La guerra e la tecnica

La guerra e la tecnica La guerra e la tecnica Poiché gli intellettuali discorrevano della]guerra, l'articolista brillante disse con ma-1lumon: - Guerra di'trtocw aU^est, guerra it ! i * ~ ....... n 'i 11 I ' m ti"! cjt iln it;n erimirtn .In mi, eli trincee all'ovest, ila più stupida, la più noiosa delle guerre: tanti soldati da una parte: altrettanti dall'altra: si può durarla per un'eternità. Tanto varrebbe che si estraesse a sorte' un campione per parte c che si .rimettesse là sorte dolila guerra all'esito di un duello. . 11 docente di antichità classiche sorrise. — Voi credete — disse — ili aver detto liua » boutade», una spiritosa piacevolezza, e non avete enunciato che una soluzione a cui in condizioni analoghe di equilibrio bellico molti eserciti belligeranti ricorsero nei kjcoIì. Ve ne sono numerosi esempi, e il più antico ed il .più augusto è senza dubbio quello omerico. Non ho bisogno di ricordarvelo. Evidentemente stanchi dcH'intorminabili eccidio sotto le mura di Troia, Troiani ed Achei si orano accordati di risolverò la contesa con un duello. Paride Alessandro* si era offerto di rappresentare gli Asiatici, Menelao i Greci. Era la soluzione più logica, clie si potesse immaginare perchè metirva di fronte i due veri contendenti: il marito tradito e l'amante che gli aveva rubato la mogli»; i loro infiniti compagni non si battevano che per solidarietà, per la gloria «•'per la speranza del bottino: era una polluzione alquanto tardiva ma pur sempre buona. Ma voi sapete che quel giudizio ebbe un esito infelice. Paride che era un .bellissimo giovane, ma un vanesio e un mi flauto tote, ebbe In peggio, scappò dalla pugna e corse o. ritemprarsi nel suo vero campo d'onore, il talamo della divina Elena, ed i Troiani avrebbero dovuto riconoscersi scon •Ulti se uno d! loro. Panila™, come un qua Junque scioperante moderno irritato dal 3odo arbitrale che ha dato torlo alta sua 'categoria, non avesse'rotto i patti e scoccato n' tradimento una freccia ferendo il divino Menelao. E la guerra, ricominciò. Se nnche Francesi e Tedeschi si potessero, accordare per rimettere la decisione della guerra ad un duello fra il generalo .1 offre e il g nerale Falkenhayn o fra Poincaré ed il Kaiser, temo che i patti non sarebbero più rispettati. Il giornalista brioso sorrise, e disse: — L'assedio di Trpja! Pensare ohe l'umanità da secoli e secoli si è riempita la niente di inieV.'epistilio! Eppure in paragone di questa guerra di milioni di uomini quell'evento famoso non fu clic una. miserabile scaramuccia. Quando si pensa allo sforzo di genia'liti'i inventiva con cui l'uomo moderno canibstte quosta lotte tiiandoa, quelite epiclic lotte disputate con duelli a corpo a corno (fori gran picchio di spade su gl'i scudi n.il sembrano una di quelie battaglie che 'i nostri bimbi .improvvisano con casseruole per elmiiié col manico della scopa per lancia. Il chiosatore d'Omero sorrise benevolimene : — Senza dubbio .