L'attacco e la difesa del canale di Suez

L'attacco e la difesa del canale di Suez L'attacco e la difesa del canale di Suez SS^J^^iSI ij ±<L?8i„' ^pISL'T^^l1rnt,B..Jva ™ttt2« .ni 1,1™ riiMonfl. dm a notizia di una scara- „a™.I !'I!Tlf.,aiJ""'fl'a f'a 1,11,41,8110'Ridrche ed avamposti inglesi >i avvicina adunque, a quanto pare, il moiii'entó di quella azione offensiva dei turchi versò; Il, canale di Suez, già da tanto tempo ]ii_-auriuneiata. Secondo altre informazioni, da fonte Inglese, non però ufficiale, pare che i turriti itbbiano formulo il loro corpo d'operazione contro l'Egitto in due masse: una ad El-Arish. sulle coste del Mediterraneo assai vicino alla frontiera dell'Egitto colla Palestina, l'altra ad Akabu, in fondo a11'omoninv> golfo del Mar Rosso, fra il quale golfo e quello di Suez prò•tende»!, a figura di triangolo con vertice a sud. la penisola del Sinai. 1 Venne computala di circa 50.000 uomini la forza della massa concentrata' ad Kl-Arish e di circa 30.000 quella della massa concentrata ad Akaha. La prima seguirebbe la via carovaniera, per la quale già passarono, a cominciare dai "più 'antichi, t conquistatori dell'Egitto venienti dalla Siria: e cioè la via di lìaza-El-Arish, jKatieh. El-Kantara:' la seconda massa marcerebbe sull'altra carovaniera, detta del pellegrini , perchè, seguita dai pellegrinaggi mussulmani dall'Africa dei Wjrd alla Mecca; che da Akaba, Éi'NacKl (o Kalut-en-Nechelet) conduce » Porto Jbrahim. Sarebbero dunque le estreme punte dulie avanguardie della prima massa quello clie avrebbero fatto la loro apparizione «i*.lauti a Kantara, sulla sponda orientale del Canale di Sue/..- E' precisamente «u questa sponda che, per quanto, è stato dato, di sapere, l'esercito raccolto dall'Inghilterra a difesa dell'Egitto attenderebbe, dietro lineo solidamente fortificate, l'urto nemico. Se ii vero, come fu divulgato, che :e forze inglesi contino 180.000 uomini iu l.a linea e 100.000 in 2.a, in'totale cioè 280.000 nomini, e se, come è probabile, le forze turche encomile superiori agli 80.000 nomini annunciati Ha fonte inglese, non oltrepasseranno di molto i 100.000 uomini (secondo calcoli da noi già fatti in altro articolo, in cui trattavamo dell'esercito turco nell'attuale conflitto) è certo che l'impresa, alla quale i turchi -s'accinsero, guidati dai tedeschi, urterà, dopo superate le difficoltà della marcia, In resistenze tali da far molto dubitare della probabilità' di un buon esito, sempre naturalmente limitando l'esame all'azione militare e prescindendo da eventuali conseguenze d'ordino politico interno egiziano, quaie lo scoppio di quella rivolta Indigeno, su cui forse sopratutto han riposto le loro speranze turchi e tedeschi. - Il Canale di Suez, .per oltre due terzi della sua lunghezza, attraversa una regione di grandi-laghi, e sono, procedendo da nord verso sud, il lago Menzalcli, il lago Abu-Ballat, il lago Timshah, il Vago Amaro: tutti questi laghi 'offrono difficoltà insormontabili, o qua si, di passaggio a grossi. Corpi1 di truppa, e però l'offensiva verso 11 Canale deve puntare in quei tratti fra l'uno e l'altro del laghi dlau- Gibfs zi citati, nei quali l'ostacolo è costituito dal solo Canale; le località di Kantara, a nord, Shalut a sud. individuano appunto il settentrionale ed il meridionale di questi tratti ed il punto d'arrivo, assieme, delle due grandi strade dell'Invasione partenti da Giaffa o da Akaba. Appaio evidente anche ài profano di cose militari come la difesa del Canale dalla sponda occidentale debba presentarsi relativamente facile, sia per l'ostacolo materiale frapposto, dal Canale stesso, varcabile soltanto con gittamento di ponti galleggianti che il difensore lia buon giuoco di ostacolare, essendo il terreno sulla riva orientale piano e scoperto, r però senza punti naturali d'appoggio e di riparo all'attaccante, sia perchè, a quanto dicemmo, i tratti ove