fi^J~'13M~Ztt mSìmN inrtncfvioli I SQuasi tutt gli stabilimenti ìndustuali, Squetli che hanno numerosa maestranza s«pecieimente, sono rimasti chiusi. La^ citta «Lo sciopero generale è stato attuato. Lo | Mtraunvis questa mattina non sono uscite . nemmeno nelle prime ore, e la loro assenza Ha'latto si che anche quegli operai che {^^Sfer' 04 JaV°ro d"i,è percorsa da gruppi di scioperanti, in grande maggioranza giovanetti!, che gridano: « Solopero! sciopero! ». Fu ideata anche una canzoncina di circostanza, sfli.Il'eria di u Bandiera rossa », nella quale il ritornello è costituito dalle parole: « A San Fedei noi andrem — Bandiera rossa iniwlzercm », ed ali canto di essa gli scioperanti muovono all'assalto debile poche vetture pubbliche e deMc automobili che si trovano in giro, sicché verso le 10 era impossibile trovare un veicolo qualsiasi. Anche i negozi del centro sono quasi tutti chiusi nel timore che -i sassi abbiano- a inaridii re in frantumi le vetrine. Dal resto, non c'ò altro da segnalare. I gruppi di scioperanti cho si erano assunti l'incarico di ottenere Io sciopero generale completo, si sono dati convegno per le ore 9 in piazza del Duomo. In colonna serrata dalla Cimerà del lavoro o dall'Unione sindacale «1 recarono. Infatti, in piazza del Duomo, e qui, frazionati per gruppi, si sbandarono per la citta recandosi nel negozi per chiedere, quasi sempre con modi urbani, la chiusura delle botteghe ancora aperte. Aoefae 1 facchini della stazione non prestano servizio Una nota nuova dello sciopero odierno è data dai facchini ferroviari che anche essi, a differenza dei procedenti scioperi, hanno abbandonato il lavoro intralciando cosi il servizio bagagli all'arrivo o alla partenza dei ìreni. Si pensi alla ingrata sorpresa dei viaggiatori cho. giunti sul piazzale, non trovano poi nemmeno una carrozza sulla quale deporre i tingagli faticosamente trascinati dal treno! Anche i' vetturini hanno abbandonato il lavoro, tanto per solidarietà quanto per timore di rapprc-snglio. L'unico stabilimento Ih cui si lavora è l'Union des Gas. Una delle colonne partito da piazza del Duomo, compasta di circa duemila persone e preceduta da una bandieretta rossa, « è recata, passando per corso Venezia, in corso Buenos Aires, dove mandò pattuglie per vie laterali all'Opificio Wollen Tuch, dove entrò una Commissione e chiese ai dirigenti dell'azienda la sospensione del lavoro, sospensione che venne accorciata per evitare guai. Da corso Buenos Aires il grosso dnlln colonna passò, transitando per via Vitruvio, in via Settembrini dove vi è l'ufficio della Sezione 7-bis di Pubblica sicurezza. Davanti alla sezione stava un agente di piantone. I dimostranti lo fischiarono ed ingiuriarono ; un bastone venne lanciato dalla folla contro la guardia, che però non tu colpita; andarono invece in frantumi alcuni vetri della Sezione. La guardia allora per intimidire i dimostranti sparò in aria tre colpi di rivoltella. L'effetto fu immediato ; i dimostranti arretrarono ed in grande confusione s' allontanarono obbligando i negozianti a chiuderò, i Si deve però aggiungere che le botteghe quasi subito dopo venivano riaperte. Intanto circa cinquecento sindacalisti si erano recati in piazza del Duomo ed occuparono la gradinata del .Duomo. • Parecchi oratori parlarono indisturbati, invitando i cittadini, benché divisi da tendenze di partito,, alla unione di protesta contro metodi che offendono la dignitàed invitando tutti oggi al Cimitero Monumentale pei funerali dell'operaio Marconi. I comizianti si dispersero, poi, in Galleria ove, incontrato un aprente di pubblica sicurezza, lo fischiarono. La guardia, prudentemente,' fece ritorno a San Fedele. Quindi per via Re Umberto e via Moscova i dimostranti si recarono alla Stagionatura delle sete, ove si la», orava e fischiarono in segno di protesta. Quindi si sbandarono. Sciopero