Tragica disorganizzazione

Tragica disorganizzazione Tragica disorganizzazione Il grido di protesta e d'angoscia d'un medico accorso ad Avezzano Magliano dei Marsi abbandonata (F»ér telefono alla STAMPA) Roma, 16,' notte, tSUn medico chirurgo, jl dott. Grillo, ohe ' di suo iniziativa si è recato a Magliano dei Marsi, comune vicino ad Avevano, quasi distrutto dal terremoto, cosi telegra- f'n jTjtomo ^ «otttoiani di Magliano dei m Marsi: «MagMano1* devastata e abbando- P nata. Sono arrivati-^blamente 25 soldati di fanteria con zappe; per quanto abbiano la- ir:. =— -w. j.- vorato con la grande' abnegazione che di- stiueùf t nostri «oMati e si siano prodigati o^SeVa impari aU'iinmenso lavoro. Si udivano lamenti di psspoìli o r e o o . a l e ò a —paliti senza poter noriare loro soccorso! Sotto i miei occhi «àio state éstratte tre cdonne ancora vive che ho potuto rianimare Pcon iniezioni eccitanti: si chiamano Anna- villa Attili, Concetta T'imperi e Anna Tini-, peri; di 25Ò0 abitanti solo circa 700 sopf av-1 vivono, ma in condizioni orribili. Sopra giacigli di paglia, protetti da laceri attendamenti e male difesi.dal freddo pungentissimo. giacciono i poveri «superstiti istupiditi dal dolore e quasi tutti feriti. Ho prestato col valido aiuto di alcuni amici, l'opeTa mia,a ben 150 feriti ed ho la soddisfazione-di' averli medicati tutti in modo forse da interrompere l'asepsi già iniziata. Le ferite, quasi tutte orribili, sono tutte suppurate. L'unico medico condotto del paese è ferito anche lui ed un medico nativo del luogo, il dott. Petricchi, ha cercato alila meglio di prestare il suo aiuto ai feriti più gravi : ma mancava di qualsiasi materiale sanitario, perchè le due farmacie sono sepolte sotto le rovine. Lo popolazione da tre giorni non ha pane. II Govèrno, oggi alile 12, ha inviato 80 pagnotte!! >ft Le impressionaiti accuse dei- dottor Fraschetti Un altro medico, un sanitario del comune di Roma, il dott. Fraschetti, che ha fatto parte deMa squadra di soccorso inviata dal comune' di Roma ad Avezzano, fa oggi pubbliche dichiarazioni per affermare che nessun servizio di soccorso ha funzionato. Il dott. Fraschetti ha detto: «li disastro della nostra, organizzazione supera forse, negli effètti, qùeKó causato dal terremotoMigliaia sono morti-, e muoiono in questo momento, per mancanza di soccorsi inviati a tempo. Le notizie sono arrivate tardi, ma, anche dopo ventiquattro ore dalle notizie, quasi nuMa si era fatto. I primi ad' arrivare ad Avezzano la sera stessa del terremoto furono gli ispettori medici 'delle Ferrovie coll'utilissimo vagone di pronto soccorso. La loro opera è stata veramente ammirevole, ma che potevano . fare di più? Mancavano di coperte, di latto, di uova, e poi erano in numero troppo esiguo per potere prestare cure e soccorsi a tutti i feriti. Quando noi, medici del comune di Roma, siamo arrivati per dare .loro il cambio, li abbiamo trovati esausti per la fatica; quel vagone era l'unico posto di pronto soccorso e mancava di tutto. Neppure un sorso di acqua potevamo dare ai feriti, che per quarantotto ore erano stati sepolti sotterrai •< E In Croce Rossa! dirà qualcuno. La Croce Rossa aveva — è vero — inviato una ventina dà medici e allettanti erano stati inviati dal Corpo sanitario militare: ma :ssi stavano inoperosi ed Immobilizzati, aspettnndo gli ordini o non so che-altro: solo ieri nel pomeriggio ha cominciato a funzionare un ospedaletto da campo e si cominciò ad impiantare un ospedale del Corpo sanitario militare. Le truppe accorse da tutte le parti d'Italia — continuò il dottor Fraschetti — sono rimaste dmanobilizzate nelle stazioni di transito ,per ore ed ore per il passafilo dei treni delle varie autorità: cosi, mentre i pompieri di Roma appena arrivati ad Avezzano salvavano molti sepolti vivi, centinaia e centinaia di uomini ti truppa erano tenuti ermeticamente chiusi nei vagoni senza essere utilizzati, per -ilfcre ventiquattro ore, permettendo la- morte di chi sa quanti esseri umani. Basti dire -.he i nostri .pompieri erano costretti a trasportare per più di un chilometro i feriti, ->erdendo un tempo utllissimorhientre a ciò potevano essere adibiti i soldati. Lo slancio mirabile dei soldati — « Non dico questo — continuò il dottor Vraschetti — per biasimare i nostri soldati. \1 contrario, questi poveri ragazzi appena furono posti nelle condizioni di fare, si =ono dati al lavoro con grande slancio e ■on abnegazione ed hanno coperti i feriti on le loro mantelline. Anche il pane che -■vevanb nei tascapani hanno dato ai superstiti». Fu domandato al dottor Fraschetti : — E rome ha funzionato il servizio ferroviario? Il dottor Fraschetti rispose: «DI queitfo sarebbe meglio non parlare) Il personale iella stazione è stato tenuto in servizio per oltre quarantotto ore senza venire sostittui to. I treni di soccorso sono stati organizsati lentamente: essi hanno sostato a lun <?o nei binari, prima di «ssere instradati, mentre i feriti morivano!». Il dottor Fraschetti ha concluso dicendo « le' sole iniziative'iprivate procedono bene! S! capisce del resto": 'esse non sono Inceppate dagli ordinamenti burocratici! ». . Dolore, sgomento e sdegno Queste impressionanti rivelazioni di due medici hanno prodotta a Roma una impressione enorme, impressione di dolore, di sgomento e di sdegno. La cittadinanza, dal Re e dal Papa all'ultimo vetturino, dalle Re gine, dalla Duchessa d'Aosta all'ultima popolana di Trastevere; dà un esempio.am■nirabile di abnegazione e di fervore per i poveri superatiti. Il popolo di Roma risponde pure con slancio meraviglioso all'appello che i giornali hanno rivolto per i soccorsi. Le sottoscrizioni dei tre maggiori' giornali di Roma hanno in due giorni fruttato una cifra complessiva che supera le 150,000 lire. Ciò senza contare le somme notevoli pervenute dirèttamente al presidente del Consiglio. Oggi la deputazione provinciale si è riunita ed ha stanziato centomila-lire a favore dei danneggiati dal terremoto. Stasera si è riunita anche la Giunta municipale di Roma, sotto la presidenza del sindaco Colonna. La Giunta ha approvato di' urgenza di dare 50,000 lire per i danneggiati-dal-terremoto. Ha noi deciso di convocale il. Consiglio per lunedì prossimo. L'ordine? del giorno reca: « Ratifica della deliberazione presa d'urgenza dalla Giunta. Costituzione di un Comitato cittadino per venire in aiuto, dei danneggiati dal terremoto». ' 11 prefetto ha emesso oggi un decreto,, con cui si stabilisce di tener aperti per domani tutti i negozi. 9 . L'on. Orazio Raimondo telegrafa da Torino a un giornale d! Roma : » Vi mando mille lire, tutto quanto posso darvi. Pronon . go inoltre che ognuno di noi destini un me-so di indennità a minimo sollievo dell'Imma-ne sventura. Vi saluto col cuore angosciato ma pieno di fede nella civile fermezza d'Italia. — Raimondo ». Più sopra avrete Ietto i rimarchi fatti daldottor Fraschetti sul non perfetto funziona-mento dai servizi organizzati dalia Croce: 1* prasidaai* pubblica a mm Mia Stefani il seguente comunicato : « La. Cro-l ce «ossa non appena tu intormata dell'enti-.' tà del disastro prodotto dal terremoto, inviò ad Avezzano.medici e materiali sanitari.per I mezzo della ferrovia e di automobili ed 'ri misura delift richieste che le pervenivano..uv Partiva contemporàneamente per Sora un*,. squadra completa-di mèdici ,cd infermieri: portando.seco moltissimo materiale.