La trasfigurazione

La trasfigurazione La trasfigurazione g(Dal nostro inviato speciale) PARIGI, aprile. Ancora, mi domando perchè in Italia ai *ia diffusa. V opinione di una Fra uria demoratizzata, scoraggiata, giunta quasi, alto stremo delle sue energie, invocante nell'inconfessala segreto una. qualunque pace. Prima di mettere, piede in. Francia, anth.'io alieno assorbito dall'ambiente questa persuasione. Non s'aveva altra scelta. A più riprese areranw letto nei nostri giornali della solidità metallica della' Germania, della inscindibile, unità morale del popolo tedesco, della vita calma, organizzata, confidente delle città germaniche. Della Francia, delle condizioni della sua vita, non si parlava mai. L'eccellente articolo di Paolo Scarfoglio fu la prima rivelazione 'della vera situazione francese. Perchè le cose di Francia stanno sostanzialmente come Paolo Scarfoglio le ha -sposle. Ma passarono olio mesi di guer, prima che. noi in Italia fossimo informali di questa insospettata situazione. Irasforma-indubbiamente la. profonda w»,™^tione morale subita dalla Francia '« «^sua parte nelle cause che. hanno ^™-nato questo grosso errore nostro nella va-lutazione della, nazione vicina. La guerra ha fatto i. Francesi immensamente ptA^rii, più. raccolti, più taciturni, più modesti di quanto erano prima. Il gallo combatte e non eanta. più. La partita è dura, e nessuna forza deve essere, distrutta dal compito supremo ed unico ; il raggiungimento della vittoria. Ino dei difetti t^fi^più vivamente è percepito dagli stranieri, è gorgoglio verbale il compiacimcnio qua si infantile di sciogliere mggfcf*qualità e alle doti, nazionali; l'abitudine dinon tralasciare mai di celebrare la missio-ve storici della Francia nel. mondo, il stiaruolo di. pioniera, di seminatrice, di apo-stola del diritto e della civiltà. Orbene, que-sto innocente gusto della pubblica enumc-razione delle proprie virtù, questa formastrana di narcisismo nazionale, sono stalidalla guerra relegati in solajo. Xcssunoin Francia pensa in queste ore ad am-mirarsi. Altro più importante e più,improrogabile è da fare. Ma noi cheeravamo abituati ad avere dai Fran-cesi le prime e più efficaci indicazionisui meriti e sui successi della Francia, privi di questa tradizionale guida autoriz-sita, ci siamo smarriti nei nostri, giudizi. Abbiamo veduto scendere una specie dicrepuscolo sulle opere e sui giorni dellaRepubblica: abbiamo concluso che le cose.non andavam» tanto bene, e siamo rimastiin attesa di avvenimenti. Invece, questo silenzio francese era unodei primi risultati dell'irrobustimento mo-rate della nazione. La guerra non ha inde-botilo, ma rinvigorito la Francia, in modocerto. Interrogati, tutti i Francesi lo rico-noscono, più che non lo dichiarino. LaT'fancia d'oggi ha incomparabilmente piùvalore, più forza, più peso che. la Franciadell'agosto del 191 i. La Francia ha curatomoili suoi mali, ha guarito antiche sue. fc.rite, ha creato le virtù che le mancavano,emendandosi degli inveterati difetti: si di-cera, che era divisa, ed ha ritrovato l'uni-là; che era frivola, ed è diventata seria ein certi casi austera; che era nervosa, oc-citahile, isterica, e s'è corazzata di calma,di serenità, quasi di flemma; che. era per-petnamente oscillante fra l'entusiasmo e ladepressione, ed ha acquistato una risolu-tezza incrollabile, una fermezza graniticadi volontà; che. era inetta all'organizzano-ne, ed ha in otto mesi creato un. esercitoformidabile e. ridestala la vita dei paese;che era vanitosa e ciarliera, e s'è fatta unii-le e silenziosa; che era intollerante di qua-lunquc giogo, ribelle ad ogni autorità, edha