La politica dei compensi secondo il punto di vista di Vienna

La politica dei compensi secondo il punto di vista di Vienna La politica dei compensi secondo il punto di vista di Vienna Possibilismo tedesco, intransigenza austriaca - Losche ma inani manovre per influenzare l'opinione pubblica in Italia. {Per telefono alla Stampa). Roma, 38, notte. p11 Corrayondeiiz Bure fiale di Vienna smentisce hi ali • abbia pubblica to una vece, corno ognuno può constatare, il gior- naie ha veramente pubblicalo: La notizia si friferisce state «ruppi meriggilo, scoto il «to'» « Le sedute delia nCamera curiosa, sce poi costatiti inforni mo ricevuto alt che c! permettono già vi abbiamo partecipato sulle tendenze politiche dominanti a Vienna nei riguardi delljtalia. Occorre subito notare che. se- condo guanto si dice a Vienna, soprattutto negli alU circoli. la gestione di un posst i_ ,i~ì „„™ quanto possa apparire In J^jW***. menti dei giornali. Poche frasi del gioìmali austriaci e germanjci, che sono de! resto spesso siate riportate- in forma (««• tana o distaccate dal testo mtegiale, che avrebbe potulo meglio illuminarle e atte- bile compenso da dare ali Italia per < conv perare » - e la parola .usa*a^.AX,rtla Hi la sua neutralità c assm meno dibattuta di nnnnlA 7im>.>ii nnnnniv. Ili TtrulH ohi coiti- Vienna appena sdorato; nei bassi strati del popolino, che non hanno pero alcuna ni- fluenzn suUa politica, se ne parla con al- ^mta^to^^-L^Maw corrcntoè che • 1 — - -. . ei potrà fare una rettifica di confine nel Tietttino all'Italia, so 'Austria soia vitto- riosa, ma naturalmente Utalia dovrà n- «miniare a ogni pretesa sull Aibanna, clic spetta tutta all'Austria. | Nei più alti grudi della burocnizia si e-| eprinio invece un certo stupore.per la possibilità che l'Italia pensi a domandare ù<A compensi a spese dell'Austria e quanto più &j sale nella gerarchia burocratica e ne} gradi politici, questa tendenza si fu sempre j>iu intransigente sino alla'formula assoluta che culmina nella frase deirimperaiore: « Nulla: mai ». Varie ragioni concorrono a determinare!questa corrente, che non pu° certo appari-1 re sorprendente a chi conosco la mentalità e il meccanismo della politica austriaca. Non bisogna dimenticare che in Austria le supreme decisioni negli affari di Stato, so- nratntto nella politica estera, sono prese dall'imperatorie, il quale, nella sua fierezza dinastica, non può piegarsi facilmente a cedere una parte, anche minima, del suo territorio in compenso di una neutralità iteliana che a Vienna si considera già un tradimento Oggi la formula corrente negli nltìK-elMoU- noliTici di Vienna è che l'Italia •* ;«mU^,S ISi, Sa è nossi- atoT^ftoton^^fcti1^- garanti è assurdo indursi a trattare con un nemico che non è neppure sceso In campo e non ha dimostrato la sua supe- norita, -„..;„.„„ n n„Betn frmrin- Ma ^.^^^^^^^l^^ mentale della ragione d mstica sP ngono all'intransigenza verso 1 Itaho- Anzitutto il manifestato energicamente 1* toroinwn* slono contro eventuali trattative coli Itolto «?uUu base di un conir^nso, che sarebberosentite come mia disfatto e come una di- minuzione morale dell esercito che combat-te e si sacrifica sm campi di ^tagm ap-punto ner la difesa dell integrità territona-le dell'impero. Inoltre, vi 6 anche la ramo-ne- politica. Una qualunque cessione di ter-rttorin all'Italia stabilirebbe il jiericolosoprecedente che è stato accentuato sopratuvto dal conte Tiszu nelle conversazioni avu-le coiriinperatore. . . • Non bisogna, inJutti. dimenticare che non solo l'Italia ha usiurazioni uaziouali su qualche, territorio del-LAustiia-L'ugtierla. La Rumeniu potrebbe invocare il prece- dente dell'Italia per doiuaudurc, essa pure, tli essera tacitata con una cessione terntu-riale. Inoltre, i popoli della . Monarchia,sulla base di queste concessioni fatte u stra-nieri, sarebbero, a più forte ragione, inco-raggiali a domandare privilegi interni d'or-dine nazionale in compenso del loro leali-smo. Un prime passo avviato verso questoprincipio di una cessone territoriale all'I-taira significherebbe, dunque, in pratica an-^^^r^^'i^Tche ti Corte. Di fremo a questi latti, intor-no ai quali cunvengono tutti gli uomini po.litici di Vienna e di Budapest, che oggicontano qualche cosa iwlla direzione gene-rale del! froiitor sempre anche risolversi u favore dell'Impero. In conseguenza di ciò, negli urtimi tempi si òcominciato a parlare negli alti circoli conpiù ampiezza della possibilità dl una guer-ra con l'Italia. I circoli militari non si' dis-bisogna dimenticare eh* I Arciduca Eugeaio ha passato dieci anni della sua vita miJitaro nel Trentino o che il eajio di StatoMaggiore, Conrad, im dedicato quasi tuttaìa sua attività a!-confine italiano tanto dalasciare quasi completamente sguernito icentine con la Rumania e insufficiente«juello Con la Russia. Ma in qualche circolo militare si coltivaanche un'idea audace dalla quale si ri pròmettono buoni risultati inimediati. Biaote* a Vieni* « «atafà» «a alla Stampa). poW disporre, per una eventuale ™ *««i Butirra puruu.-mu wu<=u f»™J^wN*»;tf. A^Ji^S&S* nere lltalia • ,sarenoc migiioi paruio, si aie I|amo itaJian0i 1>er fortuna conerò d'Italiai J)on gj puó, come forse avvieuo altrove, in- lluenzare con nessuil mezzo 01t a m,a o ^ azione) sl è pensato anche a sfrult Ure tuUe ,e aUre ngitazioni iatonli in « • —. .. i...—*. in proposito. Attualmente si va quindi svoli jn ,taIia ur)a vera RzJan<! insidj0sa> o cni flu g, muovono da Vienna per tentar• di deviar-e i'oplniòiie pubblica italiana. e Glì articoii dC| (nomali germanici, ch- par]ano dj possibili'piccolo cessioni deJl'Auv Jta,ja> soprabito queUa por il rincoro dei viveri. Pare del resto'che ora anche il noi stro Goverao cominci a raccogliere indiz- j« ~~~—~~tt~ axi i ..^ t: 1l ,1U0nj rapp^j, a\meno ner ora^ eointnlia- A Vienna non si attribuisce loro alcun- spef.illIo importanza e non è peraltro senze s^iflf,,,^ che offni pnhHic_azione eermnnl. .^if^iiiin in-« \, i i»r "-ili pminni. uW.kmt l-'-i lu.iinl CB più fax-oT€vole ai postulati italiani xic- np imnlcrtiat3 mente controbattuta dn qna- che dichiarazione esplicita d'un giornalc vjenne£C, | y. c. -|