— disse — senza itubh'o era al paragone una ben piccola, guerra : tu a non fu probabilmente senza inipprtapza, il'oiiitica : fon-Se nella storia:- de* mondo ne ebbe quanto e più dell'attuale. E forse voi esagerata.ponendo in ridicolo per appassiol'.ito amore •detta modernità quelle armi priitiordiaU. In fondo sei'vivano «pregia niente ad uccidere: lo scopo era ampiamente raggiuntò. I/uomo moderno ha escogitato senz.'i dubbio aiti'; sistemi più perfezionati di uccisione; «va siccome sono usati.dalle due ]iHiii, il risultato è press'a poco il uiedos'mo. l'i sono per contro molto meno estetici. Nessuno Ira i diecimila vati tedeschi fc.ijc'tati dalla guerra, potrà fare delle armi del Kronprinz, nel poema, epico futuro che canterà te g 1 or:<s guerresche della Gcraaania, la descrizione che Omero fece dello sudo di Achille, 'fui t'al più potrà vestire di colori epici l'hicatsainento del'Itt minliatni. e dei vasi di Saxe che le male l'ingue assicurali? aver egli fatto usi castello della contessa di Beauciiamp, poiché -anche Acli"!o quando espugnò la sacra Tebe saccheggiò la casa di Rezimw. L'apologista del presente si volse ftl suo vicolo che oscolta-ra in silenzio, e disse con il'uiila : •■• riandò al nostro amico, che.se li. Intènde, «e il mortaio da quattrocento e venti non sia nel suoi effetti tanto o ben jij'i epico delio scudo di Adi Mie. Il cultore di scienze esatte si lisciò lentaniente la barba: — E' wn argomento scabi'osa — disse. — Non vorrei parer ingiusto Verso l'ingegno moderno; ma poiché siamo fra amici, vi dirò, che ifuei guerrieri amorie; che il nostro illustre amico ha. evocato, orano nella loro tecnica beWica assai ph'i lùi'ici ed evoluti di noi moderni, l.o scrittore brillante scoppiò in una risata. - - Sembra un paradosso — riprese l'amico - sembra iato, ma non è. (Pensate: quegli antichi avevano proporzionato ■mirabilmente i mezzi di difesa aquelli di offesa: il loro capo era difeso da ua elmo, il tronco da una corazza, le gambe dalle gambiere; il nòstro illustre amico potrebbe con numerose citazioni omeriche ricordarvi che ben spesso - colpi erane resi vani da quella salda corazzatura. Ma noi moderni' abbiamo fatto proprio l'opposto: abbiano accresciuto forio;d:ib11ni*tite i mezzi di offesa ed abolito completamente quelli di difesa: noi mandiamo in enne la carne umana al più apaventoso macello... -- Ma è perchè, .nessun mezzo di difesa sarebbe possibile — interruppe ' l'apostolo delia modernità — Vorreste munire di nuo,vo i soldati di uno scudo? - IV ciò che fanno ora ì tedeschi secondo le notizie dei vostri giornali — rispose pacatamente lo studioso delie discipline meccaniche. -- dò,può provarvi che non ò precisamente un'idea assurda. E voi vedi*!* che dopo questa guerra si verrà a munirli di una qualche corazzatura. Voi raccontalo giornalmente nelle vostre cronaiche della guerra' il caso miracoloso dell'uffici: le Caio o del soldato Tizio che è stato salvati! dalla morte perchè il proiettile miciuinle ha incontrate nelle sue tasche" un Òrofcgio, itilo medaglia, una borsa, talvolta uii semplice portafogli. La siderurgia rii"d<r.io ha rre.tio acciai Sottilissimi che resistono ad una percussione fortissima: certo nou resistono ad una palla di cannone, coinè vorrebbero le autorità.competenti por adottarli, ma se anche riuscissero a sai v..r. un dieci per cento dei colpiti, sarebbe pur sempre mi .risultato egregio. Perchè accade questo caso curiosissimo: noi abbiamo innalzato «nornMaaanta ti mi*** éti- ia vita umana, e rnello stesso tempo la get- sMarno nel macello come fosse una massa|Usenza valore, di cui ogni Stato ha riserve; pì.. ... ri, • . L _ : —. ìnon inesauribili: questa guerra immane inse-|sgnerà forse a farno economin.. Vi ho citato run caso, potrei citarveno