accettalo tutte le. rinunzie e tutte le di-scipline: che era incapace di tendere, con fede ad una mèta, e si è piantata nel cen-tro dell'anima, come, focolare di tutte le.sue. energie, l'incoercibile, l'assoluta, lade-ca fede della vittoria. Il paese che sembrava sacro alle dilace-razioni eterne, agli odii inestinguibili, allepersecuzioni senza pietà è oggi una fami-glia sola, con una sola volontà semplice eprofonda. Tulli si sono mostrali uguali difronte al doveri-, sindacalisti e. realisti,preti e framassoni, liberali e socialisti, con-se.rvatori s radicali, hanno gettato sul ro-go i motivi della discordia, e. combattonoflanco a fianco nelle, trincee, o lavoranoconcordi nelle città e nelle campagne, sem-plicemente, serenamente, senza che la tre-gita cosli alcun sacrificio a chicchessia. Gli scioperi che hanno turbato la vita in-dnslriale inglese qui sarebbero stati, im-possibili: la maledizione nazionale avrchbespezzalo l'organizzatore di. un simile dr.irlo. Vedremo più lardi come si svolga nelcampo più ardente, sull'arena dei parlili,questo prodigioso armistizio sociale. Oraconstato la coinpullezzu perfetta, senza ilprincipio di una incrinatura, della nazio-lle. La fiducia nel governo politico c nelromando militare {, incondizionata: luna-uimilà degli spiriti è piena, come in unareligione. ' F: flato scri'to molle volte che la faccia-ta babilonica detta Francia, e di Parigispecialmente, era opera di stranieri fattaper II divertimento degli stranieri. Dietro lincila facciata scintillante e libertina si ergevano Ir solide, pacate ed etitiilihratestrutture del Incoro, del risparmio, dellaprevidenza francese. La. guerra, dimostra tutta la giustezza di quella visione. La guerra ha allontanalo dalla Francia, e in particolare da Parigi, gli stranieri ricchi che vi con veniva no a miriadi dal vecchio e dal nuovo mondo, portandovi l'irrequietudine e H fermento delle loro perversioni, tirila .'uni incoscienza e della loro cinica febbre ili giidiinculo; e gli stranieri professionisti che vi avertuto impiantalo le loro tende, per fornire ogni [orma di piacere alle migrazioni dei gaudenti cosmopoliti. Oggi Pafigi è ritornata una città puramente francese: s'è spogliata dell'orpello che. la ricopriva, s'è fatta certo meno divertente per chi ha nulla da fare, ma ha assunto un volto virile, nobile, fiero che non ha avuto mai. Parigi oggi non fa chelavorare: si leva di buon orti ed a buon'o i - ra va a. dormire, come le città sane, della buona vecchia provincia. Alle none si chiudono i caffè e i bars, alle, undici i teatri. Il più impenitente nottambulo è costretto a rincasar'; ; c il giorno dopa si. alza prima, con l'anima migliore. La moda si è falla, sobria, semplice, quasi, collegiate. Le sue stravaganze sono tramontate, le site lenta- zioni si sono eclissate. Più niente spacco nella sottana. Grandi, gonne, con. molli panneggiamenti, e. ampie giacche color tcalthi, alla, militare, con la loro brava citi- tura, entro cui scompaiono totalmente le forme, Anche nei teatri, nei rausic-halls,nelle rovues, dove prima il nudo fcnimini- le trionfava, è penetrala una misura in-credibile di austerità; in una serata intera,non si riesce a vedere un completo paio di gambe, lo non so se questa decenza estre- ma. sia effetto di regolamento: comunque,rni pare che tanto i despoti della moda co-me coloro che hanno dato l'ostracismo alle,tentazioni del. lealro hanno agito savlamcn-le. Deve, essere maio struggiate, la veglia^ |||ig neUl, (fi .. [ll(.UmcìUe so.