L'opera di salvataggio nel quinto giorno dalla catastrofe

L'opera di salvataggio nel quinto giorno dalla catastrofe I Si ^4 Morino, a Massa d'Albe centinaia di sepolti supplicano di essere liberati dalle macerie - Cento granatieri inviati a soccorrere cinque Comuni e quindici /razioni - Vecchi e bambini muoiono di fame e di freddo. (PER TELEFONO ALLA "STAMPA „) Nel tmmMvw sii Hveszaiio AVEZZANO, 17, sera. Continua l'opera di saivataggio. Purtroppo, essa diventa di ora in ora meno feconua di risuutati. Dalle macerie vengono luori «Tubila cadaveri, in gran numero, e raramente dei feriti, e ranisSiiiiameiiie degli incolumi. del sottoprefetto e del procuratore do! Re, i bresciani, aiutati da un contadino di Pè- '.he sono morti con le rispettive famiglie; I scina. .na non si è rintracciato alcun cadavere. « To! — grida un soldato, dopo avere sol»- . , levata una trave, — èqui! E' salvata!». Sem. Maternità ; brava u quaiclie metro di profondità; inve- Un -funzionario mi rUerisce il seguente '^enmna^che a novanta centi™tri da»° ac¬ quando avvenne la catastrofe, senza sani-'di questa citti^. E sapete che 1 soccorsi in-; agli stranieri numerosi, occorre una migliore tario Infatti il dottore era andato da dieci'vinti rotò sono in.snffr->nti ai biso""- -li prova di organizzazione del paese essendo giorni ad Avczzano, dove dove essere morto quegli abitanti. Sembra quasi che la gius-fa mancata una mente direttiva dei servizi ». sotto lé macerie dell'albergo «Vittoria». j preoccupuzhme di recar valido socecu&i ili Anche l'on. marchese Medici del Vascello, Accanto a Castrino vi è la frazione dettai centri maggiori abbia fatto dimenticare reduce da Magnano de Mani e da altri Ino-' Santa Croce, che ha un'ottantina di obi tanti. Essa annovera quattro morti. L'abitato è distrutto A Capistrello, paesetto appollaiato sul queste che sono forse considerate povere borgate, e non lo sono. Tutto ciò è veramente triste. La popolazione è cnlmn *»••' non mi stupirebbe se da un momento nl- racconto fattogli da uh soldato dell oi.o refe-1 Dei cadaveri estratti, otto solamente, sono fucino ìumenu, Andrea .-unione. Ad Appare il busto di una giovinetta, coi ca. l'alto di un monte, che guarda la vallata l'altro trascendesse ad atlti spiacevoli. Pen- stati sepolti nel cimitero del paese. Un altro centinaio di cadaveri è pronto per es- fciwriua Sorgi, maritata Caneri, una don Bere inumato. Al riguardo è giunto un or-,na di Zi anni, che aveva partorito sotto le dine dalia Direzione generale della Sanità. ! macerie. L'ordine è stato diramato in tutti i Comuni « — Ho sentito un gemito, — ha detto il circostanti che sia provveduto al seppellì- soldato Aimone, — mentre mi riposavo somento di tutti i morti possibilmeute in ci- pru un muucnio di rovine. Mi sono messo miteni comuni. Squadre di socco.so arri- uu ascoliui-e. yuaiciieuuno piangeva; del Liri ed Avezzano, la distruzione è completa. La stessa forma del paese ha impedito gli immediati soccorsi ai riinasti sotto le maceria I cinquanta soldati, accorsi l'ai vaiano e stutu trovata, ancora viva, certa;peh grigl'„"°," f?J5 ZÌLuZZSì £J?Z~M° Iwi. ™" »»nno potuto far troppo. Po- calce, che parava^cosiij^toota d!a^ morti ^ gat, estratti. borite va fosse già m un altra vita. Era supina, |nAi „,.„„. Mla „„ri„ nh» i rin.rintn «wr. "vano dai Comuni dell'Umbria, delle Marche, della Campania e ancho dalle Puglie. E' giunta tra queste ultime una squadra inviata dai Comune di Barletta, composta di vigili. La i.a compagnia dell'S.o fanteria, comandata dal capitano Siciliani, ha tratto in vita dalie macerie 53 persone, di cui venti bambini. Anche l'opera dei vigili di Roma è stata molto profìcua Essi hanno salvato 21 persone, . Da Bologna sono giunti i vigili con soccorsi. Anche efficace e l'opera che prestano molti studenti della Sucai. I servizi civili ei>minciano a funzionare; un grande magazzino di viveri è stato istituito ul di la u«iiu . località ove si trovava la stazione. Con questo magazzino viene alimentata tutta Avczzano e vengono inviati viveri e coporte :i mano a mano che i varii Comitati di soccDr80 ne richiedono a mezzo di buoni. 1 cadaveri, man mano che giungono prima di essere sepolti vengono identificati, ppr cniainutu il mio tollerile, il tenerne Uiuliu aratesi: ha sentito aliene lui, ed allora o siamo messi u scavare. Aboiamo tirato su la runa ai quattro piani; la uouiia, ene era incinta di nuve mesi, aali intimo piunu eiu precipitata in cantina, tra un barile ed un muro; Ira i rottami partorì in quella buca, la sera del 13, si stacco da sè il banUtiiiu, tagliando coi denti il cordone ombelicale, iutiaiKio le lerile con i suoi capelli, poi tonile per due giorni il bambino contro il ventre per dargli vita col calore, perchè non poteva dargli il latte, non avendone. Il tenente giunse fino a lei, tacendo scavare come un pozzo in una gallona, so&iAiiiendu i rottami con tavole e con traverse. Avevamo cominciato la mattina del 13, ed abbiamo linito alle 5 del giorno 15: tre giorni di &epol tura Lo aiutavano un tenente del Genio ed uh ingegnere di Roma. Già perdevamo le speranze, (juando fu libera, la madre non volle durci il bimbo. « — Vedete, — diceva, — è nudo, e lo farete morire di freddo. Io, invece, lo scaldo quanto è possibile; per ora le identificazioni C0] mj0 corpo. Non pensava a sé, pensava sono state pochissime. Sono stati rinv«uuujalla sua creatura. valori di privati per circa 20.000 lire. « Non si poteva staccarla, conio era neces. Stanotte per la prima volta ha funzionato' la luce a petrolio, ohe è stata impiantata a cura del Municipio di Roma. Emozionanti salvataggi Ricordate il caso di una giovine, Rosa Albina, ohe fu diesepolta a Messina, ancora viva, dopo venti giorni di straziante agonia? Forse, registreremo anche qui qualche slmile caso. Pertanto, siamo al quarto giorno dalla catastrofe, e ci auguriamo di se-1 guatare frequenti le fortunate fatiche dei soccorritori. Ecco oleum episodii odierni. La seconda squadra dei pompieri di Bologna, comandata dal coionnieflo Cavari, dal tenente Graziani, e dal tenente medico (fregoiùnfi, giurata ieri nel pomeriggio, ap- sario fare, per riportarli su tutti e due. « — Piuttosto lo strozzo, — e faceva il gesto di stringerli