Il marchese di Sant'Elmo o il suo sosia?

Il marchese di Sant'Elmo o il suo sosia?Il marchese di Sant'Elmo o il suo sosia? Una signora che fa da poliziotto Lavventura del marchese di Sant'Elmo — ;! un titolo nobiliare inventato da un fidissimo1 briccone — è ricordata probabilmente da tutti, A m^.!„m„ „:«,.^,„.i» , ma fd mcHjo Possiamo rievocarla brevemente. Nel penultimo giorno dell'anno ques'o falso marcheso — un giovane discretamente degan, . .. ' ™l vo,u> «-oeparso di formicoli, .sbarbato, vestito dun soprabito «marron» — si pre» sontava nel pomeriggio al commesso Carlo Mazza solo nel negozio dell'orefice signor p^,,, Map|ani ,„ ,j„ n«l». o Ifln'1o "ariani, m via Roma 8 e. dopo una sfuriata per il mancato adempimento, d'una ordina/Ione da lui fatta al mattino, chiedeva * a,cuni «getti d'oro destinati a sua »«"»rc- II commesso cercò di accontentarlo, ma ad un certo punto il sedicente marchese di San¬ L'orefice Bonaglia mandò di nascosto, un suo ùmrnùàa all'indirizro indicato ed annrese che ^S^n^S,^ nessuna contessa vi abitava. Il commesso vi aveva invece trovato duo individui che gli 6euù)Taivno assai sospetti, in attesa. t'EUno, - facendogli con un pretesto volgere il capo, afferrò sul banco un paio di magnifici solltaircs del valore di 7300 lire e riusciva à. fuggire, confondendosi In breve tra la follai assai notevole in quell'ora in via Roma. Poco tempo dopo si presentava all'orefice; Bonaglia in piazza Palazzo di tita — lo stesso gormfivmndcvdsUaafCaeMlchem pol aggredito e derubato — un indivi-. duo giovane anch'esso, e dicendosi mandate da una contessa abitante in via qaribaldl. of-fd friva in vendita uno dei soUlalres smontato, [adSenza troppi complimenti il signor Bonaglia disse allora allo sconosciuto che nella casa da lui indicata non esisteva affatto una contessa. II. giovane si mostrò per un istante impacciato e. narrò che la dama era arrivata da pochi giorni a Torino ed aveva preso alloggio pi-esso una famiglia amica. Per questo, forse, la portinaia aveva risposto di non conoscerla. Poteva essere vero, e perciò l'ore fl laseiato u -commesso in negozio, usci a sua volta, dicendo che audava in laboratorio per far meglio esaminare 11 brillante. Invece si recò personalmente all'indirizzo dato dal1- , . . . . . , , ... _ lo sconosciuto e interrogò la portinaia. Vi crano sempre 1 due individui in attesa. Egli fece Unto, di non vederli ed entrò in portine^a. Seppe cosi che proprio pochi minuti prima due sconoscijtj avevano domandato che famiglia ai(itasse al secondo piano c se vi fosse ospite una contessa. Evidentemente i due individui, con quella loro domanda, tendevano a far credere alla portinaia che effetivamente nella casa avesse dimora la gentlldonna creato dalla loro fantasia, glusta- hi' ui"Ullcu, uuuuue, ptmuuau ui unii u. v,t^ fare con del malaÉdrini una volta tornato ;rL;„°JìJ^^^Z^Li^L Twv7o. "» negozio e ritrovato colui che gH aveva of- mente prevedendo che il signor Bonaglia a vesse fatto assumete informazioni. L'orefice, dunque, persuaso di aver a che fervo 11 solHaire. continuò a trattare, come se nulla fosse, gli fece ' scrivere una dichiara zidne in pieni regola e pòi soggiurrso: — Oia vado su nell'ufficio cassa ver il denaro. Voleva invece telefonare, come telefonò, alla Questura. Ma di fuori, qualcuno che stava in vedetta ed aveva assistito a tutto l'andirivieni, fece un segnale all'individuo che attendeva il ri- torno dell'oi-eflcc a;nvanf, ^»mnreee suhtto che snirava un JV '1°}™*J^P? 1,.^» il c,L»Yt« « n« «irto sfavorevole e. lasciato il gioiello se ne andò, dicendo che sarebbe ritornato. Nessuno lo vide più. Pochi giorni dopo il ladro tentava, con u- guaie infelice risultato, di vendere l'altro |,oiello cne gU era riraast0> ad ^ oreflce dl .,„.„_j»,. c, -n-..