^y,,.M/7j<7c u orolulì{ialo dutaceo da tuUc , -j9rosw femminili, se, nelle, vuote ore di'interminabile m d<assrdio £ cer.a m dall'ossessione «et^piacere cKe colliimU a lurbil,arc per Po- rigi, ina placali dalla certezza che Parigi tutta buona, tutta provinciale, tutta ca salinga, senza eccitamenti e senza voluttàper alcuno, rispettabile, solidale, nella rinunzia coi bravi soldati che vivono nel^ltma* e sotto la mitraglia. Cosi la guerra■ ha sbozzalo con. un solo colpo d'ala la fri- * m „a ,m>/. di C0!;Ume i. -\ Ma la trasformazione che mi ha impresa fumato di più .e. quella dei nervi della Fran-\c'a- Realmente, si rimane ammirati di - Ironie alla serenila, alla freddezza, alla -,calmc' dl Questa genie. Quattro milioni di a uomini sono lontani dai focolari: un milioi ne- t°rsc< c perduto: sacriflzii maggiori si o attendono dal suo sangue, e la Francia è - la> senza ombra di pena, senza ombra di ù, iàUmma, tranquilla, alle volte ilare e gaia, e a,u volte indifferente e insensibile. Chi ha - diffuso in Italia la notizia che la Francia i 6 trUte cimitero, ha mentito, lo auguro , all'Italia, nell'ora della prova, tanto carat- tere p tanto coraggio. Si. direbbe che il Paese si è falla l'abitudine a questo modo i eccezionalissimo di vivere, a questo clima a di guerra: che la sua. sensibilità al lutto e. e. al pericolo si è totalmente atrofizzala, Le i morti sono comunicale tranquillamente, Isenso preparazione di animi, dall'Autoritào aUa popolazione. Il dolore ha per scena la - casa, eri è contenuto virilmente. Fuori il. - lutto '■ parlato senza pianto, a fronte alla, o Gonio abbrunata se ne vede, ma non in - quantità che impressioni. Sovente Ir. graa maglie non si scompagnano dal sorriso. Ad ù un concerto del canzonettista Mogol ho a conlato quattordici donne in lutto. La trano quillUà della popolazione di fronte ai. di..sastri della, guerra è. tale, che l'Autorità , Puo asciar passeggiare sui. grandi houle- vnrt1s 0H invalidi, e. gli amputati a gruppi, - ,rri hn ''editto una decina di queste vittime e onorande, prive di braccia o di gambe, an- darsene, lente, zoppicando, sui bastoni e sul,.1'' Ornccie, pei marciapiedi dei boulevards - centrali, al sole fievole di questa primavea ra ribelle, nell'ora in cui è più intenso il - movimento. La gente si scostava, guardava a co" simpatia rispettosa, passava, c neanche - *' ''"Ul^'u. Eppure, erano uomini giovani, o stroncali, dalla, guerra, ridotti all'inabilità ; perpetua, trasformati in peso morto per la. - Sazkme. Accompagnavo l'eroico manipolo - e studiavo sul volto della gente che veniva d incontro l'impressione provocata dall'ila- pronviso apparire, di questi sinistri mes-n saggi della guerra. Niente, sgomento, nien- 'e commiserazione. Vno sguardo di fratere. nità affettuosa, molto rapida, e via. Ho ca--\Pito> davanti a questa prova, che l'amma lumana può [are il callo a qualunque do--, itee \ Non è a credere, però, che chi non coni- "at,e non si curi di chi combatte. No: sae re.bbe sacrilego. Ma l'istinto della vita, che i la Sazione, ha come l'individuo, fa sì. che, if-uesto pensiero lascile forme aride e sterili- (« dolore vano, il compianto inutile, la par-- texipazione platonica al lutto alimi) pero concentrarsi, più forte e più fecondo, neilco forme fruttuose e vitali dell'assistenza,- dell'ausilio, dell'integrazione. Lo -' :-- delta Francia nell'aiutare i suoi combat-. ' tenti è prodigioso, inesauribile. Paolo- Scarfoglio ha citato la cifra raccolta in. due - giorni di coltelle popolari: sette milioni die franchi. Le opere di assistenza pullulano, . latte ingegnose, tutte dotale di mezzi abbonl danlissimi: vi ha l'opera del pacco del sol, dato alla trincea, che. contiene tutto ciò a clic l'esperienza insegna che il. eombalten. l te al fronte può gradire, dalla leccornia - alla candela; ri ha l'opera del pacco d~l fel. rito, del convalescente, del prigioniero in -■'Germania. La quantità di pacchi che valimi a qiiolidianamcnVc alle Armate è enorme, 1 Sarà bene .