il collo con le mani. « Amorevolmente la si persuase. Poi, appena fuori della buca, rivolle il bambino c se lo tenne al petto, nella barella.. ». Le rovine di Pescina Ho fatto una rapida visita a Pescina, la piccola città vicino ud Avezzano, quasi distrutta. Ecco le condizioni di questa graziola cittadina, sulla sorte della quale si avevano iinora suto notizie sommarie : Appena dopo Avezzano, ricomincia il deserto. Avezzano si prolunga un po' nella campagna. Le ultime macerie erano già sta- serrata fra due travi. Ma intorno a lei vi erano dei cadaveri, e per estrarla si è dovuto lavorare ancora un'ora; tratta fuori, si vide che era ignuda; i soldati, che lavoravano col vento gelido, si son tolta la giacca, e l'hanno ricoperta. Morti invece erano dop CiciHo e il calonico Francesco Cipriani. Il fratello ccr•iivo, per seppellirlo, il corpo, e lo trovò i ella, chiesa del Rosario, dinanzi all'altare n-aggiore, ancora inginocchiato col messale linanzi, e col'l'ostia benedetta intatta preail calice. Doveva essere stato colpito ,11'Elevdzione. Quando lo trassero fuori, il l rateilo penò per distendergli le gambe; le uraccia non furono rimosse da come erano momento della morte, aperte in un gesto di immenso stupore. La bocca restò spalancata fra i grumi del sangue, e tutti .i lineamenti del volto si impietrirono in una erpiessione che era insieme meraviglia e .more. Quando si seppe all'intorno che il corpo di don Gei Ilo era stato ritrovato, molte donne accorsero da ogni parte, vofll'-:rc scoprirlo e baciarlo pietosamente. Dissero : « E' mollo come un santo ». Ldii iJ fratello esclamare: «Ti ho acconv pagliato qando dicevi la prima messa, ti ho >i<vompagTi.ato quando hai avuto il canonicato, ti accompagno adesso cadavere. Sci multo come un santo! ». Resta il palazzo Mazzarino Chi tornerà a Pescina, fra qualche.mese, troverà ancora le traccio dell'antica città, 'a torre del castello, porta Santa Maria, il portale di Sant'Antonio. Ma la città moderna è stata abbattuta completamente. Della città ancora i'J visitatore non troverà più il palazzo Mazzarino. Della torretta non rimane che una bifora e una lapide. Il tenente medico Zanoia aveva organizsato un posto di pronto soccorso all'aperto. Dice di aver curato circa cinquecento feriti. A Pescina, che aveva settemila abitanti, ieri vi erano circa duecento soldati agli ordini del maggiore Lugugni ani. Una squadra de:,:'81.o fanteria lavorava dalle 8 della mattina per districare dalle rovine una donna di 24 anni, che seppe dire sol- no sulle dita. E' certo che i duecento scomparsi sono a quest'ora duecento cadaveri. Sotto Castrino, come lanciata sull'abisso, %■ VI?. Lift "iX tLdWla n™v£ P°r,a" da noi che ci siamo recati sul luogo medico, e che non e stato possinne provve- „„_,. „ . ., , ,,_ . ,. • .. ~ dere al trasporto dei cadaveri, un cecina- ventiquattro ore dopo il atto A Magli ano de io circa, mancando chi potesse procedere Marel cera un delegato di P. S. senza alle rituali si. ma pur necessarie constata- uomini. Costui fece tutto quello che era urna, zioni di morie. Castel Liri è un paese fini- namente possibile fare, ma mancava di bracto. I muri ancora in piedi sarà prudente eia. Noi abbiamo scoperto cinque feriti del dlmamitarll. Ciò però non piu^lflca l'ab- quali tre uomini e due donne che da molte ore ,handono in cui è stato lasciato Che se si lameniavano sotto le macerie. Slamo stati t, S5?!i-^l'?°h'L-_dji_P!"a «"U^mifla abitanti. Castel Liri è distrutte, la popolazione in costretti a recarci dal colonnello Guicclardi U quale ha mandato un camions dietro nostre reiterate insistenze mo senza il necessaria Fresso la tenda dell'ospedale militare, là dove era la stazione di Avezzano, i feriti erano costretti ad aspettare la visita medica distesi a terra. Questo per mancanza di barelle. Cosi bisognava e bisogna migliorare la condizione ' dei feriti che sono spediti a Homa. 1 più sono disposti nei carri bagaglio su poca paglia ». 11 principe Potenziani che fra i primi ai recò sui luoghi del disastro telegrafa da Rieti: « Invoco opere di soccorso, invio truppe e volontari e per tutti i paesi post} nella strada da Rieti ad Avezzano che sono completamente distrutti. Nei luoghi cripiti dal disastro i feriti sono numerosissimi, i soccorsi deficienti. Dopo quarantotto ore si è senza aiuto, mancano viveri e medicinali. Hieti sarebbe un buon centro di rifornimento, difettano i mezzi di trasporto; occorre che chi ne dispone invìi automobili • camions. Potenziani ». ghi colpiti dal terremoto, ha fatto rilievi di una certa importanza sulla scarsezza dei soccorsi al danneggiati. « Ad Alba Kucense ed in altri paesi della Marsica, ha detio I] deputilo di Roma, t primi dottori ed i primi aiuti sono stati iena arrivata, fu chiamata d'urgenza "8 ' te frugate, a giudicare dalle lunghe file di prestare «occorsoad una povera vittima che ^»ve" a"^?" " flM^> de"a„ st^a'ltanto di chiamarsi Domenica. Tutto il corpo r' leva, la moglie dell'ingegnere NoMinl "^^J?8^ » iSS era stato liberato, la testa restav com- Roma, Sul luogo erano i parenti della j ™to e j^zz„aht?^ Hm*^ ttl^MP? 1-J satt0 un muro in bilico; per spostarVittima e tt flfflio Alberto, che era partito!!£^V?g£j£>2P?*^J£j!& S/S bisognava esporsi al crollo; un soldato subito da Cosenza, al primo annunzio della,terno,.di Celano vi e un accampamento di de] Genio sj o(ferse. non ho potuto sapere Catastrofe e tutti insieme sostenevano che j ?olda":.e M Padiglione della «Croce Ros- a ^ nome; mj hanno det(o che è fis;i^di vi era gente viva, ma bisognava scavare, f8 "• "g,?1 a,c.e cne gii scampati saranno JD onerale; eg]j dava la vjtei raa raentre scavare per quasi sette ore. Ma ecco chelforse 850/ra duemila. A Celano, lontano e calava nellIa fossa aperta, un tenente, che un pompiere ci impone di tacere, dice di i sul monte grigio, tecas^sono^aper- t(OTeva la mnno del^ donn(i> se| - | contraeva; la sepolta era morta Un bersagliere mi consegnò un grande un pompiere ci impone aver sentito un respiro affannoso, un ge mito. E' un momento di trepidazione intenta; il vigile domanda, gridando, se dawe- ro c'è qualcuno sotto le macerie, e subito!