La lotta tra lo squalo e la balena

La lotta tra lo squalo e la balena La lotta tra lo squalo e la balena (Dal nostro inviato speciale) COSTANTINOPOLI, marzo Oggi sono stato .perEdlrnè-Kapù, per la porta di Adrianopoli, a rifare un antico pellegrinaggio lungo le mura di Onorio, che conducono alle Sette Torri, il castello in cui gli antichi sultani incatenavano gli ambasciatori delle Poterne europee quando scoppiava la guerra. Cercando sulle mura dove venivano incisi i nomi degli ambasciatori prigionieri, si trovano gli antenati delle migliori famiglie italiane, alcune delle quali danno rnneora diplomatici all'Italia. La strada di Adrianopoli era ingombra di. carriaggi militari che si sforzavano sull'orribile selciato a dorso d'asino, che cointuisce, dove esiste, la strada maestra turca. Un velo di nebbia saliva dalla pianura, ma qualche mandorlo era fiorito, colla dolce ostinazione dei mandorli ; e l'infinita fila dei cimiteri faceva un bruno accompagnamento alla strada, e tra i cipressi spuntavano le stelo ottomane, ingenuamente colorite e dorale, coronate dal copricapo del morto effigiato in pietra viva. Dalla forma dei copricapi si indovinava facilmente l'età del cimitero. Alcuni recavano il piccolo fez conico di .Abd-ul-Aziz, il predecessore di Abd-ul-Hamid: altri più antichi ancora, recavano non fez, ma buoni vecchi turbanti dell'antica maniera. Tutti questi vecchi turchi morii mi accompagnarono per lungo tratto nella malinconia primaverile. Venivo dal Serraschicrato, ove avevo trovato uno sciamare- di turchi moderni, che avevano sostituito l'enveria al fez, ed anche al turbante, e per quanto il turco moderno, quando è intento alla sua antica professione, che è la milizia, non. mi dispiaccia per nulla, anche perchè è sempre cortese anche quando non intelligente, pure il ritrovarmi con lutti questi vecchi turchi morti, mi fece piacere. I cimiteri, dopo esser scomparai da Pera c da Calata, cominciano a sparire anche da Slamboul: c bisogna ormai uscire dalle mura per ritrovare la. loro ombra familiare, che un. tempo si godeva nel mezzo della città, lo credo che i turchi, moderni abbiano fallo male ad allontanare i loro morti, sulle tombe dei quali usavano ancora qualche anno fa sedere per il caffè ed il kef, e per conversare familiarmente con. loro, quando il vento d'estate menava fresco dal Corno d'Oro. La parola dei morti è se rena, e spesso è un freno alle azioni precipitate. Ma Slamboul deve diventare una città moderna. Mentre il cannone tuona a Cianak Comincio ad assuefarmi alla mentalità del prigioniero che dietro una finestra fer rata guarda gli avvenimenti svolgersi al difuori. La via per l'Italia, o per Damasco, è ancora libera, ma l'interesse della tragedia orientale è ormai accentralo tra i Dardanelli e Slamboul, e. certo non mi muoverò se non quando il tentativo di forzamento dei Dardanelli o venga respinto e la sicurezza della città ristabilita, o gli alleali entrino in città. II. bombardamento ha ri preso ieri, e le nari dell'Intesa- sono pene Irate nel primo braccio: ma i forti centrali del gomiln di Chanak hanno cominciato a parlare in tono grave, e le navi hanno do vitto uscire. Il bombardamento tuttavia i ricominciato stamane, ma dal golfo di Xaros, al disopra della penisola della costa europea. I levantini dicono sospirando che lutti i vetri, della città di Dardanelli sono rotti, ed infatti l'evento è molto verosimile Nelle sfere militari turche non si nasconde che il bombardamento è serio e fatto con molto metodo, ma si ha piena fiducia nella resistenza dei forti. Che il duello anglo-tedesco per l'egemonia mondiale si dovesse isolare in questo angolo dell'Egeo è strano solo in apparenza. Le lotte fra lo squalo e la balena fini scono molte volte a centinaia di miglia dal punto in cui sono cominciate. Dal mare del Nord la balena inglese tenta trascinare l'insidioso avversario verso altri campi d battaglia. E' certo che i tedeschi si sono resi vulnerabili in questo punto del globo, essi che sembrano invulnerabili sul loro terri torio, ed il calcolo inglese non è errato ove si mettano da parie le gravissime con sequenze politiche che questo colpo può tra scinare. Costantinopoli in competizione è Violto più pericolosa di Costantinopoli ottomana, anche in guerra. Che decideranno gli eventi ? ■ Dal punto di vista dei turchi queste questioni sono naturalmente secondarie. Essi nonpos sono che pensare alla resistenza e ri si pre parano in modo energico e calmo. La popolazione turca è di una tranquillità ammiro volo, la stessa tranquillità che regnava a Parigi quando il cannone tedesco tuonava a venti chilometri dalla città. Solamente Parigi aveva una popolazione esclusivamcn te francese, pronta a tutti i sacrifizi, men tre a Costantinopoli non si può dire lo stes so. Le sole colonie non belligeranti rimaste a Costantinopoli sono quella americana che è minima, e quella italiana, che conta circa diecimila sudditi, fedeli, onesti