generale quasi completo Fatto sospendere il lavoro In parecchie officina secondarle gli organizzatori della niunifostazione possono assicurare che lo sciopero è completo nei cantieri interni ed in alcuni su burbanl. Lo sciopero ù quasi completo In tutti gli stabdimentl. Non scioperano invece gli ad detti alle officine del gas ed i tipografi dei gior riali perchè, per accordi presi, la loro astensio ne dal lavoro è limitala solo ai casi di sciopero nazionale. Anche tutti i negozi dcula periferia, all'infuorl di quelli di generi alimentari, ven" nero fatti chluueie. Le vie sopratutto del centro sono molto animate ma la città linoni si mantiene porfettuinente calma Le linee *uburbaue dei tram non furono attivate. Le prime vetture provenienti da Monza arrivate In piazzale Loreto, furono fatte retrocedere, per sottrarle agli Immancabili gruppi che ne avrebbero impedito 11 pio seguimento per corso Venezia. Le partenze da Alilouo non si effettuarono. Una sola vettura comparvo sulla linea Corstco-Abblategrasso. Sulla linea di Allori il servizio era stato iniziato regolarmente, ma potè essere mantenuto soltanto lino alle 9 e un quarto. II lavoro fu completamento disertato anche a Sesto, Greco, Bovisa, Rogoredo, «ce I trams a vapore hanno subito naturalmente le vicende dello sciopero. Malgrado che 11 personale siasi presentato, il servizio ha dovuto essere limitato in modo da escludere la zona della città, e ciò ad evitate Incidenti. I trams delle linee interprovinciali avevano Iniziato 11 servizio, e 1 primi treni uscirono regolarmente dalla stazione di viale Romana, n treno delle 7, però, giunto a Loreto, venne fermato o bersagliato da un gruppo di scioperanti, i quali lo costrinsero a ricoverarsi al vicino deposito. Ad evitare simili meonve . nienti la Società ha sospeso il servizio u • Alla Manifattura Tabacchi,, le sigaraio si erano presentate: ma esse erano state prece dute da gruppi di uomini e donne che non durarono molto fatica a persuaderle a ritornare indietro. Anche questa volta, ffa gli scioperanti si distinguono gruppi di violenti e prepotenti, i quali, muniti di bastone, si aggirano con aria spavalda, pronti a inveire contro tutto ciò che contribuisce a non rendere generale l'astensione dal lavoro, cosi i carri, le corresse i negozi, sono nuu e !» minacciati e bertagliati. I primi perone si ritirino dalla circo lezione, i secondi perchè abbassino le sarà cinefile. Episodi disgustosi di violenza e ili vanrta ltsmo avvengono qua e là: si rincorrono delle vetture e se ne fanno scendere I passeggeri; s rompono dei vetri, si scardina qualche imposta, si sfregia qualche insegna. Le vie centrali non vanno esenti da questi vandalismi. Particolarmente attive sono nella mattinata due bande che partite da piazza del Duomo si sono diramate seguendo due itinerari diversi: una ha percorso le vie Manzon e Umberto, il viale Venezia; l'altra il corso e mLaztipnsivrinbBBUdsiBpcopbrolainripmqnzSsImora«dnCfno.-dlasdsmmtssrsmmssdiavmldMmvlnIaSsvodllimqfgip Vittorio Emanuele, il corso Venezia e il viale „..„ ,„ „*,ev» voui-i Sii ri'■glunta «ul'anSolo di via Moscova e via1 Solferino, per 11 fatto che le operale della società per la stagionatura delle sete erano i«"annuiilamente til^ lavoro, fracassò le insegne j Monforte. •1 componenti delle due bando, col bastoni, pi1^,g8^r8-04-'a**<> 9h'ufJei"e ,nes°zi. ^^"^«««e. infranti vetri di Innoli. iain- ,,^»--l--fatasi al largo Cari- ruppe molli vetri 11 sopraggiungerc dei carabinieri, pose termine all'opera vandalica. Un'altra colonna di dimostranti si reca al Largo Cairoli, passando per ria Dante, sempre allo scopo di ottener la chiusura degli esercii. Ai proprietari dei negozi vengono distribuii cartelli da esporsi con la scritta: « Chiuso per lutto cittadino ». Davanti all'Eden, al Largo Cairoli, la colonna si imbatte in una vettura sid'la quale