Prossima simultanea offensiva

Prossima simultanea offensivaProssima simultanea offensiva di tutti gli Alleati sui fronti anstro-teleschi? Roma, 5. La «Tribuna » ha da Londra, i : In quesiti 'ultimi giorni i giornali inglesi e francesi .hanno pubblicate relazioni semi-ufficiali sul la situazione, cercando sopratutto di prò' spettarla nel riguardo delle riserve di cuù !possono disporre le due parti, e venendo al na conclusione che la Triplice Intesa ha trial L^ importante superiorità numerica suila i«_ m tìntiiaVm o ™>i denotiti immediati i™»" JggSg".„^ìh«^i «dSstrarc o 1^uKetiora Possihtlita tìi attuestrare <> di portare in azione almeno due uomini per ogni uomo di cui disponga ancora il blocco austro-tedesco. Data questa situazione di cose, una dp- jinanda st presenta: — Conio mai, con l'ci* j ietti va superiorità numerica già raggiunta. e con la sicurezza di cosi superiori riserve aWe loro spadile, gli Alleati non prendono finalmente l'offensiva generale? E quando questa offensiva potrà avere luogo? Credo di essere in condizione di potervi dare ini proposito infovmazioni e spiegazioni; specie «guardo al ritardo il quale, se* .condo Jie font-i competenti, rimanderebbe al! .maggio-giugno quel.a offensiva generale che a parava dovesse essere iniziata verso la -meta jdi aprile, l o a Questo ritardo va immediatamente con-* nesso con il viaggio in Serbia e in Russia, del generale Pau, come pure con quello del generale Paget d Nisch ed a Bukarest, non che coi consigli tenuti fra lo Stalo Maggiore francese e quello inglese, in questi consigli si ò venuti alla constatazione déllai convenienza grandissima per gli Alleati, che tutte le loro operazioni offensive con¬ e1 tro il nemico, c specialmente contro la o i Germania, siano sincronizzate, e questo al- lo scopo di togliere alla Germania il vaiir i faggio fondamentale di operare per lince) e interne, rovesciando successivamente Urne- giio delle sue forze, per mezzo della sua; - meravigliosa reto ferroviaria, prima su mi. i nemico poi sull'altro. L'uzione concorde a o a a i o a e n. i, tae a, i o. e io. lo , e o e. o s à to à a e il mo o a e paa a oa pa. rea ona ioinn- questo scopo era, non che facile, inevitabile ner pnrte degli anglo-bclgi-franecsi; ma bisognava procurare clic anche la Russia e la stessa Serbia si trovassero in condizione di agire secondo questo crilcrio fondamentale. Donde la missione del generale Pau; ed ó slata appunto la constatazione da lui fatta che la Russia, avrebbe avuto bisogno di ancora qualche settimami per potere organizzare le forze di ctii dispone e dare alla sua azione, la massima efficacia, che ha reso inevitabile un ritardo, che si ripercuote necessariamente, per mantenere la contemporaneità degli sforzi, anche sul fronte occidentale. In che modo e su quali precise direzioni si svolgerà la grande campagna primav«-, rile ed estiva degli Alleati, non è facile in-1 dovinaiio; e grande è il riserbo che si man- ' tiene in proposito. Ma credo di potervi di-: re, senza rischio di errore e senza venirmono al riserbo che tutti si impongono, che nelle lince generali questa grande campagna si svolgerà su tutte le frontiere della. Germania, e che questa dovrà prepararsi ad opporre tutta la stia resistenza contemporaneamente . nella Prussia Orientale c nella Slesia ad orienie, e nelle Fiandre, nel fielgio e ncH'Alsazia-Lorcna ad occidente. UnielttaptiSIsMÈ reduce in Italia (Per telefono alla Stampa).Roma, 5, riotto. La Tribuna, ha da Catania: «Proveniente da Massima, a bordo del Porto di Adalia, i: qui giunta la missione tedesca, già