sono possibili i tentativi di passaggio sono bene individuati e1 la loro lunghezza complessiva non supera i 60 Km. Ma è evidente però che, se la lotta'dovesse •volgersi fra una riva e l'ultra del Canale. Iu navigazione lungo il Canale stesso ne sarebbe impedita, -e questo è un fatto che l'Inghilterra vuole, a quanto sembra, cercare di et ilare; essa ha inoltre motivi facilmente comprensibili d'ordino morale e di politica interna per cercare di* allontanare al possibile là lotta e. di non darne spettacolo, per dir cosi, alla popolazione egiziana viciniore alla sponda occidentale del Canale. Per queste ragioni noi riteniamo attendibile e spiegabile la notizia che le linee di difesa del Canale di Suez siano state stabilite sulla riva orientale, naturalmente addensando i mezzi della difesa «tessa in eorrispondenza ai tratti di Canale compresi fra l laghi, e specialmente In corrispondenza del tratto settentrionale e del meridionale (Kantara e Shalut), ove sono da attendersi i maggiori sforzi nemici. Mancano tanti e tanti elementi di critica (esatta nozione delle forze e del terreno, nonché dei mezzi che i turco-tedeschi avranno saputo apprestare, non solo per attraversare il deserto sinaitico, uni iinchc per assicurare i rifornimenti per lungo spazio di tempo), che la critica' stessa» è resa troppo difficile, e costretta a vagare nelle incertezze di più o meno fondate ipotesi. Tuttavia- un fatto balza sicuro e si presta a qualche considerazione: Kit Inglesi, benché probabilmente più forti di numero e certamente con maggiore facilità'di organizzare con larghezza e modernità una spedizione In Siria, preferirono attenersi alla difensiva, aspettando il nemico di pie fermo sul suolo egiziano, mentre parrebbe, a prima rista, che allo scopo di rendere minima l'in fluenza perturbatrice sullo popolazioni .'egizie, del.tentativo di riscossa mussulmana, il miglior mezzo sarebbe stato di prevenire l'attacco ottomano andandogli'incontro, e puntando - da Ei-Arish su Giaffa, tanto più che la padronanza del maio avrebbe potuto facilitare i rifornimenti ed ìl trasporto del materiali lungo la costa. « Ku "uesto » *«• che adotta i. ■ BuraaParto. dot» 1» conquista dell'Egitto sape riorc- forche, riusciti vani tutti t suol sfotti «_„ ,« «„„.„ „ ^m: sfotti fine di conciliarsi la Sublimo Porta e di-inurla a separare la sua causa da'quella del ibelli Mammalucchi, egli venne a sapere che Giezzar pascià, vali turco della Siria, si era mpadronito di El-Arish e ne aveva fatta la ase per una offensiva contro l'Egitto. Notiamo intanto come gli elementi geograici e spesso anche i topografici conservino a lungo la loro Importanza e la loro influenza, malgrado i profondi cambiamenti nelle armi e nel materiali: scrisse il generale Bevnler nelle sue memorie : • Il vallone di El-Arish è situato in moda che un esercito. che : voglia marciare dalla Siria In Egitto deve necessariamente airestarvlsi. affine di riunire quivi l mezzi indispensabili per attraversare il deserto». (Precisamente quello che. a quanto i sa, fecero oggidì i turchi). Buonaparte riunì le divisioni Kleber, Reynler. Lannes, Bon, l corpo di cavalleria di Murai e un parco di artiglieria con 15 bocche pesanti; le difficoltà di trasporto di queste bocche pregerà avansl ali e .tante che fu deciso d'arrischiarne l'invio per maro sino'/a Giaffa, sfidando le crociere della flotta inglese. In totale il corpo d'operazione comprendeva irca 10,000 uomini e fu diretto per Kantara c per TI neh su Rati eh e di qui su El-Arish. Quindici g|orni circa durò la marcia (dal li al 29 febbraio) attraverso il deserto, lungo la carovaniera sino ad El-Arish. Il 2 marzo la guarnigione lasciata in località fortificata s'ar- ittc rendeva, mentre le forze turche comandate da Abdallah pascià ripiegavano verso Gaza o di à poi su Giaffa. I convogli francesi di riverì e di munizioni, partiti da Katteht erano limasti