™» ™R}?a* dl chilometri. DaUa strada si le case sono aper- teneva la mano della donna, sentì che si te come scatole. Le mura del castello hanno.rnnlnwvn. ,„ sorirvVn n„ m'ATi, dei grandi buchi, come se fosse stato bombardato. Pescina è distante da Avezzano vede Celiarmele, sopra uh poggio, tutto sale a noi un « si » fievole, soffocato, affannoso. Tutti abbiamo udito. Il signor Naldini ed ì suoi parenti sono inebetiti. Assistono quasi incoscienti al salvataggio. Non -parlano, non piangono, non sanno più lametarsi, non più lacrimare, perchè nelle venti penosissime tutte le ...„ ..„.„ ., . , mento di Lndicibiile commozione ed angoscia. la sP<>nda destra e crollato. Borgo La signora, die attendeva per1 essere sai- sumle a una via qualunque di Avezzano: uni vata, tópete con la sua voce lamentevole : ammasso di massi biancastri, da « «Non ne posso più, non ne posso più. Mé-l?ono travi n«re.di catrame, come gli avanzi involto. Sentii che vi era dentro una cosa viva. Il bersagliere trasse di tasca una zolletta di zucchero, imbevuta nel cognac, per metterla sulle labbra de'ÌQa bimba bionda, che egli aveva salvato arrischiando venti volte la vita. Non gli bastava averla tratta dalle rovine, voleva essere sicuro che rien stroncato. Soltanto il campanile sembra levarsi più alto sulle rovine. Giù la conca del Fucino si estende a perdita d'occhio. Pescina si estendeva sulle duo sponde del Giovenco saliva in alto, a sinistra fino alla tra'va Tri vite. " Seppi, 'più tardi"' al ^postodi .,- E- . . torre pentagonale dell antico castello, che e che ,,a bambina si chiama Ange- ne ore tutte le preghiere hanno fatto,. «masta in piedi, ammassandosi intorno al nco pecorale, che il padre l'aveva ricerle lagrime versato invano- E' un mo. | palazzo del Cardinale Mazzarino. Tutto sul-cata ovunque invano ed era ripartito dispen Ai iilrtiniKi,^ nrrnnm^™» aA o«„^.,„ ila sponda destra e crollato. Borgo Nuovo e,rat(> " «* die a una via qualunque di Avezzano: un i masso di massi biancastri, da cui emer^ «' Dateci pane, abbiamo fame! Il paese è 'tettera.lmenite schiacciato dai parte ft ar,cora vjva e sana," e attende gli massi caduti dafla montagna. E' quindi aiuti che le sono dovuti, probabile che non un uomo sia vivo lag-, giù. A portare soccorso si sono recati i cinquanta giovani triestini che allo scopn:nre della gueinra si erano tffugiati in Italia per sfuggire alla chiamata alle armi. • puto dell'immane disastro vennero ad Avezzano donde furono spediti a Castrino; di qui furono mandati a Ceso. In Sabina n attesa dei soccorsi! Suggerimenti e lagnanze li (hi vii i lD89l)i flplla IÉÈÉ Roma, 17, mattino. L'on. Sipari, deputato di Avezzano ha inviato Il seguente telegramma all'on. Salandra.:' « Avezzano. ore 0.15. Si è «begliate l'organizzazione dei soccorsi, causando la mor'e di migliaia di persone che avrebbero potuto essere salvate. Conferito anche coi deputati presenti, occorre assolutamente formare a Tagliacozzo e Sulmona dei campi militari in dislocazione Roma, 17, mattino. Con pane e viveri, con truppe del Genio e pomSulle condizioni della Sabina, 11 Messaggero pierl dislocabili, organizzando noi tratti inerricove da Sun Polo, 16: medii il servizio Interrotto con treni leggeri „/ l,,p?esS silcl- San Polo. Poggio Nativo congestionare la linea. Anche di fronte ed altri paesi, che abbiamo visitati in questi giorni, non sono rasi al suolo, non sono distrutti nel vero senso della parola, ma non esistono più, polche noti sono oiù abitabili. Centinaia e migliaia dl contadini, con le donno ed i bambini e senza più nemmeno un cencio, stanno all'aperto sulla nuda terra, a sfidare l'inclemenza della stagione, in attesa dei soccorsi, che non arrivano mai. L'unico provvedimento finora, e non per tutti i paesi, è stato l'invio di un ingegnere del Genio civile, il quale ha fatto sgombrare le case pericolanti, senza aver pensato al baraccamento e al tendaggio o a qualche altra cosa per ricoverare e per coprire quella pòvera gente, Il che vuol dire trasferire, non curari! male. Cosi Vas- , Roma, 17, mattino. La Gazzetta Ufficiale- pubblica due decreti in data di ieri, 14 gennaio, 11 primo di essi stabilisce: Su proposta del l^)p?r» nr-£ ,?rc,m^,,e Pennacchi; dl ministro del tesoro Fo stanziamento'dei capitolo •selci e il sindaco di Pan Polo, Ulisse Mazzi, UO « fondo di riserva per le spese impreviste • I feriti Alle 15-di oggi è giunto a Roma, da Avezzano, un altro treno di feriti e profughi. cava 155 infelici, di cui due moribondi, una bnmbina di quattro anni, moria, ed altri ire cadaveri di feriti, deceduti durante il viaggio uiiiuto'circa &i óre. poiché il treno era parlilo alle 18 di ieri 1G da Avezzano. Il - Sindaco, oltre al Comitato di assessori e m™,mÌnTtTntLprom',sse- «na-flnijra-. nem- perlsse7cTonve7tYÙ> TnteSSeT ' ^^^Sr^^é^S^à éF&Z meno un funzionario è partito per questi Ino- 11 secondo è quello col quale si stabilisce £inl°na comnosto aftri dua ChnrftoM ^«iln^ ?nrrn„Thm' eSSPn,"° V™ 0 ^lasl dl strt""' che dal 'onao «' "«f»» le ***** imprevi- re e s^or "e roma e chi orfstlno servilo SSffi £?PJ}?:mS> e non sono battuti sta suindicato è autorizzato il prelevumento neel,a àWdTwSSo^Sec^^S^toS^ dalle automobili delle Autorità .. della somma dl un milione da inscriversi ai ffi^etìtl'^SiiT^wtalSaSSSe Lì , capitoli.degli stati di previsione suddetti per Sfv^l'rpubblica beneficenza, «a ' J^f^-J *| ui-H i»? „„kwini i™„ At „„»vi gennaio furono inviati se.te serbatoi ad Avez. Ministero dei lavor pubblioi (cap. di nuova 7ann aitrpnBnti na fnmnn „,„„i,i, i„-i istituzione. N. 266 ter) : Assegnazione per prov- gg* ad ^ lìvto MWnn^ vedere ai bisogni ed alle opere urgen I nelle Tatìla-ozzo Ièri sera? aite 20 ^ n-fnfti r«5 S'Kffi" terrPm0'° ^ 13 geQ" ™» '«no'con IVA'!! A Potroiia L,ri si muore di tanto — A Sora "onetìo secondo decreto è preceduto da'la se- 1» materiale sanitario. Alle 17.15 era IR pioggia ostacola il salvatagyio. In pru vi noi a di Caserta Leggera scossa a Sora uuesio soconao aecreio e preceauro aa la su- i.,- . ,t<>qcn iiariiu«inM ,n AisU gueme breve relazione del ministro del tesoro , ',0e^r ^TS^iS^^il %aS0M °* SORA, 17, mattino. per porgere i primi soccorsi ed eseguire J tenente cento quintali di sale. I profughi Ito sarebbe che morissi, lasciatemi morire di una foresta incendiata. Della chiesa del1 Sulle condizioni dei Comuni circondanti 9*è il mio Alberto' Voo-lin vwlwo il m«i Rosario, oltre il fiume, resta in piedi una Avezzano scarseggiano finora le notizie. A 'D, andrò conLI?Boma^VòriiH parete, che ha due falsi pilastri dipinti, di Balsorano, paese di 5000 abitanti, vi sono nu- ^ ìiiso oro. conio lo scenario di un fastoso merose case abbattute, e circa 500 morti Alberto ""e fffteho Alberto che ascolta si disopra palcoaMmcó scom San Vincenzo Vallerotta è completamente di- mtm^iS^^t^l^^^òW^ cumulo di macerie, dal quale emerge una strutti» si è salvato il sindaco signor Man; Swrlo tS la Sral^iid^iabside tronca fedi. W il segretario è morto. Le frazioni re^a passare dé$!