Notevole quantità di refurtiva sequestrata nell' alloggio di un ladro chi sono i derubati?

Notevole quantità di refurtiva sequestrata nell' alloggio di un ladro chi sono i derubati? Notevole quantità di refurtiva sequestrata nell' alloggio di un ladro chi sono i derubati? Chi sono i derubati? o e e i o l l a d o e r , l i n e o a , . , a ■ Xei primi giorni di questo mese il commissario avv. Intaglietta, coadiuvato dal delegato aw. Mosso e dagli egenti in borghese della sezione Monviso, riusciva — come già narrammo — a scoprire ed a trarre in arresto una piccola associazione di ladri molto audaci ed agili, i quali operavano di preferenza in Borgo S. Salvano e in Borgo Nuovo, ma non disdegnavano talvolta di allargare la cerchia delle proprie imprese, I malandrini si riunivano per consuetudine in qualche angolo appallato del Parco Valentino, dove anche tenevano nascosti i ferri del mestiere. Subito dopo l'arresto fu sequestrata una discreta quantità di refurtiva: ma le indagini non s'affievolirono, anzi divennero più precise e minuziose. Nel corso di esse il commissario Intaglietta potè anche stabilire con precisione che uno degli arrestati — il marmista Antonio Cerniti fu Giovanni Battista, d'anni 33 — aveva fatto parte dell'ormai famosa associazione del ladri di pelliccie, per quanto losse uno degli affigliati meno in vista. Il Cerniti era-uno del quattro individui che, eludendo la vigilanza degli agenti, avevano potuto portar via dal • Borgo del fumo » un carro di merci, depositato in un magazzino affittato per conto del latitante « avvocato » Cagnassi. « In seguito a. queste precise con»iatazioui, il commissario decise di fare una minuziosa perquisizione nell'alloggio che il Corniti occupava, al quarto piano in via Della Rocca, X. 41 6;». L'incarico ' fu affidato al delegato aw. Mosso, che si recò all'abitazione dell'arrestato, con la scorta.di parecchi agenti. La visita diede risultati inattesi, tanto più che essa non si limitò alle stanze, ma alla cantina. Il Cerniti aveva « immagazzinato » i più disparati oggetti, i quali sono il compendio di parecchi furti, compiuti in epoche e località diverse nel giro di due o tre mesi. Tutta la refurtiva sequestrata fu trasportata alla ..Sezione di Pubblica Sicurezza in via Giannone, ed i funzionari procedettero ad una specie d'inventario generale. Di molti oggetti l'arrestato ha... giustificata la provenienza, dichiarando che erano ricordi eli famiglia, avuti in eredità da uno zio d'America. Questo poveretto deve aver fafto tutti i mestieri, a giudicare dalla varietà di quanto ha lasciato: perfino... la ricamatrice! Appunto per questo il Commissario. tende ora a stabilire chi siano i legìttimi proprietari degli oggetti. Fra questi vi ò, ad esempio, 'una macchina per proiezioni: probabilmente quella che fu rubata verso la fine di novembre nel Circolo ricreativo « Principe Eugenio », in corso Grusliasco. 14. I ladri si erano introdotti nei locali mediante scasso, di pieno giorno, tanto che, da un negozio di fronte, qualcuno li aveva veduti uscire portando il voluminoso apparecchio e li aveva scambiati per operai incaricati di ripararlo. Sono pure sequestrati alcuni apparecchi telefonici, campanelli elettrici, targhette per porte, due scatole con cucchiaini argentati, una sessantina di cucchiai e forchette, pure di metallo argentato, sottocoppe bianche che recano come disegno una larga margherita. Una parte almeno di questi oggetti — se non andiamo errati — provengono dalla villa del capitano di vascello Emilio Bettòlo. in via Borgone. 