-da rìcovero -e da medicazione, mentre daeltri Co- vero ■ei.aa-n mltati del a Croce Kossa si provvedeva par; Isola del Ufi, Castellaiiiare Adriatico e pei paesi limitrofi aOprano. Nella regionemar- • •"<. luiuionavano ieri: tre posti di soc* g corso ad Avezzano, uno a Cappèlle; imo a l Paterno, uno.a S, Pettino, uno a'C0"1^®^ uno a Cerchio, uno ad-Aielfl, e rimanwapo g ancora tu riserva quattro medici. Oirtri ha. a cominciato a funzionare in Roma un:ospe-| dale per ricoverare i feriti provenienti, dai'riluoghi del disastro nel fabbricato di Sant'E- lgidio, ed nn altro se ne sta impiantando. A sla è stata inviata. E' stato inoltre inviato il seguente materiale di ricovero: quaranta Oggi lavorano 6ui luoghi del disastro 52. me dici e 200 infermieri della Croce Rossa.».. Sette treni di feriti iunsero sette treni feriti e 200 profughi. Il convoglio portava anche quattro morti. Stamane, alte sei,, sono arrivati altri 170 feriti e 310 profughi. Rer l'enorme consumo, dato il numero inatteso pleto, una ambulanza ed imi posto di soocor,so. A Castellammare Adriatico unambulonSulmona sono stati inviati un ospedale corti- sssgrandi tende capaci di venticinque nersoiw, tad Avezzano, quaranta a Sora, con duecènto', ake"2,c°mPÌ!!:L^.!u,^ll £^^«dsà^l£tnPNella giornata di oggi giunsero sette treni jrportantf complessivamente 500 feriti e 750 cprof ugni. 1 morti in viaggio furono 19. La mnotte scorsa alila una giunsero altri 150. t- qadei profughi giunti con treni, a brevi in-1 ntervalli, il. ristorante della stazione, cui era naffidato il servizio di vettovagliamento ' ri-1 dmase sprovvisto di pane. Alcuni.consiglieri jicomunali salirono in automobile e girarono fper botteghe, trattorie, alberghi, facendo duna cospicua raccolta. Erano con essi a- genti municipali incaricati di pagare; ma qneppure un esercente volle accettare uni tsoldo, ritenendo tutti un dovere di cooperare in qualche modo all'opera di carità. Nel pomerigs-io d'oggi è giunto inatteso alla stazione l'on. Salandra, che dopo essersi intrattenuto a parlare col sindaco, e col vice questore di Roma è entrato nel capannone ove si trovano i feriti appena giunti.- n Presidente del Consiglio ha avuto parole di conforto per tutti, dopo essersi compiaciuto dell'opera sanitaria. Il rammarico della Regina di non poter accompagnare il Re La Regina Elena che si trova ancora - a cpssaldnpss| sletto, costrettavi dal periodo, di puerperio, I ha voluto.essere informata di tutte le no- utizio pervenute dai luoghi del terremoto pw srendersi esatto conto del'entità del dlsa- st.ro. La Regina, sempre prima ad accorre-1 re-per ilenire ooùOa sua presenza il dolore '.dei miseri e confortare .i •superstiti ' delle! calamità -nazionali, Jia manifestato alle dà-; me di Corte e alle'persone che l'hanno,avvicinata' in questi giorni, tutto il suo rammarico por non aver potuto anche questa volta accorrere a fianco de>l Sovrano" sui luoghi funestati dal terremoto ed hafdato disposizioni perchè siano Inviati per suo conto soccorsi che attestino la sua partecipazione al lutto nazionale. '• " Stamane la Duchessa .d'Aosta si è recata " "orlare il conforto della suu presenza e detta sua pietà al profughi ed al feriti che sono ricoverati, negli ospedali di Santo Spirito. . Il prefetto di Roma, con provvedimento odierno, avvalendosi della disposizione dell'articolo 7 ' della legge sul contenzioso am a r o a o 0 i ì i n i o oministrativo in data 20 marzo 1865, ha tatto obbligo a tutti i proprietari di albergo ai ,Roma di mettere immediatamente a disposi- zione dell'imministrazióne pubblica il dieci \per cento dei letti non occupati completa- mente forniti di tutto l'occorrente. . .ll Papa Visita ancora santa Marta Alle 15 il Papa seguendo lo stesso itine- rario dell'altra volta, si e nuovamente recato all'ospedale di Santa Marta, dove sono ginn- ti dall'ultima sua visita numerosi altri '.c-\ riti ; presentemente sono ricoverati all'Ospedale di Santa Marta 180 feriti, che occupano quattro corsie: due per gli uomini e due per le donne. Durante la sua visita, il Pontefice era accompagnato dal cardinale segretario ^asparri. del cardinale Merry del Va] e dalla nobile Corte, pontificia. Il Papa indossava il mantello roseo ed aveva in capo il cappello rosso. Benedetto XV tu e fermato presso ciascun letto, e a quelli che già aveva visto ha chiesto notizie sulle condizioni delle loro ferite. Il dottor Battistini lo ha assicurato che tutti sono in via di miglioramep tti eccetto quattro 0 cinque che sono in gra- stato Ai nuovi arrivati il Papa ha dato mJ. medHBlietta identica a quelle offerte una medaglietta ^aeniK» «ta'ha l'altra volta ; ed a tutti indi&ttntamente ha poi offerto un'arancia ed un mandarino. > E tu chi sei ? „ Il Pana si è fermato specialmente coi barn- nini: uno di essi, vedendolo'tutto vestito di rosso, giiVaVmesto inD"dialetto.:.B tu chi sei e«ome«eW«»MM!.