^^i5èi& tòS A BorS° Nuovo non h0 trovat0 che ,lei di questì Comuni: Morrea' Boccayiya, Ca, bicchierini atoaver^o alle fessurT^HanS mo^i alifneati, non lontano dalle mura croi- stronovo.e San Giovanni sono completamen- virn^BBPOtti qulè atì»^ una cottale. Sul corpo ancora intatto di un morto te rovinate. Le popolazioni, essendo in mag- scienza lutòdiasiina. Vuol sapere che eioV- si agitava una striscia di carta rossa, strap- gìoranzn composte di pastori che si trov,- noè le si risnonde che è eiovedi ma «mhitr, P"'ta da una tappezzeria e trattenuta con vano oli aperto, sono quasi tutte salve \^^^T^eS^d^^n^ P^r*. che metteva dei riflessi rossi, Morino, paese di 2000 abitanti, è distrutto; invece sanato Alfine si mit? libei-arla Là.come sangue, sul pallore del cadavere. della sua popolazione sono salve appena estraggono in un modo pietosissimo Ella L'n ragazzetto di dieci anni oniama un qualche centinaio di persone e molli feriti è tutta contusa, ancora macchiata di san- fratellino, scoprendo tutte le lensuola, e im. giacciono sotto le macerie e gemono dispera- «ue. e armena fuori duo resDirare un no' plorando: «Uh, Dio!... Sotto l'arco della tamente. implorando soccorso. . d'aria buona, chiede dei suoi figli, di suo chiesa di Santa- Maria, una vecchia cercava Civilello Roveto è distrutto, ma vi sono marito, il quale corre incontro Illa lettiga sua figlia: «Dove è la mia carne? - mor-1 poche vittime, perche, essendo la maggioper abbraccjare la consorte, mentre noi fn-'morava: — Dove è la mia figlia: dov'è mia,ranza della r^POlazmne^^.composto dj^cpntavano cerchiamo di non dare tre-] sione alla povera signora. La stata ricoverata sui treno della v.; u . > ■ sa.*d ora trovasi a Roma, in un ospedale.!110^ » portico della chiesa, il Seminano, catastrofe si ^«y^^.^sa, sonar intanto, questa notte i pompieri hanno Ita Casermaidei carabinieri. Sembra che non mastejsepolte. Frate PPPotazjo^si contórni Ieri sera è giunto un nuovo reparto di ber- * della legge sulla coninb'liti'i generale dpllo COfi.lie mo;u profushi incolumi sono stati desagneri. Stato, ha deliberato di prelevare lire un mi- i stinati a local di ^occorso u Lazzaretto di -can- il paese di Petrella Liri, circondario di Jione dal fond0 dl nsfirva delle spese lmpreSoia, a 1100 metri sul munte Aruugo, ed a S^bS!ffiS-lHiiSf tvezi^' è 'T™10 Le visite del Re e della Duchessa d'Aosta quasi totalmente distrutto dal terremoto. La popolazione è accampata nelle strade ed è Nel pomeriggio dl oggi il Re, accompagnato priva di viveri. Alcuni vecchi e bumbini so- da' 6U0 Prlmo aiutante di campo, gpnerale uo morenti di freddo e di fame Brusati, si è recato a visitare l'Ospedale im- E' giunto orai il colonnello Ferrari rn. Piantato dalla Croce Rossa nei locali di San- manrf„„*« ii i „ ~J-owfMUo f errari, co- t.ERidi0 ove sj trovano ricovera:! numerosi fe- mdi dante il Lo noatun, che vjene ad ^ti del terremoto. Quindi si è recato a visì- assumere il comando deJ.presidio della zo- tare la succursale dell'Ospedale miliiare in via na colpita dal terremoto del circondario di Mon'ebello. ove è stato ricevuto da! direttore Sora Insieme col maggiore dei carabinieri generale, colonnello Virgallita. Il Re hi visl- Da Pozzo, che fino ad o^ai ha retto il co- tato tutte le sale ove si trovano ricoverati i mando de! presidio, il colonnello Ferrari feritl deI terremoto, interessandosi sppcialmen- 1 . >■ .... . . t£t Ai r»; hnmhini Alla il Ila t-i n l*_ ha compiuto U giro della città esplorando ,e di alcuni bambini. Alle 15.30 )l Re ha k> tutt<> 1p rnvine r>Rr nmwrtrei » mi.,i^« sciato l'ospedale compiacendosi con il direttore iuiw ie rovine,, per acoerlaisi se qualche ner K mfii0 ,.Qi nuaie venaono assistili e cu- I '•u,'" s" "»*>«" uunc, uà tui ut w»»™ superstite rimanga ancora in esse sepolto. £gj ,' fe?Ui vengono assistiti e cu slatua in legno delk) MaQonna, Nella. pro. Ieri è stuta osu atta una persona ancora Anche la Duchessa D'Aosta si e recata ne! vincia romana è stato verificato che i tesori ta Siblna; l'ex-ospedale di Sant'Anionio: parte dell'ospedale di S. Michele; l'ex-convento dei Filippini, e vare altre località private nelle quali si poterono collocare più centinaia di brande, fornite dallo autorità militari, ed of> tre 300 letti requisiti dal Comune. Conserva.006 e ricupero dei tesori e cose d' arte Il Ministero della pubblica istruzione comunica : « Ad Alba Fucense si stanno facendo scavi nella chiesa, per il ricupero dei tesoro e dell'orificeria medioevale. A Ssrurgola Marsicnna sono stati subito assicurati tutti gli oggetti d'arte, tra cui la celebre viva, ma oggi nessun superstite è stato e- pomeriggio di og?i a visitare l'Ospedale della stratto nelle febbrili ricerche, e nessuna Croce Rossa a Sant'Egidio, voce si ode più tra le macerie. I soldati so. A,. . . no infaticabili e danno prova della mag- (minzioni giore abnegazione/' Sono pervenute all'on. Salandra le seguenti Sino a ieri fufeao tolti dalle rovino 102 oblazioni a favore dei danneggiati dal terrecadaveri; tra iost ed oa-gi ne sono stati molo: Comm. Antonio Devoto. L. 100 000; Coestratti oltre una ventina. Continua a giun- munc di Torino. L. 50.000; Banca d'Italia, gène a Sora grande quantità di viveri, ten- L. 50.000; Compagnia Assicurazioni generali de, altro materiale di soccorso che viene Venezia. L. 10 000: Camera dl Cpmmeteip di distribuito alla popolazione di Sora Sono Xapoli' H,1??00' Ban.c0 d^Ìlpoh' U 10ò'00(); popola arrivati negli aitri puesi, e specialmente. a Comune di Livorno. L. 10.000 t^^.1^'^^WTU^^-«^ !