è un ignore che. all'invito di scendere, rifiuta e rivolge vive proteste alla folla, u signore viene iconosciuto per un tedesco. I dimostranti lo nvestono gridando: «Va fuori d'Italia» Abbasso la Gei-mania! Abbasso i massacratori dol Belgio! ». Alle 11.30 gli sbocchi della Galleria Vittorio Bnianuelo sono stali occupati dal'.a fanteria. Nel pomeriggio Una dimostrazione contro la Questura Verso le ore il il Conte di Torino, ritornano dal Club del nobili in via Ugo-Foscolo tranitava in piazza del Duomo diretto al Palazzo Beale quando incontrò alcuni gruppi di scioeranti i quali iniziarono una dimostrazione ontro 1 due agenti in borghese che lo accompagnavano. Il Conte di Toilno pero indisturato giunse al Palazzo Beale. I due agenti fuono seguiti da una folla numerosa fliio al Paazzo stesso, e siccome i dimostranti andavano ngrossando di numero, un ufficiale si affacciò ivolgendo vive esortazioni agli scioperanti perchè si allontanassero; il che fu fatto. Alla stessa ora una colonna d( circa dieci mila dimostranti raccoltisi specialmente nei quartieri popolari di Porta Ticinese, Porta Venezia e Porta Lodovica si è riversata in piaza del Duomo e quindi ha gremito la piazza San Fedele ove com'è noto è la sede della Que stura centrale. Ivi i dimostranti sostarono e mprovvisarono una clamorosa dimostrazione ostile alla polizia. Quindi senza incidenti t dimostranti si sono reciiti in mossa a Porta Volta per partecipare ai funerali. Gli Iscritti ai fasci interventisti e «pubblicani Pi sono riuniti invece .alla sede del loro circolo e di là ili colonna serrata hanno attraversato le vie cittadine dirigendosi al Cimitero. AI Cimitero Già un'ora prima di quella fissata: per I unerali, nel vasto piazzale del Cimitero mo numeri tale si è riunita una folla immensa' di ogni ceto. Alle ore li sono giunti in colonna -errala quattrocento vigili urbani agii ordini di delegati municipali. Come vi ho informa o l'Ammijnistraziione conutialo aveva proposito al prefetto di assumere interamente la respou sabll'Hfl ri ni l'ordino pubblico affidandolo al vili urbani. In tiitcsa ohe giungano le rappreseMn^ della organizzazioni, i parenti della vittima sono ammessi nella sala mortuaria per l'estremo saiuto. Mia mesta cerimonia è presente anche la madre dol giovane morto, il cadavere era sflao avvolto in un lenzuolo; solo 11 volto eia stato lasciato scoperto. La»madre, appena lo scorga, ^i gelta sul cadavere piangendo disperatamente. Tutti, colorn die si trovano pre senti alla scena piangono lajieh'esst dirottamente. La povera madre, allontanandosi, esclamava : « Voglia Iddio che almeno oggi n-jn succeda altro ! cho almeno sia solo io la di sgraziata! » Vediamo fra la folla farsi largo i portatori di grandi corono tutte di garofani rossi. Sono inviale dall'Unione Sindacale, dal Fasci di azione rivoluzionaria, dalia Camera del Lavoro. Ve no inoltre- mia grandissima del comune di Milano; quella degli studenti del Politecnico con la scritta « per protesta », que'la dei Triestini e Trentini, dei Dipendenti di Municipio o moltissime altre. Davanti al Famedio è stato eretto un catafalco sul quale verrà deposte il feretro quando ritornerà dopo la funzione religiosa Uno spettacolo fraponentissimo Alle l.ì lo spettacolo che offre la folla enorme non mal vista, spintasi sul piazzule Volta, Imponentlsslmo. Anche i tetti delle case e gli alberi sono stati presi d'assalto dai cittadini; Si calcola clis non meno di 150 mila persone sono presenti. Alle 15 comincia a formarsi il corteo. Si vedono altro duecento bandiere di Leghe ed. organizzazioni sovversive. Precede lo stendardo della Camera del lavoro subito seguito dalle bandiere rosse doi socialisti. VI sono puro le bandiere della Trento e Trieste. Precedono il corteo diverse musiche. Alle 15,30' il corico si muove, ma si muove cosi lentamente che, per coprirò duecento