4. a Pozzo Strada. Nell'ottobre scorso i ladri erano «penetrati appuntici nella villa, rompendo il vetro di una finestra, ed avevano fatto bottino tranquillamente, poiché i proprietari erano assenti. ' Ci sono inoltre, tra sii oggetti rubati, lun^ ghe catene d'ottone per lampade elettriche interruttori, valvole, frangio di vetro per paralumi, anelli d'ottone ornamentali, lampadine di varie dimensioni, ecc. Si Direbbe che i ladri hanno potuto visitare a lungo il magazzino di qualche elettricista e sceglierenegli scaffali. Alcune scatole d'oggetti erano ancora accartocciate e ben disposte in una grossa cassa, dove il Cerniti le aveva chiuse, in attesa, de! momento propizio allo smercio *Nel « bazar » furono anche trovate alcune matasse di seta di vario colore por ricamo; parecchi scampoli di seta "finissima per camiciette e di lana celeste, ricami, ecc. Anche di tutto ciò non s'è potuto stabilire la legittima proprietà. È' molto verosimile che si tratti di roba rubata alla 'ricamatrice signorina Clelia Foà. in via Accademia Albertina, », 20. Anch'essa., infatti, ebbe a subire un furto nel novembre scorso, con un danno complessivo di circa cinquecento lire. Queste le prime constatazioni: lo indagini continuano, jioichè è presumibile che si possa in seguito sequestrare altra refurtiva. le valigie del Tenditore ambulante 11 venditore ambulante Giovanni Darò d'anni 35, abitante in Vanchiglietta, nella cascina Colombaro, si era recato a fare una gita nei dintorni di Torino con certo Carlo De Curii d'anni 18. ■Era ritornato dalla gita con due valigie cariche di mercanzia, ma quoste valigie il De Curii le aveva prese e tenute con sé. Iti una trattoria di via San Tommaso n. 3, ieri sera il Darò vide il padre del De Curii, e gli fece rimostranze pregandolo ili dire al figlio che gli restituisse le valigie. Perù il figlio, che aveva assistito inosservato al colloquio, si presentò improvvisamente e scagliò al Darò un bicchiere sulla testa producen dogli abrasioni alla fronte ed al mento Cosi il malcapitato venditore ambulante non ebbe le sue valigie, ma ebbe in compenso un bicchiere sulla testa. Medicato all'Osne rlale di San Giovanni venne dal dottor Co stero giudicato guaribile in 8 giorni Per una "chop,, di birra Ettore Lupotti, d'anni 31, rappresentante di commercio, abitante in via Garibaldi n. 23, a veva tentato l'altro giorno di suicidarsi get-' tandosi in Po, come abbiamo narrato in cronaca. Egli fu però tratto in salvo dal bar caiuolo Giacomo Peirano. Ieri sera lo stesso Lupotti. invece che essere sianco di vivere, volle bere un bicchiere di birra, ed entrò nel <■ Bistorante Moltnari >.; ma miando si trattò di pagare l'importo della birra, non trovo i soldi c pensò di fuggire. Ma venne tosto inseguito dal clamore dlFca-merieri e raggiunto da due agenti di P S inborghese che lo accompagnarono in Questura. Un braccio tra i battenti d'un cancelloST^AVi^rampicanti sopra un cancello della chiesa di Santa Croce, in Vanchiglietta, quando un altro ragazzo, a nosne Vittorio, chiuse ini-prowisamente il cancello: e tra.l battenti diquesto il Comazzi si lasciò cogliere l'avambraccio sinistro, riportandone la frattura. 11 Comazzi fu accompagnato subito all'Ospedale San Giovanni, dove il dottor Pavesi 0 lo giudicò guaribile in trenta giorni, salvo complicazioni. Un urto sul ghiaccio IDa iMoutà 6 stato condotto all'Ospedale San Giovanni lo scolaro Tito Varsagno, di anni 7il quale eia assai sofferente per una grave contusione al ginocchio sinistro. 11 giovinetto trastullandosi su) ghiaccio, aveva urtato violentemente contro un suo - cugino, a nome Antonio, cadendo poi in inalo modo. Il dottori^iVV^rIiCoveraK d'uteen2a* «servalidosi la prognosi. :Si avvelena per iabaglio Certa Fortunata Lattanzio, di anni 41, abitante in via Fontanella, N. 5. Ingoiò nella sua abitazione una quantità di mirbano, che e un fortissimo veleno, usato per conservare la biancheria, credendolo una bibita rinfrescante 1 Colta da atroci dolori, venne accompagnatad'urgenza all'Ospedale di San Giovanni, doveil prof. Zuocola le praticò la lavatura dellostomaco, c la fece ricoverar» con riserva sullaprocMfù rresto d dd commesso postaleper nn paio di scarpe Ecco come un gioitt l dsdrio di pos Ecco come un giovinotto pel desiderio di possedere un paio di scarpe andò in carcere senza le medesime. Protagonista dell'avventura è certo Turta Antonio di Felice, d'anni 20, abitante in via Giulio, 55. 