L'imminente risposta degli Alleati e la condotta degli Stati Uniti

L'imminente risposta degli Alleati e la condotta degli Stati Uniti L'imminente risposta degli Alleati e la condotta degli Stati Uniti Una energica Nota della Spagna contro i siluramenti delle navi neutrali I nord-americani di Ironie ai belligeranti (Servizio spretale della Stampa). Parigi, 29, notte. La consegna della prima contronota degli Alleati è imminente. Sarà diretta agli Stati Uniti e alla Svizzera, Potenze Incaricate della tutela degli Interessi della Germania e dei suoi alleati e che avevano trasmessa a* ila Nota di Berlino e .Vienna. I termini della risposta non saranno probabilmente noti prima die sia comunicata olla Germania. I Governi interessati vogliono esser certi che sia pervenuta al presidente degli Stati Uniti per non esporsi a commettere verso ■Wilson la stessa mancanza di riguardo dei tedéschi, la cui risposta fu conosciuta a New York dalla lettura dei giornali prima d'essere consegnata alla Wite-housc. Senza protendere di conoscere il testo della Nota attesa si può intuire quello che conterrà. Gli Alleati sono stati indotti ad esporre le origini della guerra precisando le responsabilità degli Imperi eentrali per porre cosi sotto gli occhi dei destinatari della Nota la condizione in cui gli Alleati stessi 6.i trovano di proseguire la lotta sino a quando avranno non solo messo gli avversari nella impossibilità di realizzare gli scopi della loro aggressione, ma ancora di poterla rinnovare. La Nota svilupperà probabilmente la formula adottata da Lloyd George : « Restituzioni, riparazioni e garanzie », 'e preciserà quindi le condizioni preventive per cui l'accettazione dev'essere subordinata ad ogni trattativa diretta o indiretta cogli Alleati. La prima contronota sarà seguita a breve scadenza dalle altre destinate esclusivamente al presidente Wilson c alla Svizzera, e che non potranno essere che la parafrasi più o meno particolareggiata della prima. La decisione, presa sin dal primo momento, di comporre un testo unico per tutti gli Alleati, il cui accordo è completo, fu la causa precipua del ritardo avvenuto. 11 metodo adottato infine è riuscito a ridurre le ultime difficoltà derivanti dalle lungaggini della corrispondenza telegrafica tra capitali cosi lontane una dalle altre. «La risposta — scrive l'«Echo de Paris», — fu preparata a Parigi. E' quasi certo che non chiuderà la polemica, Per quanto completo sia l'accordo fra gli Alleati, — scrive Herbettc, — i tedeschi lanceranno probabilmente tutta una serie di proposte nuove. Alcune potranno facilmente essere sventate; per altre sarà più difficile. Sino a quando i tedeschi parleranno di conferenze, di armistizi, di annessioni sedicenti destinate a proteggerli contro un attacco, staremo, sin dalla prima parola, in guardia; ma chissà se non perverranno a suggerire anche accordi economici e finanziari? Sotto il pretesto di riparare i danni delia guerra e attenuare in avvenire le lotte commerciali e industriali, che rischino di provocare conflitti militari, chissà se non proporranno combinazioni di aspetto inoffensivo e di contenuto oscuro? > Per tutto questo bisognerà che gli Alleati restino preparati ad altri colpi di scena». A New York certe correnti ottimiste perdurano nell'enioiM'apc di Wilson. Telegrafano tuttavia al New York Herald che quei circoli governativi non dissimulano la disillu sionc provata vedendo la Germania respingere la proposta di Wilson alle nazioni belligeranti di formulare le loro condizioni di pace e rifiutare di discutere la pace universale prima che la guerra attuale abbia avuto termine. La natura della risposta tedeseti fa credere qui che gli Alleati rifluteran no di partecipare alla conferenza proposta. Ciò nonostante si ò convinti che Wilson farà i più