La pregiudiziale austriaca

La pregiudiziale austriaca La pregiudiziale austriaca considerata a Berlino Roma, 18, notte. La Tribuna riceve da Vienna, 18 marzo: Nei giornali viennesi non è fatta finora nessuna menzione della notizia da me comunicatavi riguardo alla pregiudiziale au- striaca, secondo la quale le concessioni al- l'Italia, se pure potessero essere stipulate nrn nftn liorrrbhrrn rirrrere nltua-innc che ora, ììflnaoireooero nceiertt amiamone cne dopo la.fl.ne della guerra, iwia il fatto del si- lenzio della stampa, rier.vesc.è di per se stesso altamente sanificante, in quanto che per questa stampa e, specie sotto Vattualc regime di censura, si può dire, rovesciando •i ....ut „^.;«.i..„ ,T/,ii„„„ „i.„ ,v». „„„ lf beccàio protieroto italiano, che per essa ii la lingua non batte mai dove il dente duole ... Viceversa il caso mi ha fatto sape re che la notizia mia, che nessuno pero qui suppone da me inviata, è slata ritelegrafa, . „„.„ ;„ „,,.„«.;.„< j„ ta diplomaticamente con le osservazioni da me apposte e<l in questo momento non solo ne. ho avuto una nuova decisiva conferma, ' , , . , , ,' ma ho poluU) anche fare alcuni rilievi sul- ia mentalità austriaca in questa questione.{Per rfj'W/» in hreri narnlr ti ì- nierarinìiafi per dina tn oren parole, si e iiutrmnguan, ni!;! stupiti, che tale pregiudiziale possa coslituire un primo ostacolo, tante- essa ap- . „.„ j„i „.„„«» j.- „,•»*„ „„,,„■„„ : pare, dal punto di vista austriaco, icfl«tt'-ima e ragionevole. Si osserva che, senza of-\ fendere l'Italia con sospetti sulla sua omo-'' , . . , „. / „, . . .. . na fede, è naturale che l Austria desideri cht; i sacrifici, a cui essa si è esposta per assicurarsi la neutralità italiana, «»«Wcompimento quando questo impegno di ne.it- tralità sia anche esso compiuto; il che non 'puio arreitire che con la. fine della guerra. E ciò pare tanto più .ragionevole alla mentalità ufficiale ed aulica austriaca in quanto si considera che una parte di queste comcessioni, e precisamente quella del Trenti. Ino, implicherebbe un indebolimento mfKfa-1j ,_• j. , j ,„.. .- . Ti . re dell Austria di fronte ali Italia. A chiari- :mento di quanto già vi comunicai sull'atteggiamento della Germania in proposito, non dovete credere che esso rappresenti un contrasto con quello di Vienna-, il punto di vista austriaco è, per questo riguardo, anche il punto di vista tedesco e sarebbe un errore pensare che a Berlino si siano finora presentate le obbiezioni che Vltalia potrebbe sollevare contro questi criteri; per cui prima che Berlino possa agire, quando credesse di agire al riguardo, contro le disposizioni di spirito di Vienna, dovrebbe cominciare col correggere le disposizioni di spirito proprio, rendendosi chiaramente ragione della questione dal guato di vista italiano, se esso non risponde, come mi pare presumibile, a quello austro-tedesco. Una nota della "Tribuna,, La Tribuna, commentando questo telegramma, scrive: • II- nostro corrispondente non ha sbagliato nelle sue presunzioni, e per mettere le cose a posto con poche paiole semplici e chiare, noi crediamo di poter dichiarare senz'altro, interpretando l'opinione pubblica italiana anche più calma e ponderata, che la pregiudiziale austriaca, od austro-tedesca che sia, è pei- noi inaccettabile nel modo più assoluto, e che il suo carattere taglierebbe corto sin da ora a qualunque ipotesi di amichevole accor do. Perchè crediamo non ci possa essere in Italia un uomo politico di Governo cosi spoglio del senso delta realtà, così ingenuo o ignaro dei sentimenti della stia responsabilità in questo momento, il quale ritenesse di potersi presentare al Parlamento ed al Paese con *». mano, a soddisfazione delle aspirazio ^biale^pagamie3 2^M0,«aqiK