L'indignazione

L'indignazione L'indignazione per r affondamento del "Falaba 77 (Servizio speciale della Stampa). Le vittime sono 112 LONDRA, 31, mattino. Facendo eco alla stampa inglese, la stam- pa- americana protèsta vibratamente per| l'affondamento del Falaba; il numero delle Vittime di questo brutale episodio di guerra è dellnilivamenlc fissalo a 112, compresi una diecina di militari coloniali inglesi. 'te vittime «leli'Aguila sono meno nuw.ì'.l,. . . ,,. , ..... rose di quanto si credeva; molti naufraghi furono raccolti dal piroscafo Lady Ply--motali, che era in. rotta per Madera. Così mancano solo 9 persone, delle quali 6 sa- rebbero siale uccise a bordo da un prote.l-'yVile dell'I! 28. |La Pali Mail Gazette, la Westminsler !_ .. iGazette, e. il Globe, attaccano il capitano dei sottomarino U 28, rilevando che il po-'polo britannico diverrebbe furioso se gli uomini dell'equipaggio di sottomarini tede-i* ' " schi. che cadessero velie mani degli Inglesi venissero d'ora innanzi considerali come semplici prigionieri di. guerra, e dicono chela morte dei passeggeri del.Falaba acr.ilper l'Inghilterra l'effello di consolidare la sua volontà di ottenere ad ogni costo la vittoria contro il nemico. M. P. Un'inchiesta Parigi, 31, mattino. Il New Yoik Herald, parlando dell'inchiesta fatta a Milford Haven, sul mondo come si comportò il sottomarino tedésco che affondò il Foluba, pubblica l'iute.-rogatario di un ufficiale detta nave affondata. Da questo interrogatorio risulta che il sottomarino inalberava bandiera inglese e l'equipaggio era vestito color kaki. Il Falaba fu torpedinato cinque minuti dopo la sua fermata. Il sottomarino tedesco torpedinò la nai-e, pur sapendo che buona partidei passeggeri e dell'equipaggio erano ancora a bordo. Alcuni passeggeri furono colpiti dall'esplosirne. della torpedine. L'equipaggio del sottomurino non fece niente per portare soccorso ai naufraghi. Come affondò il "Florida,, Bordeaux, 31. II piroscafo Bochambeau, della Compagnia Generale Transatlantica, che deve effettuare un primo viaggio da Bordeaux a New York, fi arrivato qui. Il capitano Moussioii. che comandava il piroscafo Florida, recentemente affondato dal Pn'ii: Eitei Vrederic, era a bordo del Rochambeuu. Dal racconto che egli ha fatto del suo incontro con il Prinz Eitel, risulta che i Tedeschi fecero saltare il Florida per mezzo di cartuccie di dinamite collocate nelle stive. Ma soltanto dopo un incendio durato dieci ore, il Florida colò a picco. Un suddito americano tra le vittime del "Falaba,, Londra, 31, Secondo notizie raccolte dal sera. corrispon- aentt. dei uany express, un gioiant oan cfct'ere greco e un suddito americano, a no- me Thrashcr si troverebbero tra i passeg- . , „ . . «ceri scomparsi coi faiaDa. \m ni tane sala lepre... (Servizio speciale della Stampa). Parigi, 31, notte. n Daiiu Uai(i ©dizione di Parigi, pubblica il seguente racconto del signor Mac-Kelly, 11 Wa 1 b0rd0 h'faba- ■■ Eravamo a cinquanta o a sessanta miglia al lllTK0 aaii/feoia ai Smalli, ned canale di san Giorgio, quando fu segnalalo un sotto- niarmo. E** anezzoRiwno. Il tempo era beilo, il mare ani pa' simulo. Si navigava alla velo- tj(ft t,. nu[)i a,rortt> u notM8ltt che m sottomarino era assai vicino a noi destò imttiralmeaie a bordo grande sensazione, ma 1 Passeggeri