destinata ad Addis Ahebn, della quale, a suo tempo, la stampa si occupò largamente. Iìssu è composta cluU'csploratorc Robenius e di altri i- membri e, secondo quanto mi ila assicurato il segretario della missione tedesca, questa ha adempiuto il suo mandato in quanto aveva l'incarico di far pervenire lu posta imperiale al proprio ministro ad Addis Ahehu, con cui da sette mesi mancavano le comunicazioni. Tuie compito ebbe In, maggiore agevolazione dalle nostre autorità, che si incaricarono di inoltrare la corrispondenza. La missione ripurtirà oggi per il continente. La Tribuna, commentando quesiti notizia scrive : « Osserviamo essere esatto quanto i componenti la missio-, ne asseriscono, eccetto però una circostanza, che cioè la richiesta di corrispondere per corriere con il rappresentante tedesco della Germania in Addis Abeba fu il minimum a cui la missione ridusse le suo richieste davanti al diniego di passaggio at-' traverso il territorio dell'Eritrea opposto dalle autorità italiane ». Il "fermo,, a Roma di una istitutrice tedesca proveniente da Napoli (Per telefono alla Stampa]. Roma, 5, notte La Questura di Roma ha operato alla stazione Centralo il fermo » di una istitutrice germanica, un fonogramma delia Questura di | Napoli all'Unicio di P. della stazione Centrale di Itoina avvertiva che alle 1»,23 sarebbe giunta ti Duma, di passaggio, diretta a Trento, una donna, di cui si davano i connotati. « Occorre — diceva il fonogramma — fermalo questa donna per ragioni politiche». .Ufo 11,25. infatti, non appena il direttissimo di Napoli si fermava sotto la tettoia della stazione,- un ,commissario di P. &. accostava la signora, che • alera discesa da uno scompaitimeuto di prima I he'-S1"^.I'Cl'"!!fl°m""° de^l:a ,m- fast'!u idi non, nella sinistra una valigia di cuoio ! o- rosso, avendo già afliilatu a un facchino al-: o-'<".ini involti. Il commissario di P. S. invitò la : s-\lU™n* " ^fiuirlD„'!.el11'limdo' " E perche mai? ». ; .chiese costei. « Perche sono un funzionario, e rà il0 ricevuto quest'ordine». La donna sembrò j e-\sconcertata, ma si rinfrancò subito, avverten- . n 100 1-UttavÌU cito 11011 poteva fermarsi UlOllO, \ o- „crrfl6 doveva ripartire subito. « Orti dispiace é>— soggiunse il commissario — deve seguirmi • e-H'Si, mio Ulliciò». La signora obbedì. ■ , Un qui la cronaca (tal «Termo», sul quale' de|]a Questura di noma, mantiene il più grande : calriserbo. Quanto ulta ragioni del «fermo» stes-i la,,0' r,<le'!. V''-ta'i.«ta cosi le indica: irta donna J in questione, di nazionalità tedesca, era da o, parecchio tempo addetta messo la marchesa |-Di Villanova, a Napoli, in dualità di istitutrice 'le dama di compagnia. Sin dall'inizio della ; | guerra essa si recava di frequente agli unici ; del Consolato germanico. L'Istitutrice, ieri l'ai- Uro. dopo un colloquio più lungo del consueto al Consoluto tedesco di Napoli, si presentò al la marchesa Di Villanova. annunziando di a partire immediatamente per la sua patria. l.Come mai?», domandò la marchesa. » Sono • j miei, che mi richiamano vivumente - rlspoel- se l'istituliice. — Partirò domani». La Quei-'stura, di Napoli — dice Videa yazionati: — el venne intorniata delle visite della tedesca, del o, suo atteggiamento e della sua risoluzione fiin naie, ed ecco che telegrafava ieri a Roma er perchè la tedesca venisse subito arrestata. Pa . ra che l'istitutrice recasse fuori dltalla gravi , n- documenti concernenti lo stato e la situazione to!in cui si trovano gli irredenti, che hanno ab- ■ o.Ibandonato le loro terre».

Persone citate: Addis, Paget, Villanova