metri, impiega oltre un'ora. In mezzo a tutto questo sbandierumcnto rosso precede il carro funebre la Croce coti molti preti. Tengono 1 cordoni le rappresentanze delle varie associazioni socialiste e l'avv. Sartcschi per il Comune di Milano. Fra la folla vedla ino gli onorevoli Treves, Turati e De Anareis. •Mentre si svolge il corteo si apprende che i' grande comizio di protesta anziché aver luogo in piuzza del Duomo, per accordi presi, sarà tenute all'Arena, subito dopo i funerali. La polizia ha disposto un largo servizio d'ordine affidandolo specialmente alla truppa per impedir.; nlio i dimostranti uscendo dal comiz o abbiano da arrivare in piazza del Duomo. Colpi di rivoltella in via Giusti Terminata la breve cerimonia religiosa nella chiesa della Trinità in via Giannone, il corteo prende la strada del ritorno verso il Cimitero monumentale percorrendo ia via Bramante. Giunto all'altezza di via Giusti, ove ha sede ana Sezione.di Pubblica Sicurezza, echeggiarono varii colpi di rivoltella. La via che conduce alla stazione era sbarrata da un doppio cordone di soldati. Le detonazioni ebbero per effetto di gettare un grande panico nell'immensa folla. Il gruppo di testa del corteo spaventato, temendo che gli spari provenissero dai soldati, si gettò a terra. Lu scompiglio di venne generale; coloro che si erano gettati a terra si rialzarono e in preda a sgomento si dettero alla fuga. Una, trentina di bandiere scomparvero dal corteo.'L'altra parie si ricompose ordinatamente e prosegui vei-so 11 Cimi tero. Durante lo scompiglio si ebbero a lamentare parecchi feriti, per leggero contusioni. Essi so io tali: Carlo Beretta, di anni 2J, elettri cista, abitante in corso Vittoria, 5; Luigia Cepatelli, abitante In via Ruggero di Lauria. 38 lo studente Egidio Bergamaschi, abitante in via Paolo Sarm. 8: Alimento Gaetano, ab'tante In via Donatello, la, e Luigi Farina ahi lame In via Pace. 4 Esbì furono tutti medicati all'Istituto di via Pao'o Sarpl. L altra partf de' corteo però si ricompone ordinatamente e prosegue verso 11 Cimitero Monumentale. L'incidente sembra che sia stato provocato da un gruppo di giovinetti, i quali cercarono di congiungersi col corteo in via Bramante, nel croelvia tra via Giusti e via Sarpl. Essi portavano in alto, come stendardo, una riproduzione della caricatura comparsa stamane suU'.ii'onti.' Costoro furono allontanati dal vigili urbani ed il corteo, come abbiamo detto, potè subito dopo ricomporsi. Sono lo 17. Nei dintorni del Cimitero Monumentale e sul piazzale dove si dovranno tenere i discorsi, la lolla aumenta sempre più. Corrono voci di un Improvvisato corteo che dovrebbo recarsi in piazza del Duomo si formerebbe dal piazzale del Cimitero e per Porta Volta raggiungerebbe la mèta. Corrono ordini telefonici. Il Questore allora fa sgombrare la piazza e la fa bloccare da numerosi reparti di cavalleria. Qualcho ora prima, dopo le 15, un piccolo gruppo di scioperanti si era rc- cato davanti al Teatro Manzoni, in piazza della Questura elevando grida di abbasso e contro la poiizia. La piazzn era presidiata da numerosi carabinieri e soldati di cavalleria. Durante questa dimostrazione furono operati sette arresti. L'on. Turati saluta la salma Durante Io scompiglio in via Bramante si sono lamentati parecchi feriti, ina leggermente contusi cho sono tutti medicati In via Paolo Sarpi. La Polizia ha tratto In arresto tale Enrico Nara, di anni 18, cho sarebbe, secondo gli agenti di pubblica sicurezza, quello che portava la caricatura dell'/C vanii! e che avrebbe indicato i due agenti di P. S. che si trovavano In mezzo ai soldati. Intanto l'I corteo giunge al Monumentale. La bara viene deposta ed incominciano i discorsi. Primo oratore è l'on. Filippo Turati, 11 quale, tra l'altro, dice: « ri Marcora — dice l'oratore — non era un milite di partito, pure essendo un combattente della quotidiana dura battaglia dei lavoratori per il pano troppo conleso ». L'on. Turati si duole, poi, di essere stato troppo facilmente profeta allorquando ha sccennato nel discordo a Montecitorio sulla sciagurata circolare ministeriale che ha deliberate) la soppressione del diritto di riunione de! comizi. Quella proibizione fu proprio In prima, radice dei luttuosi eventi che og.cri lamentiamo! — Io. allora gridai ni Presidente del Gongilo: « Voi con queste compressioni insensate gencr:it.