c bene uniti sotto il migliore dei consoli, il cavaliere Tritoni. Ma, olire queste due colonie, il resto della popolazione non turca è formato da levantini, greci per la miglior parte, armeni, siriani, egiziani, snaziona-lizzati di tutte le razze, sui quali il Governo giovane turco, anzi il Comitato, non può contare per alcun genere di sostegno morale o materiale. La posizione quindi di Costantinopoli non è la stessa di Parigi ; molto ne manca. La parte levantina, for tu nato mento per l difensori, è per ora trascura bile,- perchè troppo abituata, a servire per aver l'animo di prendere alcuna iniziativa, e subirà le sorli della guerra con la ferma decisione d'accettare qualunque sorte, ma di evitare le busse. I turchi lo sanno, c non tengono nei loro propositi di difesa alcun conto di questa povera razza, che continua rà a portare il fez fino a che i franco-inglesi saranno fuori dei Dardanelli, c diventerà subitamente europea, àntiturca, aristocratica ed altezzosa se i franco-inglesi li for zeranno. Come avverrà l'attacco a Costantinopoli Ma come verrà l'attacco sulla città? Le voci che corrono sono differenti. Una voce ben definita e molto consistente, denunzia la presenza di una spedizione di sbarco di centocinquanta o centoseltantacinquemila russi ad Odessa pronti a partire. Ma oltre che la voce deve essere esagerata, a consi derare il tramite per il quale giunge, an che duecentomila uomini sbarcati a Midia o in un punto qualunque della costa curo pea del Mar Nero sarebbero facilmente arrestati dall'esercito ottomano per un tem po del quale è difficile giudicare, perchè le condizioni dell'esercito ottomano sono mollo cambiate da Lulc Iìurgas in. poi. Lo stesso può dirsi per i 'franco-inglesi, i quali non hatino truppe da sbarco da sciupare, e si troverebbero di fronte la linea di Rulair, che già arrestò i bulgari, in caso che olesscro sbarcare sulla costa europea deiEgeo. Bisogna dunque credere che si tratti di un tentativo puramente navale, simile a quello che noi. facemmo a Tripoli, e •he la. spedizione russa sia solamente intesa a fornire le truppe necessarie a occupare la città, ove. questa si arrendesse daanti alla minaccia delfc navi nemiche. Naturalmente questo piano è subordinato al forzamento dei Dardanelli, uno stretto minato r difeso da ventidue forti moderni nolto migliorati, a quanto mi si dice, da qualche tempo sopratutto. Ma anche ammettendo il forzamento dello stretto, la cooperazione anglo-russa in questo punto del globo sarà sempre un espediente molto delicato, che può dar luogo a bizzarre conseguenze. E Stambul Oggi nuove notizie. Il faro di Gallipoli è stato distrutto dal tiro indiretto che giunge dal golfo di Xaros. Era «n faro francese, naturalmente, come tutti i fari della Turchia. Si annunzia prossimo l'arrivo a Costantinopoli di Djemal pascià, il capo della spedizione contro l'Egitto, il che dimostra che la spedizione è veramente rimandala. Sono tornato a Stambul. La città è imbandierata per la vittoria tedesca in Prussia. orientale, e la popolazione è tranquillissima. Era un bel pomeriggio, e sono andato a sedermi sulla terrazza dei Giardini imperiali, che è un luogo che amo molto a causa della corrente che esce dal Bosforo e viene a lambire fresca e vivace la punta del Serraglio sotto i vostri piedi, e a raccontare mille storie, tutto quello che ha visto passando lungo le sue dolci rive. Amo anche i viali profondi e ben tenuti, la grazia decente, delle hanùm che li cai pestano coi piccoli piedi, chiuse nel tehan kàf di seta nera, e il tempio greco che è alle spalle, e che è bello e tascabile nello stesso tempo. Detesto tuttavia il fetido caffè greco che vien servilo sulla bella terrazza ventosa. Se volete del buon caffè andate in piazza del Serraschierato, dietro la moschea di Sultan Achmct, e ringraziate, gli Dei, ma evitate i greci. Le nuove notizie hanno, naturalmente, l'effetto di incutere un profondo terrore nei levantini, che già redono Pera in fiamme, perchè il faro dì Gallipoli è caduto. E' incredibile come le notizie si diffondono presto iti questa città. La speranza dei levantini è che i turchi non difendano la città, ma le loro speranze andranno errale. Il Comitato è fermamente deciso a salvare Costantinopoli da una minaccia che per ora è del resto ancora lontana. In questo momento, se è vero quello che ci si dice, ci si deve battere sulle due coste attorno ai Dardanelli. La situazione non cambia. e" certa che l'operazione, quando anche sia per riuscire, richiederà molto tempo. Il bombardamento è durato anche oggi, giorno nel quale chiudo questo breve diario. Djemal pascià è arrivato. Non si ha alcuna notizia sugli effetti delle ultime giornate del bombardamento, se non che Scdul Bahr, uno dei due forti esterni, è stalo danneggiato. La cosa.non ha alcuna importanza: i forti veramente temibili sono quelli centrali. OARLO SCARFOGLIO.

Persone citate: Pera, Scdul Bahr, Sultan Achmct