millo ,e da tutti ;scnturirobbe la stessa, conclusione. Crede-jstemi: la tecnica guerresca moderna e in- dfinitamente meno peniate di quanto credouoj bi profani: è ben lungi dell'aver tratto ilpro-jjfìtto che avrebbe potuto trarre dal progresso degli studi, dell'industria e dalla genialità inventiva. E c'è una. ragione. L'amministrazione della guerra è la più antica delle amministrazioni umano : più antica di quelle dei lavori pubblici, dell'istruzione, delle comunicazioni, dell'industria; e com'è la più.antica ha naturalmente tutti.i difetti delle vecchie amministrazioni : è lenta; fossilizzata, consuetudinaria, nemica del nuovo, diffidente par -ogni picpostiu^Se un nojiolo senza tradizioni, mettete per esemplo gli Americani, dovesse improvvisamente prepararsi alla guerra inventereblie certamente mille cose ingegnose a cui ora non si pensa nemmeno. Ma noi siamo schiavi delle abitudini. Voi sapete che quell'uni-* formo grigia che il nostro esercito ha adottato pel primo e che per la sua preziosa' invisibilità o minor visibilità è stata copiata od imitata, da Austriaci, Tedeschi, Inglesi e per ultimo dai Francesi, è dovuta olla ingegnosa, coraggiosa e tenace iniziativa.i di. un profano, un alpinista milanese che dovette far di sua tasca le spi-se della, prima prove* e superare non poche ostilità. Un dotto ufficiale superiore la combatté in un articolo in cui asseriva che avrebbe depresso Jo spirito aggressivo ilei soldati, mentre] i colori vivaci, e sopratul.to il rosso, lo ec-1 citavano, come tutti sanno avvenire nelle] vaccine' e nei galli- un onorevole presentò un'interrogazione alla Cornerà per chieder?! che « fossero restituite all'esercito italiano le suo gloriose uniformi », Vi darò un nitro Esempio vestiario. Cliiunqne sia stato ti. Londra sa che i poHccnwn portano sotto l'ascella, quando il tempo è dubbio, un leggero rotolo di tela, cenila: una manici lina ed un paio di brache che indossano corani populo se si inette a piovere. Mi son sempre chiosto perche mai una truppa dovesse giungere al bivacco immollata fino olir: ossa. Ma se avessi aperto il mio dubbio a qualche competente mi avrebbe certamente risposto che il soldato deve essere superiore alle intemperie. Ora i vostri giornali raccontano che i snidati inglesi, che non sono precisamente un gregge di vili é di deboli, sono muniti di impermeabile. Ma questo sono bazzecole: se io dovessi farvi la storia della tecnica guerresca potrei mostrarvi infiniti esempi di queste 'riluttanze od adottare le cose più ovvie. MI ricordo la prima volta che visitai una coi'azzata, quando ero ancora studente di ingegneria. Il cortese ufficio le che mi era di guida, dòpo avermi j fatto ammirare le n&iiStro la culmi» s;suvsdilitefdlcz{CgtanmddJcsGrTGqpeesratncorazze c i cannoni mi sdel comandante: uua'kBleggiadra costruzione di .vetri e di legno. Ma se un proiettile vi giunge dentro? ..."domandai La giuda cortese si strinse nelle spalle. Ci vollero dieci anni perchè si pen- sasse a corazzare il cervello di una nave. ' Mi ricordo che un'altra volta, vedendo puntare i cannoni a occldo nudo chiesi:\bma perchè mm si adopera, un cannocchia-ìcle? Va ufficiale mi rispose : non ce n'ò bi-Lsogno: ci sono degli ex contadini che sono1 ispuntatori eccellenti. Ora tutti j grossi cau- Ird.rnoni hanno i caunocchiati, e del resto i cac datori di camoscio tirolesi li hanno da anni ed anni sui loro fucili. L'n'altra. I con-, noni esistono da secoli, ma voi sapete chcVsolo da ima decina di anni essi sono muni-i'ti di scudi: prima gii artiglieri dovevano' farsi eroicamente ammazzare dalla fucile- ' ria. Ia mitragliatrici ne sono ancora prive : potete vederlo nei giornali illustrati: 1 so!