|a crollata. Un maestro, Vincenzo circa 600 persone fra.gora, i più urgenti s'occorsi, ck buona pai, S^tS SS dal tordici anni, che si chiama Apollonia Dola-1 fa vedere come si è salvato, scalando una Vi capito 1 avv. Trapanese, alle ore 18, finestra. Soltanto allora mi accorgo che !a quale raccolse numerosi feriti e li condusse tesi. Intanto è stato salvato il giovane Guido piazza è intatta; è uno scenario, perchè die- alla stazione di Morino. 11 Trapanese inviò Germani, di asmi 12; il padre scavava sul tro non vi è niente; e i muri racchiudono quindi un telegramma ali on. bnlandra miluogo da quattro giorni. Un capitano d! ar-: » rottami dei diversi piani precipitati giù tiglieria ha trovato fra due vera bambina, sospesa per vecchia di settant'anni sospesa" eia prese fra le due travi medesime. I pa te. Un parente delle vittime assiste straziato mentire vengono estratti dei corpi orribilmente mutilati. Stamane si è operato il salvataggio di un uomo che dopo quattro giorni era ancora vivo. Scene raccapriccianti si svolgono dovunque. L'opera di soccorso è lunga e penosa e sempre più irta da difficoltà. Si è scavato del 13.o e del 52.n reggimento fanteria, ngli ordini del delegato Mandura, di Spoleto, tentano un salvataggio. Si sente una voce, si direbbe che sono due. ma sono latrine, e si scava. Sembra che togliendo un ito, i sepolcri si possono liberare e lo •"glie. del .Museo di Anagni, gii oggetti di Alatri, Veroli, Ferentino sono intatti. Ad Aquila si sta puntellando la chiesa di Cotlemaggio. Funzionari sono partiti per Sulmona.,t,pef provvedere alle riparazioni più urgenti. A Civita Castellana sono state sgombrate le macerie e si sta demolendo la parte perico, lante del parapetto del forte e Sono stati as| sicurati l grandi stemmi di marmo. A Sur biaco è stato puntellato il Monastero di Santa Scolastica. Altri funzionari si sono recati a Alatri, Anagot, Veroli, Ferentino, Monterotondo e Tivoli, e sono stati eseguiti i più urgenti lavori di puntellamento. PIOCOLA CRONACA Per questa rubrica rivolgersi a Uaasensteln e VosMl Oggi... e non domani dovete pensare alla vostra vista Correggere i difetti della vista, scientificamente, mettendo a parte i vecchi metodi empirici Uno ad ora usati; ecco quanto una rinomata « seria casa di Torino si è prefissa dl raggiungere Si è aperto in questi giorni un elegante gabinetto per cons.iltazioni diottriche corredato del più perfezionati e recenti strumenti per la misurazione e correzione di qualsiasi difetto ì vista col mezzo delle lenti. Volendosi seguire la via scientifica, con atto veramente sifrnorile si volle cambiare l'indirizzo dell'usua'e commercio degli occhiali, affidando la direzione di tale gabimvto a Medico roerialisia Bla ass stente per molti anni alle •linJca Oculistica della r fliiiverslt» dl Torino. A questo gabinetto diotlrtron^|!|1J)8ia8^, PJ£ a V««tWnn^ri' JUTvent?cìnaue soldati'che degìi'opérai del polverificio che hanno fai- Associazioni giornalistiche Italiane ha de!Ì-!menltePl'esame scientifico della vista e la preA Castrino vi sono veni cinque boiuau cne & • „: \; ^„„t j„; „,i-!j„-i ~i„«h v,„,.„,„ ai Aavnìvm Uro rtm.mil» o Mni'nM rt^tt» lent. senza nessun aumento i^to\ma~Eàmbina di undici' mesi" e~M te-i Ferrara, guarda la casa dove~sonó sepolti" i amara"vi sono numerosi morti Ieri mattinajte^ terranolò?^ più rata dalle macerie una giovinetta di quat-;su(>i tl-e Agh. sua moglie e sua suocera. Ci non ancora era stato portato alcun soccorse to tend<; c<ì in oleuni vagoni. Si sta iniziane urc.-nti al Vescovi delle Diocesi ma«riorm«>nte " s do |a costruzione di baracche. Il colonnel- colpite. Al Papa sono poi pervnnute le seguenti lo Ferrari e il maggiore Da Pozzo si sono offerte: Sacro Collegio. L. 10.000: da Mnns:gnor recati ogoi in automobile ad Arpino, Ca- Maffl, L. 1000: Mons. Ptoner, cx-ambasclo'ore stol Liririsola del Liri, Pescosolido, Car- degli Stati Uniti, L. 2000. La prma nota delle vocnndo soccorsi. Fino ulle 4 di ieri è arn-^ Pogta Fibneno e S. Domenico che so- offerte pervenute al papa ascende ad Oltre i _ x Ì » — rt**wv*w\nrrm r% sii 11 Mi immilli * tJ , , ,, LJ.-tZó 11 I*C no tutti molto dannejgigiti Uopo la gita essi hanno immediatamente provveduto ad intensificare i soccorsi negli altri paesi in- II Ite ha assegnato la somma dì trecentomi- Il Re per i minorenni nenti Poggi e tseneaeiu, ma gii aiuw sun-i, via|,ao con vetture uutomobUi vestiari, co- 11 ltó "a assegnato la somma di trecentomirenti delle vittime vogliono che si «alvi""la: fattoria. Infatti, il puzzo dei cadaveri è già irrisori, perchè cento uomini devono 9Uv!-irM>rté tende, viveri e uomini di truppa. Il la lirc. Per Provvedere alla tutela e protezione bambina; allora il capitano fa preoipi- ; enorme. Salgo e sento urlare in basso nel dersi tra cinque Comuni 0°"'"^^™! tempo si mantiene minaccioso, ma -noli j^J^^S^^^SlMA"^ tare le travi in modo che li bambini ohe i villaggio, che si è mprowisato presso l'ac- La popolazione si e affollata attorno ai gra-^"* al terremota La somma, costituita da obbli- si trova suPeriormen?e,Cpossa effl^JS cam&nto. Ma la pecchia città ove sa!-! natieif gridando: «Dateci pane, abbiamo | P^q ^ M ^ ^ cui non „ e f^^^SS^T^X liberata. La hanohina è suhito presa e soc-'go, si fa silenziosa In una stradetta oscu- fame '.»• notizu. m-avissime ancora parlato è Castel Liri. che è ancora con recente decreto venne estesa ai minoren- corsa. Ma U capitano non è ancora con- ra, ai piedi del palazzo del barone: Tubassi, Lpntinuano a 3?