11 Turta appartione, o per essere più esatti si può dire che apparteneva, all'amministrazione postale in qualitàdi commesso addetto al servizio del pacchi postali. Orbene ieri mattina, altri agenti addetti allo stesso servizio nell'atto di mettere in partenza una scatola, rilevarono che era vuota. Fatta denunzia ai superiori si potò accertare che la scatola conteneva un paio di scarpe di vernice che la ditta Alessio di via Roma aveva spedito ud un suo cliente di Conegliano Voneto. L'ispettore postale cav. Pozzi aprì personalmente unlnchlesta amministrativa e dai risultati ottenuti arrivò alla persuasione che responsabi le della scomparsa doveva essere il Turta, il quale aveva ritirato il pacco dalla succursale di via Barbaroux e Io aveva consegnato all'ufficio di Porta Nuova. Si poteva supporre che durante tale tragitto egli avesse compiuto la manomissione. Il cav. Pozzi informò pertanto 11 cav. Ciambrone capo dell'ufficio di P. S. delia stazione pregandolo di voler assisterlo negli accertamenti futuri. Il cav. Ciambrone ordinò anzitutto che venisse eseguita una perquisizione nell'abitazione del Turtà per accertare se le scarpe si trovassero presso di lui. Cosi era infatti. Trovate le 6carpe. il giovanotto venne arrestato c ab un primo interrogatorio venne tradotto «Te carceri. .All'ufficio póstale si ritiene che il Turta sia. stato autore di altre manomissioni i cui autori sono sempre rimasti ignoti. Eleftidt fMm lll l EleftFidsti fiMmi lilla nnenle Nella officina del ftlli Fd EleftFidsti fiMmi lilla nnenle Nella officina del fratelli Ferrando, in via Buniva, N. 4, l'operalo elettricista Teoflio Monti, d'anni 38, abitante in via Barolo, numero io, era intento al suo lavoro, quando all'Improvviso si spense in quella officina la «ice elettrica. Egli allora si accinse a cambiare una valvola, e si avvicinò al filo conduttore, aia disgrazia volle «che egli inavvertitamente lo toccasse! Fu un attimo! La cor rente fortissima gli carbonizzò il pollice della mano destra e lo fece cadere al suolo, fulminato. Subito il signor Aleardo Ferrando, comproprietario di quelle officino, unitamente al meccanico Giuseppe Cappello e ad una guardia municipale, trasportò il cadavere in vettura all'Ospedale di San Giovanni. Qui il dottor Costerò dichiarò che l'infelice era morto fulminato dalla corrente elettrica. Il cadavere venne lasciato nella camera mortuaria dell'Ospedale. Un calcio carnevalésco n pasticciere Vincenzo Binello, di anni 15, addetto al negozio di Giovanni Maccagno. in via San Tommaso, 32, si fece medicare all'Ospedale di San Giovanni di una contusione al basso ventre giudicata guaribile in otto giorni. Disse di avena riportata durante il carne-1 alo in piazza Vittorio in seguito a un calcio ricevuto da uno econosciuto. < Scivola e si frattura una gamba La lingerisla Paola Gusmano, vedova Tabaochetti, di anni il>, da Venaria, passando In piazza Emanuele Filiberto scivolò e, candendo, si produsse la frattura della gamba sinistra. La Gusmano venne soccorsa da una guardia municipale e con una barella del pompieri fu accompagnala ali Ospedale di San Giovanni, dove il dottor Ferrerò la giudicò guaribile in due mesi. e glmunpestaa estedaConoto sissea pocuKodalolanotrtaaltumdequrie a pedeP

Luoghi citati: America, Borgo S. Salvano, Conegliano, Perù, Torino, Venaria