grandi sforzi per trovare un terreno d'intesa tra i belligeranti. Nell'intenzione di mettere fine alla guerra ed evitare di romperò le relazioni con la Germania in seguito alla guerra sottomarina, il presiden te desidera infatti vivissimamente che lo sue proposte non naufraghino senza avere ottenuto alcun risultato perchè, in caso di scacco del suo progetto per la conferenza, prevede una ripresa accanita del terrorismo sottomarino. E' pure opinione degli alti funzionari governativi che la rottura delle relazioni con la Germania è inevitabile se le —"'proposte di pace naufragassero, poiché In Germania non inanellerebbe di riprendere > la sua campagna di terrore. Aggiungono che in tal caso gli Stati Uniti non invaerebbero più nuove proteste scritle e che se CctpgisppsppritetaspdYsp■i! -kt i il Presidente ha inviato la sua ultima Nota e Lapsinir, commentandola, ha dichiarato „ ii tt„ui - j i ii che gli Stati Uniti erano «a due ulta dalla Ktierra», era per preparare l'opinione ame- ? ri « i ricann a una possibile rottura con la Germania. D. R. Impressioni e giudizi Considerazioni Inglesi ed americane 'Servizio speciale della Stampa). Londra, 2'J. La risposta degli Alleati alla Germania, che costituirà la chiave di volta per eventuali sviluppi futuri, dev'essere ormai quasi pronta. Informazioni del « Daily Telcgraph » assicurano anzi che è già allestita interamente e che sarà probabilmente presentata entro sabato. Su quel che avverrà poi (si può dire che probabilmente non avverrà in apparenza più niente per alquante settimane) è presuntuoso far congetture serie. Vediamo piuttosto i commenti odierni. Tengono il primo posto quelli dei fogli americani sulla risposta berlinese a Wilson. Gli organi che i corrispondenti citano, quattro o cinque, tra cui il wilsoniano « World », si mostranò delusi dalla sostanza della risposta che essi considerano evasiva. Il « World » anzi trova che la mancata specificazione dei termini rende ormai sospette di malafede le aperture germaniche presso gli Alleati. Wilson ha dunque, secondo il giornale, strappato la maschera alla Germania, dopo la risposta della quale ogni ulteriore discussione diventa impossibile. Il '« New York Times », invece, non corre subito a siffatta conclusione, ma scrive che, pur considerando respinta la' nota wilsonianà*, bisogna attendere quel che la Germania farà dopo aver ricevuto la prossima risposta alleata per stabilire in definitiva se le aperture tedesche di pace siano sincere o false. Oggi, secondo il foglio sucitato, la Germania si ostina ancora a chiedere semplicemente il prezzo a cui domani potrà mostrarsi disposta a far delle offerte, come sempre si è fatto su tutti i mercati della storia. In verità Bernstorff, di fronte a tutte queste criticihè. americane, lasciava ieri travedere la' possibilità di offerte sicut ci in quantum da parte della Germania, dichiarando che questa sarebbe pronta a comunicare confidenzialmente a Wilson i propri termini qualora gli alleati facessero altrettanto. Non occorre aggiungere che la slampa inglese travede in quest'ultima mossa una nuova trappola. Un trappolone intiero, a detta sua, si è rivelata la mossa tedesca generale per la pace. 11 tenore evasivo della risposta a Wilson ne sarebbe la riprova definitiva: Giustamente, proseguono questi giornali, l'America ne è. insoddisfatta. Quanto agli alleati, essi lo sapevano fin da prima, e lo dimostrano i discorsi dei vaili primi ministri dell'Intesa, come lo riprova adesso l'ordine del giorno dello Czar ai suoi eserciti, un .documento che la più parte dei fogli inglesi approva cdii calore grande in tutti i sensi. Breve, oggi è più chiaro che ieri che la maggior parte della stampa di quassù intima alla Germania che non c'è niente da fare, e il 'J'imcs proclama addirittura che non si