D'aula in aula

D'aula in aula D'aula in aula Trlb. penale - Corte d'Appello - Cotte d'4ss.). l processo dei «trenta» e il don Avstane© — Tra zio e nipote — L'apologia del lancio del sasso — Il matrimonio ostacolato. Il 38 luglio scorso il Tribunale irrogava circa quarantanni al reclusione, da spartirsi ongniamente alle vario imputazioni e responsabilità, contro trenta individui appartenenti ad una vasta combriccola di specialisti in inea di furti, e nella quale emergeva la figura d'un sacerdote certo don Avatanco, il quale pochi giorni fa ricomparve olla ribalta della giustizia ma come Parte civile, contro un compagno di detenzione, nipote della sua fanesca, che furbescamente l'aveva derubate. Nf-rra 'a sentenza di quel processo che negli uli.mi glorili dell'anno 1913 la sezione di P. S. di Borgo Dora era venuta a conosoenzs della ormazione di una organizzazione delittuosa, speciàlizzantesd in reati contro la proprietà. Dalle indagini assai diligenti si veniva ad accertare che ritrovo e sede della associazione criminosa era la » Trattoria Toscana » siuata in via dei Mercanti, quasi all'angolo di ia Barbaroux, nota sotto 11 nome caratteristico di « caplin ». Accertatesi nello stesso empo che capò e mente direttivo dell'associazione stessa èra il noto pregiudicato eiacinto Rosso, detto « ciapagaline », d'anni 30, senza fissa dimora ox vigilato speciale, ladro accorto e incorreggibile, si addivenne il giorno 21 novembre dello scorso anno al di lui arresto, e subito dopo- cadevano nella rete ì suol tristi compagni. Tra questi prendeva posto anche il sacerdote Pietro Avsttoneo fu Mattia, d'anni 50. L'imputazione che. in paricolar modo il Procuratore del Re elevava contro il sacerdote Avateneo è infètti di furto, pei' essersi la notte dal 4 al 5 novembre 1913, n unione e concorso con altri rimasti sconociuti, impossessato in dannò di Carlo Borgna di oggetti artistici del valore di Uro 3000 circa, ògliendoli mediante scasso dal negozio del derubato. E per avere ancora denunciato che a refurtiva l'aveva ricevuta da certi Ettore Corno ed Egidio Breventani," simulando cosi u carico di costoro lo traccio del precedente reato. 11 Tribunale riteneva iasutlicentemente provata l'accusa di associazione a delinquere tra tutti gli imputati, ma condannava per altre mputazioni Giari cinto Roseo, detto ciapagaline, a 4 anni, io mesi, 15 giorni di reclusione e 2 anni di vigilanza; Giuseppe Danese, 5 anni, b mesi, 7 giorni e S anni di vigilanza: Filiberto Lagnonatta od un anno, 4 mesi, e 8 giorni, Edoardo Dos a 3 anni, 3 mesi, 10 giorni e un anno di vigilanza; Faustino Rigamonr ti a 3 anni, 3 mesi e 1 anno di vigilanza; Giuseppe Andrete ad 1 anno; Camillo Meotti a anni, 1 mese, 29 giorni e 1 anno di vigilanza: Vecchiolino Gannio a mesi 9; Giuseppe Grana ad 1 anno, 4 mesi 15 giorni e 20» lire di mul ta: Edoardo Masino a mesi 6 e 55 lire di multe; Giovanni Battista Rucchiasso a a anni e 2 mesi; Antonio Rossini ad 1 anno, 5 mesi e a giorni; Domenico Pretto a mesi 8; Raimondo Vidergo ad anni 2, mesi 5 e giorni 5; Barlomeo Panzella ad 1 anno, 1 mese e 10 lire di multa; Carlo Pollea a 2 anni, 6 mesi e 10 giorni; Giovanni Elen a mesi 11 e.giorni 10; Francesco Nota ri, a mesi li 0 giorni 20; Don Pietro Avatanco, a 2- anni, 1 mese, 300 lire di multa coll'interdizione perpetua dai pubblici uffici; Vittorio Audìsio a mesi 6 e 55 lire di multa; Giovanni Gianotti a mesi 6 e 5 giorni; Francesco Aiiselmetti a mesi 2 di arresto; Alfredo Bevilacqua a mesi 6 di reclusione, ma condizionalmente; Francesco Cortese, che era imputato con altri di un furto, venne assolto. Furono assolti dalla unica, imputazione che riguardavo, cioè di ricettazione, Giovanni Atina e Federico' Vigilerò. E vennero anche as sotti, dall'imputazione di ingiurie e di subornazione di testi, la Barbara verro e dall'Imputazione di ingiurie il Giuseppe Fere.Ho. Mei riguardi pòi del Giovanni Ferrerò si dichiara stralciato il relativo procedimento penale. Ricomparvero tutti ì condannati, dei quali, alcuni vestivano già la casacca, del recluso, dinnanzi ai maglstraiti drappello invocando assolutorie e diminuzioni di pone. Ma la corte solo per due degli imputati ridusse la pena e cioè per don Avataneo cui fu inflitto 1 anno di reclusione e per il Gianotti condannato 3 mesi. Presidente: conte Leverà; P. M.: Vinardi patroni: avvocati on. RastcUi, Morano, Mi chele Nasi, Pogliuzzl Gherardini, Maccàrl, ecc., ecc. Coito Giovanni Oltana, possidente, dovette alcuno volte rimproverare 11 nipote Domenico Ceruttl. Per ciò non corse troppo buon sangue tra zio e nipote ed il 10 febbraio dello scorso anno, dopo un più violento litigio, l'Oltana armatosi .d'una roncola colpi U nipote, ferendolo ad una mano in cosi mate modo che l'arto ne rimase permanentemente offeso. Dati però gli ottimi precedenti dtelTOito.na.