La nuova sede delia "Crusca,,

La nuova sede delia "Crusca,, La nuova sede delia "Crusca,, inaugurata con patriotticscorsdi Isidoro Del Lungo e del min. Grippo (Per telefono alla 8tnmpa); «tro Grippo ha visitato le splendide sala de.ta ^daf Lnatofe^Soro Oe7 uJ^tó cogolo o dMlf rinata a, aera, din«erv«ntn dei ministro mintervento aei.minjsiro ,n~.i.tan<i 11 Wt* «Ufi. : ric«ordano. Erano^ presenti, ó,*y°_"4 mJnis^?i««orione' on.' "osad"^ mimstro^ deuf Co- «ÙSZXT™: H«7trnùrt*tr^^5r ci- ionie 0n Martini nella sua adalltà di acca- S2W^'crueca? I «n\tori iTidon,^ sLungo, Guidò Mazzoni. Domenico Campareta, I naccademici. Il sen. Lamberti, 11-sen. Torri- c^jL'-iLif^V-^'*!!.1, sen'< Maz»«,:a' P*»!" d generale Zuccari. comandante di armata, U commissario .ctìo. il comro. Maiencmnirpre-! lBidente della Deputazione provinciale, e moltii p ^f»"? \^&!t^-3'- " «SttfiWSLSSffl?;'£*&&&$m!^*™-. colini, presidente della Camera dt Commercio, molte personalità, e numerosi invitati. Al banco della Presidènza presero posto 11 ministro Grippo, l'arclconsolo Del Lungo, il segretario sen. Mazzoni, il comm. Blagi. Ai latl presero posto gli accademici residènti, ?£À%2 Barrii" JJja-mDarettt' sen- Raina, pre . . aera eu aiw^. . , ." iliooria dell arcicontoio , Ha preso per primo la parola il .sen.. Del orddgipuiqnte ÌT.^ . "i^^7m«i, ni?n2i^ 5^!.oif- I cinquantenarto della Unità mSinnaiJ «ìehrò s fr^TgS^e°|u palagio 'deU'alto'^l^et ^ e che noi abbiamo consacrato tempìddeì culto 6 Sam^l*\ la ricorrenza secolare, del decretò s t„SSmì m "r.22i f-'8™ ^"iSf-1»?,.^" " tuztonè di Stato. Oggi inaugura nel Palazzo, che tu del Medici, la sede che la provincia'di a Firenze ed il Governo del Re le hanno rico- nosciuta addlcevole e degna, degna (non è - parola, le, .nttn)-. déltn. -tradisioite^ft noi faociamo, e la Provincia-eTll Governo nelle persone dei loro rappresentanti, ond'è onorata l'odierna adunanza, è sopratutto EefV Sff^mH^^&J^ A ^ffi^^ . '"orni" ■ a asneìta- zione che. la Patria italiana ha da tutte le loT*e *™ nazionali, che esse cooperino alla ^ej^ezja,- tanto più intensamente, quan- U7siTtlXo tooccaffid 1 pericoli, balenano le ansiose speranze. * Forza viva; di Nazione è' questa, che ci tro- riamo affidata, non più solamente dell'idioma da custodire e difendere, ma alle occorrenze ZSR^iffft^^ voluzlone la quale governa sovrana ed.Irrori etlbtle e provvidenziale, tutto ciò che è nella notura e nel tempo. Le riforme che decade II1* ha concordate col Governò, e -il.Governo annunciò già e promesse al Parlamento, e che te instanti necessità della Patria protraggono a tempo che giova eperare non lonteno^ml reno a questo : che le funzioni lessicografiche dell'Accademia esauriscano sollecitamente ti *leÌ pro.pEl0> F^Petto e alla storia -EZ^JnWffigSt % possibile, prelazioni che esso ha coi dialetti : Pèrche non si.può ormai, in una Italia di sè consapevole dà parte a parte, considerare il JJ^nte„*«»\,d!oma italiano, astraendo t^?Tt^fL^T^iS^ postero TteV sÌS«mento del^wto bò^' Condurre a fine per questo terzo di via che sola rimane, lo storico Vocabolario legatoci 'SiJK?8*?'BJt?c^"ort? dare «uova «alla. sanzionato dal consenso idiomatico, il lessico manuale della lingua che viva risuona, lungo le prode del doppio mare nostro, dalle sacre Alni bIIUbaIa aìia .«m_.m_._aa_ »_ '-— v — _ _ . . . Alpi all'Isola che prospetta le còse nostre afri- c*nf: Profnuoyere nelle .singole regioni, che H&„tò.