II terribile inverno sui monti della Marsica desolata

II terribile inverno sui monti della Marsica desolata II terribile inverno sui monti della Marsica desolata Mancano i rifugi pei superstiti - Il Re visita Isola del Uri e Balsorano - I Sindaco di Roma a Santa Marta - L'inchiesta sui disservizio ferroviario (Per telefono alla STAMPA) Madre e figlio dissepolti dopo nove giorni Avauano, 118, notte. Ali* ore 10 è ginnto, in ferrovia, a Tagliacozzo, 11 fu- col seguito, che .prosegui In autodv bile per Isola Uri e Balsorano. Ad Avezzano, all'Ospedale da campo della Sanità Militare, è stata ricoverata Anilina Manzo, in Cuocolo, salvata con il Aglio, «ìove giorni dopo il terremoto. Essa e sufficientemente sollevata, ed ha parlato con una chiarezza straordinaria di idee e di ricordi. Essa giace nel tettuccio con il capo completamente involto nelle bende. Vicino a lei è il figliuoletto Antonio, che, come essa, è stato sepolto nove giorni con la madre, quasi schiacciato sul ventre materno. 11 bimbo, graziosi), dai grandi occhi straordinariamente aperti, come se il terrore della sepoltura ancora lo perseguitasse, interrompe a tratto le poche parole che dice la Cuocolo. Egli dice : « Voglio tutta la tazzetta », ossia la tazza di un cordiale; « voglio il.latte, voglio l'acqua dolce». La madre con voce sicura, mentre rivolge amorosamente lo sguardo verso il tettuccio dell'unico bimbo rimastole, racconta tristemente : « Stamane, dopo aver gridato invano per nove giorni e otto notti, ho inteso irrigidirmi addosso il corpo del mio bimbo, che si trovava, come già dissi, stretto al mio ventre ». Ad un certo punto, l'infelice donna dice di aver avuto l'impressione che il cuore del bambino non battesse più, e, inorridita, piangendo le ultime lagrime materne, lo ha chiamato ripetutamente invano. Le fu domandato se per avventura avesse sostenuto 11 bambino con qualche cosa a sua disposizione, ed ella ha aetto che ha dovuto dare a bere al bambino la sua orina Ella cosi ha continuato a raccontare: — Ho strappato, adagio, adagio, a pezzi, la maglia che indossavo, e, ad intervalli, ho bagnato questa pezza all'orina e gli bagnavo le labbra, perchè l'alimento non mancasse al mio Antonio, che domandava da mangiare... ». A cagione della grande quantità di neve, caduta questa notte ad Avezzano, il caporale del 2.o reggimento bersaglieri, Salvi Oreste, scivolava dal tetto di una casa diroccata, dove, malgrado la neve, i soldati lavoravano, ed ha riportato la frattura completa della gamba sinistra. Il caporale guarirà in tre mesi. Si possono calcolare nel territorio di Avezzano e dell'Abruzzo Superiore a diecimila il numero delle famiglie rimaste senza tetto, oltre ad un impressionante numero di vecchi scampati senza Agli e di bambini salvati senza genitori. Paesi interi, pur senza notevole numero di vittime sono resi inabitabili, cosi Carsoli, Tufo, Petrasecca. Altri paesi gravemente colpiti anche nelle vite umane hanno tutte le case interamente sfasciate, cosi Luco, Trasacco Colle Lowto, Valle Longo, Cocullo, Celano. Soltanto a Celano sono rimaste novemila persone senza case. Anche i paesi, che più non esistono hanno un numero notevole di infelici rimasti poveri e soli; Avezzano, Capelle, Paterno, Collermele, San Benedetto, Cese, Ortucchio, Cerchio, Pescina, Gioia dei Marsl o AJelli. Si ha da Sgurgola che sono cola giunti il conte di campeili e il principe di fielmonte, gentiluomo della Regina Elena, il nobile Mattioli Pasqualina ministro della fleai Casa, 1 quali per incarico della Regina hanno portato alla popolazione soccorsi di ogni genere. Dopo, accompagnati dal conte Vetoli, si sono recati alle borgate di Tagliacozzo... a casotti ferroMari, a Roscìolo" e ovunque hanno distribuito ^larghi soccorsi. Le popolazioni ringraziano commosse la. Regina Elena. Da questa notte nevica abbondantemente sulla Marsica desolata. A Pescina infuria più terribile la tormenta. Le macerie ad Avezzano sono già ricoperte di neve: malgrado le intemperie i soldati e i pompieri lavorano ovunque con pazienza e con tenacia ammirabile. E' morta a Tivoli la diciottenne Conceda Marchetti che dalle macerie della scuola normale di Avezzano fu estratta viva insieme a una sua compagna ricoverata a Roma. La signorina Concettina Marchetti, che eia di una delirato bellezza, è morta In seguito a un violento attacco di tetano. Caduta Ira" i