-il Tribunale lo beneficiò d'una mite condanna (5 mesi di reclusione condizionalmente). Difesa: avvocato cav. Dagasso e aw. Nizza. Doveva ieri mattina comparire dinanzi.ai giudici della V Sezione del Tribunale, il ragioniere Giovanni Acudi, accusato di avere in un comizio, durante lo sciopero generate del giugno scorso, fatta con diverse violentissime frasi l'apologia del lancio del sasso contro la fona pubblica ed 1 monturati. Ma l'imputato non si presentò neanche perette sapeva che sarebbe stata applicata d'ufficio l'amnistia in suo confronto. Cosi infatti avvenne. E' vero che Eugenio Dolci, prima di morire, chiese perdono al figlio suo,, alla nuora, del passo che egli aveva tatto; ma era troppo tordi; egli si presentò al giudizio di Dio; ed i suol congiunti al giudizio del Tribunale per rispondere della denuncia che il padre loro avea contro di essi lanciato. - Eugenio Dolci si era lagnato presso il Procuratore del Re perchè senza il suo consenso il rigliuo! suo Ermanno si era sposato; perchè, por supplire alla mancanza del consenso, aveva colla sposa ottenuto un'attestazione giudiziale, e presentata al Sindaco, nella «male attestazione cinque persone avevano, col vincolo del giuramento, consacrata la sua irreperibilità. Irreperibile Eugenio Oddi.... Mal più; egli pretendeva di avere continuamente datò contezza di se, di essersi fatto vivo almeno una volta al mese, se pure un giorno aveva abbandonato la sua prole e la compagna della sua vita,_morta poi in una miserévole solitudine, ed aveva un giorno a- sportato tutte le masserizie di quella dlsgra zlata famiglia. Quindi 11 Dolci aveva impu guato di falso il documento pel quale cinque testimoni avevano attestato la sua continuata ed ininterrotta assenza. E cosi a rispondere di falso quei testimoni, tutte, brave donnette, dovettero comparire in Tribunale penale. Esse avevano aderito con entusiasmo all'invito degli sposi di aiutarli In quel frangente con un atto che suppliva al mancato consenso; erano certo di far felici due cuori anelanti alla legittima umane, ed avevano giurato. Ed in Tribunale, tènuemente, confermarono la loro dichiarazione': che Eugenio Dolci aveva abbandonato la famiglia, die nulla più si sapeva della sua vita randagia, randagia proprio come quella di un cane, porche egli si era ridotto ad- accompagnare un cieco che suonava per le vie la fisarmonica. Ed anche il mole che doveva trarlo al sepolcro prima del processò doveva sorprenderlo in mezzo ad una strada. Dolci Ermanno e la sposa Matilde Dezzllanl dovevano rispondere del duplice falso, e cioè'di aver istigato le donne alla attestazione giudiziale, e di avere fatto uso di quel documento dinanzi allo Stato avite: cattivo inizio per un matrimonio, di già rallegrato da florida prole! Ma It Tribunale volle essere pietoso per quella gente, che, in buona fede, aveva torse solo peccato di soverchia premura; e non volle dividere col carcere nuovamente coloro che si erano uniti anche a prezzo di un reato, e per tutti escludendo 11 dolo, e le testimonio e gli sposi, tutti mandò prosciolti, tra le approvazioni del pubblico ed i ringraziamenti dei giudicabili, commossi e piangenti. Pres.: cav. Montalenti — P. M. : Volpe -r Diresa:. avvocati C. A. Damiani, Vlllabrnna, L. Màcoarl — Cene,: Cossarà. Il processo contro il parroco il Sai Carlo II processo per contravvenzione edilizia scaturito dalla nota controversia civile tra il reverendo parroco di San cerio ed il Municipio per la questione delle riparazioni al campanile di San Cariò, avrà luogo domani giovedì, alle ore 15, dinanzi ài pretore urbano, ci sarà, con tutta probabilità la costituzione a parte civile del Municipio, e il piccolo dibattimento promette di essere molto vivace. Vi sono chiamati corno testimoni alcuni assessori e consiglieri comunali, tra i quali l'avvocato Cavagna e l'avv. Barberis. fi parroco di San Cario sarà assistito dall'avv. Tiranty. Il processo del "Palazzo di Giustìzia,, Roma, li, notte. «Nella prima quindicina di febbraio avrà luogo, innanzi