Le difese e l'attacco

Le difese e l'attacco Le difese e l'attacco i i i o o e o l GtotoupTMrMentre 11 cannone delle navi di Francia 0 d'Inghilterra tuona di nuovo contro i forti di Seddul-Bahr e di Kum-Kalc, lo scrittore navale italiano, che si accinge a considerare le probabilità militari dell'impresa, non può non ricordare i nostri illustri marinai che guerreggiarono "in passato in quelle acque tante volte rflBluTcitò B#'jli,)j'b'flffjiOtóftjfe yWl\Qiaitej-iasiatico dei Dardanelli, ne tagliò a pezzi il bpresidio e demolì le sue nijira »: di Giacomo fVeniero, che, sebbene perdendo dodici galere, rli percorse in su ed in giù. l'anno 14C-1, incu- vrante delle formidabili artiglierie onde erano mmuniti: di Giovanni Bichi, commissario e luo- gotenente generale della squadra pontificia, nOtcsgm•Sapdei Caraffa, baglivo di Malta, di Lazzaro Mocenigo, capitano generale del mare per la Serenissima, che meditarono di forzarne il passaggio e vi sostennero, nel luglio del 103T, acquistandosi gloria imperitura, una fidissima battaglia, durata più giorni e terminata solo quando, saltata in aria la Generalizia veneziana, per lo scoppio improvviso della Santa Barbara, il prodissinio ammiraglio veneto cadde morto col cranio infranto sotto l'abete dell'antenna maestra. e gli sovviene pure the gli 18 aprile 1912 la nostra squadra, comandata tdall'ammiraglio Viale, ridusse al silenzio quel j eforti, e che, nella notte dal 18 al 1*J luglio. blspvaunseguente, Millo ed i suoi fecero l'ardita incursione di cui la fama dura. Anche in questa guerra i Dardanelli sono stati teatro di fatti ardimentosi, fra i quali è degnissimo di ricordo quello compiuto il li dello scorso dicembre dal sommergibile inglese « lì 11 », che, passando sotto cinque' sbarramenti di torpedini, superando il cbrjtra-" Csto della corrente, rimanendo sott'acqua nove zore, ha silurato la corazzata Messu'dleh, affon- dandolo. Tanto ardimento meritava proda più,ingente! Lo stretto, chiamato Ellesponto dagli anti- Ak-Deniz-Boghazy, ossia eire si. aai chi, e da' Turchi Ak-Deniz-Boghazy, ossial n « «""««o del Mare Bianco », mette in comuni- ,- cazlone l'Egeo col Mar di Mannara, è lungo\cf ^ ^ ^ ,a 7600 cd a, minim0 u' 1350 111., profondo da 50 a liO m..' iti media, lpercorso dn una rapida''córrente vèrso l'Egeo, la quale, raggiungendo talvolta Iti velocità 'oraria di quattro nodi, rendo difficoltosa ia navigazione dei bastimenti poco velaci, diniir nulsce di altrettanto miglia quella'del più ra-■ p'idi. Ed ó questo un inconveniente di qualche conto per le navi attaccanti. Gomc scrisse il Guglielmotti, « l'Europa e l'Asia si ■affron. tono da vicino verso la Propontide, quasi si toccano, non essendo altrimenti divise che per. un canale lungo di trenta miglia e largo, dove più. dove meno, di due o tre: a sinistra la Tracia, a destra la Bitinia^in alto il-Mar di' Mannara con !a città dPGalIipoii, abbasso rkiTdiy-.'aw..p ,jf. jfiftfr .Tew%«njy- i^'aitv\p.w..'