^ accarezzato sulla testa. La visita si e prò- tratta per oltre un'ora. Atta fine della sua risita il Papa ha impartito a tutti 1 aposto- lieo benedizione. Ali uscita .^P^paei ^njtrattenuto a parlare affabilmente in francese con suor Teresa, superiora delle suore. Benedetto XV ha ricordato quando si reco al lazzaretto da semplice sacerdote, quando celebrò Messa nella cappella del^aretto nel giorno di NnWt II Papa ha^oMM mi to che vi si era recato da ai «vescovo ai an locmn. Alle 16 11 Pontefice, accompaenaio dalla sua nobile Corte, ha fatto ritorno nei suoi nrivati appartamenti. _,, 1n^ervatore Romano» nel suo arti-.nTr rfWnmto rileva che la visita del Ponte- colo di fondo p«2r»„cw'.„\?'il* «j t™. fice aWoBl^frdiJatóa *£*^£JSL vano ricoverati I fertts del terremota e stata accolta da tutti ed apprezzata nel suo giUr sto valore considerandola per quél che era rp'-iiRiMYte Fesnressione cioè della, bontà D^fTdplI'animo del Pontefice, del suo ì^éSS^é^XW carità e sol- lecitudine pastorale. Benedetto XV ha vo- luto altresì dare un esempio che servisse a tutti di sprone per quel magnifico slancio di carità che n.'iia Patria nostra è sempre uguale e nobilissimo. Il Pontefice ha mo: strato ancora una volta come il Vicario di Cristo non è soltanto H rappresentante dell'autorità divina suHia terra, ma anche la personificazione vivente delùa Divina mise- ricordia. Non è mancata qualche voce iso- - lata che, basandosi sopra dati di fatto asso- - latamente inesistenti, ha voluto dare aBa o mente arem-aria, ciò cne aimosira negn l autori di queste vjjcì una assai manchevole - conoscenza cosi delle presenti cose, come e di quel» passate». 1 l ' La dolorosa statistica I n . . . -a ri pila frOVlIlCia Ul AdUllcì .u^lla * »w»»wa-W aMuua I pubblici affici trasportali io baracche di legno Aquila, iti, mattino. In seguito alle continue scosso ed a nuo v« lesioni verificatesi, su parere degli in gegiieri del tienio civile, llìthcio Vftlegrar lieo 0 stato chiuso. Si sta ora aprontando, ^'n11 ul legname nel sottostante giardino, dove saranno trasportati i au«P. apparati. . | Il servizio dei vaglia ed il servizio dei1'risparmi funzionano in un androne del pa- lazzo; perciò gii impiegati si trovano espo- sti ai vento ed al freddo, e colla grave re- sponsabilità dei valori, che tengono eepo- sti al pubblico. Il servizio postale continua nelle medesime condizioni. Siccome anche la residenza della Prefet- , tura è stata dichiarata inabitabile, è stata', approntata nel cortile una baracca, ove ill££2S^! tUtU ^ imixiegali Sied°n° in Pe■" Il direttore delle carceri è stato awer-titolile sono stati messi a sua disposizione w posti nelle Case di pena di Viterbo, Precida e Civitavecchia, nonché nelle car- jrrociaa e Civitavecchia, nonché nelle car ceri di Avellino, per un oventuale sfolla mento di detenuti. Sono state sospese le . traduzioni al reclusorio di Sulmona perchè quel fabbricato minaccia rovina. E', stato ripristinato il servizio postale automobilistico. Intanto - continua l'arrivo dei feriti, ma 1 non essendovi posti negli ospedali, che so no per metà distrutti, si occuperà parte 1 del convento di San Basilio. Le vetture e jicttriche, dopo terminato il servizio, sono fermate in piazza per ospitare le famiglio dei profughi. Le condizioni di Aquila sono più gravi di quanto si immaginavano. Nuove gravi noi tizie giungono dai paesi