alla I" Sezione penale del Tribunale- di Roma, presieduto dal cav. Polloni, che diresse già il dibattimento del processo Magrini-Idea Nazionale, il cosidetto processo per le spese del Palazzo di Giustizio. Il processo è la conseguenza dell'Inchiesta parlamentare sul Palazzo di Giustizia, inchiesta che ebbe cosi larga eco e scandalo nel Paese. Oggi è stato depositato nella Cancelleria Tatto di citazione che fissa nei termini .seguenti TaccuBa contro il comm. Germano Ricciardi, comm. Pasquale Borrelll ed ing. Giuseppe Mannsiuolo, l'ex' sostituto avvocato generale erariale Giuseppe Silvestre, Maria Gasperinl e.dott. Angelo Prato: a) Germano .Ricciardi dì avere in Roma nel 1906, e durante 11 quarto giudizio arbitrale promosso dall'impresa Borrelll apportatrice principale del terzo lottò e di quelli complementari per la costruzione del Palazzo di Giustizia, della quale Impresa egli Ricciardi, col Borrelll ed il Manhaluolo, faceva par; te in base al contratto sociale, indotto con denaro il pubblico ufficiale .avvocato Giuseppe Silvestre, sostituto avvocato erariale, a fare aito contrario ai doveri del proprio ufficio ottenendo che non eccepisse, in base ad una dichiarazione del Ber rolli in .data S2 dicembro 1901, di non competere all'Impresa il diritto di domandare in nessun caso donni- ed Interessi per ritardo nello svincolo di metà della cauzione, nella' mutazione del decimi delle trattenute di garanzia, diritto che venne invece riconosciuto dal lodo 18 aprile 1907 con cui, riconoscendo alla ditta il diritto di ripetere risarcimento al. (Janni per ritardo nello svincolo della cauzione, riserva ad altra sede la liquidazione del quantum circa 1 danni relativi alle trattenute di garanzia; ' V) Pasquale Borrelll di concorso in detta azione; c) Giuseppe Mannaiuolo, id td.; d) Giuseppe Silvestre di avere, nella qualità di pubblico ufficiale, fatto, per denaro, atto contrario al dovere del proprio ufficio non proponendo l'eccezione di cui avanti, fondandola sulla dichiarazione Borrelll 22 dicembre 1901.- Dal che si desume che l'accusa e tutta ed unicamente imperniata sul carico fatto all'avvocato Giuseppe Silvestre della mancata interpretazione dell'atto SS dicembre 1901. dalia quale sarebbe derivato allo Stato un danno di tó mila lire. Quanto poi alla signora Moria Gasperinl. essa, secondo l'otto di citazione, e chiamata a rispondere di. favoreggiamento per avere In Lavagna ed in Roma, dal settembre 1818 In Poi, soppresso e disperso le traode dell'ozio- ne attribuita al quattro sunnominati. Infine 11 dottore Angelo Prato è chiamato a rispondere di concorso nel favoreggiamento altributto alle signora Marie Gas Perini. 11 Pi M. ha citato quattro testimoni soltaa-| te, e cioè il oomm. Siracusa, l'ex-awocato erariale Baccarànl, il comm. Giordano ed 11! funsionarlo di polizia giudiziaria eoe esegui1 le perquisizioni in Roma presso la signora.; Gasperinl. II P. M. ha altresì citato, come; parte lesa, qualora lo voglia, il Ministero dei: LL. PP. Gli Imputati sono assistiti dagli avvocati .Alfredo Fabrizi. Vincenzo Morello, onrravole Cogliolo, on. Monti -Guarnierl, Vice1 Pelilzzarl, Ignazio Sci monelli ed AngetucciLa signora Maria Gasperinl sarà assistita del'! l'avvocato Giuseppe Romualdl. Il dott. Angelo Prato dall'avv. Martucoi. Dato lo scarso numero di testimoni, è probabile che 11 processò non duri che pochisst» me udienze, come non è da escludersi un rinvio. uni fa la sua deposizione al Tribunale di Samoa La «pania, Isserà. Ieri si à presentato el giudice istruttore d9U$bunale,(lii ia!fana i:«-K>ttotenentedi vascello Angelo BeUoaJ, che comandava il sommergibile «.43» quando' fuggì dal can< «ere « Fiat-San Giorgio». Il Bellonl e stato subito sottoposto ad un lungo e minuzioso interrogatorio, che è terminato ieri sera, alle 18. Da .informazioni assunte.- risulta die rex-sottotenante avrebbe scagionato la Direzione della » Fiat-San Giorgio » da ogni responsabilità/, confermando di essersi de'' ciso all'avventura, che tanto occupo la pub* blica opinione per tentare nell'Adriatico un colpo audace, che costringesse l'Italia a ia. tervenlre nel conflitto europeo. . Il Bel Ioni ha scelto a proprio difensore l'avv. Silvio Bertagna, di Spezia. L'éx-tènente Belloni, dopo aver reso il suo interrogatorio, ripartiva alla volta di Mila* no, non essendovi a suo carico-alcun man* dato.

Luoghi citati: Italia, Nizza, Roma, Siracusa, Spezia, Toscana