> e nrovocnte, giustificate la- violenza od i tumulti ». L'on. Tui"'ti. poi aggiunge: — 11 popolo di Milano giura oggi su questo feretro., come pia i padri antichi giuravano sulla tomba deull eroi e dei martiri trasformate in are, giura, il popolo di Milano, ossi solennemente e irrevocabilmente che questo morto sarà l'ultimo deDu serie scellerata. Giura che la barbarie e gli eccidi proletari saranno sepolti con questi bara ; giura che da oggi in avanti nei rapporti fra Polizia e Nazione una nuova era comincia, un era di civiltà ». L'oratore, dopo altre parole che non tutti riescono ad afferrare, grida visibilmente commosso : « Ma perchè questo sia, consentitemi un'ultima parala! Questa dimostrazione non basidi Non bastano le nostre parole di protesta di esecrazione degl'eccidio tMU'i'iinocenk-Marcora- Non è soltanto il fatto di uno sciaguraito che potrebbe essere indifferente poliziotto o bandito di strada, megl.o forse d quello; si ilnvtta di una responsabilità più alta e grave: la responsabilità non si felina allo strumento comò non si ferma al randeUo, ai, nerbo di bue delia ùinieiiucuta «servitù austriaca di altri tempi. La responsabilità risale in alto, mollo isi alto, tino ai.a. vetta. Risaie ma non si diffondo troppo. Come sempre, nei delitti di folla e attorno alle follo vi seno delie responsabilità anche corrispettive, una sp?cle di correità diffusa mei l'aria. Se 1 impulsività, la brutalità della gente è p ti cruenta essa, individuata, è più temibile più pericolosa o perciò è da ricercarsi a d punirsi con ogni rigore. E' dovere di lutti partiti] se noni siano orna selvaggie, ma avarc guardie educatrici di affrettare l'opera di i' dilazione civile! Cittadini — esclama l'ohi Turali — una ben gl'ave ora è questa per la Patria comune, j,er il proletariato italiano, per tutto il proletariato del mondo civile. Avvenimenti fccriibt-i Inaspettati in gran parte, gravidi di cwu-eguenze impreviste per l'avvenire rendono penr sose le fronti adusate alla riflessione. 11 jjroviglio dei fatti è tale che In monosillabitaV la spavalda sicurezza della soluzione noti può esser© che il segno e l'effetto di una raeraigliosa incoscienza. Affermiamo fortemente nettamente le nostre opinioni tanto più nettamente e fortemente quanto più le abbiamo sagg.atc nello studio e nella discussici». Ma pen-siama pure che nessun partito, nessuna corrente di Idee possono avere il monopolio della assoluta verità e che m,ù come in questo momento, la peritosità riflessiva, il rispetto del pensiero altrui si impongono comi" un dovere civile altissimo, sopra tutto a co loro che hanno la missione e la conisuetudin».' di dare esempio di civiltà e di umanità ag altri. Noti è tempo di competizioni, non tempo di prevalenze meschine, di gazzarr. che possano apparire provocazioni o rinunzie. Penetrati da questo pensiero comune' i Comitati organizzatoli al quali era stato àiir tribuito ii propos'to di una radunata cgg1 stesso in piazza del Duomo, d'accordo con le autorità. municipali cittadine hanno trovai doveroso rinnnziarvi. Io ve nifi do in loro no me l'ami inizio I Noi pensiamo tutti che qua lunque aggiunta rumorosa al grande aito ci vico che abbiamo compiuto oggi ree diminuirebbe' il significato e l'efficacia: pensiamo che tanto imi potremo esigere la riforma dei sistemi nefandi della polizia assassina, quant piò avremo dato noi