ìe1^ cri1eTertfette^to«^ vSoaU non delle vecchie Crusche, ma della Ungua parlata italiana, al vocabolo del dialetto e del vernacolo, tutto questo, sé Governò e Par- a^me^npn2iHi«S»0Ca,e rt'orme. rAc" * E9sa crede?inollre" che dalle funzioni lev sicogiafiche non debbano andar disgiunte, in un corpo che di sua natura 6 letterario furt- sl0nl di più larga comprensione, le quali ab- ?n^'T,£rìe-& $ intesi, e generalmente quella parte di scienze morali che „, deilgna ^ u d6nomin«fonè di letteratura. Vuole l'Accademia che le cura della parola sia sempre ed in pari grado sol- !!c1,l*"<,!nél1*5! ìES"1*0' alimento di dottrina. •BP|ra«lonè d'affetto e. mentre raccoglie dalia sm |raal.lone quanto di glortosoArimpree- sere le benemerenze verso la Ungua, congiun- gitrice degli Italiani allora, iniquamente die- giunti, aspira altresì ad ammendare, sia con- uberamente, te deficienze nelle quali, ru.pet,° nfflcl del,a letteratura civile, s! ridu?e( ,„ ^ miseri tempi, là Crusca dogli stravisi e delle cicalate, che oggi, vcaden'a per. la lingua d'Italia, intende anche --d es- sere P*r >■ letteratura d'Italia centro accogli- to5 diJor» operati re. di contribuzioni effi c*d- di .consentì rivolti verso l'uhico e su- premo ideale nostro: la grandezza della Pa- tria Italiana. ! « Ed 6 questo ideale, 0 Signori, che ci ha sempre accompagnati anche solamente conte eomPilatori del Vocabolario-di nostre linguf. e qSest0 ,oea,e cne e" tiene fedeli al lavori. anChe in questi giorni, quando le menti ed 1 cuori fasUdirebberò. se non fosse freno il do- vere, ogni altra cura che non sia di imme- diata ' diretta parteclpastooe alla vita poli- tlca: in «toeSBgtorn. nel «pilli relba di san- I cui vai** sorteIl nuovo enti», auguriamo sia preparatrtee al meriggio di una civiltà meglio assicurato sol diritto delle Na- zlonl ad esuere ciascuna cto ohe Dio col aug- „„, la itngu». è beilo e doveroso pensare, e trarre, o Signori auspicio per l'avvenire- Pensare che questa lingua nostra, per secoli glorio*i. per secoli dolorosi, fu c" nostro gente Improvvida. ' dl no*tra gente dispersa, il se- w|0 ymeoio. l'indice non cancellabile, nor rentovibile: ed okhi nella NeiJone^ndloata » insegna vittoriosa sulla quale elite l'antro* italiana, come sullu bandiere dell'Esercito e dell'Armate 11 sole baciar carezza t nostri tre tanti colori; f&aaie. 0 Slguort. anche a que- ^ corTt l( pa^etefo « palpita il onere — pea- 1. è tuttora bandiera dove le Leghe Nazionali sostengono eroica- mente la preservazione di questo simbolo del ,^.,n,„. ^...w «tmv^in rii mmiiR inmimu nascimento latino > AH» fine del sto discorso, il sen. Del Luogo revole^n^^ i .tiduil.1 ui c ui uuicitw, "~ cuor di Firenze, costituirono cittadella del Ri- «o. più yolte Interrotto da applausi ' Pari, il ministri Or.pp ' Pirli il m.nistre Grippe ■. ; ; • , sW^chiartVIto *del1Ì Sotennltt odtorna' nX comssimt e gentili^ F?re^ze^soleffi che è una nuova prova delia partecipazione dell'Accademia, della Crusca a quel fervido ln- TU mb! « K'- disse il ministro - la Crusca commemorò il ctntenwio' déiS propria restituzione, decretata da Xapoleone, " od apparve palese quanto l'attività, rivolta a raccogliere, dichiarare e divulgare la lingua d'Italia fosse connessa con To svolgimento delia" letteratura e del pensiero nazionale. Oggi la Crusca, inaugurando la sua nuova sede in questo storico. Palazzo, conferma i suol propositi con l'autorità e la competenza dcglL uomini che ne fanno parte,-i quali rivolgono il:loro pensiero con amoroso entusiasmo a quella lingua Italiana,' che nel canto del nostri poeti, nella sapienza del nostri pensatori, nella voce del nostro pòpolo significa ed esaita l'anima stessa della Patria. ;• L'opera monumentale del vocabolario — M -è opera dt Italianità. Nella storia della lingua è racchlu s?,4ut,a la nostra storia. Il vocabolario è IV • ^110^^' abito^tteg^iamenWf nò 6tro 8plrito"ognl più tenue sfumatura d»l no stro pensièro, ogni più sottile colorazione del "ostro senttmenH. Nella grande opera del io iabotario è delineata-la vita dl ogni parola attraverso il tempo e la coscienza degli scrit tòri e del popolo: Tutto l'organismo del no stro idioma vi è dichiarato nel suo valore na «fonale., Con pari dottrina, ed entusiasmo la la lingua comune. Ogni dlUgente indagine ohe aia data alla lingua patria non andrà perVdute. Custodire l'Integrità deUaJlngua - at- dlTchìarare^a nortra storte^elan^ °t nerf,e che la perpetuano, e rinvigorire L^^ri^J"^0^1^^?^!^-'^^ ^"J^Kotì! ^^st^ò^uoldlre operarti «2*"«^ff~S2to^storiae9?