non vi fu sgomento, nò panico. Assai calmi, t viaggiatori si radunare PC m pautó per assistere alln cnecia ,.,„ eravamo oggetto. Il nostro comandante fece nieltere, a tutta velocità la rraw. Si compreso. tosto clic non avevamo alcuna possibilità di Brugsins al nemico, u sottomarino si precipitò contro di noi come iki cane sopra una l<T>ie. incordando le fotografie che avevo ^1"!0- ,<:re,M,i ^ " 5ftomarinp fosse dr quelli di nuovo tipo. Cinque minuti diopo, rtqeveiimio l'ordme di abbandonarne la nave. Prima che l'ultimo canotto fosse staio- messo 1» "laIe- m,psi un'esplosione a. bordo: 3a na v lanciato una torpedine dalla distanza dt centoventi metri- circa. Eppure, il n-emico poteva vedere disti tua mei iti- su! pome la maggioranza dei viaggiatori e dell'equipaggio, compreso il capitano e gli altri uffici-ali. Ku un vero attentato, un delitto commesso a sangue freddo. 11 Falaba affondava. Senza cercare, di rendersi conto di nulla, di mandare qualcuno a salvarci per mezzo di canotti, il sottomarino si allontanò nella stessa direzione dalla linaio lo avevamo veduto giungere. » Sulla nave — continuò il (Signor Mac Kelly - si produsse una formidabile esplosioni' cln proiettò una colonna di acqua e di rumo sino all'altezza degli apparecchi di telegrafia senza fili Ina lastra della nave si dscsgrètolò e uccise una donna. In quel monien- t'j vi erano ancora a poppa cinquanta perso-\ne, molte di esse rimasero uccise durante la.' esplosione. 11 Falaba piegava a poppa e affondava. Mi imbarcai In un canotto, dove si trovavano quaranta persone, il canotto faceva acqua da tutte le parti, tanto die dopo, vontii ninnili si capovolge. Rimasi a galla a nuoto. Qua mio potei guardare intorno a me, cortstatai che una ventina di noi e-rano affogati. I superstiti si dibattevano tra lo onde, si aggrappavano alla chiglia del canotto, ai rottami'. Riiiiauedtmo nell'acqua tre ore e mezza, sino a che fumino raccolti da un rimorchia¬ tore, nipeto eh-- l'equipaggio del sottomarino che ci aveva torpedinati non fece nessun tentativo per eoccorrerei, anzi ci tirò delle luei-latej ». E. R. Il piroscafo tedesco "Botila,, catturato Genova, 31, sera. Il .Scroto SIS pubblica: Notizie provenienti da Montevideo recano che il piroscafo tedesco Gotha, partito da quel porto per Bremen, fu catturato dall'incroclatorc inglese Bristol. A quanto sembra, il capitano del Gotha sindecise a salpare tratto In inganno da un falsojradiotelegramma, secondo cui il Bristol filava a tutta velocita alla volta delle isole M&lvine. dove era stato chiamato d urgenza• Jl coman- dante il piroscafo, credendo alla veridicità di tale notizia, partì nella notte del giorno suin-ielicalo, forzando le macchine e sicuro di sfuggire alla crociera dell'incrociatore Inglese, 11 quale invece lo attendeva al varco facendolo sua facile preda. Il Gotha fu poi rimorchiato a Porto Stanley, capitale delle Malvine, dove trovasi detenuto. iil generale Paget a Roma * Roma, 31 tarrtvato.* .Roma erav«à«ito da .BrMUsj gelierai0 paget, reduce dalla sua missione attraverso le capitali degli Stati- balcanici. Il generale Paget si è recato1 nuesra «ora nll Ambasciata d'Inghilterra' dove ha avuto un lungo colloquio con1 Ambasciatole inglese sii Heunei hood.

Persone citate: Bremen, E. R., Mac Kelly, Madera, Paget, Porto Stanley, Prinz