}* a JfB ^mrmS abbandonato; i soccorsi non sono ancora ni anzidetti. a luti: i paeselli delia \aUe e delia moma ^ Le Begina illre ai sepolti to fin qui miracoli degni dei migliori elogi, berato di devolvere lire duemila a favore scrizione delle lenti, se ltri 25 o 30 in Sono necessari quei mezzi, diremo così, delle vittime del terremoto ed ha Inviato sui Prezzi degU occhiali i orimi ad es- tecnici, che mancano. Urge l'opera dei vi- a tutte le Associazioni della stampa una DaJla B"_ , . fanno quel.lo clic possono. Oltre sotto la chiesa, ve ne sono al' sere èXatto^^roderi^ena chiesn"fu"il glìi,"come""per" Sora. I viveri difettano sem- circolare a firma dell'on BarzUai invitan- naiToco orribilmente sfracellato. Egli in- pre, come difettano le coperte; non esisto- dole a farsi centro di iniziative per le.quali. UBERTALLI & MORSOLIN Buco. A. Ambrosio Ne esce soltanto un'ondata di putredine, Idossava la stola e il camice bianco. no^bar"acche.""non"vi sono luoghi di ricevo- conUnuando l'opera dei giornali, igiorna-lvi. Santa Teresa N. 0. angolo Piazza S. Carlo così violenta che i soldati si getterò indietro! L'opera di soccorso è resa anche più dif- ro. La popolazione si è riversata verso toc- listi affermlnoja loro^oHdarietà di fronte1 Subite tiiomiiiaiio. Sono ficUe dal fatto cte r"\ti-tv\ si tesa*** te «M Liei, ma conoscete bene le condizioni alle nmm» eveolure nazionale. Telefono N. 822. L'opera di salvataggio nel quinto giorno dalla catastrofeI primi fondi per le opere più urgenti nei Comuni colpiti dal terremoto L'opera di salvataggio nel quinto giorno dalla catastrofe ^4 Morino, a Massa d'Albe centinaia di sepolti supplicano di essere liberati dalle macerie - Cento granatieri inviati a soccorrere cinque Comuni e quindici /razioni - Vecchi e bambini muoiono di fame e di freddo. (PER TELEFONO ALLA "STAMPA „) Nel tmmMvw sii Hveszaiio AVEZZANO, 17, sera. Continua l'opera di saivataggio. Purtroppo, essa diventa di ora in ora meno feconua di risuutati. Dalle macerie vengono luori «Tubila cadaveri, in gran numero, e raramente dei feriti, e ranisSiiiiameiiie degli incolumi. Dei cadaveri estratti, otto solamente, sono stati sepolti nel cimitero del paese. Un altro centinaio di cadaveri è pronto per es- Bere inumato. Al riguardo è giunto un or-,dine dalia Direzione generale della Sanità. !L'ordine è stato diramato in tutti i Comuni circostanti che sia provveduto al seppellì- mento di tutti i morti possibilmeute in ci- miteni comuni. Squadre di socco.so arri- vano dai Comuni dell'Umbria, delle Marche, della Campania e ancho dalle Puglie. E' giunta tra queste ultime una squadra inviata dai Comune di Barletta, composta di vigili. La i.a compagnia dell'S.o fanteria, comandata dal capitano Siciliani, ha tratto in vita dalie macerie 53 persone, di cui venti bambini. Anche l'opera dei vigili di Roma è stata molto profìcua Essi hanno salvato 21 persone, . Da Bologna sono giunti i vigili con soccorsi. Anche efficace e l'opera che prestano molti studenti della Sucai. I servizi civili ei>minciano a funzionare; un grande magazzino di viveri è stato istituito ul di la u«iiu località ove si trovava la stazione. Con questo magazzino viene alimentata tutta Avczzano e vengono inviati viveri e coporte :i mano a mano che i varii Comitati di soccDr80 ne richiedono a mezzo di buoni. 1 cadaveri, man mano che giungono prima di essere sepolti vengono identificati, ppr quanto è possibile; per ora le identificazioni sono state pochissime. Sono stati rinv«uuuvalori di privati per circa 20.000 lire. Stanotte per la prima volta ha funzionatola luce a petrolio, ohe è stata impiantata a cura del Municipio di Roma. Emozionanti salvataggi Ricordate il caso di una giovine, Rosa Albina, ohe fu diesepolta a Messina, ancora viva, dopo venti giorni di straziante agonia? Forse, registreremo anche qui qualche slmile caso. Pertanto, siamo al quarto giorno dalla catastrofe, e ci auguriamo di se-1 guatare frequenti le fortunate fatiche dei soccorritori. Ecco oleum episodii odierni. La seconda squadra dei pompieri di Bologna, comandata dal coionnieflo Cavari, dal tenente Graziani, e dal tenente medico (fregoiùnfi, giurata ieri nel pomeriggio, ap- iena arrivata, fu chiamata d'urgenza "8 prestare «occorsoad una povera vittima che r' leva, la moglie dell'ingegnere NoMinl Roma, Sul luogo erano i parenti della Vittima e tt flfflio Alberto, che era partito!subito da Cosenza, al primo annunzio dellaCatastrofe e tutti insieme sostenevano che vi era gente viva, ma bisognava scavare, scavare per quasi sette ore. Ma ecco cheun pompiere ci impone di tacere, dice di un pompiere ci impone aver sentito un respiro affannoso, un ge mito. E' un momento di trepidazione intenta; il vigile domanda, gridando, se dawe- ro c'è qualcuno sotto le macerie, e subitosale a noi un « si » fievole, soffocato, affannoso. Tutti abbiamo udito. Il signor Naldini ed ì suoi parenti sono inebetiti. Assistono quasi incoscienti al salvataggio. Non -parlano, non piangono, non sanno più lametarsi, non più lacrimare, perchè nelle venti penosissime tutte le ...„ ..„.„ ., mento di Lndicibiile commozione ed angoscia. La signora, die attendeva per1 essere sai- vata, tópete con la sua voce lamentevole : «Non ne posso più, non ne posso più. Mé-.,- E- . . ne ore tutte le preghiere hanno fatto,le lagrime versato invano- E' un mo. n Ai iilrtiniKi,^ nrrnnm^™» aA o«„^.,„ Ito sarebbe che morissi, lasciatemi morire 9*è il mio Alberto' Voo-lin vwlwo il m«i 'D, andrò conLI?Boma^VòriiH ^ Alberto ""e fffteho Alberto che ascolta si disopra mtm^iS^^t^l^^^òW^Swrlo tS la Sral^iid^re^a passare dé$!^^i5èi& tòSbicchierini atoaver^o alle fessurT^HanSvirn^BBPOtti qulè atì»^ una cotscienza lutòdiasiina. Vuol sapere che eioV-noè le si risnonde che è eiovedi ma «mhitr,\^^^T^eS^d^^ninvece sanato Alfine si mit? libei-arla Làestraggono in un modo pietosissimo Ellaè tutta contusa, ancora macchiata di san-«ue. e armena fuori duo resDirare un no'd'aria buona, chiede dei suoi figli, di suomarito, il quale corre incontro Illa lettigaper abbraccjare la consorte, mentre noi fn-vano cerchiamo di non dare tre-] sione alla povera signora. La stata ricoverata sui treno della v.; u . > sa.*d ora trovasi a Roma, in un ospedale.intanto, questa notte i pompieri hannot^^.1^'^^WTU^tordici anni, che si chiama Apollonia Dola-tesi. Intanto è stato salvato il giovane GuidoGermani, di asmi 12; il padre scavava sulluogo da quattro giorni. Un capitano d! ar-tiglieria ha trovato fra due vera bambina, sospesa per vecchia di settant'anni sospesa" eia prese fra le due travi medesime. I pa te. Un parente delle vittime assiste straziato mentire vengono estratti dei corpi orribilmente mutilati. Stamane si è operato il salvataggio dun uomo che dopo quattro giorni era ancora vivo. Scene raccapriccianti si svolgono dovunque. L'opera di soccorso è lunga e penosa e sempre più irta da difficoltà. Si è scavati^to\ma~Eàmbina di undici' mesi" e~M te-rata dalle macerie una giovinetta di quat-renti delle vittime vogliono che si «alvi""labambina; allora il capitano fa preoipi- tare le travi in modo che li bambini ohesi trova suPeriormen?e,Cpossa effl^JSliberata. La hanohina è suhito presa e soc-corsa. Ma U capitano non è ancora con- del sottoprefetto e del procuratore do! Re, i b'.he sono morti con le rispettive famiglie; I s.na non si è rintracciato alcun cadavere. »- . , lMaternità ; bUn -funzionario mi rUerisce il seguente '^racconto fattogli da uh soldato dell oi.o refe-1 fucino ìumenu, Andrea .