La guerra in bozzetti

La guerra in bozzetti La guerra in bozzetti g(Nostra corrispondenza particolare). ( coripnd p)VIENNA, marzo. La campagna invernale sul Carpazi ba raggiunto testé il suo culmine. A detta di tutti 1 corrispondenti di guerra dei giornali viennesi gli sforzi tmniw"H che le truppe austro-germaniche hanno dovuto compiere sui monti Carpazi lottando contro la furta degli elementi, aQn ha riscontro niella storia dalle guerre. Durante la guerra russdkiipponica bastarono temperature di eette gradi sotto zero (per arrestare ogni azione combattiva. Sui Carpazi, nel giorni scorsi si è combattuto malgrado un freddo di 25 gradi reso anche più crudele dai vesto. Si congelava perfino 11 vino nelle borracce! S'intende però che con un freddo siffatto non si poterono svolgere che combattimenti puramente locali; le masse smisurate Al neve reaero impossibile ogni operazione io grande stile, paralizzando ogni movimento. /{ freddo diminuisce Del resto nella guerra di montagna non vi tono fronti di combattimento ininterrotti lungo tutta una catena di montagne. Le difficoltà del terreno sminuzzano il fronte, frastagliano la lotta, dividendola in episodi. Di solito le zuffe .si impegnano agli sbocchi dei valichi a deile gole di monte; e per vincere in siffatte situazioni, si ricorra ad aggiramenti ; e queste mosse costringono le truppe a tentar di superare ostacoli inauditi, inerpicandosi su per roecie che parrebbero inaccessibili. La guerra ii! montagna è faticosissima d'estate; figurarsi quali disagi debbono affrontare le truppe d'in; verno su montagne impervie, sepolte sotto imniena* strati di neve, attraverso boscagliche per foltezza danno dei punti alle foreste .vergini 1 Ma sui Carpazi si sono mandate a preferenza truppe alpestri che hanno già (famigliarità coi manti, cosi si spiega il fatto che'le truppe austro-ungariche e germaniche, malgrado le enonmi difficoltà, sono riuscite a guadagnar terreno, respingendo i russi meno aidetti alla guerra di montagna. I corrispondenti di guerra assicurano che, quantunque il guadagno di terreno proceda lento, pure i successi delle truppe austro-ungariche finora sono considerevoli. In questi ultimi giorni, nevicate 'fenomenali avevano reso assolutamente impossibile qualunque operazione all'infuori del terreno reso praticabile da strade. Invece hanno lavorato i riparti di sWatorl, non solo esplorando i punti meglio accessìbili, ma anche molestando il nemico »ui fianchi ed a tergo. Ma ora pare che il periodo del gran freddo aia cessato definitivamente. La temperatura aumenta. Si affacciano difficoltà d'altro genere. Le masse di neve cominceranno a sciogliersi 'e dal monti si riverseranno a valle torrenti 'di acqua. 1 cani samaritani , Da una lettera dal Campo tolgo questo bozzetto: Dinanzi alla stazione, frammisti a soldati austriaci ed ungheresi, stanno alcuni soldati germanici; attendono il treno che li condurrà a Nowo-Radomok. Ciascuno dei soldati 1 germanici ha con eè un cane, dàlia testa di lupo, dagli occhi vivaci, intelligenti, dal lungo pelo forte; <i cani se ne stanno accovacciati su coperte di lana distese sulle pietre gelide :« contemplano il via-vai. Le carezze li lasciano i indifferenti. Hanno un collare di cuoio con l'emblema della Croce Rossa m campo bianco. — Sono utili davvero questi cani? ; — È coinè! Siamo stati con essi In Francia 'dove ci hanno reso ottimi servizi. Essi hanno 'saputo trovare dei feriti che noi non saremmo riusciti a scoprire giammai e che senza questi cani sarebbero periti miseramente, senza 'aiuto, svenuti nel folto di qualche macchiti. Ci saranno utili anche qui in Polonia. Si ammirano con commozione le buone bestie intelligenti; l'occhio mite fa dimenticare 'la truce Economia di lupo. Il -treno arriva; i soldati sanitari si muovono; anche i cani scat: tano sulle zampe e si dirigono verso i vagoni; con un balzo saltano entro lo scompartimento aperto, da viaggiatori esperti... Ustori appiedati La strada maestra polacca 6 orribile. Qui fenditure, là qualche buca profonda; pantani, piccoli laghi di acqua putrida; nel mezzo due, tre, sei e più solchi profondissimi, incavati da migliaia di ruote.., Piove, piove ostinatamente, una pioggia mi; nuta simile al pulviscolo d'acqua