^!!!dominio dell'italianità. • Con questi sentimenti — ha continuato fon - Grippo — lo Stato segue e agevola 1 lavori della Crusca, che sono degnamente coronati nel campò della cultura da altre Iniziative governative ò private. Alludo In particolare all'importante gruppo dt edizioni nazionali compiute. 0 in corso dl stampa, o In preparazione » L'on. Grippo ricordò tra le più attese, oltre l'edizione dei Petrarca, quelle degli «ermi di Camillo Cavour, dl Leonardo e di Dante: tre nomi, che sono tre pietre-miliari della coscienza nazionale. Tre opere dl italianità e tre periodi della storta dèlta civiltà umana. L'on Ministro — dopo aver ('lustrata la profonda armonia che collega l'opera linguistica della Crusca con lo studio dato alle opere e della Crusca con lo studio dato alle opere e ' agli scritti dei grandi rappresentanti de la co- l,.„„.. AMm r.trlr, nnal n/\!U.hllICA. . s« n«l scienza della patria — cosi conchiuse: « -ee nel discorsi e negli scritti del Ministro di Vittorio Emanuele — ad ammonimento ed a pre-ldto delta Nazione in ogni più arduo Istante della sua storia — vibra ancora possente ed attuale l'eco di quel prudenti ardimenti e dl quella dlvtnoJrlee saggezza che diedero all'Italia unita intangibile e redentrice libertà; se nella insonne ricerca di Leonardo, scrutatrice del misteri della vita e dell'universo, splende la rinnovato coscienza dell'uomo più rappresentativo del rinascimento; In Dante e nel suo poema 6 tutta la voce — remota nel secoli, ma perenne nel tempo — della grande anima Italiana. Se- la Divinò Commedia è l'opera umana ove è più profondo 11 seneo dell'Infinito e dell'Eterno, è anche l'opera ove più austero e più alto suona l'auspicio della grandezza d'Italia e della sua missione di civiltà nel mondo». La chiusa del discorso fu salutata da una grande ovazione. 11 sciatore Mimai Ind.! il segretario, sen. Mazzoni, fece 11 rap- porto dell'anno accademico trascorso. Egli n feri brevemente sui lavori dell'Accademia, che sono stati rallentati dal trasferimento dell'Acca- $^Ì^A^&J&&Jfài^^^ La stampa del vòcabo.ario è inoltrata nel vo lume undewrao. dei quale è a disposizione degli studiosi pubblicamente 11 primo fasci colo,, comprendente tutte la lettera M~. , foratore1 ha coBamemorato^.quindi «Il acca demici defunti. Tortoli. Lasinlo. M.r Poletto e Kerbacher. del quali ha delineato le figure ed ha rammentato le benemerenze nel diversi campi della filologia. Quindi ha tolto occa sione da uno scritto del Kerbacher sull'età dell'ora per accennare caldamente all'Idealità assai più facilmente raggiungibile della Patria Italiana forte e splendida, è per Invocare il normale riprendersi del corso della civiltà, Il presidente ha, dopo il rapporto, invitato a leggere la relazione del concorso al premio Rezzi di 5000. lire. Furono 11 1 concorrenti, Il premio non è stato aggiudicato a nessuno. Il setretario. dopo una breve storia dèlia ! ricerca di un libro popolare che giovi alla diffusione della lingua comune, fa voti perchè 11 concorso venturo riesca fecondò di buoni risultati. !»••*• " comm- Biagl. sostituendo il senatore CappeUl. ammalato, ha letto U discorso inl tema- .'• Gli arte/tei scrittori e la letteratura nazionale », assai vivamente applaudito, i.'a<iii>iansa tu uuindi .;rn'w: Dopo la oeriroonls ai ministri Grippo e Mar tini e alle Aotprltà cittadine è stata Offerta una colazione al Mstorante Doney. Poi, alle ore 15, 1 ministri Martini, e Grippo, accom- pagnati dal sottosegretario di stato on. ho damo, regio commissario di Firenze, a visi tare il quartiere monumentate di palazzo veo ente e più specialmente li quartiere di Co elmo 1. lesi* restauralo e rimesso nell'untiro sUle perluH deU'UfOcio di Belle Arti e dH Comune. | ministri furono accompagnati nella vteita dal commutarlo D'Adamo edai segre, tatti di fisbtaetto. Dopò là visita il regio com mlssario Offri agli sutorevoll ospiti e agli-la vitali tu», suutuoso rinfresco. Questa sera, i mt»Utri sono stati -ricevuti dalla Società Leo- sarda, «•* è Malo dato In loro onore ne baa- casato, al quale hanno partecipato aacite l

Luoghi citati: Firenze, Italia, Malo