stessi oggi un e-emri austero di moderazione. Lo intenda bene eh deve! Nè dedizione, nè rinunzia è in noi Essa è piuttosto una Intimazioni?! più alta, più fiera, ed è anche un pegno cittadino, un pegno di abnegazione .civile che noi denegamo su questo feretro perchè do questa tomba immatura, salutata da tanta commozione A' popolo due parole ugualmente auguste do vranno risuonare nei secoli : una è giustizia l'altra è pace fra gli uomini ! Scio quando entrambe saranno Iradotte insila realtà di gni giorno, solo allora saranno placati i tuoi mali, o povero morto giovinetto I ». Parla IV-. 9e Ambris A nome- degli organizzati dell'Unione Sin dacale parla Alceste De Ambris. Eglj die che la manifestazione di oggi è riuscita m grande monito. « II monito — egli aggiung — dice alto e solenne che oggi in Italia cè un popolo cosciente ileei» a vendicare questa ultima vittima che simboleggia tutte le vittime della reazione ». Franco Mariani reca l'adesione della Ca mera del Lavoro. Egli dice che sarebbe smi nulto l'alto significato della manifestazione se il popolo non si sciogliesse tranquillamente. Infine l'on. Eugenio Chiesa saluta la vittima a nome del Partito repubblicano milanese. Egli, tra l'altro, dice: «L'immensa tristezza i-he fa palpitare l'animo nostro dinanzi a questa bara cho racchiude una giovinezza a cui arrìdeva la vita, -il lavoro, la fami ella e l'amore ■■' '•• pensare che In vittima raffigura in miMin momento la patria che si vorrebbe racchiudere nel sudario .della morte. Ma se 11 giovane e debole lavoratore notò essere vlfllaccamente assassinato, non lu pallia potrà essere tradita. Il mori- «,h*> ipbta-rvp s*«*i't' -nmmosei non e*a uomo d' parte, nr- eg" è io sto«en ■•'"ih'M.o rte'la H"«t*n tnd'g -l'ai» -h» ci fs ina'»'"" non soltanto 1 questura' omicidi ma il sistema ». I discorsi sono cosi terminati. La cavalleria applaudita L'immensa fiumana di popolo si raccoglie lungo le vie che conducono al centro. Dovunque la calma è completa. Non si ritiene possibile alcun altro Incidente. Senonchò a porta Garibaldi, e precisamente al crocevia ddvntacocgltuvida»sgnepacqVpdrmdtpt"sssdgedbnves di corso Garibaldi con via Moscova, l'Autorità di pubblica sicurezza aveva radunato una ventina di guardie In divisa. I dimostranti non appena scorgono le nappine azzurre attendono di essere affrontati. Infatti le guardie avanzano ma devono Immediatamente retrocedere. I dimostranti si scagliano contro gli agenti imall invocano l'intervento della cavalleria ohe è a pochi metri e chiude gli sbocchi. La cavalleria avanza al trotto. 11 momento è assai grave. Si ritiene Inevitabile qualche fatto doloroso, ma dalle Illa dei dimostranti non parte nessun altro segno di ostilità. Una barriera umana Immènsa e tranquilla attende la cavalleria in silenzio. Pochi Istanti dopo infatti i cavalleggerl si fermano faceta a faccia coi dimostranti, alcuni del quali si avanzano e all'ufficiale che comanda lo squadrone dicono: » Non ordini la carica, noi non l'abbiamo col soldati. Faccia scomparire quella ventina di guardie e noi riprenderemo tranquillamente la nostra strada ». L'ufficiale accoglie la preghiera della folla e non fa avanzare la cavalleria. La folla applaude entusiasticamente all'esercito. I venti agenti cercano rifugio tra i cavalli lasciando cosi aperto lo shocco di via Statuto verso li quale si dirige la folla. Colpi di rivoltella Garibaldino [erito Ma nel frattempo avvengono varii Incidenti. Volano alcuni sassi e contemporaneamente partono dal gruppo delle guardie alcuni colpi di rivoltella. La lolla ondeggia In modo pruiroso. Naturamonte lo prime notizie sono, come sempre In slmili circostanze, più contraddittorie. Taluni affermano che I colpi sono stati sparati in aria, ma a tutta prima non è possibile precisare l'origine e là entità del fatto. Altri colpi di rivoltella vendono sparati "ontro