- 4, f„i„ mQ- Alessandria. Si disse allora che il falso mar ohese aveva preso il treno per Torino, ma la Polizia non riuscì a rintracciarlo. La signora Emma Mariani che il giorno del furto, al mattino, aveva avuto occasione di vedere l'audace furtarne, promise un premio di cinquecento lire per colui che fosse riuscito a ricuperare il gioiello, ma neppure la somma fece scoprire il ladro. Il commesso Carlo Mazza continuò in ogni Vodò"Ìe7ndV<rini"ner~snn-eón7o"m**du/rh> indagini per suo conio, ma atsgra- statamele prese più d'un equivoco c fece condurre in Questura tre o quattro persone le quali rassomigliavano forse al falso mar chese di Sant'Elmo, ma erano perfettissimi smtvmrisdiedrImègriislBcnzSsdorldcssmsn"cfsdgdtrssgcmtacCgq galantuomini, in grado di provare la lorooneste. Sembra adesso che la signora Emma Ma-riani sia stata più fortunata ed abbia finalmente scoperto il suo ladro. Essa assicura infatti di riconoscerlo nel modo più esplicito e il commesso, a sua volta, afferma che l'individuo arrestato è proprio l'autore dell'» escamotage ». Ecco come il fatto è avvenuto. L'altra mattina la signora Mariani entrando in un negozio di frutta all'angolo di via Viotti e via della Cacci a — cioè poco lontano dalla sua oreficeria — vi' scorse un giovane che stava acquistando dei -carciofi. Lo fissò e fu persuasa di riconoscere in lui il falso marchese di Sant'Elmo. Usci- dal negozio' e vedendo passare un suo amico lo_ prego,' di correre. all'oreficeria pstavvertire il commesso Mazza. L'amico si affrettò ad eseguire l'incarico e ritornò subito. Colui eiie rassomigliava.tento perfettamente al ladro del solitaires era uscito In via Viotti e discorreva con una signorina. La signore Mariani continuava a pedinarlo. L'individuo salutata l'incognita si recò all'angolo di via Pietro Micca come per atien-*dalla signora Mariani e dal suo amico. Nonaveva invece scorto il commesso Mazza cho dervi il tram, ma si accorso d'essere pedina>o si teneva in disparte. Passò un tram della linea N. 3 c s'accostò, ma vedendo la signora e l'amico fare altretanto, si trattenne. Gli altri aostarono a loro volto. Ma quando il giovane s'accorse di ciò montò sul tram gin in mòto. La signora Mariani rimase cosi a terra, ma il suo amico saltò sul tram per non perdere di vista l'individuo. In quel mentre vennero a passare l maresciallo dei carabinieri .Natale Savino ed il vice brigadiere Chianchiano della squadra politica o in poche parole la signora Mariani li mise al corrente della cosa. Essi corsero dietro al tram che proseguiva In piazza Castello, o lo fecero fermare. Il marchese di Sant'Elmo — o almeno colui cheè il suo sosia — eia sempre sul carrozzone, guardato a vista dall'amico della signora Ma-riani. Il maresciallo ed il vice-brigadiere j0 „,•,'„, „ .«„„j™ j" r , invitarono a scendere dopo cho la signorasalita sulla piattaforma dichiarò di ncoroscer-o perfettamente e lo accompagnarono alla Brigata del vicinissimo Palazzo Madama. Pochi minuti dopo il marchese di Sant'Elmo veniva tradotto in via della Zecca, alla presenza del commissario della sezione Dora cav. De Sarro. La signora Mariani ha ripetuto di riconoscere nell'arrestato l'individuo che la mattinadel 30 dicembre si era presentato nella suaoreficeria, e che poi nel pomeriggio avevarubato i solltaircs al commesso Mazza. Costuiia confermato la deposizione della sua padrona. Anche un ingegnere, che era entrato in ne proprio quando- il falso marchese dttfElmo trattava l'acquisto di un oggettola signora Mariani, dichiarò di riconocon scere quell'individuo nella persona dell'arrestato. Dl fronte a cosi esplicite deposizioni, il marchese di Sant'Elmo, malgrado protestasse dt non saper nulla di nulla, è stato trattenuto in arresto. "Le indàgini proseguono ora per identificare con esattezza l'arrestato. Probabilmente sarà fatta anche una perizia calligrafica, polche 11 sedicente marchese di Sant'Elmo il giorno del furto aveva scritto. spigliatamente un biglietto, che fu poi sequestrato dall'Autorità di Polizia. L'arrestato è un giovane attore da cinemaografo, nativo di 'Sassari, da molto tempo residente a Torino. In un confronto avvenuto più tardi col ignor Bonaglia, questi dichiarò .che l'arrestato non è l'individuo andato ad offrirgli 11 goidlo smontato. Il giovane sarà messo anche a confronto con l'orefice di Alessandria.iE' provato che il falso marchese di Sant'Elmo compì da solo il furto dei solitaires, ebbe uttavia dei complici: i due individui fermi alla casa di via Garibaldi e l'altro che faceva da « campana • in piazza Palazzo di Città, durante le trattative col signor Bonaglia. Chi sono questi complici? Ecco un altro quesito di difficile soluzione.

Luoghi citati: Alessandria, Sassari, Torino