-! dati, sotto la spinta del bisogno .immediato, j sono stati più intelligenti dei supremi pro-l paratori della guerra: le hanno munite (lì gripaii di latta racimolati qua e là. Vedrete.mene che i soldati inglesi si sono fabbricati1 ''balestre per gettare materie infiammabili;1neile, trincee vicine; i tedesclù hanno futi-bri-culo mangani per uno scopo uguale. p«,.Urispondere &i lancia-mine tedesclii.'i fra,ii-j'ceei hanno dovuto dlsotterrarc vecchi mor-'rtai da fiera: voi vedete quante improvvisazioni necessariamente frettolose, maldestre, imperfette. Ed erano cose prevedibilissime, ben lungi dal superare una genialità media. Ci volle un borghese, il prefetto Lepine, per trovare il modo di risparmiare la vita degli agenti alla ricerqa di un perico loso bandito, munendoli di' corazze e di,bombe a gas asfissiante: le amministrazio- ni guerresche ci arriveranno fra dieci olimi n,,m»t« in ai ni,;., iVenti anni. Durante la■ guerra..d...M.bii, tessendo sin giornali che gli ufficiati, oli-; bttgati a sporgerei dolio trincee erauo fa- j cilmente colpiti dal fuoco nemico, dissi adi un amico ufficiale: Ma perchè non adoperale un periscopio come quello dèi sottomarini? Oh non era un'idea peregrina: può venire in niente a qualunque-ragazzo ab-j bia visto in un trattato di fisica una carne ra oscura. Mi rispose che non ce n'era h>j sog„0. Ora potete leggere nei oiornali che! U71 ottico ìn,^^ Jo na proposto 0 le trup po ,0 ndoperano ^ trÌTÌ(X0 quando nol . . * non sc vl} fabbricano uno rudimentale. Natural rnent0> per noi ](ltjnl bigogna che, secondo ;| prov<,,.WOf la |UCQ venga da, xorù. K0i siam(( fl>),se . pift ric(.h. (1. „cll.iaUtài ma i disgraziati che vorrebbero adoperarla pel bene cornano si incontTa.no nei mille ostiacojf de]ia ^tra natura: il misoneismo, lo scetticismo, in scansof.atujhismOi il fatnlismo. Chi ha un idea nuova ò mi seccatore, un individuo che interrompe il quiete vivere, che obbliga ad una fatica, ad un csame, ad una responsabilità. Mi vien da ridere quando sento corta gente clic ammira in questa guerra l'iniziativa, la tenacia, lo zelo, l'infaticabile attività, la curiosità insaziabile, la previdente preparazione dei tedeschi, e parla di noi con scettico, e bef- fnrdo flm-iciiino- tunn prnriiir» mlni-n q cui dà noia ogni iniziativa, a cui è fastidioso lo «zelo, a cui sembra ridicola la tenacia, a cui la curiosità pare puerile, e la previdenza non necessaria.... — Mio caro — disse con un sorriso ilCommentatore d'Omero — voi siete uhB.in-genuo: avete senza dubbio molta còmi>A-teuza nelle scienze esatte, ma mancate diacume psicologico. Non capite che esaltarenegli altri le faticose qualità attive è 3 miglior modo per crogiolarsi nella comoda passività. Emulare un forte 6 impresse dura, difficile e malinconica, ma celebrar-Jo. dichiarandolo insuperabile, è - cosa fn>: cile, comoda e piacevole. Senza coniare chesi può passare oer un'intelligenza siipe-SIMPLIOISSIMUS.

Persone citate: Asiatici, Greci, Kaiser, Lepine, Paride Alessandro, Poincaré, Troiani

Luoghi citati: Londra