terra, a I prolettili di rimbalzo colpi scono qualcuno del dimostranti. Tra la. folla subito si diffonde In notizia di ferimenti, de stando grande impressione. Fra la. ressa si ve de passare, sorretto da alcune persone, un giovane con la camicia rossa, i^i sa poi che egli si chiama Luigi Gali uzzi, d'anni 27, uno del reduci dalle Argonne. Un proiettile di rimbalzo lo aveva colpito al dorso. II trambusto non accenna a cessare; anzi, altri colpi di rivoltella accrescono la confu-inne. La. furia deeli agenti di polizia si apprende poi che era stata destata da quel grande cartellone raflìurante una guardia armati di randello, che nreredeva la folla reduce dal Cimitero. Venti olpi di rivoltella infatti furono sparati, parte entro In caricatura, che rimase perforata, in varii punti, e parte contro terra. Nel trambusto alcuni cavalleggerl prpfinitnrono di sella, inortando contusioni. L'ufficiale fa allora Inquadrare fra 1 cnvallezgeri I venti agenti di notizia e ordina di lasciare libero il passo'alla 'olla. Scoppia un caloroso applauso all'indtizzo dei soldati, che hanno dato prova di •alma e di pazienza piò che ammirevole. La 'olla., quindi, per via Statuto, si dirige al cen'•■o. percorrendo via .Solferino, traversa via irso, via Broletto e rncririungp piazza Cordus|o. Gli sbocchi di via Mercanti e via Orefici sono chiusi dalla trunna. I 'dimostranti ten'ino di entrare in Galleria per via Tommaso Grossi. Contro le guardie Qui sono di servizio ai Consolati russo e greco due carabinieri e due guardie di P. S. La cosa non passa inosservata alla folla. 1 lue carabinieri sono rispettati, le guardie In an attimo sono circondate. Esse estraggono la ivoltella. Prima che l'incidente abbia doloose conseguenze, si intromettono alcuni cit'.adìnl che riescono a calmare i dimostranti e a far alontanare le guardie che. poco dopo, possono superare il cordone di fanteria che iiiude la Galleria. Una parte della folla riesce i sfondare il cordone che chiude via Verdi, echeggia un colpo di rivoltella. Il delegato Lemme ordina alla cavalleria di caricare. L'na narte del dimostranti si sdraia al suolo e iesce a Immobilizzare con questa resistenza passiva la cavalleria. Giungono moltissimi carabinieri che In breve riescono a sgombrare la piazza. Molti dimostranti si rifugiano nel -orti le di Palazzo Marino, chiudendone i cancelli. Particolare curioso: In via Mario Pagano un cordone di soldati ferma alcuni cavalli «enza cavalieri cho erano fuggiti durante il trambusto approfittando della caduta del soliati che li montavano. A tarda sera si apprendono particolari esulto svolgimento ddl'lncidente con sparo di rivoltellate in via Bramante, all'imboccatura di via Giusti, correvano versioni opposte. Una cosa si conferma per testimonianza spontanea dei n-esentl. cioè che — come vi ho telefonato — i colpi non sonostati sparati dalle guardie. E-rientemente, un gruppo volle fare una dimostrazione ostile al Commissariato di P. S. "l»o si trova 11 presso. Essendo la via sbarrata dalle truppe, non avvennero Incidenti più gravi. Pure a tarda sera si apprende che nel reparto Iloffalora un centinaio di dimostranti si presentarono davanti alla fabbrica della Società Ponzonl. aprirono i cancelli d'ingres so, scalarono un muro e si introdussero nello stabilimento imponendo alla Direziono la cessazione del lavoro. Meno fortunata fu la ditta [.uchtni Peregri, in via Savona, alla quale i 'Umostr.mtl in numero di circa 300, infianserò 'ulti i vetri. UnMoehiasta governativa dall'operato della Pubblica Sicnrezz; Roma, U, mattino. Il ministro dell'Interno ha incaricato il oinni. Orazio Giuffrida, vice-direttore ge.craie dell'Amminisi-razion? civile, di recarsi immediatamente a Milano per compiere un'inchiesta sul'.u eventuali responsalilità del personale di Pubblica Sicurezza per la morte dell'operaio Innocente Marora. Ag. Stefani)