Vecchia suicida col marito e col cognato

Vecchia suicida col marito e col cognato I vinti della vita Vecchia suicida col marito e col cognato La lugubre e drammatica scoperta è stata fatta ieri mattina alle ore 10 in un modestissimo alloggio a] primo p*ano della casa numero 4 di via Saluzzo ed ha provocato un senso di viva e penosa commiserazione, s,i rattava di un triplice suicidio: una vecchia quasi ottuageiiarià, suo marito od un fratello di questo si erano data la. morte con l'asfissia, perchè nell'impossibilità di lottare contro e avversila della sorto o contro le privazioni a cui, così innanzi' negli anni, erano ormai costretti. Chi sono i protagonisti I disgraziati, elio .hanno tanto tragicamento eonehiusa la propria, vita, sono il calzolaio Lorenzo Temiudo del fu Antonio, d'anni (50, suo fratello Antonio, d'anni 58, puro calzolaio, e sua moglie Maria Vinone, d'anni. 78. Essi facevano vita comune ed occupavano due camerette al primo piano, mentre a terreno esercivano una minuscola bottega di calzoleria, I due fr.itelli traevano' i mezzi di sussistenza facendo riparazioni, ma i clienti erano piuttosto rari e i provanti scarsissimi. Molte volte, discorrendo coti la portinaia Annetta Valmaggia, tanto la vecchia quanto i duo fratelli si lamentavano dei continui sacrifìci a cui dovevano assoggettarsi, ma poiché, in questo periodo anormalissimo vi e. molta gemto in particolari strettezze, non si dava alle loro Parole una importanza eccessiva, quantunque esse suscitassero molta pietà. Le condizioni della piccola famiglia, invece, dovevano essere ben gravi ed insopportabili, se l'idea del suicidio potò sconvolgere la mente dei tro inifelici. Sabato sera la Torraudo-Vittono restituì alla .. portinaia un paio di scarpe eh essa aveva dato \ per riparare, e da quel momento riè la vecchia jnè il marito suo, ne il cognato furono più riveduti. La mattina seguente, domenica, il minuscolo negozio restò chiuso, ma a tutta prima noni fu data grande importanza a questa: circe* sianza. Era giorno festivo e la famiglia Ter- raudo poteva benissimo essersi recata fuori di Torino, quantunque il fatto apparisse cer- tornente insolito, considerato le abitudini dea duo vecchi calzolai e della donna. Si giunse cosi al lunedi c questa volta i, vicini e la portinaia cominciarono a provare qualche apprensione nel vedere la botteguccia 7"'.""" «errala k li imnnst» Holl'aiWirettcì •"ffi: ,!£S?rti^s» «toggetw dmt.mai.Knie eniuse. Ma chi poteva immaginare che si potesse trattare d'un cosi grave fatto : di un triplice suicidio. Siccome la vecchia Vittone era nativa dt Rivarolo e i due calzolai di Pertusio si pensò una volta ancora che forse la famiglia si era recata te uno dei due paesi per qualche in- combenza e che sarebbe quindi ritornata alla sera, II ragionamento era logfco, ma la realtà purtroppo era ben diversa da quella che si supponeva. Ieri mattina, finalmente, con- statando che la bottega dei due fratelli erasem- dei tre era ricomparso, lu portinaia comincio a provare un invincibile timore. Ella lo espresse a suo marito. Carlo Garze- nai e dj comune accordo decisero di avvertire. l'Autorità di pubblica sicurezza della Sezione di san Salvarlo, a scanso di ogni responso- bilit.i. La sinistra scoperta j i , i . , , Il portinaio si recò dunque dal commissario, cav. Pollotti, il quale, com'ebbe udita la na.r- razione, si recò col delegato Adabbo e con al- cimi agenti all'abitazione dei 'ferrando, invia Saluzzo. Potevano essere le dieci. Fu picchiato ripetutamente all'uscio, ma .nessuno rispose. Allora il funzionario decise di chiamare un fabbro, e gli ordinò di fot- zare la serratura. Krattanto una discreta folla di curiosi s'era raccolta dinanzi alla casa, commentando lai strana avventura. Uuando la porta del piccolo alloggio fu spa-llancila o lo finestre aperte, un ben sinistro jspettacolo apparve agli occhi dei funzionari e delle altre persone salite al primo piano. Nelle due camerette l'aria era pesante: si sentivano ancora lo forti esalazioni di anidride carbonica, che si erano sviluppate da due bracieri ormai spenti. Nella prima stanzetta il letto era intatto, ma sul pavimento presso l'ingres60 della seconda camera, giaceva cadavere l'Antonio, vestito soltanto dei calzoni sdraiato sul fianco, col capo appoggiato sopra un braccio. I funzionari c gli agenti, dopo che fu rimosso il corpo, s'inoltrarono nella seconda camera e vi trovarono morti i due coniugi. Il vecchio Lorenzo era sul lotto. L'infelice aveva avuto cura di mutarsi la biancheria! A terra, supina, col capo appoggiato ad uno sgabelletto, giaceva la vecchia Vittone, vestita della sola camicia, ta poveretta aveva dimenticato di togliersi gli occhiali a stanghetta, e il volto scarno aveva una strana e impressioiianto espressione .con gli occhi socchiusi sotto le lenti. Fu subito mandato a chiamare un medico, poco dopo sopraggIunse da, Municipio il jdottor Malcotto. il quale giudicò che la morte era avvenuta da molte ore Le tre lettere Il commissario fece avvertire anche il gin dice del V Mandamento, aw. Carlo Bersezio, u quale procedette immediatamente alle for malita legali, e diede ordine che le salme degli infelici fossero trasportate alla camera mortuaria degli Istituti universitari al Va , goni chiusi per compiere il triste ufficio. Il lentino. Qualche tempo dopo giunsero infatti i fur giudice Bersezio constatò che in ciascuna del le camerette i Terraudp avevano posto un bra ^ M caj.bone dopo'aver otturato con cura ^ fessure delle finestre per evitare che nitrasse arja ,Sopra ,m casseUonc n magistrato trovò tre lettere, indirizzate: una al commissario della sezione, la seconda alla signora Voli-Cavalli _ CUe è la proprietaria dello stabile ed aveva usato sempre molte cortesie alla piccola fami giia _ e ja terza lettera ad un loro conoscente, j] sign01. Antonio Mussatto. | Le tre lettere furono sequestrate. Quella di- retta al- funzionario della Sezione diceva pres S'a poco cosi: «Io e mio fratello abbiamo de ciso di suicidarci perchè fino adesso ci siamo condotti da operai onorati. Ora non possiamo Polche non risulta che 1 Terraudo abbiano parenti nella nostra città, la notizia della tra - gira, loro fine fu comunicata all'Autorità di . Pertusio, ove — a quanto sembra — abitereb boro ancora, due loro fratelli Pareva, dormisse .

Persone citate: Antonio Mussatto, Bersezio, Carlo Bersezio, Carlo Garze, Knie, Malcotto, Maria Vinone, Valmaggia, Vittone

Luoghi citati: Pertusio, Rivarolo, Torino