potrà mai iniziare alcun negoziato se non dopo l'evacuazione di tutti i territori invasi. M. P. Wilson agì di sua iniziativa éNaw York, 29. la Nota del presidente Wilson emana completamente dall'iniziativa personale del presidente e che, quantunque l'approvazione di altre Potenze neutrali venga apprezzata dal Governo nordamericano, questo non le ha consultate per l'elaborazione e l'invio della propria Nota. 11 New l'orfc Times scrive: La Germania non otterrà mai una conferenza sulle linee che essa propone, neanche se fosse sincera. Se essa non è sincera - se tutto questo affare, come già disse Briand, non fu che un semplice tentativo di far sorgere una esitazione e seminare la diffidenza nei Consigli degli alleati e rendere questi ultimi responsabili della continuazione della guerra, la situazione mondiale non sarà dopo tutto peggiorata da questa mancanza di sincerità ». Il World scrive: Il presidente Wilson non ha affatto raccomandato una conferenza per la pace che ritiene impossibile nell'ora attuale, ma ha espresso la speranza che uno scambio di vedute potrebbe preparare la via verso la conferenza stessa. La Germania ha rifiutato ogni scambio di vedute, tenendo fermo la sua Nota del 12 corrente che propone l'apertura immediata di negoziati di pace. Gli Stati Uniti non raccomandano certo alla Gran Bretagna ed alla Francia di accettare la conferenza nell'ignoranza in cui si trovano delle condizioni di pace che la Germania è disposta a consentire. Essi non possono chiedere a Governi amici di accordare seria attenzione ad una proposta che hanno già essi stessi respinto, ma che è stata rinnovata sotto diverso aspetto nella risposta alla domanda del presidente di definire le condizioni di pace. La risposta della Germania alla Nota del presidente Wilson, dimostra ora che l'offerta originaria della Germania non è nè sincera nè onesta. L'azione del presidente ebbe come risultato di far cadere la maschera tedesca e di mettere in luce la farsa inscenata da Berlino per attrarre le simpatie dei ne.itri ed ingannare ancora una volta l'opinione pubblica della Germania. Commenti russi Pietrogrado, 29, sera. I circoli politici e tutti 1 giornali rendono omaggio ai sentimenti umanitari che hanno ispirato la Nota svizzera, consegnata ieri alla Russia: ricordano i segnalati servizi resi dal Governo federale o dalla popolazione elvetica agli invalidi russi ed alle popolazioni che hanno dovuto sgombrare i territori invasi; la ospitalità offerta ai tubercolosi. La Korojc Vrernia scrive: « La Svizzera ri peto l'errore americano omettendo, nell'espressione del desiderio di una cessazione anche i provvisoria della guerra, di distinguere i veri colpevoli dell'effusione del sangue" ». il gioì naie ricorda l'impossibilità di eliminare il rin- i novamento di una catastrofe europea con la i firma di documenti che vengono pot considerati dalla Germania come pezzi di carta. La pace )ò soltanto possibile se le condizioni reali e ; l'abolizione del militarismo tedesco impedi- ranno alla Germania di trasformare ti suo grado l'Europa in un cimitoro. Lo stesso giornale, parlando della Nota di Wilson osserva che soltanto la Germania con la guerra del sottomarini attenta ai diritti ed ai beni dei cittadini degli Stati Uniti. Gli Alleati, invece, hanno più volte dichiarato che lo scopo della loro guerra è la difesa del suolo patrio dall'invasione del nemico secolare. E poiché Wilson dichiara di parlare come presidente di uno Stato neutrale che soffre Per il prolungarsi di questa guerra, gli si dovrebbe chiedere che cosa Washington e Lincoln avrebbero risposto a chi durante la guerra americana avesse proposto loro la cessazione delle ostilità nell'interesse degli Stati neutrali. Il Novoje Vremia soggiunge poi che le parole dello Csar sono la degna risposta alle proposte menzognere di pace della Germania. I) Sovrano espresse fedelmente l sentimenti ed i pensieri e la volontà di tutto il popolo russo. Il Ketch dichiara che gli Alleati non posso, no che opporre alla Nota di Wilson la ferma decisione di scuotere il giogo tedesco e spera elio Wilson da pavtc sua insista prima di tutto sulla necessità di risolvere la questiona della guerra coi sottomarini, cui nonostante le promesso fitte a Wilson, i tedeschi continuano a ricorrere. 