che nessuno può prevedere come e quando debba Unire. lUna tale fatuità, una tale inco scienza sarebbe travolta da un.ondata di m. dignazione generale, con la probabile conse seguenza di ulteriori complicazioni, a cui an ?Mo^ n°n ^ «Questa è una prima verità, che può rima nere annebbiata a Vienna ed a Berlino, ma che per noi è semplicemente intuitiva, e, co me ta]e non aramette discussioni, che sàreb- bero superflue e vane; che se poi vogliamo -»»^ «pffpo1^ SSSle pregiudiziale è indizio di un criterio errato di tutti i termini del problema. L'impostazione del problema, nel senso che. l'Italia chieda del compensi per la sua neutralità, non corrispon do nè materialmente, nè moralmente alla real 4i storica delia situazione. Trasmutando il problema delle aspirazioni nazionali in una questione di compensi, come sembra appa{l'ire dalla mentalità di Vienna, si comprende che sorsa subito il termine antitetico dell'al tra parte_ e che , compeijSi vengano subordi nati, nel giudizio di uomini politici e di gior nali austriaci, al guadagni che l'Austria possa : ripromettersi dalla guerra, o almeno alla fine ideiia guerra, che però si suppone sempre fa\ vorevole, e quindi apportatrice di guadagni. 'Jn„ton' condizioni e sotto questo aspetto. VI falla verrebbe a prendere la figura d'ungiuoca torfi cne punta sulla roulette di questo con flltto Immane, e sarebbe figura moralmente W^^ morale e per i nostri interessi, il problema ha tutt'altra impostatura. L'Austria-Ungheria, 'provocando la guerra con l'aggressione alla Serbia, è partita contro i nostri ripetuti avvertimenti, e parti a nostra insaputa e in stridente contraddizione con mutui impegni assunti e con alcuni nostri fondamentali inte- ressi; ha spezzato Irendendo inevitabili l'equilibrio dell'Europa, anche profondi muta¬ 1^"*'^1'^ s,'a carta politica. A quell'equlli bno n0I> con la nostra adesione alla Triplice : Alleanza, abbiamo temporaneamente sacrificato, rimandandole all'avvenire, quelle aspi razioni dell'unità nazionale, le quali, pur cosi rimandate, nella pratica rimanevano sempre uno dei più preziosi patrimoni della nostra vita idealo, e quel nostro sacrificio compiemmo con piena e totale lealtà politica Per nulla offuscata da. inevitabili e sacrosante affermazioni del sentimento popolare. Spezzato, non per colpa nostra, anzi, contro nostra volontà e nonostante 1 nostri sforzi per scongiurare la catastrofe, quel più che trentenne equilibrio, il problema fondamentale delie nostre aspira zioni nazionali si è ripresentato, ha ripreso il primo posto nella nostra vita, spontaneamente e di per se stesso, comparendo In tutto, al di fuori ed al disopra di qualunque idealogismo, di qualunque altra preoccupazione, tanto che è stato fatto proprio da uomini di tutte le parti. Di frónte ad esso cadono perfino le distin zioni che parrebbero irriducibili ed estreme tra interventisti e neutralisti; per questo prò blema gli italiani tutti sono uniti nel fine, per quanto possano essere diverse ed opposte le idee sul mezzi. Ma i mezzi sono sempre una cosa secondaria e le opposizioni cadono di fronte al fine unico per tutti. Tale è il prò blema, al di fuori ed al disopra della questione di compensi, quale è veduta o sembra veduta a Vienna, che se di compensi di do vesse pai-lare, dovrebbe, in ogni caso, ioten dersi in un senso largo e generico per i danni ed i rischi a cui la politica originata da Vienna ci ha esposti. Ma. ripetiamo, le cose stanno al disopra anche di questo livello: questo problema dello aspirazioni nazionali italiane, che non hanno da guesta parte il me. nomo carattere imperialistico, è un problema singolare, specialissimo, che anche da parta dell'Austria e della Germania deve essere è e a

Persone citate: Trenti