-unione. Ad fciwriua Sorgi, maritata Caneri, una don na di Zi anni, che aveva partorito sotto le macerie. « — Ho sentito un gemito, — ha detto il soldato Aimone, — mentre mi riposavo so pru un muucnio di rovine. Mi sono messo uu ascoliui-e. yuaiciieuuno piangeva; vaiano e stutu trovata, ancora viva, certa;cniainutu il mio tollerile, il tenerne Uiuliu aratesi: ha sentito aliene lui, ed allora o siamo messi u scavare. Aboiamo tirato su la runa ai quattro piani; la uouiia, ene era incinta di nuve mesi, aali intimo piunu eiu precipitata in cantina, tra un barile ed un muro; Ira i rottami partorì in quella buca, la sera del 13, si stacco da sè il banUtiiiu, tagliando coi denti il cordone ombelicale, iutiaiKio le lerile con i suoi capelli, poi tonile per due giorni il bambino contro il ventre per dargli vita col calore, perchè non poteva dargli il latte, non avendone. Il tenente giunse fino a lei, tacendo scavare come un pozzo in una gallona, so&iAiiiendu i rottami con tavole e con traverse. Avevamo cominciato la mattina del 13, ed abbiamo linito alle 5 del giorno 15: tre giorni di &epol tura Lo aiutavano un tenente del Genio ed uh ingegnere di Roma. Già perdevamo le speranze, (juando fu libera, la madre non volle durci il bimbo. « — Vedete, — diceva, — è nudo, e lo farete morire di freddo. Io, invece, lo scaldo C0] mj0 corpo. Non pensava a sé, pensava alla sua creatura. « Non si poteva staccarla, conio era neces. sario fare, per riportarli su tutti e due. « — Piuttosto lo strozzo, — e faceva il gesto di stringerli il collo con le mani. « Amorevolmente la si persuase. Poi, appena fuori della buca, rivolle il bambino c se lo tenne al petto, nella barella.. ». Le rovine di Pescina Ho fatto una rapida visita a Pescina, la piccola città vicino ud Avezzano, quasi distrutta. Ecco le condizioni di questa graziola cittadina, sulla sorte della quale si avevano iinora suto notizie sommarie : Appena dopo Avezzano, ricomincia il deserto. Avezzano si prolunga un po' nella campagna. Le ultime macerie erano già sta- et'pncpmsDrts8 te frugate, a giudicare dalle lunghe file di ^»ve" a"^?" " flM^> de"a„ st^a'l "^^J?8^ » iSS ™to e j^zz„aht?^ Hm*^ ttl^MP? 1-J!£^V?g£j£>2P?*^J£j!& S/S terno,.di Celano vi e un accampamento di j ?olda":.e M Padiglione della «Croce Ros- f8 "• "g,?1 a,c.e cne gii scampati saranno lforse 850/ra duemila. A Celano, lontano e i sul monte grigio, tecas^sono^aper- | !™» ™R}?a* dl chilometri. DaUa strada si le case sono aper- te come scatole. Le mura del castello hanno.dei grandi buchi, come se fosse stato bombardato. Pescina è distante da Avezzano vede Celiarmele, sopra uh poggio, tutto . , la sP<>nda destra e crollato. Borgo sumle a una via qualunque di Avezzano: uni ammasso di massi biancastri, da « l?ono travi n«re.di catrame, come gli avanzi stroncato. Soltanto il campanile sembra levarsi più alto sulle rovine. Giù la conca del Fucino si estende a perdita d'occhio. Pescina si estendeva sulle duo sponde del Giovenco saliva in alto, a sinistra fino alla torre pentagonale dell antico castello, che e . «masta in piedi, ammassandosi intorno al | palazzo del Cardinale Mazzarino. Tutto sul- ila sponda destra e crollato. Borgo Nuovo e,die a una via qualunque di Avezzano: un imasso di massi biancastri, da cui emer^ di una foresta incendiata. Della chiesa del1 Rosario, oltre il fiume, resta in piedi una parete, che ha due falsi pilastri dipinti, di ìiiso oro. conio lo scenario di un fastoso palcoaMmcó scom cumulo di macerie, dal quale emerge una iabside tronca A BorS° Nuovo non h0 trovat0 che ,lei mo^i alifneati, non lontano dalle mura croi- tale. Sul corpo ancora intatto di un morto si agitava una striscia di carta rossa, strap- P"'ta da una tappezzeria e trattenuta con ^ P^r*. che metteva dei riflessi rossi, .come sangue, sul pallore del cadavere. L'n ragazzetto di dieci anni oniama un fratellino, scoprendo tutte le lensuola, e im. plorando: «Uh, Dio!... Sotto l'arco della chiesa di Santa- Maria, una vecchia cercava sua figlia: «Dove è la mia carne? - mor-'morava: — Dove è la mia figlia: dov'è mia !110^ » portico della chiesa, il Seminano, o Ita Casermaidei carabinieri. Sembra che non ^^-«^ !|a crollata. Un maestro, Vincenzo 1 fa vedere come si è salvato, scalando una finestra. Soltanto allora mi accorgo che !a o piazza è intatta; è uno scenario, perchè die- tro non vi è niente; e i muri racchiudono : » rottami dei diversi piani precipitati giù i a o del 13.o e del 52.n reggimento fanteria, ngli ordini del delegato Mandura, di Spoleto, tentano un salvataggio. Si sente una voce, si direbbe che sono due. ma sono latrine, e si scava. Sembra che togliendo un ito, i sepolcri si possono liberare e lo •"glie. i Ferrara, guarda la casa dove~sonó sepolti" i ;su(>i tl-e Agh. sua moglie e sua suocera. Ci : fattoria. Infatti, il puzzo dei cadaveri è già ; enorme. Salgo e sento urlare in basso nel i villaggio, che si è mprowisato presso l'ac- cam&nto. Ma la pecchia città ove sa!