11 giornale soggiunge che l'ordine del giorno dell'Imperatore Nicola oppone un categorico rifiuto alle proposte di pace tedesca e precisa gli scopi della guerra che. quali esposti dall'Imperatore rispondono perfettamente alle aspirazioni della Nazione. La Sirfcvla Vledomosti rende omaggio ai sentimenti umanitari che Wilson esprime nella sua Nota, ma fa rilevare che la pace proposta dalla Germania non potrebbe essere che precaria ed esprime l'augurio che le Potenze dell'Intesa possano presto valersi dell'iniziativa ili Wilson, ma in condizioni più favorevoli per esse e per una pace duratura- Un ordine del giorno del generale Rouzski, comandante in capo dell'esercito sul fronte nord, relativamente alle proposte tedesche di pace, dice: «Tutta la Bussia già unanimemente si pronunziò contro le proposte del nemico, e ciò fece in perfetta unione coi nostri valorosi alleati, e con ciò che ciascuno di noi soldati ha nel suo cuore. La paco dei nostri avversari è una nuova maligna astuzia. Lottiamo dunque fino alla vittoria completa, senza di ch6 una pace stabile e reale è impossibile. Questa lotta costituisce un nostro sacro dovere verso la patria». - {Stefani). Propaganda tedesca di pace nelle trincee francesi (Servizio sjJfc'iale della Stampa). Parigi, 29, sera. Il <( Petit Parisien » nota che i tedeschi fanno propaganda per la pace persino nelle trincee francesi. Un suo corrispondente particolare scrive: «Da un mese circa ogni volta che il vento soffia in direzione delle nostre linee, piccoli palloni sferici si innalzano al ili sopra delle posizioni tedesche in Champagne: lentamente passano al di sopra delle nostre trincee e cadono al suolo, indietro.' nei nostri accantonamenti. Questi palloncini servono a trasportare pacchi di giornali la cui diffusione costituisce un nuovo genere di propaganda. Lo Stato Maggiore del Kaiser ha evidentemente organizzato sul territorio invaso della Francia una stamperia il cui lavoro consiste unicamente nella pubblicazione di giornali destinati ad essere spediti ai nostri soldati per via aerea. Uno dei più importanti di questi fogli è il «Giornale delle Argonne », di formato abbastanza grande. E' riccamente illustrato. Vi si vedono fotoincisioni eseguite finemente, tirate su carta solida e in modo da dare alla pubblicazione l'aspetto inoffensivo di un foglio di rivista e di eccitare la curiosità'di quegli cui cade tra le mani. Alcuni giorni sono uno di questi giornali illustrati è stato raccolto al nord di Chàlon. In prima pagina 6 riprodotto un grande cliché. La fotografia rappresenta una stazione francese con un treno di soldati che vanno in congedo. I soldati sfilano lungo il marciapiede della stazione sorridenti, felici di andare a passare qualche giorno alle case loro. Al. primo piano si stacca il ritratto del commissario militare della stazione; questa fotoincisione, secondo lo spirito tedesco, deve empire d'ammirazione i soldati francesi per le abilità e le audacie dello spionaggio tedesco. E'presa dal vero. I ritratti dei capi-stazione, messi voluta menta in evidenza, sono riconoscibilissimi, Un articolo illustra l'incisione. In sostanza, vi si dice, i tedeschi sono veramente dolentissimi di essere trattati ovunque come barbari. I tedeschi sono costretti di subire "una guerra formidabile e per questo fatto