limitrofi. Il sindaco di Cagnano invoca l'invio di materiale per 200 persone, che si trovano senza tetto. A Collarmele vi sono tuttora molti feriti sotto le macerie. Le trupoe colà, distaccato sono insufficienti, essendo sjtati trattenuti a Pescina tutti i rinforzi inviati in quella località, A Pesco Seroli, dove si può giungere solo da Alsedina, essendo l'altra strada rovinata, si tiovano ancora molti individui sepolti sotto le macerie e'molti feriti senza soccorso. \ Civita d'Aitino, n metà distrutta, vi sono numerose Vittime. A Vi lieta ~Barrea| sono stati, estratti quattro morti. I La « Snrsum Cordo » di Mestre costituì una satiadra di soccorso: nuarantn dei suoi soci sono già accorsi - sui luoghi del disnstro. 1 Si annreirde che 11 enno-stnz'one di Sns '.sa: è preeinltato al p'nno terreno, essen! dosi • il navimehto. sprofondato. Etrli è sfitto ; miracolosamente snlvnto. Vi sono dieci o,morti fra gli estratti dalle macerie, o o" af # r J " a e e o Una tassa di un soldo per telesrrnnima prò danneggiati dal t Tremoto Roma, 16. sera Viene attribuito al Ministro delle Poste, on. Riccio, il progetto, che si trova attualmente in studio, per accrescere il fondo dei dannecriati dal terremoto. Nell'intendimento di creare un fondo per soccorrere i danneggiati dal recente terremoto, verrebbe ap- to plicata una tassa di cinque centesimi per 0i ,6™ telegramma in partenza da tutffi gli - nmci" del Regno, sia per l'interno che per i \* «stero. La tassa si intenderebbe percepirla - Pe!" °gm moduflo timbrato da ritirarsi agli spoiielh degli uffici di accettazione. Tanto1 esazione quanto il controllo sarebbero faCili. La tassa, ad ogni modo, sarebbe unica - tSkXJSg^gg^jT&ut o gere. tofrU ^ rt ordinaria, al modulo - Ldale solamente tessalo -\ o r e o e l o a e ioni di cordoglio . e commenti esteri II telegramma al Re del Presidente della Confederazione Svizzera Barn», 16. L'onorevole Motta., presidente della Confederazione svizzera. Inviò ai Re d'Italia il se- 8«enu telegramma in Italiano: « ,A Sua Maeo sta Vittorio Emanuele Roma - L'immane,cae ««strofe tellurica, che ha devastato una dette a plu rlden,t regioni d'Italia, solleva in tutta la a Svizzera „„. dolorosa, porgo a Vostra V - gravissimo lutto che ha colpito la nobile pai rione amica _ Firmato: 11 presidente della Porgo a Vostra Maestà- in nome del Consiglio Federale e in nome del popolo svizzero, l'espressione della, più viva simpatia; e mi associo di tutto cuore al Motta egazione svizzero aHomu fu inoltre in- i gg-gggg, g, „1 Governo Italiano lo- condoglianze del Consiglio Federale e del poa svizzero, - jL» commiserazione della stampa Tien- . o o nese - "Il gesto del Papa,,. fS«r»tito tpecian ««ita Stampa). o ^ . u ^ coramiserazione per le infelici vittime del terremoto. o La £eit dlce. „ G11 ltAìlmi comprenderanno i che gli altri paesi, sconvolti, dilaniati dalla guerre, stavolta non possono aggiungere alle-manifestozionl di simpatia e di condoglianza - anche efficaci soccorsi materiali. Del resto, . l'Italia, risparmiata dagli orrori della guerra, ha la possibilità e 1 mezzi per sanare Vjffi a ,)regj0 |e conseguenze della catastrofe » r Harecchi giornali vedono nell'uscita del a Pontefice dal Vaticano un atto politico di somà ma importanza. La Zeli crede che 1 pochi paso si fatti dal Papa fuori del-Vaticano' signlftchfc - «èMSSìt w»awm Poutlca-WBO il Re- 6 ^ socia]istft tibeì,ef zeltuna dice: .Si prea para la riconciliazione• fre l'Italia ed ti Vatio cano, auspice la reazione, perchè 11 Governo e proibì agli ufficiali di appartenere alla Mas: soneria' i a - . . Madrid, 16, .mattino. - ieri,, al Senato, al principio della seduta, Ù- presidente comunicò la catastrsfe avvenuta ina Italft;e^gr6p0|e di ^«e,^^^*^^"*» n ^ìft alla manttestezrone e ana camera dei Deputati 11 Presi,e dente parlò con -voce commossa della nuova 1 prova che ha colpito l'Italia, l L, W. Al Parlamento spagnuolo