rottami che la travolsero, essa riportò la frattu-a delle due gambe. Essendo sopravvenuta la cancrena non fu possibile l'amputazione: per questo è seguita la morte della sventurata si gnorina. Il bambino Cuocolo che è stato estratto ieri l'altro dopo nove giorni dalle macerie colla propria madre, va sensibilmente migliorando e si spera di salvarlo.. La madre è fuori pericolo e non cessa daù'esprimere la sua riconoscenza verso i suol salvatori, specialmente verso il tenente ing. Grazianl dei pompieri HI Bologna e il dottor Gregorini che ha abbracciato e baciato appena fuori dalle macerie. Anche il ministro Riccio non ha saputo trattenere la sua commozione e la sua simpatia verso 11 signor Graziai» e l'intero corpo agli ordini del colonnello Cavara. Egli ha abbracciato il Oraziani, esclamando: a Estendo l'abbraccio ai suol bravi pompieri ». L'onorevole Riccio ha disposto presso la sanità militare a Roma perchè alla superstite e al suo bambino siano prodigate cure speciali esprimendo il desiderio di voler conoscere sempre loro notizie, anche dopo la guarigione perchè Intende prenderli sotto la sua protezione. Procede ad Avezzano alacremente il lavoro per trarre in salvo due sepolti vivi che delle persone presenti dicono essere due soldati. I pompieri hanno costruito una grande armatura alla tettoia della rimessa delle locomotive per poter demolire subito un muro di testata alto circa otto metri che minaccia di ro/csclarsi sul binario che fa capo al deposito del carbone. L'operazione è riuscita egregiamente senza incidenti. E' stato costruito un castello a sostegno del serbatoio dell'acqua, in cemento armato, gravemente lesionato. Continua lo egombero dei locali della stazione ferroviaria. E' stata iniziata per conto del Ministero degli interni, la costruzione di baracche sistema Doclter e sistema Baumann. Una squadra di primo soccorso si è recata a Trasacco per 1 lavori di restaurazione di un molino fortemente lesionato per provvedere subito alla fabbricazione del pane da distriÌSi?1 5* Jruppe;, u mulino è già stato ruttivato. Continua il servizio delle autolettighe par il trasporto del feriti dai Comuni di San Benedetto, Cerchio. Ortucchio, Gioia dei Marci, Paterno. Le squadre di pompieri di Budrio e Cento cne erapo aggregate al pompieri di Bologna sono già rientrate nel loro centri. Oramai staSS* £33 dei pomj>ieri *La tragica fine di un letterato abruzzese Sepolta sotto le rov'ne di Avezzano? Rema, ss, notte. Fra gli IweperibiJi dopo il disastro di Avezzano e l'avvocato Rodolfo Ludovici aquilano, che si era colà recato per affari professionali. Ormai è perduta ogni speranza di toglierlo dalla grande tomba àncora vivo. Rodolfo Ludovici era una delle più notevoli figure dell'Abruzzo. "Pur curando eoo grande coscienza gli Interessi dei clienti del suo studio d'avvocato, Rodolfo Ludovici aveva trovato e trovava M tempo per coltivare, con austerità e nobiltà di propositi la letteratura. Novelliere semplice, ma •legante ed efficace, vinse qualche anno fa il concorso bandito dalla «Lettura»; commediografo arguto, scrisse «le suffragiste» • il «Capolavoro». i Questo dramma, ultimo della sua produ via» il concorso della Società degli Autori di Roma ed ebbe calorose aecogtteth (ze a Napoli, a Roma e a Torino nel 1911, nell'interpretazione di Alfredo De Sanctus. Rodolfo Ludovici, figlio del popolo, era assurto a florida condizione finanziaria per l'attività e la onestà che poneva nell'eser-cizio della professione e per la nobiltà del-l'anima sua. Sposo da pochi anni, lascia lamoglie, signora Ludovici-Orsini e quattrobambini. La sua perdita è universalmentecompianta ad Aquila, dove risiedeva e aRoma, dove scendeva frequentemente pervivere qualche ora tra i fascini dell'arteimmortale e per discutere, tra i molti amiciche^ aveva nel mondo giornalistico e lette-rario, dd arte, di teatro e di poesia. Il pietoso pellegrinaggio del Resotto la neve e la pioggia Fra si nona, 28, notte. il Re, col seguito, ha lasciato Tagliacozzo per continuare la visita al paesi danneggiati dal terremoto. Si è recato, sotto una tempesta di neve e di pioggia, a Comunelle, capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Pescosolldo e Fresinone, prendendo ri più vivo interesse alle condizioni delle popolazioni e salutato dovunque con calorose dimostrazioni di gratitudine.Da Frosinone il Sovrano è ripartito per Roma,