•;/(<• chi ha la responsabilità del--,la »'>Wi'< organizzazione, pensi a questo ittiiIpnrl'litlv, ctscnziulissiitio servizio, die csi-a, o e, a, a a n i e , a e o a e e. o¬ lle mezzi ini pone nli ed un ingranaggio di nrgnni, l'Ite Itoti si potranno improvvisare. L'industria lilmru, poi, hit inventalo e fabbricata una serie indescrivibile, di oggetti, esposti nelle vetrine di migliaia di negozi, che chi non coir/balte manda amorevolmente a chi combatte, per rendere meno aspro il suo disagio e più. difesa la sua vita : dagli scaldini, che si possono lettere in tasca, agli orologi con le lancette fosforescenti, clic dicono l'ora nelle tenebre, dai periscopi individuali, che i saldali sono alilarizzati ad usare nette trincee e pennellanti di osservare ciò che avviene dovutiti al leticoluto senza esporsi, alle corazze di acciaio per il petto, per l'addome, pel capii, fatte, a scaglia, come le armature degli antichi guerrieri. La risolutezza, l'intensità del volere dellaFrancia in quest'ora solenne e un altro dei doni della guerra alla Nazione. Nessuna esitazione, nessuna perplessità, t'ita Voltilità sola: combattere, resistere, vincere n,Qualunque costo. Ora le cose vmnuè l/tum : i Francesi si sentono sicuri dietro le. sèm-\pl'u-i linee lìcite loro trincee e la proiezione] delle loro innumerevoli batterie, ed. è rcla-\tivHinente. facile essere risoluti Ma mi af fermano testimoni ini parziali che anche uri giurili scuri, aliando non era ben certa il domani, questa fissila di idea e. di vo Ionia rimase intatta. Sussumi scacco a trebbi: fallo rinunziare alla rivincita. Se oggi qualcuno osasse, dire in pubblico che. la guerra è durala troppo, che bisogna far la pace a qualunque condizione, sarebbe letteralmente lincialo. Il sentimento confu'so, inespresso, ma. solidissimo, che forma ,la. base di. tutta la psicologia della Francia, '.è questo: continui la guerra quanto.'««pie,j'costi quanti sacrifici dece costare, ma la\ pace sia vittoriosa, netta e duratura. //! metallo della volontà francese non è più 'alla mercè del primo disinganno. Si può '-essere, certi, anzi, che l'insuccesso oggi ait-j monterebbe la determinazione nazionale, Non vi è che un avvenimento solo che può placare questa fredda febbre, d'azione: la \viltoria. ' Dirò ni,', lardi, nel corso di queste mie lettere, quali, risultali veramente amtnvre\voU la Francia ha raggiunto anche sul terIroto pratico dell'organizzazione in tutti i campi — militare, economico, finanziario, sociale. Ora. mi. basta segnalare, in questo quadro generale, della trasformazione della Francia, che pongo quasi a introduzione del mio studio, che la guerra ha compiuto anche questo miracolo: di rendere organiz \zatore Un popolo che non ebbe mai grandi virtù di organizzazione. La. vita ha ripreso intensamente dietro le trincee in tutta la Repubblica. E' voce generale che l'esercito francese, anziché essere corroso e logoralo dalla guerra, nella guerra si è. consolidalo, euleso, armalo: ufficiali di Potenze neutre, che. hanno potuto studiarlo al fronte e. sulle retrovie, me. ne hanno dato conferma. Questo risultato sorprendente è il semplice e necessario effetto delle altissime virtù morali di sacrificio, di calma, di volontà, di disciplina, che la guerra ha suscitalo. Ho accennalo più avanti alla modestia nuova, alla continenza, dirci quasi al pudore verbale per cui la Francia, che fa tanto, parla oggi cosi