gli accidenti che ne derivano alle popolazioni civili dei territori invasi, sono solo imputabili ai bombardamenti a grande distanza. I proiettili sono ciechi; ma, de stinati ai combatWnti, possono disgraziatamente uccidere anche donne e fanciulli. Del resto, aggiunge l'articolista tedesco, voi stes si francesi cannoneggiando i villaggi che noi occupiamo, avete voi puro commessi « gli stessi errori ». Segue poi una parte sentimentale: I soldati del Kaiser non sono barbari, sono guerrieri che ammirano il valore francese e che sanno rendere omaggio agli eroi morti nelle loro linee. Una fotografia funebre, dello stesso giornale rappresenta appunto la sepoltura di un soldato semplice francese, deceduto in seguito alle sue ferite in un'ambulanza nemica. I soldati e i militari del Kaiser lian no voluto accompagnare il povero soldato morto all'ultima dimora « per provare alla Francia che essi non nutrivano nessun odio contro i suoi figli ». Il giornale reca anche un articolo di fondo scritto in buonissimo francese. Vi si possono leggere veri incitamenti alla pace, L'autore dell'articolo appare supplichevo le. «Voi francesi, — egli scrive, — che siete tra i popoli d'Europa quegli che me glio comprendono i diritti dell'umanità potete più a lungo autorizzare un simile macello ? Il sancrue che scorre da ventotto mesi sul suolo delle, nazioni più civili non sarà arrestato dalla volontà dei combattenti stessi ? Tale è insomma, in riassunto, il tenore di questo articolo di propaganda, e per terminare, l'autore scrive: «Suvvia, tendiamoci la mano, e che la sia finita ! ». Una contronota di Wilson alla Germania Parigi, 29, notte. I giornali hanno da Washington: Una Nota contenente la risposta del presidente Wilson alla Nota della Germania, sarà pubblicata prossimamente. Il documentomostrerà che è della massima importanza per gli Stati Uniti distruggere la supremazia ebe la Germania cerca di stabilire sul mondo. La protesta spagnuola Madrid, 29, sera. Il Governo spagnuolo pubblica una "Nota relativa ai passi fatti dopo il primo siluramento di un bastimento spagnuolo, che fu quello dell'Isidoro, fino all'ultimo, che fu quello del Marques de Urquijo. La Nota dichiara che il Governo sostenne sempre il principio della illegalità della distruzione delle prede marittime che i sottomarini mettono in pratica. Il Gabinetto di Madrid chiese che la dichiarazione di Londra del 26 febbraio 1909 venisse osservata e specialmente l'art. 50, che i sottomarini violano lasciando gli equipaggi dei bastimenti affondati in balta dei flutti, lungi dalla costa. La distruzione delle prede è contraria pure all'art. 51 della dichiarazione di Londra. La Nota ricorda l'energia dei precedenti reclami del Governo spagnuolo, che provocarono qualche volta sorpresa nel Gabinetto di Berlino di fronte all'altitudine adicale della Spagini, la cui energia fu maggiore di quella di tutti gli altri Stali neutrali, compresi gli Slati Uniti. La Nota esamina la questione delle dichiarazioni di contrabbando relativo ed assoluto, e dichiara testualmente : « Ciò che il Governo spagnuolo non ammette è l'interpretazione data dagli imperi centrali al diritto internazionale distruggendo le navi. Reclamammo sempre e protestammo contro tale interpretazione ». La Nola annuncia altri passi fatti per evitare o diminuire nell'ai!enire i rischi della navigazione spagnuola. _ (.4o. Stefani). Un'inteiróta con Take Jonesco (Servizio speciale della Stampa). Parigi, 29, notte. Il corrispondente del Journal da Odessa telegrafa un colloquio da lui avuto a Jassy con Take Jonesco. Il grande capo del partito nazionalista — scrive il corrispondente del giornale parigino — ha tutto perduto nel cataclisma che ha travolto la sua patria, pure conserva nell'anima sua una grande fermezza ed una grande