indietro di parecchi giorni e fu fortuna grande per il corpo'di, spedizione francese aver trovato di che largamente rifornirsi a Ghaza. La marcia da Ghaza a Giaffa in deserto sabbioso fu penosissima e durò cinque giorni. I IH marzo Giaffa era presa di viva forza Non seguiremo oltre la spedizione francese in Egitto, arrestatasi poi, come ognun sa, a S: Giovanni d'Acri; ma essa suggerisce la-naurale domanda: perchè gli inglesi, minacciati da tanto tempo già da non potere certo esser stati sorpresi dagli avvenimenti, non pensarono a ripetere, quel che già fece Buo^ naparte in condizioni analoghe, ossia a difendere l'Egitto andando ad attaccare risoutamente il nemico nelle-sue basi in Siria?Le ragioni presumibili e che a parer nostro non solo spiegano ma giustificano l'opposto piano inglese di lasciare al nemico l'iniziativa delle operazióni, malgrado 1 vantaggi d'ordine morale e strategico che questa offre In tesi generale, crediamo-possano essere le seguenti': . Le forze militati turche, benché non raggiungenti la perfezione di organizzazione di quelle dei grandi Stati d'Europa, sono però tali che oggi l'impresa di andare ad attaccare l'impero ottomano dall'Egitto esige ben altro'quantitativo numerico d'ormati che non 1 diecimila uomini di Buonaparte. L'Ingliilterra, impegnata a portare in altri teatri, assai più importanti per il resultato finale della grande guerra, la massima parte dei suo sforzo militare, non poteva distrarre, par la difesa dell'Egitto, se non le minime forze sufficienti In uomini, in materiali, in danaro; c logico pertanto che essa abbia scelto quel mezzo, della difesa diretta e concentrata dietro una linea ben precisata -e di estensione limitata, che esige uno sforzo anch'esso ben definito' e limitato, pur sovrabbondando nemezzi necessari. • Invàdere la Turchia astatica ed abbattervla potenza militare ottomana non « problema che l'Inghilterra trovi importante, e tanto me no urgente, da risolvere ora; assai meglio lasciare invece al turchi il compito di affrontare con una sufficiente massa di armati tutte le difficoltà logistiche della tra\j>rsnt« di terreni desertici e poi parare loro innanzi una di' quelle formidabili linee di terreno fortificate, sulle quali sappiamo, pei l'esperiènza della guerra europea, come possa eterizzarsi la difesa: assai meglio Infine lasciare che l'eterr.izzantest attacco obblighi le non floride finanze turche ad imo sforzo, per entità e per durata gravosissimo. n fine di-mantenere in efficienza il conio d'operazione cosi lontano dalle basì, attraverso i deserti. Con tale sistema è assai probabile che gli entusiasmi bellicdel partito Giovane Turco abbiano a subire tutto l'effetto deprimente d'una lotta di logorio, richiedente lunghi, contìnui sacrifici - dogni specie ed infeconda di gloria e di risultati; atti a tener viva la fede nell'esito della guerra santa: in una slmile lotta, non ceno l'armata inglese d'Egitto, avente - immediatamente difelro a se' ogni desiderabile ricchezza d'acqua, di viveri, di -armi e di munizioni potrà per la prima esaurirsi. Rimane, è vero, la considerazione del pericojo di rivolta che la vicinanza dell'armata ottomana nonché dello svolgersi della guerra potrebbe far scoppiare per virtù di diffondente»suggestione, tanta pericolosa sulla mentalità araba (e noi né sappiamo già qualche cosa pequanto avviene nella ben più-lontana Tripolitania) ; ma certo questo pericolo- uou ■ parve tale agli inglesi da dovere al Umore di esso sacrificare la più razionale condotta della guerra d'Egitto nelle attuali circostanze; deresto se le forze adunate ad oriente ' del Canale sono davvero cor) imponenti come si dice, esse potranno incutere ed esercitare ancheoccorrendo, salutare azione ' di difesa non sole contro il nemico esterno, ma anche contro l'intorno. ,' \ MIGLIA- V"* •ftim *• ~

Persone citate: Abdallah, Buonaparte, Giovane Turco, Kleber