poco di sè, delle sue magnifiche prove di valore e. di energia. Considero questo un risultato benefico, perchè sovente la Francia usava essere innamorala di se slessa é inebriarsi delle lodi che si tributava con generoso cuore, smarrendo qualche volta la visione, dei suoi giusti interessi e. tal'altra urtando alquanto le suscettibilità delle nazioni straniere. Se questo stoico regime dovesse durare — come io cordialmente mi auguro — te cause di molti- dannosi malintesi, della Francia con altre. Potenze, malintesi creati più da questioni di forma che di sostanza, sarebbero eliminate. La disciplina: ancora un grande fruito morale apportalo dalla guerra all'insofferente popolo di Francia. Tutti gli amici della Francia deploravano, come si deve deplorare in. Italia, il rilassamento dei vincoli'dell'autorità e della giusta, dipendenza, senza cui lo Stato non può sussistere. Dopo le classi operaie, la scuola, l'esercito, la marina, tutti gli istituti fondamentali dell'esistenza dello Stato sembravano attinti, olle radici dal veleno dell'indisciplina e dell'anarchia pratica. L'opera della ricostruzione iniziata da Briand e. Millerand incominciava appena e faticosamente a dare i primi frutti. La guerra ha ristabilito improvvisamente e totalmente i valori della gerarchia, dell'autorità e dello Stato. Riforme che sembravano un sogno un anno fa — come la soppressione del/'absinthe, che vale da sola più che l'Alsazia e la Lorena riconqnisl- te — sono state approvate in pochi giorni . ti na nini ita e vengono rigorosamente applicate, senza che nessuno ]tenti di ribellarsi. La macchina dello Stato ina ritrovato il. suo equilibrio. I poteri fun'stonano senza attriti, coi. massimo rendi- 'mento, ad alta velocità. La classe, più gelosa della propria indipendenza, i giornalisti, fra cui in prima linea sono i più emittenti Ira gli nomi politici non assunti al Governo della difesa, nazionale, hanno ^accettato e subiscono la tirannia della censura, che è assidua e implacabile, con perfetta buona volontà e dolce sotlomissio\ne, irritandosi solo quando la vecchia A [nastasia, come tulle le censure del mondo, dà prova di scarsa intelligenza e. taglia, ciò che è assolutamente innocuo, <> è c.onlc.mpor a il cantai te pubblicato senza, divieti sopra un altro giornale. Le disposizioni severe della Polizia sulle carte d'identità, sulla chiusura dei caffè e dei luoghi pubblici, siili"obbligo di. tenere chiuse di notte te imposte dille finestre perchè gli Zeppelin non vedano dov'è Parigi, sono osservale da. tutti con spontaneo unanime zelo. La Francia] Per 'lucilo lato si è quasi germanizzala. , H diadema che splende sa questo serto'di energie è la convinzione di vincere:]nientis unica è infinito: vi si trova il prc"'io di tulli gli sforzi e l'alimento per tutte ''■ resistenze, non solo [orza morale, beneficio ili fede, ma certezza logica. Duri guanto vuole la lotta: tanto si ita. la fede di vini-ere. So, diPiù; si su, per l'osservazione, per la valuta.-sione, per il. giudizio matematico portato su tulli, gli. elementi della situazione, che.ogni giorno recherà un nuovo vantaggio, clic ogni giorno aumenterà la probabilità, e che, vicina o lontana, ma immancabile, arde davanti alla Francia la vittoria. Il bene che discende a. tutta la nazione da questo stalo d'animo e da questa forma Questa è la Francia quale appare, dopo otto mesi di guerra, ad un osservatore ve¬ ""'" « studiarla con imparzialità, senza prevenzioni; o, se. mai, prevenuto dalle idee, dominanti in Italia, ma non cerio melsenso favorevole. GIUSEPPE BEVIONE

Persone citate: Briand, Mogol, Paolo Scarfoglio, Scarfoglio, Tulli