Le ultime testimonianze nel processo di Alessandria

Le ultime testimonianze nel processo di Alessandria Le ultime testimonianze nel processo di Alessandria e e ò ! e a o i . Alessandria, 28, notte. L'interrogatorio dei testimoni, per munto Ac-I^ustv te Difesa di comune, accordo, allo scopo ili alleviare il dibattimento di discussioni poco iuteressa-nti, no abbiano eliminati tuia quaran-. una, continua ancora. Si ritorna, nella riesu-• Ninazione dei fatti, a Boleto, ove il Vic^jl*; d.ere dei carablinen rampili trasse in arresto li titu-irio per la sua condotta misteriosa. Questi tera scritta da Domodossola e tliretta al sin- duco Azzali, con la quale lo avvertiva che sa- rebbo ritornato a riscuotere il denaro presso; lui depositalo, rispose di essere pronto a tor-]nìre scliiatiraenti, ma di non poter failo imto.\perchè ti attenuto dai suoi compagni-d azienda. Perquisito, gli si trovò nei calzoni un tubo di latta contenente cartelle ai poiriatore, ri cono- solute poi per quelle del 74,o fanteria. Ue£ar-! resto, dell mteiTOgatono e ttella perquisizione.il Garino si mostrò eccessivamente preoccu-inato, tanto che il Taurc-lli nella notte lo sor- vegliò alquanto nella annera di sicurezza: al riattino fu trovato impiccato all'inferriata della tlnestra. ' . |Ouaglia Domenico, perito fabbro della Di-| lesa, feco ima minuta visita alla cassa cor- «nlo; afferma che l'impronta della seri attira tveva. ricevuta inriubbUmento un colpo ier-|cico con mi corpo contundente d'acciaio, ei-onclnde quindi che il tentativo di fono dovesse procurare molto rumore, che la sentinella, vigilante a pochi passi, doveva necesvariamente avvertire. Colli Giorgio, perito fabiiro d'accusa, dimostra invece che col ferro "invelluto sul tavolo si poteva benissimo forzare la bocchetta delia cassa e che per riuscire i ritorcerò il. dente in parola non abbisognavano eh", sene od otto minuti secondi, operazione relativamente breve e non .ecoesslvaniento pericolosa. A sua volta l'armaiuolo dtì "eggimcnlo conferma che a riparare li guasto irrecato alla cassa fu l'affare di un momento. Prima di proseguire oltre, il presidente, generale Roffl, ciiiede al Monsacchi ed al Faccenda se dopo la scoperta del furto il maggiore Pesati ebbe a Armare il libro della cassa di iserva. Gli imputati affermano che ciò av-, venne solo dopo rpialche giorno. Si riprende n seguito l'interrogatorio dei testi d'acimsa. RueE-à Alfredo, caporale addetto all'ufficio del direttore dei conti, prima della sottrazione ■lei fonili ebbe da" maggiore Faccenda una chiave della cassa, con l'incarico di ritornarla il Monsacchi. De Matteis Giuseppe, capitano •onsegnatario del magazzino, espone lo cifre «If-llo specchietto della contabilità, da cui ri sultnva un fabbisogno mensile per 1 paga-menti variante dalle settanta alle ottanta mila '.ire; i suoi sospeteli caddero sopra un giova*nodo, a nome. Beaudoin. che assiduamento frequentava la caserma e più non si fece vivo dopo la scomparsa dei denari4 ricorda ancho le pratiche iniziate da dclectives. interrotte qua?l subito per volere dell'Autorità. Il Beaudoin Giuseppe, a sua volta, che da molto temno era in buoni rapporti d'amicizia con la famiglia Monsacchi, ebbe in visione dal colon•ii^ilo una lettera (misteriosa e indecifrabile. Il Monsacchi. interrogato dal presidente, afferma di non aver nulla comunicato al teste in merito a) furto, perchè lo sapeva un ragazzo assai vanitoso e facile alle fanfaronate. A questo punto il segretario avv. Degan dà lettura di mi lungo memoriale dei tenentegenepnle Rossi che, in sostanza, conclude affermando la colpabilità del maggiore Faccenda, escludendo cani accordo per il furto tra i due ultlc.iali imputati. Aiiche dalia lettura «lei memoriale dtì generale Gherzi si appien.ie come questi sospettasse sul Faccenda mentre del Monsacchi ha parole lu^ighiere di stima 0 di iiisospetrab'ilità,. Finiti i testi d'acfusa sono interrogati quelli di difesa: il banchiere La Vio'n Achille, da Savona, informa come lo condizioni finanziarie dei 'coniugi .Monsacchi, ; cui lapponi sono sempre stali cordialissimi, 'sono ottime: il fanteria Dateli; Ignazio dà buone notizie stilla'.indotta inorale dei Monsacchi: non ebb* IòTine',10- puro il colonnello Gaetano .-Ync°n3, da vpnti anni intimo finnico del Monsacclii.colonnello diai sospetti di colpevolezza a carico del co- esclude '«stu accusa a carico de] coliefra: se-oondo il testo l'appunto sussistente è di avermancato ad un suo preciso- dovere per la suae i l . o a ti>isi.iii">ii>-/t<i /.-) imrii-iwl-»iv/i nr.ri i-/.rtO ,--nna-uascuiaiez&i ui UQPro^^, non «-«o qapa gito e pob^lnatti a compiei* un sì giaie d>hlto. Pure buone informazioni danno i colon-nelli ?oV:z/.- Giuseppe, Curnpoìieiti, Musso VJt-tono e Allasia Guglielmo di Torino. Anche ildottor' cay. Lorenzo GaJblzzl, assessore oorou-naie di Savona, medico della famiglia Monsaecht dire mollo txmc dell'imputato. Nume; ime sono paro .'.e deposizioni a. favore _ maggiore Faccenda- il "enerai/. ilei \egroconun Knrico lù-ddiio molto volle comecontili, turilo, io ^ujiio «moiie \« <-u'"cesempio preclaro di virtù, escludendo energi-camente ogni capacità al furto: anaioglie di-nu^chìarazionl fanno il colonnelloRoulphcavalierePietro e Pastorini cav. Giovanni che, tinaie comandante tM Faccenda, ohhe ad esperimentatlo ripelirtamente: ha grande stima di lui e della sua fami'-'Ila-. neppure lontanamente ntili'i dubbi di colpabiaità a danno del suo dipendente. Abbiamo ancora le perizie calligi-aflehe- qaelia de; prof, geoni. Luigi Bausone d'occusn., esclude tassativamente chO atitorp della lettela arrivata da Marsifrlia s'aH FacccndO, mentre permarrebbe qualche dui)hio a carico del colonnello: il perito a difesaprofessor Turco di Tornio, non ammette in-vece l'i ni ci vento «del Monsacchi c del Faccenda nell-i scritturazione di quella lettera misteilosa. L'udienza ha quindi termine essendo finiti tutti gli inletTogaiori : domattina parler^ peiprimo il Pubblico Ministero, capitano avvocato Ordine.

Luoghi citati: Alessandria, Domodossola, Savona, Torino