--.jf.jfifttf! w.;iPWgimiii'.g1 n-r- beccio, non tanto però rettilinea che non formi quelle punte sporgenti, quelle insellate rientranti, quelle valli, quei monti, quelle ri viero che sempre s'incontrano al lido dèi mare, dall'una e dall'altra parte ». « Questo è lo stretto dei Dardanelli, il cui nome rammenta il re riardano, gli eroi di Omero, 0 le classiche tradizioni greche e latine. I fiumi, le. valli, i seni,, i promontori conservuno 1 nomi antichi: 0 prèsso I nostri storici 0 cartografi si legge Sesto. Abido, Sigèo, Crisséo, lllio, Trùodc, Scamandro, Simoenta e simili, dove gli ultimi venuti del •Settentrione continuano a sostituire nuova ed arbitrdVla nomenclatura » . A ponenti) lo «retto è tìancliegjriato dalla penisola di Gallipoli, discretamente monta- gnosa, la quale 6 lunga elica 80 km., costi tuisee una posizione militare, di prim'ordine, e le cui coste opposte allo stretto, quelle ciòfe bagnate dalle acque di quella porzione del- l'Egeo che si chiama golfo di Saros, ò Xeros, sono dirute* ed impervie in modo di render pressoché impossibile lo sbarco di forze rilevanti, e DOLChè a punto più propizio ad un attacco di questo genere sarebbe l'istmo elio unisce la penisola al continente, a settentrióne- della città di Gallipoli, fin dalla guerra di ' Crimea ?i è pensato $ sbarrarlo con Wrtiflca zionl 'à dove esso è più stretto. Questo sbai'-' "amento chiamati lo iin.ee ili Bulalr, stabilite ,ia realtà specialmente fra Buiàir e Gallipoli, sopra una serie di elevazioni che forma una barriera naturale; -psse comprendono: l 10 L* costruito dagli Alleati duraste ^ fuf«l 4'! Crimea, costituite dal forte Sulta. \>d*h-halch al centro, dal torto Napoleone (or* ui-Kulch, a ponènte e dal forte Victoria (or* l-^àteh) a levante. Questi tre forti sono col. legati da -jina serio non interrotta di liincee, 'boticne c *'redans -, est giudica che l'atma m'w,t0 complessivo sia di ;,0 cannoni da ror tm'1 '•' (;i> f1'' campagna, che però abitualnieu l* etano nel magazzini. r° L'; òpere costruite dai Turchi durante, !il guerra turco-russa (13r7-;8>. consistenti di dieci .i rodìrns >., lunette 0 batterie iu. prima linea.; laouc-hè di altro otto opere più avanzate a levante-e ponente del villaggio'di Bulair. Quote linee di difesa erano, ano a poco tempo fa, ii; cattivo slato e disamiate — i. 73 cannóni ad esse destinati erano depositati nel fm-tc Sultaiileh. Queste linee furono ìafforzate dai Turchi al. tempo della nostra guerra, e certamente glk ufficiali tedeschi non hanno trascurato di cotisolidario formidabilmente; sembra quindi da, escluder*) che gli Anglo-Francesi pensino ad uno sporcò nel golfo di Soros.' Se la' difesa dell'Istmo di Gallipoli non fosse assicurata, un . Corpo di forza sufficiente sbarcato sulla costa | di questo golfo prenderebbe al rovescio le bathevh alte sulla costa d'Europa, che sono tenà! pietrate e qualche vòlta aperte alla gola «1 unni volta padrone di esse, dominerebbe i forti .sulla riva europea e.quelli che. li fronteggiano I sulla costa asiatica, rendendoli inservibili. I Como sono ora le cose, l'operazione, sejjué-' 1 ne non impossibile, sarebbe lunga e richiede, rebbe l'impiego di forze quali sii ' AUKlc-r"fHiicesi uon possono distogliere da gli altri teatri della guerra. Lo stretto, che una fortezza, naturale difen* de in questo modo dalla parte europea, è assai meno', protetto sulla riva asiatica, dove le coste sono basse in tutta la prima pane e costituiscono la zona debole dilla dilesa, quella dove si potrebbero tare degli sbarchi per prenda e i torti al rovescio. &ftualmeiite 1 Turchi, per parare a questa possibrlità, hanno concentrato in quéQa regione amponanti nuclei di truppe toelta. Lo operazioni contro 1 Dardanelli, cìcìusu il blocco, pertttteuiieute inutile iu quanto 1 i ,■ . • : .-' •■••• vi::; -. *ri . •