speranza. Voi vedete dinanzi a voi — disse Take Jonesco — un uomo ancora affranto da una immensa sciagura. Più dei duo terzi del mio paese sono invasi; la capitale romena è fra le mani del nemico. Il nostro esercito non potè arrestare l'invasore e dovette battere in ritirata. I tedeschi hanno riportato una vittoria che sarebbe puerile voler attenuare. Ma, diciamolo pure, ad ogni modo noi vinceremo! Ho sempre detto che non si possono vincere i tedeschi che dopo aver infranto il loro morale. Certamente il nemico ha di che essere orgoglioso del suo successo. Egli è in casa nostra. Vi ha trovato cereali e bestiame pel suo vettovagliamento. Il suo dispetto, tuttavia, dovette essere grande nel trovare i pozzi di petrolio completamente distrutti. Ci vorrebbe più di un anno per renderli utilizzabili. Ora, nessuno ignora che i tedeschi hanno messo in opera tutto per riuscire ad invadere, la Romania col principale scopo di approvigionarsi di petrolio. Le maggiori forze di cui potevano disporre sono state lanciate contro di noi, giacché i tedeschi volevano seminare lo sgomento con la loro vittoria, I tedeschi volevano terrorizzare gli altri popoli neutrali dicendo loro: «Vedete? Chiunque di voi ci assalirà sarà implacabilmente schiacciato! ». Non è ancora opportuno ricercare le cause della nostra disfatta e mettere in luce le responsabilità, le quali sono numerose. Il nostro paese, la cui popolazione raggiunge appena i sette milioni di abitanti, non poteva disporre di un esercito numeroso. Inoltre, mancava ancora all'esercito romeno, l'esperienza della guerra moderna. Con pochi cannoni, poche mitra gliatrici, esso avrebbe dovuto resistere sopra un fronte troppo esleso. Come vedete, il problema era insolubile. Certamente eravamo convinti che i tedeschi avrebbero fatto un grande sforzo, e quando ho visto che essi inviavano contro di noi i loro due migliori generali, Falkenhayn e Mackonsen, ho compreso che si trattava per loro, non più di sfondare il fronte romeno, ma di spezzare lalinea russo-romena, e da sè sola la Romania non poteva arrestare nè infrangere la marea tedesca. Numerosi eserciti russi sono di poi venuti e si annunzia che altri verranno. E' sovratutto sugli alleati che io conto per la salvezza della mia patria. Oggi non c'è altra politica per la Romania che perseverare nella lotta, anche se occorresse per i nostri soldati versare fino all'ultima goccia del loro sangue. II nuovo sottosegretario per la guerra ~ in Francia Parigi, 29, mattino. Il deputato René Besnard è stato nominato sottosegretario di Stato al Ministero delia guerra. Besnard è incaricato sotto l'autorità del ministro dell'amministrazione generale del Ministero come pure dello studio e della soluzione di tutte lo quistioni che gli saranno deferite dal Ministero. Besnard avrà nei limiti delle sue attribuzioni una Delegazione permanente per la firma al Ministero. Secondo il Gaulois, il nuovo sottosegretario di Stato alla Guerra. Bene Besnard, sarebbe incaricato di rappresentare il generale Lyautey, ministro della Guerra, nelle discussioni parlamentàri, vale a dire che sarebbe dinanzi alle Camere il portavoce del ministro stesso. 11 nostro corrispondente da Parigi ci telegrafa a questo proposito: René Besnard, che abbandonò il sottosegretariato di Stato per l'Aviazione lo scorso anno, in seguito a polemiche clamorose più tardi riconosciute ingiuste, e che è stato nominato ora sottosegretario alla guerra, è tra i più giovani membri del Parlamento. Ha appena 36 anni e ne aveva 30 quando fu la prima volta al potere al Mi- ; ni stero delle Finanze come collaboratoreidi jSX-sokus&T un particolare questo che avrà certo influito sulla scelta, poiché la sua collaborazione neutralizzerà certi attacchi persistenti fondati sulle origini opposte del generala Lyautoy...