sulle grandi cascate. Sulla strada maestra marcia sotto la pioggia un riparto di strani soldati. Sono tutti giovanotti. La stranezza sta nel .contrasto fra l'uni-forme e la loro marcia. Sono ussari e... marciano, a piedi. Sono usasri ed hanno armi cor'te, anziché il fungo, l'argo, pesante sciabolotìfr, sulla schiena hanno il sacco come gli alpinisti. Deóóono la loro metamorfosi alle necessità della guerra, le-quali hanno sotto loro il cavallo e li hanno fatti scendere nelle trincee. Una volta l'ussaro era per cosi dire un Centauro. Ussaro e cavallo formavano tutt'una cosa. Un ussasro a piedi era un paradosso, un controsenso. Invece in questa guerra l'ussaro, come per esempio, a Limanova, ha dovuto scendere dalle staffe e, passato il primo senso di stupefazione, ha afferrato il fucile e, maneggiandolo come un randello s'è messo a rompere teste di russi. Spettacolo orribile... Sulla lunga strada maestra... polacca marciano gli ussari, colla baionetta al fianco ed il sacco da alpinisti; marciano verso la linea del fuoco. Chi riconoscerebbe più in quei soldati silenziosi, dalla breve baionetta, i fieri ussari avvezzi alle corse sbrigliate sugli agili cavalli ungheresi? . — Ehi. ussaro, come farai a combattere senza cavallo e senza sciabola? — Ci si ingegnerà... — Ti dispiace di non avere il tuo cavallo? L'interrogato si stringe nelle spalle; poi, con accento d'ira: — I russi ce la pagheranno, anche questa! ■ Anche a Limanova gli ussari sfogarono a colpi di calcio di fucile sui cranii russi la tremenda rabbia per aver dovuto appiedarsi. Lo « squadrone » di cavalleria a piedi marcia sulla lunga strada polacca... I chiodi... filantropici ! \ Vienna ed in talune altre città dell'Austria si è adottato il sistema di... piantar chiodi pe: aiutare le famiglie superstiti dei caduti in guèrra. L'idea fu suggerita da una leggenda viennese. Sulla piazza di Santo Stefano, nel centro di Vienna, v'è un antico tronco Tonchioso d'albero tutto tempestato di chiodi ne • ri. il leggendario Stock Ini Eisen. Una volta il diavolo, travestito da gentiluomo, con un bel mantello rosso di fiamma, fece il solito patto con un garzone di fabbro, cui insegnò a costruire un lucchetto che nessuno al'mondo, senza esseve iniziato al segreto, avrebbe «aputo aprire. Il meraviglioso lucchetto fu applicato a quell'albero, che sorgeva' nel cimi- i taro presso la chiesa, e più tardi fu adottata dai garzoni fabbri, che. compiuto il tirocinio, intraprendevano 11 tradizionale viaggio d'i stellione, la costumanza di plantare, passando per Vienna, un chiodo nel ceppo teggen-mslesFeddtarldtiuslMsppci •Lo Stock,im Eiscn fece nascere l'idea di reare un'altra occasione di piantar chiodi. Uno scultore scolpi in- un legno di tiglio un colossale armigero, e un Comitato invitò la popolazione di. Vienna a formare al guerriero l'armatura, piantando nella statua di legno mezzo milione di chiodi; per ciascun chiodo si deve pagare una corona. A chiodatura finita la città di Vienne avrà una « curiosità » di più e il fondo « vedove ed orfani • del caduti si sarà impinguato di mezzo milione di corone. I tre Sovrani alleati, però, l'Imperatore Francesco Giuseppe, l'Imperatore Guglielmo ed il Sultano, hanno fattp plantare dei chiodi d'oro sul petto della statua, offrendo anche delle somme cospicue per il fondo suddetto. E tutti gli Arciduchi e le Arciduchesse e molti altri personagi a loro volta hanno pagato il rispettivo chiodo con somme vistose; cosicché l'armatura del guerriero frutterà molto più del mezzo milione. Ora ogni giorno l cittadini fanno ressa intorno al piedestallo dell'armigero, aspettando il turno per plantare il loro bravo chiodo. 'La città di Tullu sta piantando chiodi in un grande scudo di legno di tiglio. A Salisburgo si è coperta di chiodi — a una corona l'uno — una tavola di birraria, che finirà al Museo. E a Klagenfurt. pure in una birraria, si è disegnata su d'un tavolo un'aquila bicipite, il cui disegno va ora delineandosi a capocchie di chiodi. . . Così, a poco a poco, si finirà col piantare chiodi dappertutto. E' un'occupazione che sta in armonia coi tempi... L. W.

Persone citate: Eisen, Francesco Giuseppe, Limanova, Vienne

Luoghi citati: Austria, Francia, Polonia, Salisburgo, Vienna