Il problema integrale

Il problema integrale Il problema integrale Roma, 18, notts. L'ottimismo che si è notato a Vienna alla fine della scorsa settimana si è dissipato: cosi mi dico una lettera che mi giunge da Vienna, con impressioni sull'ambiente politico. Nel gran pubblico è tornato un certo panico, mentre nelle sfere burocratiche dei diversi Ministeri, che. senza essere a contatto immediato con la politica estera attiva ne rispecchiano lo stato d'animo, si mostra un nuovo nervosismo. Le voci di un prossimo accordo con l'Italia sono in ribasso. La campagna dei giornali di un giorno, che era stata ispirata dal Governo si è interrotta improvvisamente e con molla delusione del pubblico, il quale parlava già ormai di accordo raggiunto sulla base della cessione di una parta del Trentino all'Italia. Intanto nuore voci pessimiste cominciano a circolare, sovra:.utto nei circoli della Borsa, i quali pretendono saperedi ostinate resistenze opposte dagli ahi oircoli alla sostanza ed alla procedura della questi<v ne. D'altra parte, anche l'Italia viene accusata di rendere impossibili le trattative per le sue esagerate pretese. Queste interessanti informazioni meritano di essere conosciute, come l'indice di un ambiente. Esse intanto rappresentano una atmosfera nuova di Vienna, in contrasto con quella che si può rilevare in certi circoli italiani, i quali insistono sulla possibilità prossima di un accordo. Appunto per questo, credo bene di chiarire ancora, solo per precisare l'impostazione del problema, senza entrare nella questione delle trattative, alcuni punti, che le discussioni di questi giorni sui giornali hanno alquanto intorbidato. Molti giornali, discutendo delle trattative fra l'Austria e l'Italia, sulla base della cessione del Trentino, si sono indugiati ad esaminare pregiudiziali, che si attribuiscono all'Austria, nella procedura della soluzione del problema. Ora. il problema generale che si pone dall'Italia è tale, che queste discussioni possono deviare l'esatto giudizio della situazione se non se ne conosce esplicitamente la vera natura. Bisogna dire subito che si tratta di questioni accademiche, le quali esaminano isolatamente il punto di vista austriaco, e non impegnano il punto di vista italiano. Infatti il punto di vista austriaco, o, meglio, germanico, quale viene esposto dai giornali di Berlino e considerato in Italia, è tale che impone all'Italia di sollevare, a sua volta, una pregiudiziale fondamentale. A Berlino ed a Vienna si parla solo d! Trentino e di una '-ettiflca di contine àùll'lsonzio. e si esclude esplicitamente Trieste, l'Istria e Fiume. In Italia, invece, si è ben fermi nell'affermazione che solo la soluzione integrale del problema nazionale e di confine nel riguardi dell'Austria può soddisfare i nostri bisogni sul confine orientale. Ricordiamo che del milione di italiani ancora soggetti all'AuStria-Ungheria, solo meno della metà sono nel Trentino, mentre solo Trieste è popolata da 200 mila Italiani. Ricordiamo che il problema, che oggi ai dibatte, sopratutto se lo si mette in rapporto alla guerra europea ed i suoi problemi, risulta un problema di posizioni, e che perciò esso non può essere tutto lo-