-'go, si fa silenziosa In una stradetta oscu- ra, ai piedi del palazzo del barone: Tubassi, Ne esce soltanto un'ondata di putredine, così violenta che i soldati si getterò indietroSubite tiiomiiiaiio. Sono bresciani, aiutati da un contadino di Pè- scina. « To! — grida un soldato, dopo avere solevata una trave, — èqui! E' salvata!». Sem. brava u quaiclie metro di profondità; inve- ^enmna^che a novanta centi™tri da»° ac¬ SttAppare il busto di una giovinetta, coi ca. lpeh grigl'„"°," f?J5 ZÌLuZZSì £J?Z~Mcalce, che parava^cosiij^toota va fosse già m un altra vita. Era supina, |serrata fra due travi. Ma intorno a lei vi erano dei cadaveri, e per estrarla si è dovuto lavorare ancora un'ora; tratta fuori, si vide che era ignuda; i soldati, che lavoravano col vento gelido, si son tolta la giacca, e l'hanno ricoperta. Morti invece erano dop CiciHo e il calonico Francesco Cipriani. Il fratello ccr•iivo, per seppellirlo, il corpo, e lo trovò i ella, chiesa del Rosario, dinanzi all'altare n-aggiore, ancora inginocchiato col messale linanzi, e col'l'ostia benedetta intatta preail calice. Doveva essere stato colpito ,11'Elevdzione. Quando lo trassero fuori, il l rateilo penò per distendergli le gambe; le uraccia non furono rimosse da come erano momento della morte, aperte in un gesto di immenso stupore. La bocca restò spalancata fra i grumi del sangue, e tutti .i lineamenti del volto si impietrirono in una erpiessione che era insieme meraviglia e .more. Quando si seppe all'intorno che il corpo di don Gei Ilo era stato ritrovato, molte donne accorsero da ogni parte, vofll'-:rc scoprirlo e baciarlo pietosamente. Dissero : « E' mollo come un santo ». Ldii iJ fratello esclamare: «Ti ho acconv pagliato qando dicevi la prima messa, ti ho >i<vompagTi.ato quando hai avuto il canonicato, ti accompagno adesso cadavere. Sci multo come un santo! ». Resta il palazzo Mazzarino Chi tornerà a Pescina, fra qualche.mese, troverà ancora le traccio dell'antica città, 'a torre del castello, porta Santa Maria, il portale di Sant'Antonio. Ma la città moderna è stata abbattuta completamente. Della città ancora i'J visitatore non troverà più il palazzo Mazzarino. Della torretta non rimane che una bifora e una lapide. Il tenente medico Zanoia aveva organizsato un posto di pronto soccorso all'aperto. Dice di aver curato circa cinquecento feriti. A Pescina, che aveva settemila abitanti, ieri vi erano circa duecento soldati agli ordini del maggiore Lugugni ani. Una squadra de:,:'81.o fanteria lavorava dalle 8 della mattina per districare dalle rovine una donna di 24 anni, che seppe dire sol- tanto di chiamarsi Domenica. Tutto il corpo era stato liberato, la testa restav com- J satt0 un muro in bilico; per spostar bisognava esporsi al crollo; un soldato de] Genio sj o(ferse. non ho potuto sapere a ^ nome; mj hanno det(o che è fis;i^di JD onerale; eg]j dava la vjtei raa raentre calava nellIa fossa aperta, un tenente, che t(OTeva la mnno del^ donn(i> se| - contraeva; la sepolta era morta Un bersagliere mi consegnò un grande teneva la mano della donna, sentì che si rnnlnwvn. ,„ sorirvVn n„ m'ATi, i involto. Sentii che vi era dentro una cosa viva. Il bersagliere trasse di tasca una zolletta di zucchero, imbevuta nel cognac, per metterla sulle labbra de'ÌQa bimba bionda, che egli aveva salvato arrischiando venti volte la vita. Non gli bastava averla tratta dalle rovine, voleva essere sicuro che rien tra'va Tri vite. " Seppi, 'più tardi"' al ^postodi che ,,a bambina si chiama Ange- nco pecorale, che il padre l'aveva ricercata ovunque invano ed era ripartito dispe,rat(> " «* i «' Dateci pane, abbiamo fame! l•1 Sulle condizioni dei Comuni circondanti Avezzano scarseggiano finora le notizie. A Balsorano, paese di 5000 abitanti, vi sono nu- merose case abbattute, e circa 500 morti San Vincenzo Vallerotta è completamente di- strutti» si è salvato il sindaco signor Man; fedi. W il segretario è morto. Le frazioni di questì Comuni: Morrea' Boccayiya, Ca, stronovo.e San Giovanni sono completamen- te rovinate. Le popolazioni, essendo in mag- gìoranzn composte di pastori che si trov,- vano oli aperto, sono quasi tutte salve Morino, paese di 2000 abitanti, è distrutto; della sua popolazione sono salve appena qualche centinaio di persone e molli feriti giacciono sotto le macerie e gemono dispera- tamente. implorando soccorso. . Civilello Roveto è distrutto, ma vi sono 1 poche vittime, perche, essendo la maggio,ranza della r^POlazmne^^.composto dj^cpnta■ catastrofe si ^«y^^.^sa, sonar mastejsepolte. Frate PPPotazjo^si contórni circa 600 persone fra. Vi capito 1 avv. Trapanese, alle ore 18, quale raccolse numerosi feriti e li condusse alla stazione di Morino. 11 Trapanese inviò quindi un telegramma ali on. bnlandra mia V««tWnn^ri' JUTvent?cìnaue soldati'che A Castrino vi sono veni cinque boiuau cne amara"vi sono numerosi morti Ieri mattinaj non ancora era stato portato alcun soccorse " s vocnndo soccorsi. Fino ulle 4 di ieri è arn- i _ x Ì » — rt**wv*w\nrrm r% sii 11 Mi immilli nenti Poggi e tseneaeiu, ma gii aiuw sun-i irrisori, perchè cento uomini devono 9Uv!- dersi tra cinque Comuni 0°"'"^^™! La popolazione si e affollata attorno ai gra-! natieif gridando: «Dateci pane, abbiamo fame '.»• notizu. m-avissime Lpntinuano a 3?}* a JfB ^mrmS a luti: i paeselli delia \aUe e delia moma illre ai sepolti ltri 25 o 30 in i orimi ad es- fanno quel.lo clic possono. Oltre sotto la chiesa, ve ne sono al' sere èXatto^^roderi^ena chiesn"fu"il naiToco orribilmente sfracellato. Egli in- Idossava la stola e il camice bianco. o! L'opera di soccorso è resa anche più dif- o ficUe dal fatto cte r"\ti-tv\ si tesa*** quando avvenne la catastrofe, senza sani-'tario Infatti il dottore era andato da dieci'giorni ad Avczzano, dove dove essere morto sotto lé macerie dell'albergo «Vittoria». j Accanto a Castrino vi è la frazione dettai Santa Croce, che ha un'ottantina di obi tanti. Essa annovera quattro morti. L'abitato è distrutto A Capistrello, paesetto appollaiato sul l'alto di un monte, che guarda la vallata del Liri ed Avezzano, la distruzione è completa. La stessa forma del paese ha impedito gli immediati soccorsi ai riinasti sotto le maceria I cinquanta soldati, accorsi l'ai M° Iwi. ™" »»nno potuto far troppo. Po- d!a^ morti ^ gat, estratti. borite |nAi „,.„„. Mla „„ri„ nh» i rin.rintn «wr. no sulle dita. E' certo che i duecento scomparsi sono a quest'ora duecento cadaveri. Sotto Castrino, come lanciata sull'abisso, ,t, S5?!i-^l'?°h'L-_dji_P!"a «"U^mifla abitanti. Il paese è 'tettera.lmenite schiacciato dai massi caduti dafla montagna. E' quindi probabile che non un uomo sia vivo lag-, giù. A portare soccorso si sono recati i cinquanta giovani triestini che allo scopn:nre della gueinra si erano tffugiati in Italia per sfuggire alla chiamata alle armi. • puto dell'immane disastro vennero ad Avezzano donde furono spediti a Castrino; di qui furono mandati a Ceso.